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23-04-2006, 07.48.01 | #7 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Re: Re: il solito Corrierone
Citazione:
Solo un dittatore ha interesse a mantenere lo stato di terrore per poter dominare. Un giornale deve necessariamente stimolare chi è al potere. Il fatto che il Corrierone si sia schierato dalla parte del centrosinistra, se si considera che la Fiat detiene un certo numero di azioni della testata, si può comprendere chi sostiene che dietro al centrosinistra vi sia la Fiat, così come dietro al centrodestra vi sia Mediaset, Fininvest, ecc... Quindi, come ogni padre che si rispetti, se è vera questa tesi, il Corriere fa bene a bacchettare il centrosinistra, un po' con lo stile di chi dice..."scommettiamo che...." sperando di perdere la scommessa. |
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23-04-2006, 11.34.44 | #8 |
...cercatore...
Data registrazione: 15-03-2006
Messaggi: 604
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La libertà di stampa e di informazione è un imperativo in una democrazia moderna.
Libertà di critica, di schierarsi, di fare vignette, di satira, di proporre temi scomodi, di fare cultura. E al lettore la libertà di non leggere. Non vedo perchè indignarsi o arrabbiarsi. La lottizzazione della Rai ad è un pessimo esempio di democrazia. P.S.: stasera riprende il programma Report, su RAI 3, parlerà proprio della carta stampata e dei finanziamenti statali al mondo dell'editoria. Ne vedremo delle belle. |
23-04-2006, 11.55.30 | #9 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 02-02-2004
Messaggi: 154
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Leggo da 40 anni,questo quotidiano...che mi è famigliare come un pezzo della famiglia.
Che un giornale è schierato non mi interessa...caso mai mi darebbe fastidio se come un genitore,chiude gli occhi di fronte ai sbagli dei propri figli. Sono da sempre una radicale...ma per questo non condivido tutto le battaglie che ha fatto,Marco Panella. E,perciò ben vengono le critiche da parte del corriere...si può condividere,o non.Che si parli dei problemi dell'unione,è il dovere di un buon giornale,anche perchè sono reali! |
24-04-2006, 00.08.17 | #10 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Lo leggeva mia mamma
Citazione:
e lo commentava, con le sue amiche, nella piazza cittadina di una provincia centroitaliana, trenta o più anni fa. Era un vezzo delle donne, a quei tempi, fingere di interessarsi alle questioni di stato: fingere, in generale, di prender cura a cose che superassero i limiti del III grado delle parentele, nonchè il III crocevia oltre il quartiere. Era, a quei tempi, il giornale simbolo della borghesia italiana, classe sociale che si era appena costituita a seguito dei miracoli degli anni '50 e '60. Tutto fatto e finito: i decenni seguenti hanno, dapprima, selezionato la "nuova" classe emergente nel paese, in seguito ne hanno spazzato via la memoria. Essa non lascia nulla dietro di sè: qualche "bocchino" fossile, forse, e sdrappi sdruciti di "mode" venute dopo. Ah... dimenticavo: il "Corriere" sì, una testata che, oggi "buona" per ogni stagione, a quel tempo lo fu per "quella". Ma quello fu un tempo particolare: l'Italia pareva quasi pronta ad essere un paese europeo, Milano un centro pieno di speranze ed opportunità per ogni uomo disposto ad ogni buona volontà. Questo giornale, banderuola come tutto, in italia, oggi applaude ai nuovi vincitori, ma teme la memoria, la quale non temeva fino a vent'anni fa. I giornalisti in italia sono una casta chiusa, da sempre: in quanto depositari dell'informazione e della memoria "a breve termine" della società. Quest'ultimo ruolo è loro sottratto, oggidì, da Internet, mezzo mediatico capace di conservare ed elaborare la memoria "a breve" della società. I giornalisti, in questo paese, ebbero il compito di operare l'oblio, il quale consiste nell'"azione" del dimenticare, pratica operata con mille complesse strategie, facili da smascherare. Il "Corriere" ne fu palestra e luogo di addestramento per generazioni intere di prezzolati e imberbi appartenenti alla "casta". Casta rigidamente vigilata ', tenuta "chiusa" e filtrata con attento rigore dai compagni della sinistra: credetemi, amici cari, che è impossibile conseguire in italia il "patentino" di giornalista senza le dovute appartenenze e le affiliazioni "corrette", che sono assolutamente quelle della sinistra, di ogni tipo. Tanto che, da oggi in poi, è destinato a divenire sinonimo di "sinistra" l'appartenere amicale e servile a confraternite di "potere" di ogni tipo: massonerie povere cui preme soltanto l'affiliazione all'esrcizio comune di un potere corrotto che travalica ogni speranza del merito e della buona volontà. Non illudetevi che il resto del mondo sia più ingenuo: al contrario, esso lo è di meno. E, quindi, calcola la necessità di cui soffre, ma che sente necessaria, di consentire un minimo di accesso alla società civile al merito ed alla capacità. In italia tali aspetti del'uomo lo rendono escluso dalle istituzionhi: chi abbia intelligenza deve nasconderla quando, per puro caso, acceda ad esse. Nel resto del mondo, invece, l'intelligenza è tollerata come male necessario. In questo paese, il "Corriere" è esattamente, da sempre, il giornale che gli italiani si meritano: scritto dai più astuti e attenti controllori di una casta chiusa, che si ritiene, sbagliando, depositaria dell'oblio, e sempre, di fatto, prona e servile agli interessi di se stessa. |
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