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03-04-2006, 11.19.52 | #22 |
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Beh, è chiaro che a qualsiasi età si inizi una nuova professione si inizia dalla gavetta! Ma nel caso specifico delle professioni di aiuto, la gavetta più importante è la vita.
Se vuoi fare la psicoterapeuta, hai, prima di poter iniziare a fare sedute, un iter da seguire molto lungo e molto duro. La differenza è che se lo fai a 40 anni, lo fai con una consapevolezza e con una motivazione molto più profonde che se lo fai a 24 subito dopo la laurea. Moltissimi bravi terapeuti che conosco hanno iniziato questa professione nella seconda metà della vita. Poi, ovviamente, ti fai comunque la tua gavetta. Inizi con pochi casi e con supervisioni molto frequenti. Sinceramente credo che una persona adulta e matura sua ancora più scrupolosa in queste cose e molto più attenta di un giovane alle sue dinamiche personali. Ne ha più consapevolezza. E ha di solito alle spalle percorsi di vita che gli permettono di capire meglio e di più le esperienze di chi sta aiutando. C'è addirittura chi teorizza che non si dovrebbe praticare la psicoterapia prima di una certa età. Ma anche parlando di altre professioni, perchè mai non si dovrebbe cambiare percorso ad un certo punto della propria vita? |
03-04-2006, 11.31.39 | #23 |
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Dimenticavo: nel caso specifico, come nel caso della medicina, "l'esperienza sul campo" la fai prima di conseguire il titolo di studio! Non te lo danno senza prima un bel tirocinio!
C'è un tirocinio prima della laurea, un altro prima del diploma di specializzazione. Senza, non puoi conseguire il titolo di studio. non hai l'abilitazione. Chi inizia da giovane, inizia con le stesse esperienze formative di chi inizia quando è più maturo, ma chi è più maturo ha in più molta esperienze di vita. Ultima modifica di Fragola : 03-04-2006 alle ore 11.33.20. |
03-04-2006, 12.31.00 | #24 |
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Già...l'esperienza conta molto ma anche la passione fa la sua parte e quando hai la possibilità di scegliere ad una certa età sei mosso in particolare da questa...ed i risultati sono assicurati.
Per rimanere in ambito io ad esempio non andrei mai a colloquiare con uno psicologo 25enne fresco di laurea manco fossi all'ultimo stadio depressivo. Però vedo che nessuno ha centrato il tema della discussione...mi tocca farvi un esempio. - io, per puro caso, svolgo un lavoro sedentario e tranquillo. Nel mezzo del cammin di mia vita mi ritrovo ad avere un carattere mite che si riflette anche nei rapporti con le altre persone. Il mio lavoro inoltre ha caratterizzato alcune scelte importantissime della mia vita. A 20 anni, sempre per puro caso, non intrapresi la carriera militare. Dunque...se io ora fossi un militare come sarei? Ovverosia...c'entra molto la genetica (ed altri bei discorsi) con il carattere di una persona o siamo condizionati dalle scelte casuali e dagli spazi che troviamo nel caos dei primi 20 anni di vita? ho sbagliato sezione? |
03-04-2006, 14.10.22 | #25 |
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Forse sì. Forse, messa in questi termini, era più adatta a psicologia. Ma talvolta il confine è così sottile!
Io credo che siamo una combinazione di queste due cose. L'ambiente ci modifica, noi modifichiamo l'ambiente... Possiamo lasciarci plasmare supinamente oppure no. Il lavoro che faccio oggi, lo faccio per caso anche io. Solo che ho sempre saputo che non era quello che volevo fare. E, sapendolo, non mi sono lasciata plasmare più di tanto. Il modo in cui un lavoro, o comunque l'ambiente, ci influenza, è variabile da persona a persona. |
03-04-2006, 16.05.03 | #26 | |
Ospite abituale
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Citazione:
…e brava Fragolina…quando mi si parla di combinazioni di cause negli eventi della vita non posso fare altro che essere pienamente d’accordo… Cause più o meno importanti…e la professione che andremo a svolgere rientra indubbiamente tra quelle importanti. Pensavo tuttavia ad una cosa che mi lascia un sentimento di stupore ed uno di amarezza. E’ incredibile quanto siano importanti i primi 20 anni della nostra vita. Le nostre paure, il nostro carattere, le nostre scelte importanti ed a volte anche l’amore, vengono solitamente compiuti entri i primi 20 anni…il resto, spesse volte, è vivere in virtù di questa prima fase di vita. PS: il senso di amarezza deriva dal fatto che in questa prima fase solitamente non si è consapevoli di quanto sopra pertanto le scelte, per forza di cose, non dipendono sempre da noi…professione compresa. |
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