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15-11-2002, 16.38.37 | #12 |
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 291
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Piccola questione di vocabolario (e di senso della discussione?):
I "Valori" sono solo positivi: "Buoni"?
O sono semplicemente la radice profonda del nostro agire, quelle forze, a volte anche contrastanti che attraverso i più svariati meccanismi psicologici dirigono le scelte di un uomo? |
15-11-2002, 19.02.50 | #13 |
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Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Proviamo a ribaltare la situazione...immaginiamo un mondo amorale....senza valori...riporto quello che ho scritto oggi sul mio sito:
Dove stiamo andando?L'uomo sta camminando lungo un sottile filo.Da una parte c'è la bestia,l'irrazionale,l'istinto . Dall'altra la ragione,il progresso,la razionalità.Siamo tesi tra la distruzione del vecchio e la creazione del nuovo,tra la tentazione di mantenere tutto com'è e il rinnovare ogni cosa.Superuominibestia.E' l'anarchia.Con il venir meno dei valori non vi sono neanche più confini tra i sessi,l'uomo non è più il "macho",la donna non è più la "fèmmmena",si vengono a creare degli ibridi...si sta umanizando la bestia,deumanizando l'uomo,imbestialendo il non-umano,aaaaarghh.......e in questo caos prolifera l'incertezza,le crisi di identità,le certezze sono sempre meno....chi siamo?dove andiamo?L'uomo dalla nascita della psicoanalisi ha scoperto di non conoscersi nemmeno tanto bene,anzi..non si conosce affatto!Quali sono i nostri reali bisogni?Cosa vogliamo da noi stessi?Boh....questa società mi sembra un miscuglio di sesso e potere,di istinti atavici che si mischiano alle innovazioni tecnologiche,creando un miscuglio "pulp" amorfo....tutti i capi saldi che incanalavano le nostre menti sono saltati(per fortuna),ora sta a noi scendere a patti con questa umanità dilatata,espansa,amorale,immor ale,caotica...si finirà come gli animali?ognuno a cercare di dominare il prossimo?Mah...comunque,penso che a ogni periodo "libertino" ne segua uno un po' più rigido...una nuova ondata fascista tenterà di riportare tutto all'ordine?Il papa prenderà possesso del mondo e si tornerà come 2000 anni fa?Mah...vista la cronaca di questi giorni...c'è di che preoccuparsi....anche se dubito..bene,sarà divertente seguire il percorso che farà questa umanità senza più Dio........si accettano scommesse!!! |
15-11-2002, 21.37.48 | #14 |
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Data registrazione: 02-04-2002
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Scusa Cat, mi sono espresso male: quello che chiedevo è semplicemente se per "valori" voi intendiate solo quelle spinte emotive (su questo termine tornerei più tardi) che tendano verso quello che viene comunemente chiamato "Bene", verso tutte quelle azioni che vengono considerate "positive", "giuste" etc., oppure anche le rimanenti, meno nobili se non spregevoli...
Nel primo caso, io abbandonerei l'ambito ristretto dei valori per spostare la discussione su questo mondo più vasto delle ragioni dell'agire in generale. E aggiungo che per ora non sono interessato a fare una previsione del futuro, o esprimere un giudizio di sorta, ma solo ad osservare le cose come sono (o meglio, tanto perchè nessuno storca il naso, come ci appariranno). |
16-11-2002, 00.47.16 | #17 |
può anche essere...
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Cerco a modo mio di contribuire:
riprenderei Willow (parafraso, spero di non aver frainteso nulla) , per cui i valori sono stili di vita, intimamente accettati, non costretti; che difficilmente sono causa di sofferenza, se sgarrati, proprio perchè, non essendo imposti, ma scelti, raramente si sgarrano. Primo pensiero: quanto possiamo davvero scegliere liberamente? Infatti Catharsis dice dei valori morali, quella separazione tra sentimenti positivi e negativi venutisi a formare nel corso dei secoli... ...che tendono al fine di cui parla FalcoAntonio: sono funzionali unicamente alla ottimizzazione dell'istinto alla sopravvivenza del singolo e della collettività. Catharsis non a caso parla di Superuomo. Ok... allora, il mio contributo è che mi nasce la confusione tra: Valori o Morale? Valore scelto liberamente o morale imposta dal SuperIo(secondo una certa teoria)? Sgarrare alla morale implica sofferenza, al valore come stile di vita no. Ma e' anche vero che una morale ben integrata con il sè diventa uno stile di vita ben accettato. E seguire la propria morale è evitare la sofferenza. Ma il superIo è imposto dai genitori, a loro volta il loro è stato imposto dai loro genitori e via per generazioni, per secoli... fino ad arrivare forse ad una morale-regola essenziale, di cui FalcoAntonio parla, funzionale al singolo e alla collettività. Che dev'essere e non dev'essere rinnovata. Valori= istinti di soppravvivenza (quindi anche possibili errori creduti veri)? Cosa molto materiale. Forse un valore tende anche a qualcosa di più...ma forse è solo un'errore. Siamo delle bestie. Il "bene" porta alla sopravvivenza della specie e del singolo, il "male" alla sua distruzione. Ma a questo punto smettiamo di mascherare il nostro istinto animale sotto vocaboli di elevata portata spirituale. Abbandoniamo la nostra pretesa di libertà (processo iniziato ormai da un secolo). E con questo vado a dormire, non avendo detto nulla di nuovo, ma avendo in compenso accresciuto la mia inquietudine. p.s. un valore è anche il volere il "male", tendere alla distruzione (istinto di vita e di morte)... ..e se non un valore, perlomeno un passatempo, ma solitario; così come volere il "bene" e un passatempo comunitario; unire i nostri passatempi per costruire qualcosa di meglio vivibile per tutti, è un lavoro collettivo, un gioco di società, in cui le forze si uniscono per creare qualcosa di nuovo...il superuomo? Certo che per poter esistere un superuomo deve prima esistere un uomo. E quest'uomo deve avere dei liberi passatempi, nuovi, e originali, liberi. Scusate la prolissità |
16-11-2002, 13.57.11 | #18 |
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 291
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Trovate che l'essere principi di "utilità" li privi di ogni sacralità, rispettabilità, profondità?
non vorrei che nella parola "utile" qualcuno veda solo inganno e sfruttamento per quella convenienza perseguita ai danni degli altri... |
16-11-2002, 18.04.48 | #19 |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,959
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Di nuovo il contribuente.....:-)
…………..> E’ solo il mio pensiero <………..…..
Trovate che l'essere principi di "utilità" li privi di ogni sacralità, rispettabilità, profondità? No! E mi chiedo perché la mancanza di sacralità o di rispettabilità devono essere necessariamente negative? Se utilità significa “funzionare bene in questa vita”, “muoversi in modo intelligente e sano”, in ultima analisi “vivere bene”, la cosa mi sembra del tutto positivo. Sarebbe già bello se il valore fosse “utile” e “funzionale” per vivere tutti meglio in questo mondo. Quello che succede invece è che, abbiamo ancorato il valore a verità ultime, obbiettivi trascendenti, paradisi futuri, stati eccezionali dell’essere e tutta quella proposta di qualche cosa di inesistente che ha inevitabilmente sommerso, disperso e fatto naufragare il valore, tanto che ora siamo qui a chiederci cosa sia. non vorrei che nella parola "utile" qualcuno veda solo inganno e sfruttamento per quella convenienza perseguita ai danni degli altri... La convenienza perseguita ai danni di altri, è un dato intrinseco di un essere umano che, identificandosi in un corpo e mente, tende, geneticamente, a privilegiarsi, ed a difendere quella che sente essere la propria individualità, il proprio “io”. Questo egoismo direi quasi “animale” è diventato inganno e sfruttamento su scala planetaria, quando è esploso per perseguire il “valore ultraterreno”, che, non essendo perseguibile, in quanto inesistente, ha occultato il “valore intrinseco della vita”, facendo emergere al suo posto un surrogato mostruoso…… “il benessere materiale come valore”. |
17-11-2002, 12.36.10 | #20 |
Ospite abituale
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i valori?
Palesemente, per me i valori nascono da tutto ciò al quale si da un valore, che accettato e condiviso nella collettività diviene un "valore collettivo".
In realtà i valori non esistono di per se, esiste solo ciò che noi uomini ci inventiamo, accettiamo e codifichiamo collettivamente. ESEMPIO La famiglia è un valore. Se però andiamo oltre vediamo che anche questo valore, se codificato e razionalizzato diviene pesante ed opprimente, tanto che molti figli lo ripudiano e lo contestano. Per questo genere di figli la famiglia non è più un valore, ma una costante di contestazione. Attenzione, tutto questo però non elimina la realtà della famiglia, tanto che anche questi figli quando saranno adulti a loro volta prolificheranno costituendo volenti o nolenti un nucleo familiare. |