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18-03-2006, 01.27.13 | #31 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Preparare le strutture politche. Hai ragione.
A questo proposito mi vengono in mente due possibilità di economia alternativa. Una è l'economia partecipativa (parecon) di Albert. Non so se la conoscete. E' molto pubblicizzata sul sito http://www.zmag.org/Italy/index.htm A me pare troppo complicata e di difficile realizzazione. D'altrocanto io credo, a differenza di Elijha, che il problema siano proprio i soldi, o la ricchezza. Come dice Lenin, l'uomo non è egoista. O meglio può imparare facilmente a non esserlo. Come diceva qualcun'altro - non ricordo chi - in un'altra discussione, Nash ha dimostrato che la cooperazione è la strategia vincente anche in economia (per i singoli individui, non certo per le multinazionali). Io credo che esista solo una piccola parte dell'umanità che vende l'anima al diavolo per i soldi, e solo una piccola parte che ama la guerra. E' sempre stato così. Ci sono pochi individui che per la loro brama di potere e la loro arroganza riescono a condizionare tutti gli altri, i quali desiderano la pace e la concordia. Anche nelle società "primitive" è così, a mio avviso. I giovani vengono istruiti alla guerra per abitudine, ma poi la guerra viene ritualizzata... Vabbeh, ma stavo parlando dei soldi. Il fatto è che bisogna togliere a quei pochi capitalisti che ce l'hanno il potere. Io credo che le banche siano la principale istituzione da riformare. Non so se avete seguito la discussione sul signoraggio. Io non sono ancora riuscito a capire se è vero o no che le banche si appropriano della nostra moneta. Se il debito è tutta colpa loro, insomma. Ma spero che riformando la moneta si possa influire anche sulla finanza in generale. A questo proposito c'era una vecchia idea, che a prima vista può sembrare una pazzia. Mi sembra che sia nata negli anni 20. E' la moneta a tasso negativo. Una moneta che perde valore nel tempo. In questo modo è impossibile tesaurizzarla e accumulare ricchezza. Bisogna spenderla. Incredibile. Inizialmente l'idea è stata criticata (aggiungerei ovviamente) dagli economisti classici. Purtroppo io di economia non capisco una mazza, quindi non sono riuscito a valutare se la critica fosse fondata. Ma ho un documento formato word di un tizio, Domenico De Simone, che la ripropone in grande stile. Ancora una volta non sono riusito a valutare se sia fattibile oppure no. Se qualcuno è interessato, compreso Gianfry, posso mandargli un e'mail. Ciao |
18-03-2006, 01.48.17 | #32 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
Ecco qua la definizione che ho trovato di Stato: Comunità di persone insediate e organizzate politicamente in un territorio, indipendente rispetto ad ogni potere esterno; l'organizzazione con cui tale comunità si regge ha, all'interno, poteri sovrani sopra ogni persona che ne fa parte. (dal sito: http://www.sapere.it/gr/DictionarySe...&DS_resType=14 ) Questa definizione, fa intuire che lo Stato può esserci anche senza il capitalismo... Ma effettivamente, mi stavo chiedendo se si può parlare effettivamente di Stato senza fare uno specifico riferimento e collegamento al capitalismo, o no. Ma a quest'ora, sono troppo stanco per fare certi ragionamenti... E dato che non mi piace il caffè... Missà che la soluzione migliore è andare a dormire... Notte, Elia |
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