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17-03-2006, 21.56.57 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
Io credo che è successo quando è caduto il muro di Berlino, cioè quando è finito per fallimento economico l’esperimento sovietico e dietro a quel muro si è vista fame e miseria. In quel momento i soloni della libera economia, che erano stati trattenuti da dubbio che potessero esistere altre dottrine sociali, sono esplosi, illudendosi che ormai nessuno avrebbe potuto fermare le loro tesi. Secondo questi soloni, ormai era davanti agli occhi di tutti che l’economia è il valore principe della società umana. Ora che l’ubriacatura di liberismo stà scemando, perché s’è visto che, se i comunisti mangiano i bambini, gli altri, per denaro, sono capaci di venderne gli organi, noi umani torniamo a domandarci se non è possibile un sistema di vita più equo e qualcuno già comincia a pensare che forse il denaro non è il valore principe dell’universo. B.B.B sono la diretta conseguenza di quell’ubriacatura che evidentemente non è ancora finita….. Si sa che quando si va alle feste c’è sempre quello che vorrebbe che non finissero mai….. |
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17-03-2006, 22.54.56 | #15 | ||
Marxista
Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
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Ho letto tutti i lunghissimi ma interessantissimi post precedentemente inviati e devo fare alcune considerazioni personali.
Si parla di Stato, Stato sociale, etc... ma che cosa è lo stato? Questa è una domanda fondamentale per capire il ruolo della spesa dello Stato. Lo Stato è un apparato di forza, che nasce laddove si sviluppano contrasti insanabili tra classi diverse. Dove c'è eguaglianza non c'è stato. Dove c'è pace sociale reale, non c'è stato. Per garantire l'ordine del sistema più vantaggioso alla classe dominante (quindi più svantaggioso per le altre parti della popolazione) nasce lo Stato. Gli organi fondamentali dello Stato sono la polizia, la magistratura e l'esercito. Queste sono le spese base, necessarie ad ogni Stato per vivere. E sono spese che si pagano con il lavoro dei lavoratori. La sanità, le pensioni, le tutele sociali (le vittime del liberismo) non sono incluse in questo. Sono aggiunte, sono conquiste che il movimento operaio, i partiti socialisti/comunisti, i lavoratori hanno ottenuto con una guerra terribile contro la classe capitalista. Il liberismo è l'espressione naturale del capitalismo. Quest'ultimo tende costantemente di ritornare al liberismo, liberandosi del welfare impostogli con la forza. Citazione:
Le regole di cui tu parli sono virus per il capitalismo, e le sue difese immunitarie tendono ad eliminarle. Il capitalista non vuole catene, non vuole manette, vincoli o diritti da garantire. E chi possiede la forza economica e politica sono i capitalisti. Finchè il movimento sindacale e operaio è vivo, le regole e le tutele vengono difese. Se questo dorme è solo questione di tempo prima che tutto venga travolto. Citazione:
Il capitalismo vive su due assiomi, entrambi destinati a crollare, che quindi causeranno il crollo stesso dell'intero sistema: 1) risorse infinite 2) infinito sfruttamento di 4/5 del globo Il primo è ovviamente destinato al crollo. Il consumismo continua a macinare merci, attutendo le crisi di sovrapproduzione, ma il pianeta non ha risorse infinite. Il pianeta non si può permettere di venire consumato a questi ritmi, per alimentare una macchina industriale fagocitante. Il secondo è altrettanto chiaro. Col tempo, anche se secoli, anche i paesi del terzo mondo si svilupperanno. Alcuni già lo fanno, vedi Cina e India. Il capitalismo delocalizza nei paesi poveri le fabbriche. Prima o poi il livello di sviluppo di questi paesi, dopo milioni e milioni di morti per fame, povertà, sfruttamento, guerre, si svilupperanno. Quando non ci saranno più paesi da depredare, non ci saranno più miniere da scavare, foreste da tagliare, mari da inquinare, il capitalismo crollerà, come il marxismo e il buonsenso affermano. |
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17-03-2006, 23.17.13 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Lenin, non stavamo discutendo della fine del capitalismo, ma di come dobbiamo imparare a convivere con esso. Come hai detto tu, i dirtti dello stato sociale sono stati conquistati con la lotta. Non credi che potremmo ancora ri-conquistare questi diritti che ci stanno togliendo? Magari lo faranno le generazioni future, se non verranno ipnotizzate dalla tv-spazzatura. O magari avverrano altre lotte di sangue o magari ciò avverrà in qualche altro modo non facilmente prevedibile.
Ti ricordo che le lotte dei lavoratori sono state sostenute anche da alcuni borghesi, per usare il tuo linguaggio. Che fin dagli albori della rivoluzione industriale esistevano i riformatori sociali, coloro che pure essendo benestanti vedevano le sofferenze altrui e proponevano sistemi per migliorare le loro condiazioni. Comunque, su quello che hai detto ho una curiosità. Credi che una volta finito il capitalismo, ci sarà la libertà o ci saranno magari delle dittature mascherate da democraze? |
17-03-2006, 23.27.45 | #17 | ||||
Marxista
Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
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Citazione:
Ho solamente risposto ad un'affermazione. Citazione:
Certo che potranno essere riconquistati, e poi ripersi dopo pochi anni, e magari riconquistato dopo 50, e ripersi dopo 10, etc...etc... fino a che ci ritroveremo in un mondo-pattume sull'orlo del baratro ambientale e culturale. Non mi sembra una bella prospettiva. Citazione:
Non usare il mio linguaggio, usa pure il tuo se esiste un sinonimo che ti aggrada. Per quanto riguarda me preferisco il termine "capitalista", borghese è troppo vago e antiquato. Comunque citami una lotta "borghese", come hai detto te, che abbia portato all'affermazione di diritti per i lavoratori. E attento bene, non mi portare una legge emanata da un governo liberale sotto la pressione di lotte operaie. Voglio, come hai detto te, una lotta "borghese", cioè nata da liberali, combattuta con il sangue dei liberali, condotta per volontà dei liberali e infine coronata dal successo. A messo che esista un caso del genere, la percentuale potrà essere l'1 per un miliardo? Citazione:
Una volta finito il capitalismo non ci sarà più niente. L'umanità crollerà con il capitalismo perchè non sarà in grado di progettare un'alternativa prima della sua fine. Col capitalismo distruggeremo l'ambiente, distruggeremo ogni valore culturale ed etico e finirà la storia. |
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17-03-2006, 23.28.51 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
La geniale intuizione di Keynes fu quella di fronteggiare la miseria aprendo i granai…. Di fatto non ha inventato nulla di nuovo….. più di 3000 anni fa un’idea simile l’aveva avuta Mosè. .........Contro l’assoluta fallacità ed inapplicabilità del laissez-fair in una società civile e progredita, gia agli inizi del secolo scorso, si scagliò, l'economista inglese John Maynard Keynes (1883-1946), che per primo diede forma all'ipotesi dello stato sociale (welfare-state). Maynard individua nell'insufficiente capacità di consumo delle grandi masse i motivi reali della grande crisi. Conseguentemente, contrario alla compressione salariale, vede nell'innalzamento delle retribuzioni una ricetta per scongiurare i pericoli di un futuro crollo dell'economia. Anche i tassi di interesse operati dagli istituti di credito devono essere tenuti bassi per agevolare i prestiti alle imprese. Importante ancora l'investimento dei capitali industriali in attività produttive e non in speculazioni bancarie. Il sistema di tassazione dei redditi e dei profitti da parte dello Stato avrebbe, poi, creato le condizioni per assicurare al potere esecutivo il ruolo di centro di coordinamento dell'economia nazionale. Il programma keynesiano, alla base del cosiddetto Welfare State è adottato nel New Deal rooseveltiano e in parte da alcuni governi europei, come quelli inglese e francese. Prevede il superamento del Gold-standard (valutazione della moneta in rapporto alla quantità di riserve auree) attraverso un sistema di collaborazione e di scambi internazionali che faccia riferimento alle reali capacità economiche di ciascun paese. (www.studenti.it/didattica/storia/newdeal4.php) Ultima modifica di VanLag : 17-03-2006 alle ore 23.31.08. |
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17-03-2006, 23.33.16 | #19 | |
Marxista
Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
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Citazione:
Conosco perfettamente Keynes, ma dire che il liberismo funziona e dire che il capitalismo tende al liberismo sono due cose diverse. Periodicamente ci sono state svolte protezionistiche e, più o meno, keynesiane, ma queste sono dettate da condizioni particolari. Nella normalità il capitalismo torna al liberismo, si scatenano crisi (spesso), si cerca di parare le crisi. Il cliche è questo, quasi ciclico, periodico. Intendevo questo. |
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17-03-2006, 23.44.39 | #20 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
Colbert, preoccupato per l’economia Francese, chiese a Legendre: - «Que faut-il faire pour vous aider?» e Legendrer ispose: - «Nous laisser faire». (John Maynard Keynes - La fine del laissez-fair) E’ chiaro che Legendrer dirà sempre a Colbert: - «Nous laisser faire». Ma in una democrazia non si fa quello che vuole Legendrer e neppure quello che vuole Colbert…. Si fa, (o si dovrebbe fare), quello che vuole la maggioranza della gente. Citazione:
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