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Messaggio originale inviato da Ish459
Intendevo dire che individui correttamente informati e minimamente istruiti sono avvantaggiati in confronto a quelli che non hanno la possibilità di accedere a "dell'informazione" che li permetta avere la possibilità di SCELTA. Ovviamente, non è detto che chi sa di più o sia più istruito poi faccia le scelte m"giuste" (e qui finiamo ancora sull'argomento di quello che è giusto o ingiusto... e già mi avevi imputato in un'altra discussione un giudizio che non era affatto mio).
Individui poco formati sono più facilmente "maneggevoli" da un punto di vista ideologico perché solitamente conoscono la realtà che li circonda e non hanno il "privilegio" della scelta perché ignorano che di scelte ce ne siano...
Ma non per questo voglio dire che l'ignoranza permetta l'equilibrio di un regime.. sono cose diverse!!!
Se parliamo di regimi totalitari, questi hanno avuto come "punto di forza" la "promozione dell'ignoranza". I letterati sono stati indegnamente perseguitati i libri bruciati. Quello che culturalmente non fa comodo al regime, condannato... Mettiamo come esempio (e soltanto come esempio)lo stalinismo (del nazismo se ne parla già abbastanza)... Stalin è stato noto (tra tanti altri "capricci") per la spietata persecuzione ai propri letterati. Erano noti dei gulag abilitati per questa sorta di "feccia intellettuale". Questo è soltanto un esempio di quanto la conoscenza, l'accesso a tutte le possibilità del sapere, le potenzialità dell'informazione possano risultare "scomode" e "pericolose" per chi ha come unica arma in assoluto il potere...
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condivido: il 'sapere' inteso come l'insieme il più eterogeneo possibile di prospettive sul mondo, a cui il singolo è libero di accedere, per conoscere, confrontare criticamente, e quindi scegliere, punto di vista e anche azioni conseguenti.
in effetti il regime non diffonde l'ignoranza, ma un unico punto di vista o ideologia.
e se tutti i membri di una comunità hanno libero accesso a questo vasto insieme del sapere, il regime non può stare in piedi: ci sarà sicuramente chi farà suo un punto di vista opposto a quello ideologico proposto, e che lotterà per cambiare le cose.
E se ci riuscirà, probabilmente ci si troverà davanti ad un bivio: cosa succederà?
Questo tale che ha detronizzato il despota diventerà a sua volta despota, imponendo il suo nuovo punto di vista come il più giusto possibile per tutti?
Oppure condividerà il valore del libero sapere, e quindi del libero confronto tra punti di vista diversi, generanti dialettica democratica?
(ps: non ti ho mai imputato nessun giudizio, perchè non ho mai avuto altre discussioni con te)