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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 25-02-2006, 09.55.10   #21
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
PROBLEMA GIGANTESCO

Il problema é gigantesco e la sostanza ne é complessa.

La mentalità attuale italiana non permette la costruzione sociale, anzi é distruttiva. I comportamenti attuali in Italia collaborano ad affondare il Paese ed inoltre non permettono di essere efficienti.

Ove proprio l' efficienza é necessarai perché un' economia sopravvica nel contesto glmobalizzato.


UN FUTURO PER L' ITALIA ?

Esaminare le ultime evoluzioni e capire quelle future, é possibile ? Forse, ma ci vuole realismo.

Gli Italiani, negli ultimi vent' anni, hanno avuto una mutazione del DNA. Molte delle evoluzioni sono pero' negative.
Ma c' é una colpa, dell' Italiano medio, per le trasformazioni negative ? Forse, un po', non più della beata incoscienza nell' accettare i N.C.I. (Nuovi Comportamenti Italiani), senza reagire.

Poteva reagire l' Italiano medio ? Forse no, visto che non ha la schiena dritta (che é invocata da Ciampi). Ma si puo' avere la schiena dritta, quando si ha un alto tasso di insuccessi sociali ?

D' altronde, si puo' avere un alto tasso di successi sociali se la Pubblica Distruzione non ci ha mai insegnato che fra i cittadini e lo stato ci vuole una collaborazione ? E un rispetto reciproco ? E un interesse dell' uno a che l' altro stia in buona salute?

La colpa della Pubblica Distruzione: non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la coerenza, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare...

Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale.

Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società.

Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione.

Avendo la "schiena molle", per colpa della Pubblica Distruzione, si diviene, col tempo, rassegnati. Tanto più che la mancanza della coscienza sociale (essa viene insegnata negli altri Paesi della U.E., non in Italia) mette potenzialmente ogni cittadino nella posizione di "uno contro tanti". E mette lo stato nella situazione di dirsi: "ma si puo' gestire l' anarchia ?

Rassegnati. Ma é possibile non esserlo ? Certo, in altri Paesi della U.E. i cittadini si uniscono in partiti, associazioni. Gli uni e gli altri spesso costruiscono, con impegno e serietà. Ma possono, partiti e associazioni, strutturare, migliorare, la società italiana ? Cioé il Bel Paese, con tanti laghi, pantani, mancate reazioni, rassegnazioni ? E ruote grippate ? Il Paese del grigiore, della non chiarezza ?

Le riforme, invoca Ciampi. Se i partiti volessero riformare seriamente, riuscire a fare in pratica cio' che dicono di voler fare, dovrebbero essere gestiti da Tedeschi, Belgi, Francesi. Gente coi coglioni, con carattere, coerenza, capacità sociale, organizzazione... Visto che la Pubblica Distruzione non ha pensato ad educare gli Italiani a tali Valori, per decenni. Non basta che Ciampi dica "tenete la schiena dritta.." ! Neanche la coerenza é stata insegnata, nel Paese ove l' ipocrisia é stata elevata a rango universitario... L' organizzazione e la coerenza , mai conosciute in tante province italiane, sono i valori che fan si che, in giro per la U.E., i cittadini facciano corrispondere i fatti alle parole.

Ma é proprio questo, la corrispondenza dei fatti alle parole, che é tanto difficile, nel Paese dell' arte. E dei furbi. In fondo l' artista cerca l' originalità di un percorso nuovo. Magari deviato, ma nuovo. Magari scorretto, ma nuovo.
Lo Stivale é divenuto una terra ove tutti i percorsi diversi, variati, talora nascosti, incurvati, deviati, si incrociano, si ostacolano, si scontrano talvolta...

Se i furbi non cercassero di ottenere col sotterfugio cio' che dovrebbero faticare ad avere coll' impegno, alla luce del sole, allora la vita diverrebbe faticosa. E noiosa, che barba ! Poi, si puo' fare una vita di fatica nel Paese della calura ? Si puo' sudare, impegnandosi a costruire, nel Paese della pigrizia ? Si puo' non essere pigri nel Paese ove la gran parte dei meccanismi pubblici si grippano ?

Sono tutte ragioni per cercare di discolpare gli Italiani che hanno accettato i N.C.I. Si, la residua colpa di aver accettato nuove abitudini, quelle che hanno ammazzato le efficienze sociali, é un peccato veniale.

Noi Italiani, famosi per la somma intuizione. Ma puo' , un popolo di artisti intuitivi, essere razionale, organizzato, per restare a galla nel Mercato Globale ? Se la Pubblica Distruzione non ci ha insegnato la struttura delle costruzioni sociali, l' organizzazione degli schemi mentali produttivi ?

Ecco il punto, a me sembra.

Se avessimo la razionalità francese, la coerenza britannica, l' impegno degli Scandinavi............ allora le ruote della società non sarebbero spesso grippate . Ogni cittadino avrebbe il suo flaccone di "olio sociale" e farebbe la manutenzione dei meccanismi delle stato, della società....

E se l' olio fosse sufficiente, potrebbe ingrassarsi quella parte del proprio cervello che presiede al sociale (attualmente atrofizzata).

Il futuro ? o ci sarà un futuro, o non ci sarà. Ci sarà un futuro se un' analisi degli handicaps sociali viene fatta subito, prima di passare il punto di non ritorno. Emigrati aiutando. Non ci sarà futuro se restiamo là, rassegnati, ad aspettare.

Le Cause delle inefficienze sono una decina. Senza individuarle, coll' aiuto di testimoni dello sviluppo, la via maestra per divenire un Paese normale, europeo, sembra preclusa.

l' Emigrato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr


P.S. Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi continuano a promuovere con convinzione (Bossuet).
antonio greco is offline  

 



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