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15-02-2006, 09.17.12 | #1 |
Ospite abituale
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Le Grandi Opere si fermano prima di iniziare
Nonostante la martellante pubblicità sulle "grandi opere" in corso, la realtà è un'altra: le casse sono vuote, e i progetti sono fermi (con grande sollievo, in alcuni casi, delle comunità locali interessate).
Smarriti i fondi per la Via Da gennaio mancano i soldi per la Valutazione d'impatto ambientale delle infrastrutture. Fra ministero dell'Economia e Ambiente si perdono 10 miliardi già versati dai proprietari dei cantieri Stop per tutte le grandi opere a partire dall'inizio dell'anno, fermi 20 miliardi di euro di lavori. La Commissione “Via” (Valutazione impatto ambientale), che deve valutare la compatibilità ambientale delle nuove realizzazioni pubbliche e private, rivela l’agenzia Dire, è infatti rimasta senza soldi e dunque ha interrotto sia i sopralluoghi sia l'analisi dei progetti. Così dal primo gennaio è paralizzato l'iter di un pacchetto di nuove infrastrutture presentato nel corso del 2005 e che complessivamente ha un valore di circa 20 miliardi di euro. A denunciare lo stallo è lo stesso direttore generale del ministero dell'Ambiente, Bruno Agricola, da cui dipende l'organo che effettua la valutazione di impatto ambientale. Ai membri della commissione, a quanto si apprende, Agricola avrebbe spiegato che è il ministero dell'Economia ad aver determinato la situazione di impasse trattenendo le risorse che le imprese versano per la Via. Le norme attuali sulla valutazione d’impatto ambientale prevedono infatti che chiunque presenti al ministero dell'Ambiente una istanza di compatibilità debba versare allo Stato una somma pari allo 0,5 per mille dell'opera da realizzare, qualora il valore dell'intervento da mettere in cantiere sia superiore ai 5 milioni di euro. La cifra viene incamerata dal ministero dell'Economia e quindi immediatamente girata al dicastero dell'Ambiente che la utilizza per il funzionamento e le diverse attività della commissione di esperti. Da più di un anno, però, questo flusso si sarebbe interrotto, e i 10 milioni di euro per la Valutazione di impatto ambientale versati nel corso del 2005 dalle imprese sarebbero fermi a via XX Settembre. Tra le opere da tempo in attesa di Via e attualmente bloccate ci sono diversi nuovi metanodotti di Snam Rete Gas, la conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, la terza corsia dell'autostrada Adriatica nel tratto marchigiano. «Ma quale sindrome Nimby? Se l’Italia dei cantieri è paralizzata non è certo colpa dei cittadini che rifiutano la realizzazione delle opere sui loro territori. Ma del governo che non ha più un euro, nemmeno quei pochi per effettuare la valutazione di impatto ambientale». Così Francesco Ferrante, direttore generale Legambiente, commenta la notizia della paralisi dei lavori delle grandi opere. «La sindrome Nimby – rilancia Ferrante – diventa anzi per le istituzioni nazionali la scusa migliore per giustificare o nascondere ora le lentezze ora le casse desolatamente vuote. Hai voglia a fare spot sulle grandi opere pubbliche: è solo pubblicità. Ma di soldi non ce ne sono». 15 febbraio 2006 [ http://www.lanuovaecologia.it/ecosvi...opere/5382.php ] |