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10-02-2006, 14.01.11 | #42 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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Già che siamo in tema di azioni Mediaset, volevo un piccolo chiarimento.
E' vero che, dal 2004, i guadagni in Borsa non vengono più tassati? Mi pare che nel 2004, con una norma inserita nel decreto legislativo riguardante le imposte sulle imprese, è arrivata la detassazione totale delle plusvalenze realizzate nella vendita di azioni. Di tale norma ha beneficiato la Fininvest l'anno scorso vendendo quasi il 20% delle proprie azioni Mediaset, con un ricavo complessivo di 2078 milioni di euro (più di 4000 miliardi delle vecchie lire). Secondo gli esperti del settore, Fininvest avrebbe realizato nella vendita una plusvalenza di 1800 milioni di euro, risparmiando così 225 milioni di euro di tasse (circa 435 miliardi di vecchie lire). In sostanza, quando qualcuno di noi si reca al lavoro vede ogni euro che guadagna tassato con un'aliquota crescente dal 23 sino al 43%, ma se la mattina vado in Borsa, 1 euro guadagnato mi resta tutto in tasca, qualunque sia l'entità del guadagno realizzato. E' così o sbaglio (almeno per le plusvalenze)? Ultima modifica di ancient : 10-02-2006 alle ore 14.02.15. |
10-02-2006, 14.22.50 | #43 | ||
Imperial Aerosol Kid
Data registrazione: 18-01-2006
Messaggi: 145
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Re: Re: Re: Mediaset
Citazione:
Non credo, in quanto: Citazione:
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10-02-2006, 20.56.36 | #44 | |
iscrizione annullata
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Plusvalenze
Citazione:
Le plusvalenze, ossia i "guadagni" in borsa, sono tassati in Italia con un'aliquota fissa del 12,5%. In caso di "perdite", cosiddette minusvalenze, è possibile sottrarle per quattro anni dai guadagni, di modo che chi abbia avuto perdite può "gestirle" al meglio evitando di versare denaro sui successivi guadagni. Mi risulta che mediaset abbia venduto il 16,68% del proprio capitale azionario nell'aprile del 2005. Si trattò di una collocazione non rivolta al pubblico, ma solo ai cosiddetti investitori internazionali (in pratica banche e fondi comuni non italiani). Nel corso dello stesso anno, a novembre, l'azienda riacquistò il 3,81% delle proprie azioni, pagandole una cifra considerevolmente inferiore a quella a cui le aveva vendute: circa il 10% in meno, in media. Il calcolo delle plusvalenze che tu effettui in relazione al collocamento di aprile è, sostanzialmente, "virtuale". La plusvalenza è calcolata, infatti, sulla base del valore di circa euro 1,30 per azione: una quotazione assolutamente irrealistica. In realtà, queste massicce operazioni finanziarie, come quella dell'aprile scorso, definiscono semplicemente spostamenti di quote salienti in mano ai cosiddetti "grandi azionisti", in pratica il "cartello" degli effettivi proprietari dell'azienda: più che comportare guadagni, costituiscono manovre di alta finanza che riguardano le scelte fondamentali di una grande azienda e degli investitori istituzionali. Il "buy back" di novembre, invece, sembra fosse finalizzato a sostenere il titolo, che in quel periodo perdeva parecchio in borsa. In ogni caso, quello ha rappresentato certamente un guadagno: a occhio e croce, secondo i miei calcoli, tale guadagno dovrebbe valere circa quaranta milioni di euro. Su questi, certamente, Mediaset non ha pagato un quattrino: il meccanismo di vendere ad una certa cifra e poi riacquistare ad un valore più basso (peraltro, la quotazione attuale è tornata prossima a quella di aprile) non determina, infatti, alcuna plusvalenza. Risultato: mediaset è certamente più "ricca" per circa 40 milioni di euro, ma non pagherà nulla su questa maggior ricchezza. |
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11-02-2006, 15.58.14 | #45 | |
Ospite abituale
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Re: Plusvalenze
Citazione:
sì, in effetti sospettavo fosse azzardato fare certi calcoli (pur avendo attinto a fonti autorevoli, tipo Sole 24 Ore). Sapevo dell'aliquota del 12,5%, ma credevo che non riguardasse più le plusvalenze (ma non ho seguito molto negli ultimi mesi, e può essermi sfuggito). Resta il fatto che anche un'aliquota del 12,5 è molto più bassa rispetto alla media europea, che dovrebbe agirarsi intorno al 19% (sbaglio pure qui?). E soprattutto, è bassa in rapporto alla tassazione delle altre forme di reddito... |
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11-02-2006, 19.52.37 | #46 |
iscrizione annullata
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Caro ancient
purtroppo non so dirti con precisione quale sia la media europea.
So solo che in Germania (dove effettuo la maggior parte dei miei investimenti) l'aliquota sulle plusvalenze è di circa il 21%, quindi molto più alta che in Italia. Però in Germania si distingue il guadagno speculativo, rispetto all'investimento a scopo di risparmio (quello che in Italia caratterizza i cosiddetti "casettisti"). Se tu acquisti un titolo, sul mercato tedesco, e lo trattieni per almeno un anno, in caso di plusvalenze sulla vendita non dovrai pagare nulla. Altrimenti, pagherai l'aliquota che ti ho detto. Insomma, sta a te fare i tuoi calcoli e vedere cosa ti conviene... Sui dividendi, invece, l'aliquota è leggermente più bassa di quella italiana (circa il 10,5%) e, trattandosi di un mercato unico, non è gravata di ulteriori tasse. Secondo me, si tratta di una legislazione più giusta: se vuoi speculare, buon per te, ma sul denaro che guadagni paghi una tassa non molto inferiore a quella che pagheresti suil tuo lavoro: del resto, se speculi sulla borsa, in fondo ti giochi un rischio esattamente come se tu gestissi un'impresa. Se, al contrario, sei un semplice risparmiatore, allora è giusto tener conto del fatto che, in fondo, sul denaro che investi tu hai già pagato le tasse, dunque, perchè pagare ancora? Ciao |