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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
17-12-2005, 15.43.36 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 347
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Interessante questa discussione. Trovo che sia Dunadan che Elia hanno ragione nei loro rispettivi punti di vista, eppure c'è dell'altro. In fondo tutti vorrebbero essere degli "intoccabili", non essere nemmeno sfiorati dalle critiche altrui. Chi ha delle efficaci armi di ritorsione contro chi lo fa, le usa volentieri. Così gli ebrei usano l'arma dell'antisemitismo, gli americani dell'antiamericanismo ricordando in ogni occasione quanto hanno fatto per liberare l'Europa e il mondo dal nazismo, i comunisti fino a tempi recenti bollavano di fascista chiunque osasse criticarli, in Italia poi il tema degli immigrati clandestini è tabù, pena l'essere immediatamente tacciato di razzista. Questo non vuol dire che non esistano i razzisti, antisemiti, ecc., eccome se ci sono, ma fa molto comodo fare di tutta l'erba un fascio. Così si finisce per poter esprimere liberamente la propria opinione solo in quei casi dove non c'è nessun pericolo di venire bollati con qualche etichetta infamante. Trovo che c'è molta ipocrisia in tutto questo. Per esempio in questo stesso forum, pensavo si sarebbe accennato al fenomeno sempre più preoccupante del dilagare degli stupri violentissimi da parte di certi gruppi di immigrati clandestini (senza nulla togliere ai numerosissimi casi analoghi ad opera di italiani). Stupri consumati anche in pieno giorno, in zone centriche e transitate. E poi le feroci critiche al sindaco di Bologna Cofferati solo per pretendere portare un po di legalità nella sua città, ecc, ecc. Quindi in un mondo che si regge sull'ipocrisia, sulle maschere, sul politicamente corretto, non c'è da stupirsi che anche gli ebrei, come farebbe qualunque altra nazione al loro posto, usino questo tipo di ricatto per zittire ogni critica al loro operato.
Noi invece, che come popolo e nazione, non abbiamo con cosa ricattare la comunità internazionale, dobbiamo subire la critica e lo zimbello di tutti quanti incassando in silenzio. Ma tutti abbiamo una lunga coda di paglia, nessuno escluso, ma alcune code possono essere tranquillamente bruciacchiate sensa alcun rischio, altre invece hanno con sè efficaci estintori. Come biasimarli se ne fanno un uso improprio quando se l'avessimo pure noi, non esiteremmo un istante ad adoperarle?? E così chi vuol toccare, sia pur timidamente, uno di questi temi scottanti, deve fare come Dunadan, premettere innanzi tutto che non si è questo ne quello ne altro, e anche così non mancherà l'indignato di turno che lo apostroferà con chissà quali terribili accuse. Così va il mondo. Ciao |
17-12-2005, 15.44.21 | #4 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Ciao, io ho letto diversi libri sull'antisemitismo dalle origini ad oggi. Se è vero che gli ebrei sono stati discriminati dal resto della società, non mi sento di avvallare la tesi secondo cui siano sempre e comunque le vittime. Dopotutto nell'antico testamento si parla di ebrei come popolo eletto. Diverse professioni importanti (banchieri ecc...) in passato, sono state appannaggio degli ebrei, in qualunque stato si trovassero ad abitare....
Il fatto che non di rado gli stessi ebrei si siano atteggiati come ad esseri superiori (per esempio crocifiggendo Gesù) non credo abbia aiutato a debellare l'antisemitismo. Se poi ci aggiungiamo che, come ha fatto osservare (secondo me giustamente) il presidente iraniano, proprio chi ha massacrato più ebrei non li ha ospitati nuovamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma, al contrario, ha lavorato perché gli ebrei avessero uno stato tutto loro. Uno strano modo di ripagare dei propri errori, non credete? Dunadan, in ciò che scrivi io non ravviso affatto dell'antisemitismo. Probabilmente il discorso va visto da più angolature e mi auguro che gli interventi che seguiranno, possano aiutare a vederle tutte. |
17-12-2005, 20.10.52 | #5 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Discussione molto stimolante
Citazione:
Quoto l'intervento di Brucus, perchè condivido pienamente tutto ciò che ha scritto. Più tardi aggiungerò il mio punto di vista. Per ora mi limito a proporre la possibilità di un nuovo argomento che, tuttavia, indirizzerei al settore "Filosofia". In poche parole: "Perchè il pregiudizio, indispensabile all'interpretazione, e quindi alla formulazione del pensiero, è così spesso acritico, tacito e non percepito". Ciao a tutti. |
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17-12-2005, 20.47.14 | #6 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
Premessa, per altro, ininfluente perché oggi è il termine è usato universalmente come sinonimo di anti-ebraico e questo ci porta nel vivo delle riflessioni di Dunadan che si dice giustamente sulle spine nell’affrontare l’argomento. Personalmente posso dire che sento un uguale “pressione morale” nel dire qualche cosa contro gli Ebrei e questo non è sicuramente giusto perché non sempre e non tutte le critiche che vengono fatte sono dette per avversione, per malanimo, o per cattiveria. Magari non spesso ma si può anche criticare nell’interesse dell’altro, cioè affinché l’altro veda qualche errore macroscopico che stà facendo e possa rettificare il suo comportamento con vantaggio suo e di tutti. Tra l’altro il dissenso verbale è la valvola di sfogo che permette che il malcontento non esploda. Se non abbiamo un dialogo con gli altri, se non possiamo dire le nostre cause di malessere queste marciranno dentro di noi e finiranno per esplodere in violenza. Sull’olocausto invece, secondo me, non si deve negarlo, non perché negarlo faccia dispiacere agli Ebrei, bensì perché se ha consistenza storica, (come pare assodato che ne abbia), rimuoverlo dalle nostre coscienze farebbe più male che bene. Se i nostri nonni hanno commesso quelle cose tremende è meglio che si affronti il nostro passato cercando di capire i meccanismi che lo hanno generato in modo da impedire che accadano anche in futuro. Se lo facciamo dormiremo sogni più tranquilli, se non lo facciamo i nostri sogni saranno sempre più disturbati da incubi che alla lunga ci faranno impazzire. Anche io vorrei finire con un consiglio agli amici Ebrei, anzi una riflessione: - su questa terra non esistono uomini di serie A e di serie B. Gli uomini nascono e muoiono tutti allo stesso modo. Non lasciatevi sedurre dall’idea non vera che esista un "Popolo Eletto" e se anche qualcuno avesse doti e capacità superiori, si dovrebbe sempre ricordare che – la Pietra angolare del tempio non è certo più alta dell’ultima pietra delle sue fondamenta – Vorrei poi chiedere questa precisazione a Brucus...... anche se sarò fuori tema. Citazione:
Da vecchio “sessantottino” ricordo che chiamavamo “qualunquisti” le persone politicamente disimpegnate e che non partecipavano alle lotte di quei tempi, ma non ricordo che bollassimo mai nessuno di fascismo. Ricordo anche che una caratteristica delle persone di sinistra, (almeno dei miei tempi), era proprio quella di cercare nella dialettica la soluzione dei contenziosi ideologici. Ricordo discussioni tra amici o compagni di scuola, spesso anche molto animate fino al limite dell’insulto ma sempre tese alla ricerca della comprensione. Non credo che prevenire l’espressione del dissenso appartenga al comunismo, non a quello italiano almeno. Ultima modifica di VanLag : 17-12-2005 alle ore 20.52.57. |
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18-12-2005, 00.01.26 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
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Citazione:
Occorrerebbe un maggior uso di quell'autoironia tagliente che caratterizza una parte minoritaria del popolo ebraico; un esempio è questa frase che cito a mente: Dio non esiste, ma noi siamo il suo popolo eletto. (W. Allen) |
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18-12-2005, 09.59.58 | #8 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Quando è stato proposto di non ricordare solamente la soah ma tutti i genocidi compiuti sinora nella storia in un unico giorno, il popolo ebraico è insorto: come? dividere la nostra memoria con altre razze inferiori, non elette da Dio?
Moltissimi ebrei sono persone corrette etc. che crisi però quando Dio li ha abbandonati a Hitler e ai campi di concentramento. Eppure, Dio ha punito molte volte l'arroganza del popolo ebraico con calamità, pestilenze etc. che questa fosse una punizione per il loro razzismo? Io non lo so e non posso certo dirlo. Lo sa solo Dio. Se il popolo ebraico dell'immediato dopoguerra fosse stato meno arrogante avrebbe però messo in discussione il proprio comportamento nei millenni precedenti invece di mettere in discussione quello del suo Dio. Chiamatemi razzista. Beh, lo sono nei confronti di chi non lascia spazio all'opinione altrui. |
18-12-2005, 11.40.22 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
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Van Lag ha riassunto bene quello che voglio dire.
Se qualcuno di voi ha visto il film di Woody Allen (ebreo ateo) "anything else", potrà farsi un'idea di quello che intendo. Nel film Woody allen rappresenta proprio quello che io chiamo "complesso ebraico", lui fa la parte di un ebreo che non fa altro che pensare all'antisemitismo, vede nemici ovunque. Per difendersi dai fantasmi (antisemiti) che vede ovunque, che ovunque cospirano contro di lui, ha deciso di prendere infinite preucazioni, arriva a costruirsi un kit di sopravvivenza nel caso in cui l'antisemitismo dilaghi, compra delle armi... arriva anche a sparare a un poliziotto perchè "gli sembra" che questo gli abbia detto qualcosa di antisemita. E' uno psicopatico in preda alla paura dell'antisemitismo... Il fatto è che al giorno d'oggi questa paura diventa quasi Violenza. Gli israeliani si identificano con un passato che li vede come vittime, questo però ritengo che blocchi la loro stessa vita. Non guardano avanti. Non voglio di certo dire che la loro paura dell'antisemitismo causi l'antisemitismo stesso, però di certo il loro atteggiamento di continua paura dell'antisemitismo, e il seguente contro-attacco offensivo contro tutti quelli che dicono quelcosa contro gli ebrei, fa aumentare la tensione anche ove non esisterebbero tensioni. Io consiglio agli ebrei di non identificarsi troppo col loro passato, bisogna che guardino avanti. Se stanno sempre col fucile puntato non riusciranno a divenire simpatici a nessuno. Io non ho alcun motivo per dir male degli ebrei, però il loro atteggiamento (quello che ho descritto) mi dà fastidio. Dovrebbe avere un limite. Non dico che devono dimenticare il passato, ma dico che non dovrebbero vivere sul passato, non dovrebbero "essere solo il loro passato", perchè ciò non gli permette di USCIRE dal passato. Ultima modifica di Dunadan : 18-12-2005 alle ore 11.43.28. |
19-12-2005, 02.04.00 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-03-2002
Messaggi: 164
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Le vostre riflessioni sui ebrei sono molto interessanti”.
Se è possibile criticare gli inglesi o i francesi perché non è possibile criticare gli ebrei? La prima cosa che mi colpisce è che in tutta la durata del “nostro forum”, ormai qualche anno, non ho letto discussioni a proposito dei inglesi, francesi olandesi o russi, per non parlare di critiche. Ma lo posso capire, i ebrei sono attaccati al loro passato, non guardano al futuro – vuol dire forse che sono chiusi nelle loro mentalità ristrette? Invece di altri popoli che accettano volentieri le critiche - gli ebrei non le vogliono sentire…, ma critiche di che tipo? Le critiche ai ebrei di sinistra o a quelli di destra, a quelli laici o ai ortodossi, sefaraditi o ashkenaziti? O in generale ai tutti i ebrei, in quanto generati da un grembo ebreo? Io camminando in qualunque parte del mondo posso riconoscere un ebreo solo se è osservante ed è vestito con il copricapo ect… in Israele vedi ebrei neri o biondi, pank , o … perciò quando sento qualcuno parlare di “ebrei” – che sono “attaccati al loro passato” o al consiglio - “cominciate a guardare avanti” – mi chiedo – “ a chi stai parlando?” – a me che non mi conosci? A mia nipote che fa il dottorato alla MIT, a un amico ebreo che fa il volontario in Africa a uno che si chiama Pintur ed ha vinto il premio nobel per la letteratura o ad un israeliano osservante che l’ha vinto per la “teoria dei giochi”? A chi parlate, quando parlate di ebrei? Anche ai quei ebrei che non sono nati da madre ebrea, ma diventati ebrei per loro volontà? Non vi chiedo se parlando dei ebrei parlate anche di un altro amico mio, un ebreo che fa l’operaio, ha una bambina piccola e ha difficoltà di finire il mese. Sicuramente non parlate di lui, per molti non ci sono ebrei poveri, tutti sono ricchi. Perciò parlare di ebrei come parlate voi -“ebrei devono”, “ebrei sono” – oltre che è un assurdità, è anche un atteggiamento antisemita. “se non possiamo dire le nostre cause di malessere queste marciranno dentro di noi e finiranno per esplodere in violenza” Debbo cominciare a preoccuparmi, caro Van Lang? Per millenni ci avete chiuso nei ghetti, impedito di avere terra, di professare molte professioni, di avere incarichi statali. Ci avete obligato di fare i commercianti o prestare denaro e adesso vi lamentate che siamo banchieri e bravi commercianti?! Ipocrisia allo stato puro! “non perché negarlo faccia dispiacere agli Ebrei, bensì perché se ha consistenza storica, (come pare assodato che ne abbia), rimuoverlo dalle nostre coscienze farebbe più male che bene” Caro Van Lang, cosa significa la frase"se ha consistenza storica"?(se?) ““Sull’olocausto invece, secondo me, non si deve negarlo"? (non si deve ma si può?), Tu ti alteri se criticano il tuo “comunismo” e io non posso farlo, perché ebrei devono accettare le critiche? Ma questa non è critica.Questo ha un altro nome. “Anche io vorrei finire con un consiglio agli amici Ebrei, anzi una riflessione: - su questa terra non esistono uomini di serie A e di serie B. Gli uomini nascono e muoiono tutti allo stesso modo. Non lasciatevi sedurre dall’idea non vera che esista un "Popolo Eletto" e se anche qualcuno avesse doti e capacità superiori, si dovrebbe sempre ricordare che – la Pietra angolare del tempio non è certo più alta dell’ultima pietra delle sue fondamenta –“ Grazie Van Lang, ogni tanto lo dimentico, ma per fortuna ci sono amici come te che mi ricordano – che appartengo al popolo eletto. Cosa posso fare? Ogni tanto mi stupisci. |