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26-11-2005, 00.20.41 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 347
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Citazione:
Informazione e controinformazione saranno sempre di parte, perchè nessuno può essere sufficientemente distaccato dalle cose per poterle giudicare e trasmettere con assoluta imparzialità. Non penso che il punto sia la libertà di informazione, ma la libertà interiore di ciascuno. Se sei libero dentro, nessuno potrà manipolarti, se non lo sei, sarai sempre in balia dei tuoi e altrui condizionamenti, comunque ti sia data l'informazione. Saluti |
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27-11-2005, 19.03.09 | #24 | |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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Citazione:
Puoi anche essere libero dentro e non esserti ugualmente concessa la possibilità di accedere ad informazioni esatte o comunque utili per mantenerti libero e non illudertene solo. Diciamo allora che se sei libero dentro e hai però la possibilità di accedere ad un'informazione variegatamente più o meno di parte, ma di tutte le parti, sei vicino alla perfezione. E visto che essere liberi dentro non è solo un fatto tutto nostro, privato, autarchico, genetico, di nascita, ma il frutto di una nostra volontà e capacità sempre sostenute dalla qualità e quantità di opportunità che il mondo attorno a noi ci concede o che pretendiamo, l'unica cosa da rivendicare e da salvaguardare resta la pluralità e libertà dell'informazione. Come non esiste informazione imparziale, non esiste nemmeno uno spirito libero completamente avulso dall'esperienza e separato dal mondo circostante. Parlerei più realisticamente di capacità critica più o meno sviluppata e allenata. Ci siamo? |
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27-11-2005, 19.58.11 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-11-2005
Messaggi: 50
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OK sulla necessità di una pluralità di informazione, se diventa pluralità di disinformazione però non serve a nulla, ed ancor più se diventa pluralità di strumentalizzazione. Da trasmissioni (come spesso avviene) nelle quali tutti si danno del bugiardo, che cosa ricavo se non l'idea di cambiare canale?
Ma a forza di cambiare canale poi finisco che non vado neppure a votare...e così, senza accorgermene, finisco per essere strumentalizzato anch'io, e finisco per fare il gioco di qualcuno... |
28-11-2005, 19.40.06 | #26 |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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ehi, ma ci sarà pur qualcuno ogni tanto che a dare del bugiardo ad un altro...ha ragione!
Io un'idea ce l'ho Capisco la tua posizione, ma io faccio ancora più fatica a vedere quelle trasmissioni teleguidate dove tutti fanno finta di essere corretti e sotto il cerone dei più telegenici e ripresi, scorre sudore fedifrago e ipocrita. In realtà faccio molta fatica a guardare la tv in generale. Prima che arrivasse la nonna in casa era praticamente sempre spenta. Sigh! A me in fondo piace la radio. Va beh, so che non c'entra, anche se forse non è poi così vero In ogni caso che cosa ricavi dal resto, dai reality, dalle telenovele o dai quiz? Ugualmente la voglia di spegnerla sta cavolo di tv. E spegnamola una buona volta e non è detto che smetteremo anche di votare. Magari ci viene più voglia di leggere qualche giornale in più e comunque avremmo più tempo per guardarci attorno nello spazio reale. |
01-12-2005, 20.56.05 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Io non credo che la televisione abbia tutto questo potere di orientare politicamente le persone e che berlusconi sia stato eletto perché ha saputo incantare mediaticamente la gente. Il "berlusconismo" non è un fenomeno solo mediatico. Questa è una visione secondo me un po' riduttiva e semplificatoria che si sente spesso a sinistra, ma che secondo me ha poco a che vedere con una realtà molto più complessa.
Poi penso che libertà d'informazione non significa informazione "esatta", obiettiva, vera...significa informazione senza "padroni", indipendente da un punto di vista economico. E' chiaro che è parziale tanto quanto lo è quella culturalmente allineata. Non può esistere un'informazione VERA. Anche limitandosi a presentare i FATTI, già la scelta degli accadimenti da pubblicare o mostrare in TV risentirà dell'importanza che si attribuisce a questo o quel avvenimento. Mi ricordo uno spettacolo di Beppe Grillo, nel quale mostrava come era possibile manipolare una informazione semplicemente con lo spazio dedicato su una pagina di un quotidiano, la fotografia a corredo, il colore, la scelta del titolo, l'uso di toni enfatici o neutri, ecc... Secondo me il vero scandalo non è la parzialità dell'informazione, quanto il fatto che non esiste cultura d'opposizione e dove esiste è cultura minoritaria. |
02-12-2005, 06.46.51 | #28 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
cioè? |
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02-12-2005, 10.30.18 | #29 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Ti faccio un esempio. Quando c'è stato il referendum sulla procreazione assistita, non si può dire che in TV non ne abbiano parlato. E non si può dire che le trasmissioni che ne hanno parlato tipo Ballarò non si erano schierate a favore. Per non parlare di tutta la carta stampata di sinistra. Perfino il Corriere della Sera che certo non è di sinistra s'era schierato per il voto. Eppure non sono andati a votare nemmeno tutti gli elettori di sinistra messi insieme.
Come mai? Evidentemente le persone non sono zombie che votano meccanicamente ciò che gli viene mediaticamente suggerito. Ha prevalso più che altro l'indifferenza al tema trattato perché riguardando una minoranza d'individui non toccava l'esistenza materiale della maggioranza. Penso che la TV orienti culturalmente più che politicamente in senso stretto, mostrando una realtà che non esiste. |
03-12-2005, 10.45.04 | #30 | |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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Citazione:
Quello che scrivi anche nei post precedenti è verissimo. Soprattutto circa l'informazione senza padroni, e la cultura d'opposizione. Ed è altrettanto vero che Berlusconi non ha vinto grazie solo alla campagna elettorale televisiva, ma bensì cogliendo il frutto del potere di orientamento della cultura, che il mezzo televisivo possiede. Berlusconi non fa cultura, rispecchia e cavalca semplicemente la subcultura popolare anche televisivamente orientata e maggioritaria. Io aggiungo che se la TV ha questo grande successo, significa che alla gente piace. Nessuno ce la impone con una pistola puntata alla tempia. E se la maggioranza degli italiani ha votato Berlusconi, significa che la cultura maggioritaria è quella. C'è poco da illudersi. Se però la maggior parte degli italiani non è andata a votare al referendum, significa quello che dici tu (che l'argomento non toccava l'esistenza materiale della maggioranza), ma anche che quella maggioranza si è sentita confortata e autorizzata, nel non muovere il culo quel giorno, da tamburanti pareri ed espliciti inviti televisivi eccelsi e cristianamente liberatori. Insomma, che la TV ,quando vuole, non orienti anche politicamente in senso stretto, mi sembra una dichiarazione azzardata. E comunque che orienti culturalmente, è peraltro peggio. Infine dico che lo scandalo dell'inesistenza di una cultura d'opposizione è comunque colpa nostra. E' responsabilità di tutti noi che pur non riconoscendoci nel pensiero unico della cultura maggioritaria, non siamo però in grado di condividere dei principii e affermarli con la forza, la convinzione e la coesione necessarie. La TV avrà le sue colpe, ma chi si fa fregare dall'ignavia, siamo noi. |
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