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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
28-11-2005, 10.57.49 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 15-02-2005
Messaggi: 14
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Cara Lobelia, non volevo essere così disfattista.
Che una certa "cultura del nulla" serpeggi all'interno della nostra società è abbastanza evidente, così come credo la cosa non sia puramente casuale , ma anche un tantino "indotta" da chi sta nelle stanze dei bottoni, ma è vero anche che, se io e te siam qui a parlarne, una qualche speranza c'è ancora. E' vero che l'happy-hour è diventato un fenomeno di costume, così come il culto dell'aperitivo, ma non credo siamo sulla stessa lunghezza d'onda del fenomeno paninaro. Non c'è infatti, fra il popolo dell'Aperol, un "corporativismo" riconosciuto, sancito quasi ufficialmente da dei criteri ben precisi com'era all'epoca paninara. Gli "aperitivari", non indossano una divisa, non usano uno slang che li contraddistingue. Si limitano a seguire il trend modaiolo generico (ma fra loro non manca qualche bohemièn di rottura) ed a massacrare l'italiano in maniera abbastanza ecumenica. Senza rifarsi ad un filone semiotico particolare. L'esercito dell'Aperol, rispetto all'amarcord paninaro, è più trasversale. Non è una vera e propria "casta". Sulle abitudini alimentari corrette o scorrette poi, be' potremmo discutere per anni. Questo è un argomento che potrebbe riguardare i frequentatori di bruschetterie, come gli amanti della selvaggina, o il popolo delle "fiorentine". Suggerirei quindi non non occuparci di colesterolo in questa discussione, altrimenti non ne veniamo più fuori. Io sono veneziano, il popolo dell'aperitivo esiste praticamente da sempre. Immune (o quasi) ai paninari e ai filoni modaiol-gastronomici, il veneziano ha una tradizione quasi millenaria di passeggio "a bacari" (bacaro=tipica osteriola veneziana), fra aperitivi (lo storico spritz), seppioline, polpette ed altri orgasmi papilliferi. Non mi sento, per tanto, quando indugio nell'aperolizzarmi, (e qui faccio un po' di coming-out) adepto ad alcuna setta post-paninara, anzi. Al contrario. Fare ciò mi proietta nella piena tradizione culturale (ebbene sì) veneziana, del tutto esente, ti assicuro, da alcuna discendenza paninara. Forse il neonato popolo dell'aperol, per concludere, più che erede dei panozzi nazionali, somiglia più a un fenomeno spontaneo figlio dell'italico gusto del "bevi & magna". Al di là dei suoi contenuti socio-culturali eh? Sia chiaro. |
28-11-2005, 22.53.29 | #8 |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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Venezia e le sue tradizioni, sono una cosa e gli sfavillanti ed ipermoderni locali adibiti all'happy hour sfrenato delle città (medie e provinciali come la mia nonchè quelle grandi) un altro, caro BVZM.
In ogni caso pure a me piace sbevucchiare, ma ti posso assicurare che certi luoghi sono frequentati da gente assolutamente in divisa. Sono tutti uguali, pure le pettinature. Faticherei a riconoscerne uno dall'altro se dovessi per caso testimoniare in un tribunale. Tempo fa parlavo con una persona del settore che mi spiegava che esistono figure trainanti, gruppi trainanti particolarmente trend, che vengono utilizzati dai gestori come richiamo. Il locale diventa "trend" ed allora si riempie fino all'inverosimile per anni. Si crea una tradizione. E tutti si vestono e si muovono come il gruppo trainante. Solo il fatto di parcheggiare l'auto vicino a quel locale, ti da la licenza "trend". Quando il gruppo "trend" si sposta in quello successivo, naturalmente ancora più "trend" ed esclusivo, si nota una migrazione inizialmente lenta che parte da quelli più trend a quelli sempre un po' meno trend che vengono a conoscenza della nuova meta sempre un po' in ritardo. Il locale resta affollato, ogni tanto infatti qualche "trend" si rifà vivo a salutare il gestore per mantenere la nomea del luogo. Quando nel locale in questione compare sempre più una forte componente burina in cerca di migliore e nobile identificazione o comunque troppo poco trend, allora il gruppo trainante si risposta, trascinando dietro di sè il gregge in ordine d'importanza verso qualche altro nuovo lussuoso paradiso dell'olivetta e della nocciolina inesplorato e da marchiare. Probabilmente sto descrivendo trite dinamiche in uso nei secoli ed in altri contesti, ma credimi, ad osservare questo popolo degli uguali sempre sorridenti, ti accorgi che è veramente contagioso, in crescita esponenziale e tendi a farti delle domande. Chi sono? Dove trovano i soldi per tutti quegli aperitivi ?(non so a Venezia, ma a Bologna ti pelano vivo). Che ci avranno sempre da sorridere? Dove si nascondono fino alle 19? Di che parlano fitto fitto sgranocchiando e sorridendo con quelle dentature da miracolo economico ? E se è vero come si dice che con quei 15 euro dell'aperitivo si abbuffano talmente di patatine e sandwich debordanti di maionese caviale e salmone da riuscire ad arrivare fino al mattino successivo risparmiando sulla cena, faranno come Totò e se ne riempiranno anche le tasche? E un tailleur di armani con le tasche unte di maionese e tracce di acciuga è ugualmente trend? E la domanda quella che più mi attanaglia: ma gente così, dove e come se la giocherà la carta della trasgressione? Non è gente da calarsi pastiglie pericolose, da sport estremi o da risse negli stadi. Secondo me solo un po' di rara cocaina in quanto trend e più che altro qualche aperitivo in meno dichiarato alla cassa. Va beh, non sarà un'analisi sociologica, ma avevo voglia di sparare un po' di boiate. |
29-11-2005, 10.03.52 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 15-02-2005
Messaggi: 14
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Caricatura interessante, con un inquietante fondo di verità, ma pur sempre una caricatura.
D'accordissimo sulla scarsità di contenuti all'interno del popolo aperitivaro, ma trovo che sia un movimento più "trasversale" rispetto a com'erano i paninari di ottantesca memoria. Verissimo che i locali a volte hanno uno staff di promoter, ma la tua descrizione somiglia più al mondo delle discoteche che non a quello della sgranocchiata serale. Non è così organico come nel caso del famoso "night management". Ci sono comunque dei "trascinatori". Questo è vero. La cosa che mi lascia perplesso, non è tanto che questi esistano, ma le basi sulle quali costruiscono la loro leadership, dato che su di me non hanno aluna presa. Sono così iconoclasta o sto semplicemente invecchiando? Tuttavia non riesco, come te, a vedere il filo diretto fra i paninari a gli aperitivari, ma solo un denominatore comune di superficialità che, allora, potremmo applicare ad un sacco di categorie. Una fra tutte, quella dei Presidenti del Consiglio. Che su una base elettorale post-paninara, hanno costruito il manifesto d'intenzioni del proprio partito. |
01-12-2005, 01.27.29 | #10 | |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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Citazione:
Appunto, lo dici tu stesso. Base elettorale post-paninara. Non ho altro da aggiungere (dice il Pm riponendo le carte alla fine dell'interrogatorio del teste un po' reticente, ma probante). Ah, un'altra cosa. Come mai questo plurale majesatis per il presidente del consiglio? Sì, lo so. Licenza letteraria. Scrivi bene, caro BVZM, ma lasciatelo dire, hai un nick indecente. Lobelia sarà sdolcinato, ma il tuo è impossibile da tenere a mente e totalmente impronunciabile A questo punto, visto che siamo arrivati a Berlusconi, io e te mi sa che ora avremmo meno scarpe da fare alle formiche. Però possimao provarci |
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