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27-10-2005, 20.25.08 | #42 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Si appunto!! ti posso garantire che nel mio caso specifico...non sarà una scelta!!
Ma si sà...l'uomo è romantico!! La pietra comunque andrebbe buttata, è sarebbe bello vederla stampata in faccia alla società detta "civile"...ma anche questo è solo romanticismo... |
27-10-2005, 20.40.45 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Re: prostituzione: schiavitù o emancipazione?
Citazione:
io vivo quotidianamente la realtà degli stranieri che noi, per rispetto a loro, non defeniamo extracomunitari, in quanto sono assolutamente intracomunitari. A parte questo secondo me esistono due tipi di prostituzione: una legata ad una reale necessità di sopravvivenza, e l'altra vissuta per scelta personale. Da noi,in ambulatorio, i pazienti che si prostituiscono (maschio o femmina che sia) soffrono tutti sia nel corpo che nello spirito, e nessuno di noi ha mai potuto dubitare del fatto che se potessero scegliere, preferirebbero non doversi prostituire. Non ho mai, in dieci anni di lavoro, incontrato qualcuno che si prostituisce senza sentirsi perturbato. La prostituzione é denigrante per chi la intraprende. Ma queste persone hanno una motivazione validissima: la necessità di sopravvivere in un mondo che non fa nulla per dare loro una possibilità di vita diversa. Tutt'altro discorso vale per chi la prostituzione la sceglie volontariamente. Quante persone perbene quotidianamente si prostituiscono per noia, per frustrazione, per perdita di valori..si sente continuamente di casalinghe frustrate che si fanno fotografare nude.. di uomini e donne che praticano l'adulterio come se si trattasse di accendere e spegnere una sigaretta dopo l'altra,nel proprio posto di lavoro, tra amici, tra parenti..loro sì che praticano la prostituzione con esiti soddisfacenti: l'adulazione del proprio ego. Chi sono allora le vere prostitute, oggi? Chiedo scusa ai lettori e in special modo a odissea, ma questo é per me un tema molto doloroso perché tutte le mie pazienti straniere mi sono care ed io mi sento frustrata e colpevole ogni volta che le riconsegno alla strada. un caro abbraccio feng qi |
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27-10-2005, 20.41.45 | #44 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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ciao ragazzi.....tutti bene?
scusate se ritorno con i miei soliti appunti e discorsi già fatti nel corso della discussione. Prima di tutto ho la speranza che nessuno sia qui per gettare nè la prima nè l'ultima pietra sul discorso prostituzione. Ribadisco che non si tratta di farne una questione morale. In merito ai barboni è difficile citarli, specie in questo contesto, dove si cerca di riflettere sul fatto che determinate scelte dipendano da un effettivo e consapevole esercizio di libertà, o se si tratti di assuefarsi a una situazione imposta come ad una scelta sbagliata. Solitario ha detto delle cose "teoricamente" giuste...o meglio, che non fanno una piega (anche se le case chiuse legalizzate secondo me non garantiscono un bel nulla: vedi in Cambogia, nelle Filippine, in tanti altri posti dove nelle case chiuse ci sono più minori che altro.) ma, come ho già detto, questo tipo di posizioni (assunte dalla maggioranza per lo più) sono per me estremamente riduttive, denotano una mancata presa di coscenza della questione.Tra l'altro legalità non significa libertà. Anzi è molto pericoloso fare questo tipo di deduzione. Kantaishi, che ha messo giù un punto di vista completamente diverso, mi ha fatto tornare in mente certe situazioni che forse sono significative. Mi vengono in mente due ragazze nigeriane, incinte, che facevano "la vita" da dieci e rotti anni.....non erano vittime della tratta, tutt'al più lo erano della miseria e povertà culturale dei loro paesi di provenienza. Beh dopo tutti questi anni passati a "vendersi" mi è rimasto impresso che avevano un armadio colmo di vestiti comprati al mercatino, alla reds, l'oviesse già cominciava ad essere un capo di lusso. Secondo me nei loro paesi d'origine erano così povere che, una volta arrivate qui, sono rimaste assolutamente rapite dalla nostra "roba"....vestiti, telefonini, borsette, tutti i nostri ninnoli inutili, per loro tutto è diventato il motore principale: avere tanta roba. Così l'hanno ottenuta, roba inutile, robaccia, roba a buon mercato. non fraintendetemi, io compro cose spesso economiche e mi vesto con poco.....ma mica faccio la vita. Se decido di farla , pretendo di avere una sfilza di armani e versace nel mio armadio. Ma per loro era come averli. Si sentivano straricche, e delle gran signore indossando le loro magliette da 5, 10 euro. le mutlinazionali, la globalizzazione, hanno fatto anche questo, ha creato "nuovi mostri" se volete. Questa per il mio parere, non rimane comunque libertà. |
27-10-2005, 21.52.59 | #45 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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ciao feng qi.
Mi ha fatto molto piacere il tuo intervento, mi sento meno pazza. Abbiamo avuto lo stesso genere di esperienza, anche se io ero in casa di accoglienza, non ambulatorio, quindi abbiamo vissuto dinamiche relazionali completamente diverse. Tuttavia quello che entrambe abbiamo riscontrato è che la prostituzione non è stata un'esperienza edificante per nessuna delle nostre ragazze (o ragazzi nel tuo caso, non so). bene. abbiamo scoperto l'acqua calda, ma al giorno d'oggi non siamo più abituati a dubitare di una libertà che spesso è indecente....in nome della libertà si accetta a cuor leggero ogni cosa. L'acqua calda non è più un dato certo, affatto. ps. extracomunitario....ho riflettuto a volte se questo termine possa avere una connotazione negativa, positiva o neutra. Tecnicamente significa non appartenente all'Unione Europea....rappresenta un dato di fatto, quindi spero abbia una valenza neutra. un grande saluto Per lobelia e rodi: si si è ben vero....flessibilità, spina dorsale mobile, ginocchia piegate, malleabilità....oddio, non avete mai sognato di essere un bel cater piller (o come si scrive? beh dai su, una ruspa, un camion, un super trattore....)e andare via lisce dritte e indifferenti? che bello! dai lo so che non si fa così. Forse non sarebbe nemmeno divertente, e si perderebbe tutto il bello della vita. e alla fine si è forti così, come dite voi....senza convinzioni feree, mettendosi in gioco, essendo fluide, non dure. ma è difficile, cavolo. a volte vorrei potermi arrabbiare, mettere giù il muso magari, o che so, piantare un po' i piedi....ma non me lo posso neanche permettere perchè alla fine mi danneggio e basta. a volte divento cinica. chissà dove porterà questa strada. un bacione Ultima modifica di odissea : 27-10-2005 alle ore 22.04.55. |
27-10-2005, 22.13.59 | #46 | |
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Citazione:
Avevano cercato di acquisire 'simboli' di libertà, quelli che ai loro occhi apparivano come tali.. però mi sembra di vedere, anche se non sono assolutamente un'addetta al settore, che questo avviene sempre quando si viene da una situazione di miseria e di non conoscenza... l'uomo tende a soddisfare per primi quelli che sono i suoi bisogni primari, poi col tempo inizia a porsi domande diverse forse.. questo fa aprire però una parentesi su quali sono però i bisogni primari veri da quelli indotti, come è il caso delle due donne di cui tu racconti. Io vedo sempre un comun denominatore che è la miseria, sia essa materiale che di contenuti. Il luogo di provenienza mi appare secondario, perchè mi è capitato di assistere a situazioni simili in un quartiere degradato di Roma...ragazze che si prostituivano per avere il vestito alla moda...gente che viveva in baracca con una sfilza di cambiali da pagare per avere l'ultimo modello di televisione... La miseria non ha paese, anche se in alcune zone è più visibile che in altre e una scelta derivante dalla miseria non riesco a vederla come una forma di emancipazione... forse è questo che rappresenta la biforcazione tra una scelta di emancipazione e la schiavitù...forse... |
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27-10-2005, 22.20.37 | #48 | |
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Citazione:
personalmente l'ho provato...al punto da spaccarmi letteralmente in due, tanto da non aver ancora ben chiaro se le due parti sono di nuovo tutte ben collegate... magari quest'altra strada funziona meglio, può essere che tra una ventina d'anni te lo saprò dire...per ora è solo un esperimnto, per ora ci sto solo provando, con tutte le difficoltà di chi non è portata a farlo ne per carattere, ne per educazione... |
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30-10-2005, 01.05.04 | #50 | |
frequentatrice habitué
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Re: misuriamo il peso delle parole
Citazione:
Quando avevo letto questo post e non solo questo, sono rimasta assai male. Le parole in neretto vorrebbero essere una sorta di domanda: Secondo te i popoli da dove provengono queste ragazze sono di poca cultura? Ma tu ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Sembri Berlusconi quando affermava che tutti gli arabi sono una razza inferiore. La miseria e la povertà c’è. Il degrado c’è. Ma vai a vedere il sud Italia. E vai a vedere i quartieri degradati in tutte le grandi metropoli del mondo. Gli scarafaggi e i ratti nei palazzi che non gli trovi nelle case fatte di terra e merda come si costruiscono nelle alcune tribù africane (di cui molti non sanno il perché (sarà mancanza di cultura di quel posto?)) E di prostitute italiane? Ciò che trovi sulla strada è una. Vai nei night e nei pub. E anche! Quelle ragazze che si vestono con magliette da 5 euro e si accontentano, hanno poca cultura perché non hanno mai sentito di armani, versace e cavalli e cavoli vari doc? Ma che cultura è questa? Essendo romena di origine, io mi sento offesa dal tuo modo di porre il problema. Amo il mio paese di origine, conosco la mia gente e da 14 anni ho avuto l’occasione di conoscere anche questo popolo italiano. Molte persone brave (sarebbe un peccato non riconoscerlo) però anche molta insofferenza e razzismo e non mi sembra giusto. La prostituzione esiste, è un dato certo ed è esistita da sempre. È da condannare? Non lo so. Io non mi azzardo. Perché metti l’accento solo sulle prostitute extracomunitarie? Guardati intorno. E soprattutto guarda a cosa fanno le ragazze giovanissime oggi come oggi. (parlo delle italiane – ma non solo di loro perché ormai tutto il mondo è un paese). Volete vedere filmati di ciò che succede in una gita, o in una discoteca, ecc? Trovate tutto in internet. Ah! e la prostituzione in rete? Scusami se sono stata dura, magari non ho capito il nocciolo della questione. Ultima modifica di edali : 30-10-2005 alle ore 01.09.49. |
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