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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
02-09-2002, 13.10.33 | #13 |
Ospite
Data registrazione: 29-05-2002
Messaggi: 15
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Forse a travisare siamo in più di uno........non credi?
comunque torno a ribadire e lo dico per l'ultima volta in quanto sembra che non sia stata presa in considerazione. NB Ho detto e ribadisco per l'ultima volta, che i separati usano troppo spesso i FIGLI come arma contro il coniuge che non li ha in custodia o viceversa Per tua informazione non sono figlio di saparati, ma lavoro in un ambiente dove mi imbatto con delle pratiche piene di storie tristi sui figli usati per far del male al ex coniuge, figli manipolati nei sentimenti. Ma da come avete risposto, capisco che uno di voi due è un separato, e rileggendo quà e là nel forum forse sei tu Oby, quindi capisco, ed è ovvio che interpretiate come vi fa più comodo per non sentirvi in colpa verso il figlio che è rimasto nell'altra casa. Premetto che non vi giudico, perchè se avete fatto questo passo sicuramente avevate delle buone ragioni, quindi è affar vostro, ma in questo thread non è in discussione la separazione infatti avete perso di vista la frase principale FIGLI USATI e CONTESI PS Spero non vi sentiate offesi da ciò che ho scritto, non è nelle mia intenzione. Oby, spero che finalmente sia chiaro ciò che realmente intendo. Se così no fosse, amen .....per me discorso chiuso. |
02-09-2002, 14.12.36 | #14 |
Tamagochi
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 151
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Premettendo che i sensi di colpa me li hanno rimossi chirurgicamente quando avevo 3 anni, forse partiamo da assunti e sottointesi che non sono su basi comuni.
I figli contesi da genitori separati sono una triste realtà, della quale come hai intuito faccio parte, ma ciò non toglie che sia nel caso in cui io fossi rimasto con mia moglie, sia nel caso attuale di divorzio, in entrambi i casi solo con il senno di poi avrei potuto prendere la decisione migliore e, per gli sviluppi della mia vicenda nel corso degli anni, oggi posso dire di aver fatto degli errori, ma le alternative sarebbero state comunque, per un verso o per l'altro, altrettanto sbagliate. Detto questo, mi è parso di leggere tra le righe (bicicletta e pedalate) che sia tua opinione che, se ci sono dei figli, si debba fare in modo che questi ultimi siano assolutamente salvaguardati dalle tensioni dei coniugi, poichè questi devono essere sempre genitori a prescindere dalla loro unione come partner. Su questo sfonderesti una porta aperta. Fare ciò che "devo", può rivelarsi altrettanto pernicioso di fare ciò che "voglio" poichè io non ho, come nessuno del resto, la sfera di cristallo, ed allora, sbagliato per sbagliato, seguo ciò che nel contesto specifico mi sembra la cosa migliore, sia esso una separazione, un aborto, un affidamento, un'adozione, un licenziamento o una vacanza. Tutte queste circostanze portano con loro l'incognita del successo o del fallimento, ma puoi saperlo solo dopo che hai scelto. Quando, pentito delle tue scelte, dai la colpa a qualcun altro trovo sia solo per non dover affrontare se stessi: se la responsabilità è di terzi, allora non è mia. in quest'ottica, senza più sottintesi e corollari, "fai ciò che vuoi, tanto qualsiasi cosa tu faccia è sbagliata" ha forse una connotazione più precisa. In questo thread, E' in discussione la separazione (ma non solo) in quanto causa del soggetto, in quanto "figlio perduto". Ciao! |
03-09-2002, 10.49.42 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 211
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Io penso che non sia così scontato che figli di genitori separati siano necessariamente infelici. Forse Jedi sei molto influenzato dal tuo lavoro, ma io e tutta la mia generazione siamo figli di separati e siamo anche stati usati come mezzo di ricatto in forma più o meno minore. Non siamo arrivati al tribunale dei minori, ecco.
Ma io non credo che le nostre vite siano state rovinate dai nostri genitori. La separazione ha sicuramente tirato fuori lati oscuri dei genitori, ma questo ha fatto si che li togliessimo dal piedistallo in cui sengono automaticamente messi dai figli; sono essere umani e noi abbiamo imparato ad amarli per quello che sono, senza idealizzazioni. Io non nego che non tutte le storie siano uguali, ma mi chiedo come di una metaglia si tenda sempre a guardarne solo una faccia. |
03-09-2002, 19.23.15 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-08-2002
Messaggi: 41
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Per me invece essere figli di genitori separati è molto negativo. Io lo sono, ho vissuto con mia madre che per me ha fatto tutto quello che poteva fare, ma la mancanza della figura paterna è stata fondamentale nel mio sviluppo.
Un figlio per crescere "equilibrato" deve avere entrambi i genitori accanto. Ciao. |
03-09-2002, 20.46.44 | #17 | |
Messaggi: n/a
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Citazione:
Ironia della sorte... ...ero piccolina quando ho cominciato a chiedere a mia mamma di separarsi da mio...padre...e non lo ha fatto ovviamente. La presenza della figura paterna è stata, purtroppo, fondamentale nel mio sviluppo... Un figlio per crescere equilibrato deve avere solo un sacco di culo a beccare i genitori giusti! Pie |
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04-09-2002, 22.03.53 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2002
Messaggi: 64
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x Armonia
Carissima Armonia, grazie per il tuo post!
E'da molto tempo che non leggo qualcosa di così "illuminato"! COMPLIMENTI! Resto comunque dell' opinione che certe scelte, di qualunque tipo, potrebbero facilmente essere "previste" nelle conseguenze con un piccolissimo margine di errore e non farlo, non significa spesso "non vedere" ma "non voler vedere" che è diverso! E' troppo facile e semplicistico dire oggi "mi sono innamorata" e domani "non lo amo più"! Credo che l'amore, quello vero, sia anche limite, privazione, riduzione dell'ego, capacità di soffrire e di sacrificarsi: non solo cose belle. Troppo facile "vendere" l'amore in cambio di qualcosa che gratifica e "recedere" dal "contratto" quando ne troviamo uno migliore o quando il vecchio non gratifica più tanto. E non limitarsi nemmeno per i figli, con la presunzione che la parola "amore di mamma" possa bastare a compensare la mancanza del padre, Purtroppo devo dire che questa è una "diffusa superstima" di alcune donne che si credono onnipotenti e trascinano nel loro delirio i figli, spesso, imponendo loro i nuovi compagni con la massima disinvoltura, pretendendo che loro li riconoscano come "padri"e si arrabbiano se i figli desiderano incontrare il loro padre naturale! Un abbraccio Mauro |
05-09-2002, 10.02.06 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-06-2002
Messaggi: 1,297
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Io avrei voluto essere figlia di separati ... almeno avrei avuto la possibilità di essere serena!
Spesso l'egoismo nn è solo dei genitori ma anche dei figli che vedono i genitori come mamma e papà e nn come un uomo ed una donna! Scusate nn c'entra niente ma mi andava di dirlo!! X OBY Trovo che il tuo modo di affrontare la vita sia intellettualmente onesto! Ultima modifica di kri : 05-09-2002 alle ore 10.04.54. |
06-09-2002, 22.42.10 | #20 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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indipendenmente dalla nazionalità....
Perchè prima di mettere al mondo un figlio nn ci si pensa un pò?
Non sò cosa sia più egoistico se l'averne oppure nò. Certo che i tempi sono cambiati, non c'è più bisogno di tanta manovalanza all'interno di una famiglia di era patriarcale. quindi ritengo che oggi si possa decidere di avere dei figli garantendogli un minimo di vita all'interno della famiglia, ma da parte di entrambi i genitori, è troppo comodo metterli al mondo e pensare.....tanto c'è mamma, nonna, baby sitter. E il papà? Con una mia amica è venuto fuori un ragionamento del tipo: bisognerebbe andare in pensione quando si hanno i figli piccoli e lavorare quando sono grandi abbastanza da essere autosufficienti. Non credo sia del tutto sbagliato. Oggi la carriera preme ad entrambi i sessi, ma qualcosa bisogna pur sacrificare. Comunque la famiglia è alla base di una società, forse lo è sempre stata, ma non ci ho fatto caso o non mi sono mai posta la questione, ora che ci penso vedo in alcuni casi famiglie in responsabilità limitata e famiglie in società per azioni. Chissà se riesco a spiegarmi. Nel caso di resposabilità limitata di solito c'è l'intervento, all'educazione dei figli, da parte di persone extra famiglia ed includo anche i nonni i quali, non ho capito ancora il perchè, tendono a viziare i nipoti più di quanto non l'abbiano fatto con noi figli. E' palese che questo genere di "limitatezza delle responsabilità" avviene in famiglie dove entrambi i genitori lavorano quindi è più facile trovare "scuse" sull'educazione dei figli del tipo: "sai lavorando ho poco tempo da dedicargli - ciò che apprende lo devo, o ne dò colpa, alla mia vicina di casa, alla baby sitter, alla nonna che lo vizia più del dovuto, ecc.ecc." e qui aggiungerei la frase che non è la quantità, ma la qualità del tempo che dedichiamo a loro. Le società per azioni: i componenti la famiglia tendono a coalizzarsi fra sè stessi per il raggiungimento di un benessere comune (la trovo anche giusta come politica - l'unione fà la forza) ma ci dev'essere un unico leader che gli altri seguono ciecamente. E' il "seguire ciecamente" che mi lascia perplessa. Chi è ad avere la leadership? La madre o il padre? Insieme? Di solito le SpA sono grosse imprese con dei capitali molto solidi e questo permette alla madre di vivere agiatamente, oppure lavorare part time o per hobby, e di occuparsi dell' educazione dei figli, mentre il papà (poverino) deve occuparsi del lato economico della famiglia, magari lo aiuta una bella segretaria con la quale si lamenta di essere un'incompreso a casa sua (a volte succede), quando la madre lo scopre la leadership traballa, la sicurezza economica vacilla, la paura di assumersi delle responsabilità più grandi di noi ha il sopravvento. Da qui tutta una serie di cause civili, avvocati come avvoltoi, per spartire il "bene comune" in nome e per conto dei figli, ma è poi così vero? Se è il padre ad essere economicamentte il più forte perchè non affidargliene anche la custodia? Chissà mai che si responsabilizzi e che la segretaria si spaventi di quei bei pargoli rompico.... e torni da dove è venuta. (ironizzo un pò per sdrammattizzare, nn vogliatemene). Il ruolo della madre è storia, ma il ruolo del padre lo vedo riscoperto solo da circa un decennio. Oggi con le nuove normative sulla maternità le richieste dei permessi per i figli sono applicabili anche ai padri (prima prerogativa solo della madre), ma nn se ne vedono molti che si assentano dal posto di lavoro per accudire il proprio pargoletto comunque, anche pochi, è pur sempre un inizio. Per quanto sopra ho ripreso parte di un post, scritto da me, rivisto e corretto..... Per quanto riguarda i figli di separati.....molto dipende dalla loro educazione, data dal genitore affidatario, ma per il loro equilibrio...quanto partecipino entrambi... Non ci sono solo i figli di separati...ci possono essere anche dei figli di vedovi, ma forse di questo se ne fà uno scudo per le eventuali carenze affettive, educative e di socializzazione..... Sono certa che quanto si abbia sofferto nel propria famiglia...non se ne voglia far soffrire i prori figli...a meno che non ci siano gravi affezioni psicologiche..... Riportando l'argomento su "figli persi" quando si contrae matrimonio con uno straniero, non sempre c'è "la convenzione tra Stati" ed altrettanto con "l'atteggiamento" degli Stati stranieri nei confronti dei minori... per farla breve, avete mai letto il libro o visto il film "mai senza mia figlia"? cito questo perchè è uno dei più famosi, poi ne sono seguiti a nausea altri, però.... l'esperienza dovrebbe insegnare....... E' proprio vero che l'amore è cieco.... |