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27-09-2005, 17.12.03 | #4 |
Ospite abituale
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Re: Re: Un attentato all'ambiente
Trivellazioni in Val di Noto
Siracusa - 02/06/2005 Trivellazioni nell’area della valle del Tellaro Il punto L’ex assessore siciliano all’industria, Marina Noè, ha firmato i decreti che danno il via libera alla ricerca ed alla estrazione di idrocarburi gassosi e liquidi ( quindi anche petrolio) nel Val di Noto, famoso in tutto il mondo per la ricchezza del suo patrimonio ambientale e culturale in un territorio che comprende 15 comuni tra le province di Ragusa, Catania e Siracusa. I comuni interessati da questo provvedimento sono: Avola, Buscemi, Noto e Rosolini per il territorio di Siracusa, Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone e Vizzini per quello di Catania, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Modica, Monterosso Almo e Ragusa per quello di Ragusa. L'area interessata ha un estensione di 746 chilometri quadrati, da Caltagirone alla riserva naturale di Vendicari, e comprende rinomate bellezze ambientali come la Valle del Tellaro, del Tellesimo e dell'Irminio, e tesori archeologici come l'antica citta' di Eloro, un insediamento risalente all'età del Bronzo, e mosaici di ville romane. Inoltre nel cuore di questo territorio destinato ad essere perforato dalle trivelle, si trova il Val di Noto con il suo barocco riconosciuto patrimonio dell'umanità' dall’UNESCO. Messaggio di un siracusano ”Non voglio che sentire la voce del vento, l’odore della salvia selvatica, la sensazione di essere in un mondo a misura d’uomo e gustare l’armonia della sua impervia e bellissima natura diventino solo i ricordi di uno che voleva essere amante della Sicilia, come un gentiluomo d’altri tempi. Non come una delle lobbies petrolifere che hanno già trasformato la zona di Priolo, Melilli e Augusta in una fucina di malattie e deformità. Credete che io stia vaneggiando? Sono siracusano, so bene quello che dico e so bene che molti lavorano nelle raffinerie e non possono sputare nel piatto dove mangiano. Ma non sono fandonie i dati che parlano di un’alta percentuale rispetto alla media di tumori e malformazioni fetali. Non sono corbellerie le tonnellate di mercurio scaricate a mare. Non è una fesseria il fatto che il benessere del resto dell’Europa passa sulla pelle di chi le raffina la maggior parte del petrolio produce energia per voi e, praticamente senza nessun vantaggio, accorcia la sua vita in media di cinque anni nel più assoluto silenzio. Chi oggi scrive questa lettera è uno che non può sopportare coloro che hanno distrutto per l’ennesima volta la nostra dignità e che promettendo una ricchezza che non è mai arrivata (perché nessuno degli abitanti della Sicilia Sud-Orientale è diventato miliardario facendo l’operaio nelle raffinerie) hanno portato i veri guadagni a chi sta seduto su “poltrone di pelle umana” a circa 2000 km più a Nord. Per pensarla così sono dovuto andare via, come migliaia di altri “figghi strummintusi”, dalla mia terra e non so se ci tornerò mai, perchè chi non vuole lavorare nelle raffinerie da noi viene visto come un deficiente. E non passa giorno che non versi una lacrima ogni volta che penso al tesoro che abbiamo nelle mani e che stiamo per perdere. Il Val di Noto è la prova che è possibile un’economia basata sul rispetto della natura e della qualità della vita. Siciliani……… per una volta avete fatto una bella cosa dopo cinquant’anni di sperperi e distruzioni. Ma cosa si deve fare per toccare la vostra sensibilità? Ritroviamo la dignità che ci hanno rubato! Opponiamoci con i giusti mezzi a chi ci lascerà con un malanno in più e un paradiso in meno! Non aspettiamo ancora una volta di ricevere il colpo per reagire. La ricerca petrolifera non è una vocazione del Val di Noto!!!!! Non voglio più vergognarmi di amare la Sicilia e di non volere che la volontà dei petrolieri vinca ancora sulla promessa di un riscatto che passa per un’economia sostenibile nel Val di Noto. Andrea D.” Val di Noto il sito della Panther Resources Corporation lo trovate quì: http://www.panthergas.com/ cosa intendono fare lo dicono quì: http://www.panthergas.com/Eureka.htm dove lo vedete in questa immagine: http://www.panthergas.com/Images/Gela.jpg altro interessante articolo: http://www.usitalia.info/archivio/de...a= 03/28/2004 |
27-09-2005, 17.37.27 | #5 |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Un attentato all'ambiente
Ieri sera c'è stata una trasmissione sul tema su La 7: dopo mezzanotte!
L'assessore Granata ha accusato quasi esplicitamente i suoi colleghi di essersi venduti. Granata, anche se è di AN, è una persona perbene, la Marina Noè l'ex assesore che ha fatto il decreto è presidente dei cantieri di Augusta in cui si riparano navi gasiere e petroliere. Qui, sul sito della Panther c'è la mappa dei luoghi, e si parla di oil, non solo di gas. Da questa mappa si vede qual'è veramente l'area interessata! http://www.panthergas.com/Images/Gela.jpg Per farvii un'idea dei luoghi andate a cercare su Internet Oasi di Vendicari o Ibla (la Ragusa antica), o Palazzolo Acreide. Questi paesi del barocco, in parte illustrati nelle storie di Montalbano, anche se poco conosciuti, sono dei gioielli, tanto che sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e hanno contributi internazionali per i restauri. Nota bene che il rilancio turistico di queste zone è notevole, la Contea di Modica l'anno scorso ha avuto un incremento del 30%, nella restaurata Ibla stanno comperando moltissimi stranieri, compresi spagnoli. Ma la proprietaria di una agenzia ha detto che le notizie delle perforazioni stanno minacciando questo sviluppo Se potete cercate di diffondere queste notizie, perchè i media nazionali non ne hanno parlato per niente. |
28-09-2005, 21.37.54 | #8 |
Ospite abituale
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informare e diffondere,
certamente, ma chi è interessato direttamente e per caso del destino vive in quei luoghi dovrebbe muoversi in modo attivo.
Lo scandalo è qualcosa di cui chi muove le fila dell'ecomostro in azione dovrebbe tener conto, ma solo l'invocazione della legge ha il potere di fermarlo. Una cassetta ai media (tv), lettere ai quotidiani nazionali e locali potrebbero essere utili in tal senso. |
29-09-2005, 13.01.34 | #9 | |
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Re: informare e diffondere,
Citazione:
I media collusi coi petrolieri? Ma se abbiamo una scema che è al Ministro della PI solo perchè è moglie di un petroliere!!! Quello che hanno fatto tutti è di far passare la cosa sotto silenzio, per questo sto cercando di divulgarla il più possibile. Hanno fatto una trasmissione su La 7, Nero di Sicilia in Effetto reale, ma l'hanno mandata in onda dopo mezzanotte! Io in quei posti non ci vivo, ma li conosco |
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29-09-2005, 15.40.38 | #10 |
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Re: Re: informare e diffondere,
Cosa c'è in Val di Noto
La Villa Romana del Tellaro Nel 1971, nel corso di scavi illegali, fu scoperta una villa romana nel territorio di Noto, nella provincia di Siracusa. Il complesso è situato a destra del fiume di Tellaro. La struttura si localizza leggermente in superficie, ma sotto una fattoria (masseria) settecentesca, dove si trovano le decorazioni musive. La Villa si presenta in stato di abbandono ma i lavori di recupero previsti la riporteranno, speriamo in breve tempo, al fulgore originario. Un cantiere per il restauro della masseria ed uno di scavo archeologico per approfondire e chiarire alcuni dettagli storico-archeologici attinenti al sito stanno ovviando a decenni (molti) di degrado. Sarà l'occasione per fare ammenda dell'oblio in cui è caduto un importante tassello archeologico della storia siciliana nel Basso Impero. Fra il IV e il V secolo infatti la Sicilia subisce un rilancio strategico che ne fa l'avamposto per la penetrazione di Roma nel Nord Africa e nel Mediterraneo, e un rinnovamento economico promosso dalla funzione di fonte alternativa di derrate alimentari. Inoltre, dopo la riforma amministrativa di Diocleziano del 297 d.C., volta a decentrare l'amministrazione statale, il vicariato (il governo cioè di una diocesi amministrativa incorporante più province) diveniva una carica ambita per la nobiltà romana, e le proprietà fondiarie "in loco" un incentivo per monopolizzare le cariche del governo provinciale. Così la Sicilia cominciò ad essere frequentata da esponenti della nobiltà romana di alto lignaggio (sia per ragioni pubbliche che private) che, per gestire meglio i loro interessi, cominciarono a costruire grandiosi complessi residenziali sui loro latifondi. Si trattava di impianti sontuosi, come la Villa di Piazza Armerina (in realtà una reggia), lussuose oasi per le tappe ispettive in proprietà africane, o dimore stabili per una classe ricca e avida di potere, sempre più radicata nei luoghi da amministrare. La Villa Romana del Tellaro, a Ovest di Eloro, presso il fiume Tellaro, è tra questi edifici: dimora regale, dotata di mosaici simili a quelli più noti di Piazza Armerina, tra cui medaglioni musivi a corone d'alloro nel peristilio, un quadro ispirato all'Iliade, scene di caccia, e molto altro ancora. I mosaici pavimentali della villa (forse appartenuta ad un latifondista o ad un senatore romano e che doveva avere una grande e ampia influenza sullla organizzazione territoriale e produttiva dell’area circostante.) per gli esperti sono i pavimenti musivi più belli e artistici d’Italia e sono divisi in vari registri musivi, che rappresentano scene di caccia, il riscatto del corpo di Ettore ed altri temi. La datazione della Villa è legata al rinvenimento di monete di Imperatori Romani del IV sec. d.C. La Villa probabilmente aveva una superficie di circa 5 mila mq. Fu distrutta da un incendio, com’è stato possibile arguire dall’esame delle assise di base del fabbricato ottocentesco. Il lungo e difficile lavoro d'esplorazione, durato 20 anni, permise di portare alla luce la parte centrale del complesso antico. Si tratta di un gran peristilio di circa 20 metri di lato circondato da un portico largo m.3,70, su cui danno diversi ambienti individuati sui lati nord e sud. Il pavimento è formato da mosaici policromi con motivi geometrilato ci. Nel nord si trovano tre aree che presentano pavimenti a mosaico. Nel portico è presente una decorazione musiva con la scena centrale del ricupero e pesatura del corpo di Ettore. Ad ovest un'altra area mostra un pavimento di mosaico policromo diverso - sebbene non completo - che consta di quattro ghirlande. Il mosaico di pavimento policromo della terza area ad ovest ha scene di caccia. Le scene di caccia sono liberamente ispirate e non seguono alcun profilo schematico. Sotto, c'è una scena di banchetto straordinaria all'aria aperta; al centro gli invitati. I mosaici, che possono essere datati verso il Quarto Secolo d.C., richiamano alla mente immediatamente i mosaici di Piazza Armerina e d’alcuni centri dell’Africa. La villa del Tellaro, con la villa della stessa epoca che fu scoperta a Patti Marina nella provincia di Messina, e la villa di Piazza Armerina, rappresentano i punti di riferimento per l'analisi degli aspetti socioeconomici della Sicilia nell'Antichità. I mosaici delle tre aree a lato nord sono stati restaurati nei laboratori del Soprintendenza di Siracusa e sono stati in mostra a Noto alla chiesa di San Domenico da luglio 2003 a gennaio 2004. Si sta completando una copertura adeguata per la struttura e la conversione della masseria del Diciottesimo secolo, che si trova sopra la villa: allestendo un museo per l’esposizione permanente delle decorazioni musive, che rimangono secondo molto studiosi: i più belli di tutta la storia siciliana. |