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11-09-2005, 11.05.40 | #31 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
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LA REALTÀ DEL BEL PAESE
(EVITARE IL RUZZOLONE ?)
Forse non ve ne siete ancora accorti, ma ci sono delle semplici constatazioni che potrebbero essere di vostro interesse. O di interesse per chi ha una visione obiettiva (per esempio gli emigrati); si tratta di fatti piuttosto evidenti. - Se volete aumentare il potere di acquisto; - se volete che ci sia un futuro in Italia per i vostri figli o per il vostro lavoro; - se volete che la società italiana sia un giorno gestita in modo da realizzare i vostri diritti (senza l’aiuto di politici, tanto loro vi levano qualcosa, certo non ve la danno); - se volete che il Bel Paese la smetta con la politica delle chiacchiere e si avvicini all’ Europa, per avere risultati sociali REALI; - se volete che gli sprechi di risorse diminuiscano e non aumentino; il Paese è già allo sfascio ed ulteriori sprechi inutili di risorse ricadrebbero sulle spalle di tutti. Se volete tutto ciò, allora bisogna partire da qualche considerazione basilare: - la società italiana, come è divenuta oggi, sembra ingestibile; - i cittadini di questa società hanno una buona probabilità di ricevere batoste, non aiuti e sostegni (come accade invece in altri Paesi della U.E.); - la conclusione: l’unica possibilità di evitare il Terzo Mondo (che sembra un rischio reale) sta nel: a) prendere atto che la società italiana ha numerosi e grossi GAPs rispetto alla U.E. e alla normalità, in termini di comportamenti e mentalità distorti e di insuccessi in ambito sociale; b) individuare i motivi scatenanti del degrado recente (da mettere sotto il titolo “incapacità di sviluppo competitivo”); c) discutere fra esperti (senza politici, ormai divenuti incapaci o pericolosi o deviati o animati dall’ambizione al potere fine a se stesso) tali motivi, per individuare le possibili soluzioni; d) costituire un’alleanza fra imprenditori, operatori dell’economia, associazioni serie, cittadini che vorrebbero si creasse lavoro, invece di andare verso la povertà. Se ci sono Italiani che hanno questi obiettivi, mi contattino per indicarmi a quale associazione, o VIP o gruppo di cittadini seri potrà interessare una mia presentazione delle CAUSE del degrado italiano. Cause che sono poco conosciute in Italia. Ma che io ho analizzato per parecchi anni. Italiani, noti per la capacità di superare le situazioni difficili. E per l’ ottimismo davanti alle emergenze, collegato alla grande fiducia nello stellone. La società italiana, cui non é stato mai insegnato dalla P.I. il senso del sociale (tanto meno un Patto Sociale) non é in realtà una vera società, ma un aggregato di cittadini che, a ruota libera, ama esercitare lo sport favorito: l’ infrazione delle regole. A causa di cio’, lo stellone non ha funzionato nel sociale. Di conseguenza lo Stivale é in equilibrio instabile, con tendenza al ruzzolone verso uno scenario peggiore di quello attuale. Sembra quindi urgente fare qualcosa di diverso dalle solite chiacchiere politiche. La prima cosa che gli emigrati sono in grado di fare: l’ analisi delle Cause. A futura memoria. Lo Stivale è terra di confine fra l’Europa e il Maghreb. A seconda di quello che gli Italiani faranno o non faranno nei prossimi tre anni circa, vedremo nel 2015 una o l’altra di queste due situazioni: a) il Bel Paese sarà riuscito a europeizzarsi; b) l’Italia sarà parte del Maghreb. Attenzione, la soluzione a) non potrà avverarsi senza un’azione determinata del tipo: “•aprire gli occhi”; “realizzare le azioni urgenti e necessarie per evitare il terzo mondo”. Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (ex funzionario europeo, consulente in TLC, analista delle CAUSE del declino) Paolo Radaelli (dirig. Banca del Nord, esperienze di lavoro in Lussemburgo e Asia) paulradaels1@hotmail.com Vincenzo M. Francaviglia Dirigente di Ricerca CNR vincenzo.francaviglia@itabc.cn r.it ------------------------- P.S. Chi condivide l’ obiettivo di questa proposta, potrebbe girare ad un amico questo messaggio. Valutazioni sullo stato del Paese su: http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”) http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ |
11-09-2005, 15.34.01 | #33 |
L' Emigrato
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FARE QUALCOSA ? COME ? ? ?
Chimera,
ti rispondo con una buona base: mi occupo della cosa da anni. Un ^punto di base: a differenza degli altri Paesi europei, il povero Stivale non conosce né il senso del sociale né l' organizzazione. NOn sono state mai insegnate in Italia..... Quindi inutile cercare di partire dal basso, visto che non si conoscono i METODI NECESSARI, visto che non esiste più la riflessione obiettiva..... L' unica strada che funzioni parte da due componenti: - un personaggio di un qualche potere (o nella stampa o nel sociale o altro) che sia illuminato e voglia far progredire i Paese; - l' uso di tutta l' esperienza accumulata dagli emigrati qualificati che siano disponibili. Questi due elementi si debbono incontrare. Come ? Me lo devi dire tu, cara Chimera...visto che io che ho l' esperienza ...... qualificata (nel ' 90 allarmai Romiti sui metodi di lavoro italiani; mi rispose che era d' accordo colle mie conclusioni, ma non mi ricevette). Vivo a Parigi e dipendo da voi del Forum per avere consigli su: a chi rivolgermi ? quale indirizzo elettr. ? quale giornale ? Se voi paralate , parlate, scrivete , scrivete, ma non fate... la mia potenzialità non serve a niente... Ci siamo capiti ? Antonio Greco angrema@wanadoo.fr |
11-09-2005, 15.55.00 | #34 |
L' Emigrato
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Una favola ( verosimile )
Successe in tempi molto lontani, nei Paesi della U.E. a Nord delle Alpi.
In Europa alcuni uomini illuminati andarono a caccia di valori. Si dice che fossero di stirpe germanica (alemanni o franchi ). Qualcuno invece sostiene che fossero degli anglosassoni. Questi illuminati, dopo lungo cercare, catturarono il valore organizzazione. Incontrandola per la prima volta, le fecero dei tests (sui processi mentali e nella vita di tutti i giorni). Ne apprezzarono i risultati e pensarono di utilizzarla. La educarono, le misero allora addosso dei bei vestiti, poi un cappello a cilindro, con su la scritta : Valore Primario. Poi la mandarono in giro, con la raccomandazione di infilarsi e lasciar traccia in ogni angolo dei Paesi europei. Si tratta di un valore furbo ed inoltre capace di strategia. Nei suoi lunghi giri, si presentò dapprima ai capi e direttori, governanti e principi. Fece dei bei discorsi, fu eloquente. Spiegò come il suo uso poteva estendere benefici effetti non solo ad ogni attività ben condotta, ma anche ai processi mentali. Mostrò l’interesse e la convenienza di chiamarla in causa il più possibile. Predisse che, se un giorno fosse stato creato il villaggio globale, la vita sociale sarebbe divenuta notevolmente complicata, creando cosí la assoluta necessità di organizzarsi. Una caratteristica dell’organizzazione è il suo spettro molto ampio. Le sue grandi capacità strategiche le permisero di entrare in gioco prima in quei settori e livelli ove poteva avere più influenza. Poi, man mano, scese anche ai bassi livelli. Nei Paesi ove fu meglio accolta, l’organizzazione fece un buon lavoro : Aiutò le culture e i cittadini a lavorare, in modo tale che i risultati di un’attività fossero il più vicini possibile alle previsioni e agli obiettivi iniziali. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Cosa successe in Italia ? Non so, ma ho cercato di informarmi. Qualcuno mi ha detto che, poiché la cultura italiana ha una larga base artistica, era impossibile rendere compatibili organizzazione e arte. Altri pensano che, vista la diffusione dei comportamenti istintivi in Italia, l’introduzione della organizzazione avrebbe messo a rischio tali modi di fare, cosi tradizionali. Forse, in questo caso, ci sono due verità. Un’altra versione è che l’organizzazione esiste in Italia. Si tratta di un valore furbo e, come tale, si nasconderebbe ogni volta che teme di soccombere. Si ritroverebbe quindi in anfratti, località segrete, punti ove non rischia di soccombere all’istinto o all’arte. Pare anche che abbia eliminato la scritta dal suo cappello, per non urtare i cittadini. Ho consultato un paio di professoroni, lunga barba ed esperienza, per sapere come funziona. Il primo mi dice che bisognerebbe applicare l’organizzazione ai processi mentali, agli sviluppi del cervello, per avere dei ritorni in efficienza. L’altro invece mi ha detto che ciò non è possibile, perché in caso di tipologia artistica o istintiva, il cervello andrebbe in corto circuito ( nevrosi sembra ). Allora egli consiglia di applicare l’organizzazione alle azioni della vita di tutti i giorni. Anche qui, due verità ! Allora ho capito che dovrò, per concludere, fare uno studio approfondito, sto già cercando la bibliografia. Qualcuno mi aiuta ? Comunque sia, secondo uno studioso, questa situazione incerta determinerebbe nel nostro Paese grossi scostamenti tra gli obiettivi dichiarati all’inizio di alcune attività sociali e i risultati ottenuti alla fine. Non garantisco che sia vero, ma spero di saperlo presto. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Un Vecchio che aspetta Un vecchio dalla barba bianca si trova ai confini dello Stivale. Vestito di bianco trasparente, sul cappello in vista due grandi parole : Compatibilità, Sviluppo. Nella sua bisaccia sono accatastati tanti Valori, forse da vendere, forse da mostrare. Lancia il suo sguardo al di quà delle nostre finestre. Incuriosito, sembra in attesa. Ricerca segni e prove della presenza di Valori su un territorio che conosceva bene. Continua a guardare, con insistenza. Sembra insoddisfatto. Vede al di là del portale Italia tante facce grige, interdette, dubbiose. Alcune, instabili, cambiano spesso colore. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ? Per quanto tempo aspetterà ancora ? Speriamo per molto. Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- P.S. Le persone interessate ad esempi classici, ufficiali, della organizzazione italiana, possono chiedermeli. Risponderò volentieri. Un esempio nella U.E. : I Francesi fanno colazione con pane, burro e organizzazione. Chi preferisce il croccante, si serve dei wafers alla vaniglia e logica. Il sistema sanitario francese è forse il migliore d’Europa. Rapido, razionale, affidabile, alla portata di tutti. Centinaia di Italiani (pellegrini sanitari) vengono a servirsene per avere cure di buona qualità. I malati italiani sono tanti che, in alcuni ospedali parigini, le infermiere capiscono la nostra lingua. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- |
12-09-2005, 11.05.13 | #36 |
L' Emigrato
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POCHE SPERANZE
Caro Chimera,
cerco rispondere ai tuoi punti. 1. Tu dici" la mia teoria e il mio credo", non é cosi. E il frutto pratico e realista di 30 anni di vita in un quadro internazionale (scrivi al mio indir. , ti potrei inviare il C.V. se lo vuoi, ma sopratt. potrei inviarti dei testi interess sulla base del problema). 2. Mentre io baso le mie osservazione sulle realtà, sui fatti veri, sul gap verso l' Europa, in Italia la società ha una pessima abitudine: a causa delle demagogia, della TV leggera, dell' ipocrisia, del doppio linguaggio, il realismo é sparito. Nessuno, nella confusione, si preoccupa di controllare la verità... Siete stregati dalla CONFUSIONE IMPERANTE. 3. SE vuoi collaborare diffondi il post di poco fa "Evitare il Ruzzolone". Poi mi contatti al mio indir. 4. Dici "inerzia del sistema". Io lo spiego col post successivo, non é solo l' inerzia di giornalisti preoccupati del posto, é l' inerzia di TUTTA UNA SOCIETA'..., la quale si é DERESPONSABILIZZATA e é divenuta (o sempre stata) incapace socialmente.... 5. Ci sono duie cose bloccate o quasi: a) i meccanismi della società: b) molti, troppi meccanismi mentali. 6. L' unica speranza é : SVEGLIARSI Antonio Greco angrema@wanadoo.fr |
12-09-2005, 11.07.46 | #37 |
L' Emigrato
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UN FUTURO PER IL SISTEMA ITALIA ?
Esaminare le ultime evoluzioni e capire quelle future, é possibile ? Forse, ma ci vuole realismo.
Gli Italiani, negli ultimi vent' anni, hanno avuto una mutazione del DNA. Molte delle evoluzioni sono pero' negative. Ma c' é una colpa, dell' Italiano medio, per le trasformazioni negative ? Forse, un po', non più della beata incoscienza nell' accettare i N.C.I. (Nuovi Comportamenti Italiani), senza reagire. Poteva reagire l' Italiano medio ? Forse no, visto che non ha la schiena dritta (che é invocata da Ciampi). Ma si puo' avere la schiena dritta, quando si ha un alto tasso di insuccessi sociali ? D' altronde, si puo' avere un alto tasso di successi sociali se la Pubblica Distruzione non ci ha mai insegnato che fra i cittadini e lo stato ci vuole una collaborazione ? E un rispetto reciproco ? E un interesse dell' uno a che l' altro stia in buona salute? La colpa della Pubblica Distruzione: non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la coerenza, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare... Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale. Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società. Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione. Avendo la "schiena molle", per colpa della Pubblica Distruzione, si diviene, col tempo, rassegnati. Tanto più che la mancanza della coscienza sociale (essa viene insegnata negli altri Paesi della U.E., non in Italia) mette potenzialmente ogni cittadino nella posizione di "uno contro tanti". E mette lo stato nella situazione di dirsi: "ma si puo' gestire l' anarchia ? Rassegnati. Ma é possibile non esserlo ? Certo, in altri Paesi della U.E. i cittadini si uniscono in partiti, associazioni. Gli uni e gli altri spesso costruiscono, con impegno e serietà. Ma possono, partiti e associazioni, strutturare, migliorare, la società italiana ? Cioé il Bel Paese, con tanti laghi, pantani, mancate reazioni, rassegnazioni ? E ruote grippate ? Il Paese del grigiore, della non chiarezza ? Le riforme, invoca Ciampi. Se i partiti volessero riformare seriamente, riuscire a fare in pratica cio' che dicono di voler fare, dovrebbero essere gestiti da Tedeschi, Belgi, Francesi. Gente coi coglioni, con carattere, coerenza, capacità sociale, organizzazione... Visto che la Pubblica Distruzione non ha pensato ad educare gli Italiani a tali Valori, per decenni. Non basta che Ciampi dica "tenete la schiena dritta.." ! Neanche la coerenza é stata insegnata, nel Paese ove l' ipocrisia é stata elevata a rango universitario... L' organizzazione e la coerenza , mai conosciute in tante province italiane, sono i valori che fan si che, in giro per la U.E., i cittadini facciano corrispondere i fatti alle parole. Ma é proprio questo, la corrispondenza dei fatti alle parole, che é tanto difficile, nel Paese dell' arte. E dei furbi. In fondo l' artista cerca l' originalità di un percorso nuovo. Magari deviato, ma nuovo. Magari scorretto, ma nuovo. Lo Stivale é divenuto una terra ove tutti i percorsi diversi, variati, talora nascosti, incurvati, deviati, si incrociano, si ostacolano, si scontrano talvolta... Se i furbi non cercassero di ottenere col sotterfugio cio' che dovrebbero faticare ad avere coll' impegno, alla luce del sole, allora la vita diverrebbe faticosa. E noiosa, che barba ! Poi, si puo' fare una vita di fatica nel Paese della calura ? Si puo' sudare, impegnandosi a costruire, nel Paese della pigrizia ? Si puo' non essere pigri nel Paese ove la gran parte dei meccanismi pubblici si grippano ? Sono tutte ragioni per cercare di discolpare gli Italiani che hanno accettato i N.C.I. Si, la residua colpa di aver accettato nuove abitudini, quelle che hanno ammazzato le efficienze sociali, é un peccato veniale. Noi Italiani, famosi per la somma intuizione. Ma puo' , un popolo di artisti intuitivi, essere razionale, organizzato, per restare a galla nel Mercato Globale ? Se la Pubblica Distruzione non ci ha insegnato la struttura delle costruzioni sociali, l' organizzazione degli schemi mentali produttivi ? Ecco il punto, a me sembra. Se avessimo la razionalità francese, la coerenza britannica, l' impegno degli Scandinavi............ allora le ruote della società non sarebbero spesso grippate . Ogni cittadino avrebbe il suo flaccone di "olio sociale" e farebbe la manutenzione dei meccanismi delle stato, della società.... E se l' olio fosse sufficiente, potrebbe ingrassarsi quella parte del proprio cervello che presiede al sociale (attualmente atrofizzata). Il futuro ? o ci sarà un futuro, o non ci sarà. Ci sarà un futuro se un' analisi degli handicaps sociali viene fatta subito, prima di passare il punto di non ritorno. Emigrati aiutando. Non ci sarà futuro se restiamo là, rassegnati, ad aspettare. Le Cause delle inefficienze sono una decina. Senza individuarle, coll' aiuto di testimoni dello sviluppo, la via maestra per divenire un Paese normale, europeo, sembra preclusa. l' Emigrato Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr P.S. Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi continuano a promuovere con convinzione (Bossuet). |
12-09-2005, 15.15.45 | #39 |
L' Emigrato
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Reagisco al post prevedente.
Non saprei reagire adattandomi al loro linguaggio. Anche perché vivo in un Paese normale ove la gente che va contro le regole é indicata a dito come colpevole. Vivo in un Paese (ce ne sono tanti in Europa) ove invece di chiacchiere si inventano gli strumenti per promuovere una legge appena fatta. Da noi si fa la legge e ci si ferma, non si pensa che forse non la adotteranno perché mancano gli strumenti necessari... La prova: abbiamo eliminato quasi tutti i bastoni e le carote. Senza pensare che, poi, l' impegno e la qualità sarebbero spariti il giorno dopo... E si vede bene che non c' é più impegno, perché non c' é più responsabilità, poiché é diffusa l' impunità (insegnata dal premier fra l' altro). Che la mentalità diffusa sia da terzo mondo si vede da almeno cinque anni. In una situazione simile: - l' unica via d' uscita é l' incontro fra emigrati che conoscono le condizioni necess per lo sviluppo, e un VIP o associazione illuminata che mi ricevesse (ma voialtri me la indicate, io sto a Parigi) e mi organizzasse un convegno, invitando tanti emigrati e i VIPs dell' economia. Coinvolgere gli interessati alla competitoività é necessario infatti. - io che ho studiato a lungo il fenomeno (ho deciso di andarmene nel ' 82) me ne sto qui e aspetto che voi del forum mi indichiate con chi entrare in contatto. Giornalisti, VIPs dell' economia, associazioni serie, etc... Se io non avro' persone che mi sostengano, nel loro interesse, non faro' niente, nonostante le 40 analisi che ho nel mio disco duro. L' Emigrato |
12-09-2005, 16.26.54 | #40 |
Ospite abituale
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Purtroppo io non posso aiutarti gran che.
Nel mondo che io frequento questo si fa già. Nel mondo della ricerca scientifica persone cono conoscenza del estero non mancano. Nel mio dipartimento tutti i professori hanno avuto esperienze di studio ricerca ed insegnamento in istituti di ricerca e università in giro per il mondo. E seguo periodicamente conferenze di professori da tutto il mondo. A Trieste, cita di confine e polo scientifico rinomato (per l’impegno ed il valore dei ricercatori nonostante la mancanza di fondi) il mondo sembra più vicino. Nel mondo della ricerca si sa bene cosa servirebbe per funzionare bene... ma la Moratti non ascolta. I rettori hanno la possibilità di parlare con questi VIP politici che sono tutto meno che illuminati. Un buon esempio e la nuova legge per il “ritorno dei cervelli”. La Moratti ha promesso più soldi ai ricercatori Italiani già fuggiti all’estero perché rientrino in Italia. Guarda la cosa dal punto di vista economico pensado che i ricercatori ragionino come imprenditori. Alla Moratti sfugge il fatto che quando un ricercatore dice “mancano fondi per la ricerca così non riusciamo a lavorare” non stanno facendo demagogia... intendono proprio quello. Dare più paga a loro perché rimangano a lavorare in Laboratori inefficienti non risolve il problema. La stragrande maggioranza di “cervelli” che ho conosciuto io se ne sono andati all’estero perché si lavora meglio. Non per la paga ma perché hanno laboratori che gli permettono di lavorare bene. Oppure ci sono opposizioni politiche. Il ministro degli interni Pisanu ha avuto un idea “illuminata” (anche i ministri di Berlusconi hanno buone idee talvolta), ha voluto istituire una “consulta islamica”. Un gruppo di islamici, moderati, cittadini italiani da poter consultare per questioni di politica interna. Il Ministro Calderoli (Lega) è insorto indignato. Tutto bloccato. Tanti hanno provato la strada che vuoi percorrere. Ma è piena d’ostacoli. Quindi il problema non è giungere alle orecchie dei potenti. Ma farsi ascoltare. Per il momento non saprei consigliarti un politico illuminato che possa ascoltarti. |