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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
17-06-2005, 09.23.08 | #22 | |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
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IL PICCOLO VANTAGGIO PERSONALE CHE GOVERNA LA SOCIETA ITALIANA
Citazione:
Caro Van Lag, tutte le cose che hai detto non sono affatto lunghe, é bene ricordarle. Una in particolare: quando un politico dice "riprendiamoci Fiume", lo avrà) fatto per due ragioni: - i politici italiani, forse i soli in U.E., usano la gran parte del loro impegno per: a) lotte di potere;b) demagogia e invenzione di verità alternative (io lo direi "imbrogliare le acque"). - abitudine ormai diffusa in tutto il parlamento di dire, quando capita, frasi altisonanti che non costano niente (né uno studio attento del dossier, né un confronto con gente esperta e di buon senso, in modo da dire qualcosa che abbia un senso costruttivo). Quella frase su Fiume é stata detta perché l' autore, un sopraffino furbo, sapeva che nessuno l' avrebbe accettata, quindi lui non avrebbe dovuto accapigliarsi per spingerla avanti. Per contro si dava un grammo di popolarità spicciola, nel mostrarsi patriottico. Estendo il discorso, sul tuo punto " per una volta mettere da parte il nostro piccolo vantaggio personale". La CAUSA primaria, insieme ad altre 15 fattori sociali, dello sfascio dell' economia italiana (che Berlusca ha detto ieri starebbe meglio di quella della F e della Germania..........) é: - nell' Italia 2005 l' interesse della collettività, in tutta la vita sociale, é stato sotterrato. A vantaggio dell' interesse personale o di clan.. Unico Paese, l' Italia, ove questo principio é diffuso. Siamo poi anche l' unico Paese a non saper gestirsi. Per la stessa ragione.... Lo sfascio dell' economia e la incapacità di gestire il Paese, caro amico, lo abbiamo voluto. Coi ns comportamenti, che sono l' eccezione della U.E.. Comportamenti buoni per far SUICIDARE LO STIVALE... Metto di seguito alcuni testi già pubblicati, che spiegano i dettagli. L' Emigrato Antonio Greco |
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17-06-2005, 09.28.31 | #23 |
L' Emigrato
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CULLARSI NELLE FATUE ILLUSIONI O SMONTARE LE ILLUSIONI ?
L’ unificazione del Regno d’ Italia
Fine ‘800. Fatta l’ unificazione del Paese, la sua gestione fu iniziata dai piemontesi. Nel trambusto dell’ allargamento della piccola struttura statale piemontese, i primi governi fecero un grosso errore: mandarono avanti nei nuovi territori, come rappresentanti, gli ufficiali del fisco. Non misero su una valida struttura di pubblica istruzione dei cittadini del Regno, che insegnasse non solo a leggere, ma anche a vivere nel nuovo stato. Gli Italiani, non avendo un gran livello medio di cultura, erano soggiogati dal potere di turno, che era talvolta prepotente. Non capirono che, colla unificazione, la situazione era piuttosto cambiata. Continuarono, come sempre fatto, a considerare il potere nazionale come un organo estraneo, da sopportare, da ignorare. Come era sempre avvenuto, quando c’ erano stati Goti, Normanni, Arabi, Francesi e Spagnoli. Anche conoscendo male la storia, credo sia qui una delle origini del problema. Non nacque un nuovo approccio al nuovo stato, come era (e come é) nei Paesi a Nord delle Alpi . Stato che va costruito, con cui si dialoga, si collabora, di cui si propone l’ evoluzione. Gli Italiani scelsero di ignorarlo e continuarono a interessarsi ad iniziative, contatti, poteri informali, locali e alternativi. In pratica si considerarono, anche per manco di istruzione, al di là dello stato. Credo sia stata questa l’ origine della divaricazione esistente fra uno stato formale ed un tessuto di clans e allacci sommersi, che lo ignora. I quali talvolta lo considerano estraneo, se non nemico. Da subire, da combattere talvolta, o almeno da fare fesso. La Repubblica all’ inizio del XXI secolo Ancora oggi gli Italiani perpetuano la tradizione: lo stato nemico, da subire purtroppo, da contrastare sul terreno. Non succede niente di cio’ a Nord delle Alpi. Anche per questo, le altre società funzionano. Se ci volesse anche una motivazione per giustificare una vecchia tradizione mai cambiata, ce n’ é una valida, oggi. Lo stato é mal gestito, incapace, buono solo a sprecare o alimentare quattro loschi figuri incapaci, che vengono chiamati politici. Perché prenderlo sul serio ? Durante il fascismo, la costruzione dello stato fu demandata a manipoli di esagitati. Si moltiplicarono le bandiere e si scrisse “Stato” colla maiuscola. Dopo la guerra lo stato italiano si é vendicato del non essere considerato. Ancora ritenuto un corpo estraneo ai cittadini, lo stato ha continuato a trascurare questa abnorme inimicizia, a non pensare alla educazione civica dei cittadini. Infatti la P.I non si é occupata affatto della questione, per trascuratezza o ignoranza. Negli ultimi trent’ anni del XX secolo, loschi figuri presero il potere. Reclutati con un pessimo criterio di selezione, la complicità e il comparaggio, hanno diffuso coll’ esempio , consciamente o inconsciamente, le abitudini seguenti: - grigiore, approssimazione, vaghezza di programmi e di comportamento dei personaggi pubblici. Nel senso di indeterminazione, mancanza di chiarezza, rarità di opinioni solide e riflettute o troppo rapida trasformazione delle stesse. Negligenza dei fatti reali nelle discussioni politiche, sostituiti spesso da accuse (non importa se senza prove). Forse per ignoranza, di sicuro per cattive abitudini. Talvolta doppio linguaggio del potere, che dice di voler fare. Ma fa i fatti suoi...... - rarefazione dei valori di base del patto sociale, in certi casi scomparsa degli stessi. Tutto, o quasi tutto, é ormai permesso. Il rigore, la coerenza, la precisione, l’ impegno, la verità dei fatti, li lasciamo ai Francesi o ai Tedeschi. Il tutto facilitato dalla diffusione del doppio linguaggio (esiste nella U.E., cosi diffuso, solo in Italia). D' altronde c'é da chiedersi perché tali qualità non sono state insegnate dalla Pubblica dIstruzione, la quale si é curata, si, dell' istruzione; ma non dell' educazione....... - conseguente vita sociale caratterizzata da: frequenti emergenze, difficoltà di costruire, gestire, trasformare i corpi sociali. Cio’ non deve troppo sorprendere, se nella società tutto é confuso o cambia dall’oggi al domani (flessibilità a 360°) - frequenti alterchi o lotte fra parti avverse (o alleate) in politica, le quali sembrano indicare che molti politici danno priorità alle lotte di clans piuttosto che alla gestione del Paese (che é in teoria il loro ruolo). Pochi progressi quindi dall’ epoca dei principati. - progressiva ignoranza dell’obbligo di rispettare legge e regolamenti, anche da parte di enti e servizi pubblici. Incremento del numero di persone ed enti che ignorano la legge. Le strutture dello stato (gestito spesso da persone mal selezionate), come é divenuto dagli anni ’60 in poi, aiutato dalla mentalità della flessibilità diffusa, hanno contribuito, con insipienza e superficialità, talvolta coll’ esempio: - a far sparire i paletti della vita civile (una parvenza, incompleta, degli stessi esisteva trenta anni fa); - a bandire gli strumenti necessari alla costruzione ed alla educazione di un Paese moderno, i VALORI, in un’ epoca di cambiamenti nell’ economia dell’ Europa e del mondo; - a diffondere in tutti i gangli del Paese (nel pubblico e nel privato) la corruzione e l’ omertà. In un grosso gregge, se spariscono i cani pastori, il pastore fa enormi tentativi per gestire le pecore, tenerle insieme. Nello Stivale, gli Italiani, pecore confuse, vanno in tutte le direzioni. Sono infatti spariti i VALORI (i cani pastori), cioé gli strumenti della vita civile. Dopo la guerra, un paio di generazioni di governanti e dirigenti del parastato hanno completamente perso la capacità di gestione corretta dei macrosistemi (e.g. il Paese, l’ Alitalia, la Fiat). Di conseguenza nuovi comportamenti si sono diffusi, in base alla (quasi) nuova mentalità della tolleranza e impunità totali. In sintesi, essi hanno, fra l’ altro, provocato la sparizione del realismo, sostituito dal doppio linguaggio. Il primo é infatti sparito dalle discussioni pubbliche. E sempre più é sostituito dallo scenario (anche televisivo) e dalla demagogia. Il tutto genera inefficienze, sprechi, perdita di competitività. Il Paese é ormai sotto l’ imperio di quattro Dittatori: Confusione, Irresponsabilità, Rassegnazione, Gestione Allegra. La Fatua Illusione N. 1 Il parlamento ha approvato la legge della “devolution”. L’ idea nella testa dei propositori della legge credo sia sta la seguente: lo stato si é mostrato incapace di gestire la società e i servizi pubblici su base nazionale. Il sistema é troppo grande, per i governanti italiani di inizio secolo. Riduciamo la grandezza del sistema, facciamo il più possibile nelle regioni, strutture più piccole. Le gestioni saranno più facili. Fatua illusione. I valori e le capacità di gestione, ormai troppo rari nel Paese, sono inesistenti anche nelle regioni. Invece di avere una sola grande Babele, avremo tante piccole Babeli. In Europa solo dei balordi superficiali come i politici italiani possono credere al miglioramento colla devolution ! La Fatua Illusione N. 2 Gruppi di cittadini e partiti, in reazione alle incapacità ed alla confusione generata da uno stato incapace, gestito da politici incapaci (la migliore espressione della mentalità italiana, scrisse TIME), pensano di proporre la riforma delle istituzioni. Anche Ciampi le invoca... I propositori delle riforme, anche per superficialità e mancanza di realismo, non hanno considerato la situazione reale. Non han capito cosa va cambiato. La situazione, vista dall’ Europa, é la seguente, con una immagine esplicativa: - se dessimo la gestione delle nostre vecchie istituzioni ad Olandesi, Francesi, Belgi o Svedesi, mandando a casa i politicanti abituati a mercanteggiare poteri e percentuali nel souk italiano, dopo un periodo di avviamento e con riforme adeguate di procedure e gestioni, lo stato finalmente inizierebbe a funzionare come in Francia e in tanti altri Paesi della U.E. - se oggi il Bel Paese adottasse una riforma delle istituzioni e non ci accorgessimo che solo noi Italiani, in U.E., non sappiamo gestire i grandi sistemi (per esempio, non conosciamo l’ organizzazione), allora le nuove istituzioni fallirebbero completamente, come quelle attuali ! ! Sarebbe questa la Fatua Illusione N. 2 ! I MOTIVI: la mancanza di strumenti adeguati, per colpa della Pubblica dIstruzione, per il cattivo esempio che viene dall' alto. I dettagli relativi sono nelle seguenti Lettere dall’ Europa: “Colli di Bottiglia”, “Italia Desnuda”, “Regole e Confusione”, “Pantani e Ruote grippate”. Quale situazione ? Una società che possiede: coscienza e orgoglio di sé, patriottismo, patto sociale, é un Paese. Una società che non possiede tali valori é un’ accozzaglia di gente, che vive nell’ anarchia. Tali i casi limite. Lo Stivale mi sembra si trovi in uno scenario intermedio, il quale é in evoluzione rapida. Verso quali dei due scenari ? Antonio Greco (disponibile per una presentazione delle CAUSE dei guai italiani) ANGREMA@wanadoo.fr Le coordinate dei siti che pubblicano le Lettere dall’ Europa: http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “ società”) |
17-06-2005, 09.29.36 | #24 |
L' Emigrato
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UN FUTURO PER IL SISTEMA ITALIA ?
Esaminare le ultime evoluzioni e capire quelle future, é possibile ? Forse, ma ci vuole realismo.
Gli Italiani, negli ultimi vent' anni, hanno avuto una mutazione del DNA. Molte delle evoluzioni sono pero' negative. Ma c' é una colpa, dell' Italiano medio, per le trasformazioni negative ? Forse, un po', non più della beata incoscienza nell' accettare i N.C.I. (Nuovi Comportamenti Italiani), senza reagire. Poteva reagire l' Italiano medio ? Forse no, visto che non ha la schiena dritta (che é invocata da Ciampi). Ma si puo' avere la schiena dritta, quando si ha un alto tasso di insuccessi sociali ? D' altronde, si puo' avere un alto tasso di successi sociali se la Pubblica Distruzione non ci ha mai insegnato che fra i cittadini e lo stato ci vuole una collaborazione ? E un rispetto reciproco ? E un interesse dell' uno a che l' altro stia in buona salute? La colpa della Pubblica Distruzione: non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare... Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale. Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società. Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione. Avendo la "schiena molle", per colpa della Pubblica Distruzione, si diviene, col tempo, rassegnati. Tanto più che la mancanza della coscienza sociale (essa viene insegnata negli altri Paesi della U.E., non in Italia) mette potenzialmente ogni cittadino nella posizione di "uno contro tanti". E mette lo stato nella situazione di dirsi: "ma si puo' gestire l' anarchia ? Rassegnati. Ma é possibile non esserlo ? Certo, in altri Paesi della U.E. i cittadini si uniscono in partiti, associazioni. Gli uni e gli altri spesso costruiscono, con impegno e serietà. Ma possono, partiti e associazioni, strutturare, migliorare, la società italiana ? Cioé il Bel Paese, con tanti laghi, pantani, mancate reazioni, rassegnazioni ? E ruote grippate ? Il Paese del grigiore, della non chiarezza ? Le riforme, invoca Ciampi. Se i partiti volessero riformare seriamente, riuscire a fare in pratica cio' che dicono di voler fare, dovrebbero essere gestiti da Tedeschi, Belgi, Francesi. Gente coi coglioni, con carattere, coerenza, capacità sociale, organizzazione... Visto che la Pubblica Distruzione non ha pensato ad educare gli Italiani a tali Valori, per decenni. Non basta che Ciampi dica "tenete la schiena dritta.." ! Neanche la coerenza é stata insegnata, nel Paese ove l' ipocrisia é stata elevata a rango universitario... L' organizzazione e la coerenza , mai conosciute in tante province italiane, sono i valori che fan si che, in giro per la U.E., i cittadini facciano corrispondere i fatti alle parole. Ma é proprio questo, la corrispondenza dei fatti alle parole, che é tanto difficile, nel Paese dell' arte. E dei furbi. In fondo l' artista cerca l' originalità di un percorso nuovo. Magari deviato, ma nuovo. Magari scorretto, ma nuovo. Lo Stivale é divenuto una terra ove tutti i percorsi diversi, variati, talora nascosti, incurvati, deviati, si incrociano, si ostacolano, si scontrano talvolta... Se i furbi non cercassero di ottenere col sotterfugio cio' che dovrebbero faticare ad avere coll' impegno, alla luce del sole, allora la vita diverrebbe faticosa. E noiosa, che barba ! Poi, si puo' fare una vita di fatica nel Paese della calura ? Si puo' sudare, impegnandosi a costruire, nel Paese della pigrizia ? Si puo' non essere pigri nel Paese ove la gran parte dei meccanismi pubblici si grippano ? Sono tutte ragioni per cercare di discolpare gli Italiani che hanno accettato i N.C.I. Si, la residua colpa di aver accettato nuove abitudini, quelle che hanno ammazzato le efficienze sociali, é un peccato veniale. Noi Italiani, famosi per la somma intuizione. Ma puo' , un popolo di artisti intuitivi, essere razionale, organizzato, per restare a galla nel Mercato Globale ? Se la Pubblica Distruzione non ci ha insegnato la struttura delle costruzioni sociali, l' organizzazione degli schemi mentali produttivi ? Ecco il punto, a me sembra. Se avessimo la razionalità francese, la coerenza britannica, l' impegno degli Scandinavi............ allora le ruote della società non sarebbero spesso grippate . Ogni cittadino avrebbe il suo flaccone di "olio sociale" e farebbe la manutenzione dei meccanismi delle stato, della società.... E se l' olio fosse sufficiente, potrebbe ingrassarsi quella parte del proprio cervello che presiede al sociale (attualmente atrofizzata). Il futuro ? o ci sarà un futuro, o non ci sarà. Ci sarà un futuro se un' analisi degli handicaps sociali viene fatta subito, prima di passare il punto di non ritorno. Emigrati aiutando. Non ci sarà futuro se restiamo là, rassegnati, ad aspettare. Le Cause delle inefficienze sono una decina. Senza individuarle, coll' aiuto di testimoni dello sviluppo, la via maestra per divenire un Paese normale, europeo, sembra preclusa. l' Emigrato Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr P.S. Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi continuano a promuovere con convinzione (Bossuet). |
17-06-2005, 09.32.38 | #25 |
L' Emigrato
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L' ITALIANO- DEFINIZIONE
L’Italiano all’inizio XXI secolo é l’unico europeo:
- che accetta_ di vivere nella confusione e nell’incertezza come condizione normale di vita; - che adatta la sua attività di lavoro agli interessi personali o di clan; - che ha spesso un doppio ruolo nella vita sociale, quello che formalmente dovrebbe svolgere e quello che, senza troppo rumore, gli conviene inventarsi; - che ha talmente abbassato il livello di guardia dei comportamenti accettabili, che accetta senza commenti qualsiasi comportamento dagli altri. In compenso puo’ permettersi qualsiasi azione, anche scorretta, di sua scelta. Nella vita sociale il secondo ruolo (interessi privati o di clan) diventa per molti preponderante. Una conseguenza: nei media e nella vita sociale lo schierarsi, lo accusarsi, il reagire contro un’altro schieramento, é divenuta un’attività prioritaria. Come ai tempi di guelfi e ghibellini. In politica e sui media si dedica tanta attenzione ed energia alle evoluzioni negli schieramenti, che la risoluzione dei problemi di tutti i giorni sembra quasi divenuta un’attività secondaria (é il più deteriore dei caratteri latini, da terzo mondo). L’Italiano si é adattato negli ultimi anni a vivere spesso alla giornata, non per sua colpa, ma per via delle incertezze e confusioni della vita sociale. Non ha più un grande interesse per il futuro del Paese e per le evoluzioni sociali in corso. Privilegia i fatti proprii. Non si meraviglia affatto se, in ambito sociale, gli obiettivi raggiunti o mancati sono diversi dalle primitive dichiarazioni di intenzioni. Cio’ che capita abbastanza spesso, non sorprende più. Questa insensibilità sociale (nella forma di divaricazione completa fra stato e cittadino, che vanno per sentieri diversi o opposti) é probabilmente tanto vecchia da rimontare ai tempi lontani, quando i “gestori” dello stato erano: i Goti, i Francesi, gli Austriaci, gli Spagnoli, etc Il processo avvenuto nel sistema Italia, come si vede dall’Europa: l’abitudine alla improvvisazione ed alla irresponsabilità nella vita pubblica, diffusesi recentemente, porta alla confusione sociale per via dei numerosi insuccessi. E in una vita sociale confusa, tutto puo’ avvenire. Succede persino che un evento negativo puo’ essere attribuito alla confusione che regna, anziché alla propria colpa o mancanza. La impossibilità di vedere tutti i proprii diritti realizzati é divenuta recentemente per lui un’abitudine accettata, con rassegnazione balcanica. In compenso la sua furbizia e il suo ottimismo (o faciloneria) gli fanno sperare che i suoi diritti di cittadino potranno realizzarsi con l’intervento risolutore del proprio referente (chi non ne ha uno puo’ essere perduto). La sua rassegnazione ad una vita sociale degradata é tanta, che egli non si chiede neanche se negli altri Paesi della U.E. la qualità delle vita é migliore e perché. Non si chiede perché l’Italia é l’unico Paese della U.E. inguaiato, né gli interessa sapere perché. Si lamenta pero’ della chiusura della FIAT (e spera che non ci siano altre chiusure). La realtà, a voler guardarla in faccia, puo’ spiegarsi semplicemente: in un Paese che accetta di vivere alla giornata, si rinunzia a condizionare gli eventi futuri, a differenza della vita sociale degli altri Paesi U.E.. Anzi, ci si lascia condizionare dalle emergenze. Le abitudini italiane di vita sociale, eccezionali per la U.E., stanno scavando un fossato verso gli altri Paesi della U.E più a Nord. Un fossato simile, molto più pronunciato, esiste da tempo tra Nordamerica e America latina. Un’idea semplicistica delle abitudini che si stanno diffondendo é data nello allegato. Nel Paese abituato ormai alle emergenze, non si indaga troppo sui perché, ma vivendo all’estero, ci si chiede: “come potrebbe funzionare l’economia di un Paese, ove i comportamenti indicati nell’allegato (sempre attribuibili agli altri e non a se stesso) si sono tanto diffusi ?” Antonio Greco COMPORTAMENTI, EDUCAZIONE E SOCIETA' Una caratteristica che distingue gli Italiani, nella U.E., é la propensione per i comportamenti istintivi nella vita sociale. Questo comportamento non provocherebbe nella vita sociale conseguenze rilevanti, se non entrasse in gioco nel sistema Italia un aspetto perticolare: l' educazione. Sembra proprio, nell' osservare i comportamenti italiani di inizio secolo, che né la pubblica Istruzione né la famiglia media abbiano prestato attenzione negli ultimi decenni a quanto viene invece insegnato in gran parte dei Paesi della U.E.. Nella gran parte dei Paesi europei si insegna ai cittadini che ogni passo da fare nella vita sociale richiede una preventiva riflessione (la quale diviene poi negli adulti reazione istintiva) relativa al quesito: " l' azione che sto per fare porterà danno al mio prossimo, vicino o lontano ?". Con l' imperativo di avere una risposta negativa. La mancata attenzione, in Italia, a scuola e in famiglia, a tale aspetto importante dell' educazione, ha le sue conseguenze sociali. Conseguenze sociali negative, diffuse e visibili, le quali sono in linea colla tradizione specificamente italiana che il cittadino e lo stato si ignorano, anzi sono talvolta nemici. Questa mancata attenzione potremmo definirla "un motivo in più, perché la società italiana abbia tante difficoltà a funzionare" ....... L' Emigrato Antonio Greco |
17-06-2005, 11.11.53 | #26 | |
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Re: IL PICCOLO VANTAGGIO PERSONALE CHE GOVERNA LA SOCIETA ITALIANA
Citazione:
La chiave di lettura che dai tu sulle parole di Fini è vera, fra l’altro si era sotto elezioni e quella era una mossa elettorale, ma vedi lui non ha detto: - viva l’Italia, o gli italiani sono i migliori – lui ha detto: - riprendiamoci Fiume - cioè gettiamoci addosso ad una nazione in difficoltà, combattiamo per conquistare, modifichiamo gli equilibri geografici del mondo. Non so quanti milioni di italiani abbiano sentito quella frase, e quanti si siano indignati. Il fatto che poi alle successive elezioni politiche il suo partito abbia vinto e lui sia stato chiamato ad incarichi di governo significa o che sono stati pochi, oppure che lo hanno sentito in molti, che però, approvavano quella logica, tant’è che la diritta conseguenza è stato il desiderio del governo di destra di scendere in guerra contro l’Iraq. Ma allora cosa significa questo? Significa che a questo mondo tutti vogliono delle cose e chi ha meno scrupoli, chi è più forte, se li prende. Quindi per tornare al 3d se la Cina è più forte è giusto che “vinca” sul mercato italiano perché non possiamo conquistare un paese solo perché è più debole e poi rifiutarci di essere conquistati da uno più forte. Il diritto avrebbe potuto proteggerci, ma il diritto se lo si sancisce si colloca sopra le parti ed una volta sarà a nostro favore mentre un’altra sarà a nostro svantaggio e non possiamo invocarlo quando ci fa comodo ed ignorarlo quando non è conveniente. Questa logica significa anche che non abbiamo il diritto di parlare di pace, di giustizia sociale, di democrazia, di civiltà, e neppure della sacralità della vita. E’ patetico fare finta di preoccuparsi della vita di pochi embrioni mentre decine di civili iracheni muoiono ogni giorno. Quei civili sono persone come te, come me; gente che ha i suoi sogni, le sue emozioni, gente che si innamora, che lotta, che spera, che vorrebbe un futuro migliore per se stessi e per i propri figli. Boh a me sembra così evidente……. |
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17-06-2005, 17.01.50 | #27 |
L' Emigrato
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I POLITICI
Caro VanLag,
non é la prima volta che firmerei e appoggio il tuo punto di vista, che é sempre chiaro. Ti faccio una confidenza: nel commentare la frase su Fiume ho riflettuto. Ho pensato che il popolo italiano é vittima dei politici, i quali lo prendono per i fondelli. Per non uscire fuori tema, pubblico ora, separatamente, la lettera che ho inviato a mia sorella, in cui parlo dei politici e del loro rapporto col popolo. I politici, penso, son quelli che hanno imposto la corruzione (non solo Tangentopoli ma tutto il resto; demagogia, doppia verità, incoerenza, irresponsabilità). Tutte quelle cose che si vendono nei mercati italiani, a buon prezzo. L' Emigrato |