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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
26-02-2005, 21.50.24 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
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Robottizzazione ed informatizzazione produrranno in futuro sempre maggior disoccupazione. Questo varra' sempre di piu' non solo per economie stagnanti come quella italiana ma anche per economie in espansione di tutto l'occidente. La disoccupazione di massa sara' il tragico destino se non si ridurra' drasticamente l'orario di lavoro a parita' di salario.
... a che servirebbe infatti il progresso se non a liberare l'essere umano dal lavoro, restituendogli il tempo per la propria famiglia, per godere della natura, per la propria elevazione culturale? ... il welfare gia' arretra in occidente e manca del tutto nel terzo mondo: a chi venderanno le loro merci le multinazionali? La riduzione DRASTICA dell'orario di lavoro non e' un'utopia ma l'alternativa del futuro. Questi due libri che vi consiglio di leggere spero possano almeno chiarire le idee per cosa valga la pena lottare: uno e' dell'americano JEREMY RIFKIN e si intitola LA FINE DEL LAVORO _ Mondadori (io l'ho pagato 7,80 euro), l'altro e' del sociologo italiano DOMENICO DE MASI - IL FUTURO DEL LAVORO - BUR (Rizzoli) 8,50 euro. Nessuna riduzione dell'orario di lavoro e' ma stata regalata nella storia, ma e' sempre derivata dalle lotte anche dure della classe lavoratrice. Un abbraccio a Sudha e Mary, oizirbaf |
27-02-2005, 09.44.41 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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x oizirbaf
la riduzione dell'orario di lavoro, a parità o aumento di salario, è sempre stato nei miei pensieri come segnale chiaro dell'evoluzione umana. Oggi, invece, è evidente una involuzione, un ritorno ai servi della gleba o degli schiavi. Non si può neppure fare il paragone con i primi uomini dove non era l'accumulo di beni a dare il potere ma la semplice forza bruta o l'astuzia. Il livello con gli animali era evidente. Stiamo ritornando al passato con alcuni pochi signorotti che possiedono immense ricchezze ed una moltitudine sempre più in miseria. E questo accade in ogni angolo del globo. Trovare colpe e responsabilità ci porta inevitabilmente in meandri oscuri: si dovrebbe tirare in ballo tutti. Nei pochi programmi televisi che seguo sento parlare di AUMENTO dell'orario di lavoro, prendendo ad esempio gli americani e altri paesi europei e sfiorando anche il terzo mondo. Questo vuol dire che se gli altri si buttano in un pozzo è giusto che tutti li seguano? Gli antichi romani non guardavano ai barbari come esempio da prendere, guardavano a se stessi e alle proprie capacità. Tutta l'economia, a ben riflettere, è un gigante dai piedi d'argilla. Un gigante che fa la voce grossa, che minaccia di schiacciare le formichine che gli stanno sotto se non fanno quello che viene detto loro. Ma la sola esistenza del gigante non mette al sicuro nessuno dalla possibile catastrofica caduta. E se le formichine non dessero più da mangiare al gigante?! Il gigante da solo muore. Un padrone senza servi deve pulire, cucinare, spazzare, coltivare, raccogliere...... Un servo può fare a meno del padrone ma un padrone non può fare a meno del servo. Ricambio l'abbraccio, Mary |
27-02-2005, 12.03.59 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 85
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Ma dove vivete ?
Ma dove vivete ?
Quanto vale il tuo lavoro lo decide il mercato, e chi è che fa il mercato ? Siamo noi, noi tutti, con i nostri comportamenti con i nostri acquisti. Lavorare meno a parità di stipendio, ma se ce gente a cui non pagano manco gli straordinari, ne conosco tanti, la giornata è finita quando il lavoro è finito. Forza, mettete su un impresa, poi assumete gente, poi li fate lavorare 6 ore e li pagate per otto, poi provate a vendere i vostri prodotti (per es. abbigliamento) e scoprite che i cinesi li vendono a 1/5 rispetto a voi, e non li producono in Cina, ma a Prato. Ma voi tra due PC con le stesse prestazioni comprate quello a 1000 o a 1500 euro ? Ci chiediamo forse come si arriva a questo prezzo ? ci importa qualcosa ? Pensate che l’imprenditore viene a leggere il vostro post, lo trova sensato e cambia … Tutto si basa sui rapporti di forza, è sempre stato così, oppressi e oppressori, padroni e servi, chi sfrutta e chi viene sfruttato. E’ in più siamo anche tra quelli fortunati, perché c’è gente molto più incazzata ed affamata di noi. Forse è giusto quello che scrivete, ma forse il genere umano è troppo poco evoluto per uscire dalla logica individualistica e per ragionare come un tutt’uno cercando un punto di equilibrio, cercando di creare una società più umana e dignitosa per tutti. Saluti Franco1 |