Se risaliamo ai tempi dell'Impero Romano, quando era al massimo dello splendore, esso comprendeva gli Stati che si affacciavano sul Mediterraneo, quindi anche l'attuale Turchia. Vorrei capire, tuttavia, cosa può spingere l'Unione Europea ad accettare la candidatura della Turchia (che, se non sbaglio, fa comunque parte della Nato). Se si tratta unicamente di interessi economici, tutto fa brodo, nel senso che ogni paese che si aggiunge all'Unione è uno in più con cui scambiare merci, magari utilizzando la stessa moneta. Potrebbe anche darsi che i Paesi europei del Mediterraneo si sentano più simili ad altri dello stesso bacino, che non ai Paesi nordici dell'Europa e, soprattutto per Italia, Portogallo e Spagna sia un motivo in più per far pendere a loro favore l'ago della bilancia in molte delle decisioni comunitarie. Ho volutamente tralasciato la Grecia, perché con essa la Turchia ha in corso da decenni ormai, una diatriba su Cipro, e quindi non sono poi sicuro che agli elleni piaccia l'ingresso dei turchi in Ue.
Discorso religioso. Mah, mi pare che la Turchia, pur essendo a maggioranza mussulmana, in realtà sia uno stato laico, al pari forse della Francia. Quindi credo che da questo punto di vista non dovrebbero esserci problemi.
Io sono comunque scettico all'ingresso della Turchia in Ue, non tanto per differenze di qualsivoglia natura, quanto perché forse è il caso che facciamo il "rodaggio" con gli attuali 25 stati, prima di allargarci "troppo". L'Ue, a differenza degli Usa, non ha una lingua propria che si parla in tutti gli stati. Ogni nuovo membro significa anche una nuova lingua. Ci dite niente?
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