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30-10-2004, 15.02.23 | #46 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
beh non male .... |
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30-10-2004, 15.06.21 | #47 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Re: realityshow
Citazione:
beh pensa che chi li guarda non è il 40% ma il 65% perche il 25 % secondo me rimane racchiuso nel 36% che non li guarda almeno il ragionamento e seguendo la logica anche perche le domande di solito sono due domande sepratate ... poi magari ce anche quella persona che li guarda anche se non li puo sopportate ... rimane il fatto che il 64% degli italaini (circa ) gurada almeno una volta i realty , e anche vero che ora ce ne sono talemtne tanti che sarebbe strano non guardarli .... |
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31-10-2004, 02.40.25 | #48 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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Caro Fallible
o, credo, suppongo e scusandomi, al tuo Nick.
In che cosa abbiamo sbagliato? Se sei un erede del '68, se quel tempo lo hai vissuto, ... io lo percorsi dal lato opposto della barricata. In cosa abbiamo sbagliato, ...? Io so che sbagliammo noi, noi che eravamo dalla parte avversa della trincea. Eppure so che, tornando indietro, tanto sono lucidi i miei ricordi,- ... non saprei fare meglio. Ne' saprei immaginare un periodo storico più ricco, più pieno di una dialettica sociale, avviata al progetto di una trasformazione radicale... Se dovessi rivivere quel tempo, io so che rifarei ciò che ho fatto: comporrei una delle tante minuscole particelle brulicanti di intelligenza e dialettica liberal che formarono il background della progettualità politica attuale. Eppure, io lo so, ho sbagliato tutto. Ero dalla parte sbagliata, ma con l'ìntelligenza dei perdenti, che a quei tempi parevano "destinati" a vincere. Che il destino non fosse che fede, lo supponevo già allora. Maledetti comunisti! Vollero impadronirsi di un moto spontaneo e potente, come di rado la storia registra l'avvicendarsi delle generazioni. Vedete, fu un grande, irrimediabile ed incorreggibile errore. Ero un piccolo bambino quando Praga insorse. Un uomo piccolo piccolo quando il Cile di Allende fu stretto in un'opposizione non democratica a quello che mi vendettero come un "regime". Avevo tredici anni, eppure avevo già visto donne infibulate, bambini condannati a soffrire pene infernali dentro cerimoniali che "pagavo" in termini di una presunta superiorità culturale, la quale mi assicurava il "ticket" di spettatore. In cosa... abbiamo sbagliato? E' la domanda di una generazione che interroga, purtroppo, solo se stessa. Gli anticorpi del sistema hanno ridotto a "normalità" quasi tutto ciò che denotava la non appartenenza ad esso. Folle e sciocco fu credere che ogni opposizione supponesse radicalità. Ascolto gli "Anneé de Pilgrimages" di Liszt. Dio, se non temi di sbiadire, considera quel tuo prete. "Dopo una lettura di Dante" mi diceva la professoressa. Comprendi. Ed io amavo, invece, Venezia attraverso Liszt. Perchè? Perchè troppo smaccato era il riferimento al canto popolare, per non essere "voluto". Un messaggio, così lo percepivo, da un ungherese a un veneto al senso preciso di un irredentismo culturale. Ed ancor oggi lo sento così: perchè accarezzare così dolcemente, dentro le temperie di un viaggio italiano, complesso ed intelligentemente percepito, l'idea di una semplice prolusione ai giochi d'acqua in Villa ? Come è potuto succedere ? Eravamo piccoli. Piccoli, bambini, pieni di idee e di uno scintillante profluvio di intenzioni: però, solo bambini. Vedi, Fallible, forse in questo la storia, non noi, ha sbagliato. Le Rivoluzioni, di solito, toccano ai "grandi", i quali, vedi, con la spietatezza cinica di ottusi e fatui riconoscimenti e le responsabilità sovrumane di cure che attendono l'oggetto, si debbono mettere in gioco. Grande Liszt, io ti amo. Meravigliose le trascrizioni dai canti svizzeri, quanto più prossimi al suo proprio sentire... Nessuno ha detto che, a quella "rivoluzione" mancarono i "grandi", non i "vecchi" che, con sottintesa passione senile, la sottoscrissero. Ed è conferma di tale assenza di Maestri il fatto che, oggi ancora (con l'unica passione che mi avanza), in faccia alla sorte recrimino errori. Un'occasione perduta, ma perdibile. |
31-10-2004, 21.49.55 | #49 |
Ospite
Data registrazione: 24-09-2004
Messaggi: 17
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bhe se ce ne sono così tanti un motivo ci sarà...
il motivo è che in molti li guardano... e la legge di mercato dice che "tirano".. il problema è un altro..... perchè li guardiamo? è poi così interessante vedere come vivono un gruppo di persone in una realtà che non è realtà? giuro...io li trovo di una noia mortale e dopo il 1° grande fratello che era una novità... non ne guardo altri.... |
31-10-2004, 23.55.48 | #50 |
Ospite
Data registrazione: 30-06-2004
Messaggi: 0
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Negli anni 70 ero adolescente ricordo un'intervista a Pasolini nella quale si parlava di televisione. Ero ragazzino,non riuscivo a comprendere bene quello che il regista diceva. Ammoniva sulla pericolosità del mezzo,parlava di massificazione dei cervelli e cose del genere.Quanto avrei voglia di ascoltarla adesso e quanto vorrei farla ascoltare a qualche partecipante e blaterante di questo forum. Adesso che il mondo è governato dalle televisioni,adesso che proprio noi Italiani dipendiamo,in molti sensi,dalla televisione.
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