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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 23-09-2004, 15.03.24   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
La Perdita Di Competitivita In Poche Righe

Lettera dall’ Europa

EVOLUZIONI SOCIALI ITALIANE
1. La difficoltà a gestire il Paese con risultati a livello europeo dipende, fra l’ altro, dal particolare criterio di selezione della classe dirigente pubblica, dal nuovo costume che nessuno é responsabile di alcunché e dalla nuova mentalità del “sopporta tutto, anche le sopraffazioni”.
2. L’ aumento degli insuccessi sociali degli ultimi lustri ha portato i cittadini allo scetticismo verso lo stato. Quest’ ultimo viene oggi considerato distante, se non nemico, in quanto incapace di relizzare quanto promesso dalla costituzione e dalle leggi. Il bello é che nessuno fa un’ analisi delle cause vere degli insuccessi, le quali non sono politiche.
3. I servizi e i diritti promessi dalla costituzione e dalle leggi dello stato ai cittadini spesso non vengono realizzati, talvolta sono cortocircuitati da arrangiamenti privati. Questo é il pattern buono per il sottosviluppo. Nei Paesi avanzati invece cio’ che non funziona non solo non viene accettato, ma lo si migliora, perché possa funzionare bene ed alla luce del sole. In Italia invece troppi cittadini si rassegnano a cio’ che non va. Mancanza di senso civile o timore di non esser capaci di migliorare ?
4. In uno scenario sociale di tale tipo il numero ed il potere di ras e padrini rischia di aumentare. La società rischia di mutarsi in un souk.
5. L’ aspetto più spiacevole di questo nuovo scenario sociale italiano é che questo tipo di società non permette affatto lo sviluppo economico, anzi lo ostacola fortemente.
6. E urgente aprire gli occhi e misurare le differenze rispetto all’ Europa.
7. Gli Italiani non sono facilmente in grado di individuare le cause remote dei loro problemi sociali né le distanze crescenti dagli altri Paesi della U.E. La testimonianza di emigrati in Paesi avanzati é vitale per permettere tale processo. Processo assolutamente necessario se si volesse riportare a galla lo Stivale.

In conclusione:

- state nei guai, non cercate, o non sapete trovare, quali sono le cause che hanno originato il degrado in aumento; avete inoltre preso l’ abitudine agli sprechi diffusi nei settori pubblici;
- non avete, nello Stivale, una buona capacità di capire perché avete smarrito la competitività;
- avete messo al bando le virtù civiche, le quali invece permettono la gestione corretta degli altri Paesi U.E.
- la società ha abbandonato la cultura dei fatti. C’ é oramai la spinta a girare a vuoto colla
cultura delle parole e della demagogia;
- a furia di lingua biforcuta e furbismo, nello Stivale non c’ é più realismo.

Se lasciate la società quale essa é oggi, allora la porta potrebbe aprirsi e scoprireste la cugina Argentina, che sta dietro e vi aspetta.

Il sottoscritto, emigrato nel ’82, avendo portato avanti per anni un’ inchiesta sulla cause dei problemi sociali e sulla divaricazione dalla Europa, é disponibile per una
presentazione ad un pubblico interessato. Quale istituzione o movimento, che ha
interesse ad un futuro di sviluppo per il Paese, mi inviterà e mi porgerà il microfono ?

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr


DIVAGAZIONI SU UNO STIVALE IMBIZZARRITO
La cultura spagnolesca di circa tre secoli fa ha lasciato tracce profonde. Nell’ America Latina e nelle Due Sicilie. Il resto dell’ Italia, a metà secolo scorso, aveva una diversa cultura, influenzata e vicina a quella mittleuropea. Anche nell’ esercito si notavano le differenze fra i coscritti di diverse regioni.

Dopo l’ ultima guerra, gruppi di nuovi politicanti (male scelti da elettori superficiali, oppure creduti seri a causa della loro lingua biforcuta), spesso provenienti dalle Due Sicilie, hanno contribuito a trasmettere la cultura del Sud al resto dell’ Italia. Sciascia scrisse (trenta anni fa circa) nel Giorno della Civetta: “La cultura mafiosa si sta spostando dalla Sicila verso il Nord ad una velocità di 100 km all’ anno”. Uno strumento di diffusione furono i palazzi del potere a Roma. Quando Bossi dice “Roma ladrona”, si ricorda di trenta anni fa, quando ancora la Lombardia era una regione mittleuropea. Forse qualche regione ancora resiste, come le Tre Venezie ad esempio (residua mentalità austro-ungarica), ma non solo. Ma c’ é rischio che arretrino......

Parallelamente, quello che era il problema del mezzogiorno d’ Italia si sta trasformando nel problema del mezzogiorno d’ Europa (lo Stivale). La cultura e i comportamenti diffusi in gran parte dell’ Italia di oggi (descritte nelle mie lettere “Italia Desnuda”, “Differenze”, “Definizione dell’ Italiano”, “Regole e Confusione”) non sono compatibili collo sviluppo economico del villaggio globale. Il quale richiede certezze e efficienze.

Un osservazione semplicistica, solo per chiarire, é la seguente: spesso la Costituzione e le leggi italiane non sono applicate uniformente e con rigore, per tutti. E come potrebbero, se le isituzioni italiane sono gestite in un modo che, per non chiamarlo latino-americano, potremmo chiamare all’ italiana ? Non conta l’ efficienza e la serietà, ma la “conoscenza”.

Quando il servizio promesso da leggi ed istituzioni al cittadino, non é in realtà reso, l’ Italiano, semplice e rassegnato (non avendo la stessa spina dorsale di altri europei, più rigorosi, precisi, puntuali, seri insomma) non chiede che i servizi nazionali siano migliorati. Cosa in teoria possibile, se ci fosse una diversa gestione degli agenti pubblici, non basata sulla raccomandazione ma sulla selezione. Anzi non glie ne frega niente. E il numero dei pantani e grippaggi aumenta....... La confusione pure. E l’ Italiano (eccezione nella U.E.) si rivolge al compare, all’ agenzia, al ras, al padrino. Se necessario, dando qualcosa in cambio. Una bustarella eventualmente.

Alcuni, furbi, si aggregano ad un clan o ad una cordata. Solo per essere protetti. In un Paese confuso, ti senti meglio.

Molti cittadini pensano che un pizzico di furberia puo’ essere utile. Ma nessuno pensa al costo sociale del furbismo diffuso. Se gli Italiani avessero l’ abitudine di prevedere sempre le conseguenze delle proprie azioni (cosa normale in Europa), molti di loro abbandonerebbero la lingua biforcuta e il furbismo.

Se l’ organizzazione manca nello Stivale, in compenso si trovano fenomeni speciali, peraltro rari nel resto della U.E. Un fenomeno diffusissimo nell’ Italia di oggi, é la lingua biforcuta. Dire una cosa e farne una diversa, eventualmente opposta.

E la disorganizzazione che ha partorito la lingua biforcuta o viceversa ? Difficile rispondere, ma si puo’ dire: solo in Italia é un fenomeno tanto diffuso.

Le conseguenze di tali incapacità sociali, che la P.I. non ha cercato di correggere, sono macroscopiche. E fatali, all’ economia.

Il succo: l’ Italiano non sa gestire grandi sistemi. Lo stato, ad esempio. Per mancanza degli strumenti necessari, peraltro esistenti nel resto dell’U.E. (1). I piccoli sistemi sono gestibili più facilmente. Quando poi si tratta di piccoli sistemi nascosti nell’ ombra, allora ciascun capo-clan o padrino definisce le proprie leggi facilmente.

Poiché le leggi, ma anche gli obiettivi, sono diversi da clan a clan, da cordata a cordata, da VIP a VIP, ecco che nasce un gran numero di contenziosi. Talora scontri, o colpi bassi, o incomprensioni e sospetti. Tutto cio’ non succede nei Paesi U.E. che sono a Nord delle Alpi, dove lo stato é curato, servito, migliorato, gestito con criteri europei, non all’ italiana.
Chi ci va a perdere ? La competitività, in alcuni settori. Attenzione, il numero dei settori aumenta... Puo’ fiorire l’ economia in un Paese che accetta, a livello nazionale, per mancanza di strumenti adeguati, la lotta di tutti contro tutti ?

Molti imprenditori, anche se cercassero di star fuori dal sistema delle bustarelle, risentono comunque fortemente delle inefficienze e insicurezze nazionali.

Chi ha fatto per decenni riunioni europee e mondiali, puo’ affermare inoltre con sicurezza che é più facile prendere decisioni in una conferenza europea di cinquecento persone che in un condominio italiano di venti persone ! Come mai ? Diversi metodi di preparazione di un intervento, di discussione , di atteggiamenti, di impostazione mentale, etc...Diverse lingue, la verità, o quasi, in un caso, lingua biforcuta nell’ altro caso. Fuori d’ Italia la confusione in un intervento toglie autorevolezza a chi parla. In Italia é talmente frequente, che la si considera normale, come l’ improvvisazione. Paragoniamo il parlamento inglese o danese, e i suoi risultati, a quello italiano. Immaginate la risposta, non c’ é bisogno di dirla. Ecco la spiegazione di un fatto, un po’ strano in Europa: per le decisioni sociali, nazionali o regionali, i risultati ottenuti sono molto spesso diversi dagli obiettivi sbandierati.

I detti fenomeni e costumi, che vengono elencati in maniera semplicistica per spiegare l’ origine delle inefficienze italiane, si sono molto diffusi in certe regioni negli ultimi lustri. Potrei dire, a livello sociale nazionale: “Se il caos non esistesse, la società italiana lo inventerebbe per divertirsi ad usare la fantasia”.

Gli imprenditori chiedono competitività ! Lo dice Confindustria, lo augura il premier, lo invoca, patetico, il capo dello stato, poi Fazio.

Come, di grazia ? ?

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per presentare le cause dei guai sociali italiani)

Lo stivale: un cavallo inbizzarrito in fuga. Alcuni premiers e alcuni
padrini tentano di mettergli la briglia. In modo ondivago, disorganizzato,
inefficace, senza ordini di squadra, disordinatamente. Talvolta senza pensare alle conseguenze delle proprie decisioni. E il cavallo continua a fuggire. Verso il Sudamerica o verso il M.O. ?
antonio greco is offline  
Vecchio 26-09-2004, 09.25.49   #2
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Concordo pienamente con tutto quello che hai detto.

Trent'anni fa entrai in un pubblico servizio per concorso e senza raccomandazioni. Tutti e dico TUTTI i miei colleghi avevano il senso del dovere, del rispetto, del senso civico. La pausa caffé non era consentita, ma vi era un modo di lavorare che dava soddisfazione e senso di orgoglio a tutti noi.

Oggi i nuovi venuti sono TUTTI raccomandati e sputano continuamente nel piatto in cui mangiano. Nessuno ha più il senso del dovere, della responsabilità, del semplice LAVORARE.

La politica ha scambiato il servizio pubblico per un forziere a cui attingere a piene mani fino a quando non lo avrà completamente dilapidato. Ovviamente togliendo a coloro che ne hanno estremeo bisogno. Ecco il rubare ai poveri per donare ai ricchi.

Mi sono ritrovata a parlare con il titolare di una piccola ditta che quasi con le lacrime agli occhi un giorno mi ha detto: mi sento un miserabile. Ho tolto il pane di bocca ai miei figli per pagare onestamente le tasse ed ora con questo condono chi non le ha pagate viene trattato meglio di me. Loro possono ridere alle mie spalle. Non c'è più posto in questa società per la gente onesta.

Fino a che punto dovrà arrivare la distruzione prima di poter ricostruire?!
E se non ci svegliamo in fretta temo che i più fantascientifici film futuristici sulla alienazione umana sarà attuata molto in fretta.

Un gruppo di macchine-pensanti in corpi umani avrà come schiava l'intera umanità.
Se l'umanità, noi, non ci svegliamo saranno giorni davvero tristi per i nostri discendenti.

Grazie per tutto quello che fai

Mary
Mary is offline  
Vecchio 26-09-2004, 16.45.45   #3
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
PER MARY

Ciao Mary,
visto che concordi col mio messaggio, ti prego di inviarmi il tuo e-mail. Saluti.

Antonio
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  

 



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