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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
31-03-2004, 17.53.14 | #3 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 17-03-2004
Messaggi: 58
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Beh, ad essere sincero io ho sentito parlarne Emma Bonino, che certo è certamente liberale e non è certamente una conservatrice.
Secondo me si tratta di una falsa imposizione. Apparentemente sembra un grande prezzo da dover pagare, ma in realtà i benifici sarebbero immensi. Si tratterebbe di un'iniziativa che per me avrebbe grande valore educativo per gli studenti. Non si tratta di uno strumento di oppressione, ma di democratizzazione della scuola. Per me è un'idea davvero liberale. Educare le persone ad essere libere nella mente e non prigionieri delle tendenze esteriori che impone la moda. Questo è uno dei mezzi per formare futuri cittadini non obbedienti in modo cieco ad ogni tipo di imposizione, ma persone dotate di elasticità mentale e del potere della critica. |
31-03-2004, 22.47.16 | #4 | |
Utente bannato
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
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Re: Divisa
Citazione:
Sono completamente d'accordo con la tua disamina. |
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31-03-2004, 22.55.21 | #5 | |
Utente bannato
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
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Re: Re: Divisa
Citazione:
Vedo che spesso batti la testa,se non te la sei rotta,vuol dire che è molto "dura" Amichevolmente voglio rifarti una domanda: ma quando fai l'amore con la tua ragazza,gli ripeti: governo- Berlusconi-governo Berlusconi.... Capisco che tutti siamo liberi di pensarla come ci pare,di esprimere le proprie opinioni,ma per te è un vero ossesso,ma dai,prova a rilassarti e a prescidere da governo e Berlusconi,altrimenti diventi un Vox (te lo ricordi?) della parte opposta! Dai ridici su,esistono bene altre passioni. |
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02-04-2004, 17.31.35 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Re: Re: Re: Divisa
Citazione:
avevo risposto non si sa come mai la mia risposta ora non ci sia piu |
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15-04-2004, 22.56.53 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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Re: Divisa
[quote]Messaggio originale inviato da A.Nilic
[b]Anzi, innanzitutto, con un provvedimento di questo tipo si abbasserebbero in modo abbastanza consistente le diseguaglianze sociali. Concordo quando dici che la scuola dovrebbe privilegiare e valorizzare l'essere e non l'avere, ma temo che questo non si ottenga con l'imporre una divisa: le differenze sociali spunterebbero da sotto il grembiule con scarpe firmate, pantaloni, zaini e astucci ultimo modello, ecc. Le differenze sociali le notano anche i bambini, (la casa più bella, l'automobile più grande, le vacanze più lunghe, la mamma che non lavora, ecc.) e il grembiule non le può coprire. Penso sia più importante incoraggiare un'apertura mentale di accettazione dell'altro, di valorizzare ogni persona per quello che è, indipendentemente da ciò che possiede. Per questo penso che imporre di non avere simboli religiosi non sia la strada giusta, è giusto sì evitare l'ostentazione e la provocazione, ma se si inizia con l'imposizione non si finisce più: la croce al collo, la maglietta con un personaggio, o una frase, o un simbolo politico, anche un fazzoletto al collo (verde? rosso? azzurro? o tricolore?) dovrebbe essere vietato? Vorrei che la scuola possa insegnare ad accettare le diversità e le differenze e ad andare oltre l'apparenza. |
15-04-2004, 23.34.19 | #8 |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Uniformare per eliminare la diversità? O per renderla meno visibile? Essere diversi è ciò che ci accomuna tutti, è ciò che ci rende uguali proprio perchè ogni essere umano, ha in comune con i suoi SIMILI ( ma non uguali) la peculiarità di essere unico, ineguagliabile, e, quindi, diverso. Spesso, e ancora oggi, talvolta, sono caduto e cado nel tranello di intendere la mia diversità, o più esattamente le mie diversità, in senso, passatemi il termine, metrico o quantitativo. In questo sono più bravo, rispetto a tizio meno bello ma più intelligente, e via dicendo. Imparo invece pian piano a dirmi che in questo, o in quello, o in amore, o sul lavoro, o mentre compro le mele, mentre provo odio verso qualcuno, insomma in tutto quello che vedo, che sento, in tutto quello che dico, che non dico, e, chi più ne ha, piu ne metta, in tutto questo non sono né più né meno, sono semplicemente Nicola. Ahimè o per fortuna!
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16-04-2004, 09.28.27 | #9 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 17-03-2004
Messaggi: 58
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Sono perfettamente d'accordo con Nicola sul fatto che le differenze sono parte inseparabile delle persone, che non è possibile né giusto cancellarle. Sono anche d'accordo con Diana sul fatto che le diseguaglianze uscirebbero dalla porta per rientrare dalla finestra con scarpe o cartelle costosissimi. Anzi, sicuramente basterebbe ancora meno. Se un bambino raccontasse di essere stato in viaggio, l'estate, negli Stati Uniti, in un albergo di lusso, con tutte le comodità e con la possibilità di fare uno shopping illimitato, sicuramente il suo compagno che non può permettersi più di una semplice settimana al mare sentirebbe la differenza in modo molto pesante. In ogni caso, io guardo al messaggio. Sono contro le imposizioni ed il controllo eccessivo delle persone, però mi rendo conto che il fine educativo della scuola, se bisogna che ancora ci sia la scuola, non può formare delle persone in crescita senza dei divieti, o almeno senza instradarle verso una certa direzione (che, crescendo, si è liberi di rinnegare e criticare). Il messaggio della divisa è questo: il vostro aspetto esteriore è, più o meno, simile; le differenze tra di voi sono solamente fisiche e, soprattutto, mentali. La scuola facendo così potrebbe svolgere un compito davvero positivo, almeno in questo, ovvero, oltre a far assimilare, come succede ora, pappagallescamente nozioni su nozioni, crerebbe un atmosfera nella quale gli status-symbols, le cose esclusive, non vengono messe in risalto. Infatti, sono proprio questi simboli di agiatezza economica che secondo me tendono ad uniformare le persone, non la divisa! "Compra questa maglietta e sarai come quel campione del mondo dello sport", è questo il messaggio della pubblicità. Ovvero, tutti, per dimostrare la loro potenza economica, devono uniformarsi a quell'unico modello. "Sii te stesso, e differenziati come puoi", a mio modo di vedere, sarebbe il messaggio davvero positivo della divisa.
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28-04-2004, 15.44.23 | #10 |
Utente bannato
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
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La società libera,è giusto che abbia le sue differenze.
Dove hanno provato a creare "pollai",uniformando tutti,con calzature di stato ecc,abbiamo assistito al fallimento totale,con sconvolgenti conseguenze. Il difetto,di questa teoria,sta nell'insistere a uniformare la parte interiore,più che esteriore,e nonostante i noti "indottrinamenti" eseguiti scientificamente,cioè messi in pratica da psicologici,non si è riusciti ad uniformare l'animo umano. Trovo veramente da pollaio,esseri umani che perdono il gusto della competitività,che genera la creatività.Gente priva di ambizioni e voglia di affermarsi nei vari settori della società. E Dio che ha creato l'idiota e il genio,allora diventa un delitto,mettee sullo stesso piano un genio ad un idiota. Tuttavia all'idiota deve essere garantito ogni diritto,ma il genio non può essere soffocato,anche perchè l'energia di ogni società,non è il gregge,che ha la sua valenza,ma il genio che Dio ha voluto che fosse più intelligente degli altri. Se questo uniformare le coscenze e l'aspetto esteriore,fosse stato applicato in tutto il mondo,oggi non avremmo potuto navigare in internet,trovata questa,di un genio del settore,e non di un idiota! Infatti,la tecnologia dei paesi che, chi per mezzo secolo e chi per 80 anni,ha applicato tali regole di "uniformamento" ,hanno generato geni inespressi,che non hanno potuto contribuire alla crescita artistica-filosofica-tecnologica-culturale-manageriale-commerciale del proprio paese. L'Uniforme alle scuole elementari esiste già,e i bambini non conoscono certo la differenza tra Armani e "Squiccilli pronto moda" (nome coniato al momento),come esistono uniformi nei super mercati,nelle ferrovie,nei tram,nelle compagnie aeree ecc. L'uniforme,non sempre è sinonimo di militarismo. Di certo la differenza esteriore,la si nota più tra un ragazzo iscritto ad un collage privato,con la sua uniforme, ed uno di un istituto pubblico,siccome lo studio per costituzione è un diritto,sarebbe ora che si capisse l'importanza di azzerare le differenze tra college privato e istituto pubblico e non solo da un punto di vista esteriore delle uniformi,ma anche e sopratutto in qualità dei docenti,che in larga maggioranza nel pubblico lasciano a desiderare e parecchio pure! |