con la perdita della semplicità
la stessa strada
può svelarti panorami insospettati
a seconda che tu
la percorra in auto o in bici o a piedi...
mezzo pane,un bicchier d'acqua
o tagliatelle con l'aragosta,ma...
quante cose si perdono
sugli altari d'una quotidiana "serietà"
che c'imprigiona
stringendo i nodi
delle nostre cravatte
quasi fino a voler strangolarci
e Seneca
8 miliardi di anni fa
già sapeva scrivere :
"Perchè ci lagniamo della natura?
Si è comportata generosamente:
la vita,se sai usarne,è lunga.
Uno è in preda a un'avidità insaziabile,
uno alle vane occupazioni di una faticosa attività;
uno è fradicio di vino,uno è abbrutito dall'ozio;
uno è stressato dall'ambizione,
che dipende sempre dai giudizi altrui,
uno dalla frenesia del commercio
è condotto col miraggio di guadagni
di terra in terra,di mare in mare;
alcuni,smaniosi di guerra,
sono continuamente occupati
a creare pericoli agli altri
o preoccupati dei propri;
c'è chi si logora in una volontaria schiavitù,
all'ingrato servizio dei potenti;
molti non pensano che ad emulare l'altrui bellezza
o a curare la propria;
i più,privi di bussola,cambiano sempre idea,
in balia di una leggerezza volubile
e instabile e scontenta di sé;
a certuni non piace nessuna meta,
a cui dirigere la rotta,
ma sono sorpresi dalla morte
fra il torpore e gli sbadigli,
sicchè non dubito che sia vero
ciò che in forma di oracolo
si dice nel più grande dei poeti
<piccola è la parte di vita che viviamo>
Sì:tutto lo spazio rimanente non è vita,ma tempo."
Non è incredibile
come la maggior parte della gente
non abbia ancora imparato la lezione ?
Io ?
- mai messa la cravatta !
wahankh .