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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 23-01-2004, 22.51.57   #11
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Quelle parole le dovrebbe leggere anche chi da modo alle persone di ubriacarsi.
Chi vende loro da bere, chi non controlla ciò che avviene nei locali notturni, chi non fa normative adeguate a risolvere il problema.
Bisognerebbe ciclostilarle quelle parole.

Purtroppo, per natura, dò sempre di più addosso a chi è nel ruolo di 'responsabile'.
Con questo non voglio deresponsabilizzare chi effettivamente beve e si ubriaca, ma solo appellarmi ad un 'concorso di colpa'.

E proporre un dibattito con una visuale più ampia e completa.

Perchè il problema è grave: spesso chiediamo ai giovani di vivere al di fuori delle pressioni che non hanno creato loro ma le generazioni precedenti.

Proviamo a cercare anche l'origine di quelli che sono i malesseri sociali, cerchiamo di andare anche alla parte sommersa dell'iceberg.
Tiriamo in ballo anche chi lucra su queste situazioni.

Scusate lo sfogo.
rodi is offline  
Vecchio 24-01-2004, 12.01.49   #12
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Rodi, hai perfettamente ragione.

Non basta dare la colpa alla febbre se sei influenzato e stai male. La febbre è un sintomo, anzi, una forma di difesa dell'organismo.

Un ragazzo che va in discoteca si ubriaca e si droga non ama la vita e non sa neppure cosa sia vivere. Di chi la colpa?!

Dei genitori, della società, della religone, dei politici di tutti, ma proprio di tutti.

I genitori sono il primo punto di riferimento di un bambino.
Se il padre e la madre passano la loro giornata a guadagnarsi il fatidico tozzo di pane come era normale anche cento anni fa, i figli crescono da soli come allora ma con in meno quel minimo di attenzione e di amore.
Se il genitore offre al figlio beni materiali al posto dell'affetto, dell'attenzione, dell'ascolto che adulto ne verrà fuori?!

Quel che oggi va di moda è produrre, arricchirsi, "arrivare", farsi una "posizione".
L'uomo non è fatto solo di esigenze materiali necessita anche di beni spirituali, di cui la società oggi è totalmente priva. Così il vuoto, il malessere, l'angoscia che il giovane prova deve essere messo a tacere con un rumore più alto, con una distrazione più forte.
Ed i risultati sono da tutti conosciuti.

Mi auguro che un giorno (credo di averlo scritto in altri post) gli esseri umani possano lasciare alle macchine la maggior parte della fatica e del tempo necessari alla produzione ed impiegare la gran parte del loro tempo libero a vivere da esseri umani.

Potremmo farlo già da adesso ma la mente non è ancora pronta ad accettarlo.

Se le ricchezze fossero più equamente distribuite tutti potrebbero lavorare poche ore al giorno, ricevendo il necessario per soddisfare i bisogni primari e secondari e avvicinarsi al mondo che abbiamo abbandonato degli affetti, della conoscenza di se stessi, del dialogo, della comunicazione.
In quanto a comunicazione oggi credo sia la più bassa mai toccata dall'umanità. Possiamo parlare da un polo ad un'altro della terra ma non riusciamo a farlo con un figlio o un coniuge.

Conosciamo eventi, in tempo reale, dell'intero pianeta ma ignoriamo quel che sta accadendo al nostro amico vicino di casa, a nostro marito o moglie, figlio o figlia, padre o madre.

Se cominciamo a riflettere su questo forse la nostra follia è ancora rimediabile.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 24-01-2004, 14.31.29   #13
Millo
Ospite abituale
 
L'avatar di Millo
 
Data registrazione: 02-01-2004
Messaggi: 39
Grazie ragazzi, avete perfettamente inteso il filo della discussione che ho sin dall'inizio voluto proporre a prescindere dalla bontà o meno del racconto.
Credo che davvero bisognerebbe ciclostilare quel racconto e appenderlo in bella vista all'ingresso di discoteche, bar, osterie ..... per molti versi potrebbe pure essere inutile... pure sui pacchetti di sigarette c'è scritto a caratteri cubiltali "IL FUMO UCCIDE" ma con tutto ciò difficilmente il fumatore si dissuade ... ma provarci comunque male non farebbe anche se su 100 che leggono solo uno riflette positivamente su se stesso ....
Però sono proprio quei locali che lucrano e vivono sulla quantità di alcool venduto, perciò so che non avverrà mai ...

Il mio motto di vita è sempre stato : 100 porte in faccia valgono 1 porta aperta ... e cerco di applicarlo in tutto quello che faccio.

Sono perfettamente d'accordo con Mary, dovremmo cercare di riprenderci noi stessi, e occuparci delle persone vicino a noi, forse non è ancora troppo tardi ....

Bye !

Millo
Millo is offline  

 



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