Laddove ci imbattiamo in una morale, ivi troviamo una valutazione ed una gerarchia degli istinti e delle azioni umane. Queste valutazioni e gerarchie sono sempre espressione di bisogni di una comunità e di un gregge.

Con la morale, il singolo viene educato ad essere funzione del gregge e ad attribuirsi valore solo come funzione.

poiché le condizioni di conservazione di una comunità sono state molto diverse da quelle valide per un'altra comunità, ci furono molte e diverse morali...la moralità è l'istinto del gregge del singolo.

Caro Alberto
condivido.
Ma solo se riusciamo a riconoscere questo siamo in grado di venirne fuori. Solo la consapevolezza permette il controllo vero di noi stessi.
Quel che non comprendiamo o non vediamo ci domina.
Io ne ho fatto notevole esperienza sulla mia pelle.
Puoi sfuggire solo al nemico che vedi e di cui conosci l'esistenza.

Ma sono veramente pochi gli uomini e le donne che hanno il coraggio di andare in cerca di se stessi, di consapevolezza, di specchi in cui guardarsi.
E' più facile e meno rischioso seguire chi abbiamo riconosciuto come capo branco.
Quel capo può essere un politico, una idea, un piacere, una morale, una dottrina, una credenza, un dio. La scelta è davvero molto vasta.
Ci si sottomette a quel "qualcosa-qualcuno" e si da fondo a tutte le proprie energie sfociando, a volte, nel fanatismo.
Quando la mente razionale deve per forza vedere che qualcosa è andato male o era sbagliato allora o si cambia capo, attribuendogli tutte le colpe, o si trovano le più incredibili giustificazioni.
Mi chiedo solo se l'umanità è ancora in tempo per evolversi verso una vera maturità.
Ciao