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12-11-2003, 21.13.49 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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vediamo
partiamo dal inizio perche siamo li ?? beh direi che il vero motivo e che dobbiamo compiacere gli americani perche gli americani sono li ?? beh non sara perche l irak e una delle nazioni con piu petrolio al mondo e che negli ultimi anni non e stato utilizato come in altri paesi colpa embrago ??? siamo li per il vile petrolio e non per il terrorrismo ne tanto meno per gli irakeni si puo costruire una democrazia in irak ???? secondo me si ma non certo con l uso delle armi , la democrazia è un processo lento e faticoso che viene fatto dal popolo se imposto con la forza diventa una situazione di malcontento per cui spesso causera della violenza per quanto se ne parli male di saddam da quando e caduto il regime badgag e diventata in pochi mesi una delle citta piu pericolose del mondo ,quando prima era abbastanza sicura (o per lo meno se non si pensava di contrastare il regime ) un motivo ancora piu importante perche gli ameicani e tutti gli alleati se ne devono andare??? beh penso che dopo la prima guerra del golfo dove miliai di civili irakeni sono stati prima illusi e poi lasciati soli d avanti al dittatore la dice lunga su quanto possono essere amati o meno americani ed alleati vari mettetevi nella situazione di un giovane irakeno che ha perso i genitori perche si sono ribellati a saddam nella prima guerra quando sono prima stati incoraggiati dagli americani e poi abbandonati ,sicuramente questo giovana odiera saddam ma forse molto di piu gli alleati .... |
12-11-2003, 23.32.38 | #8 |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Vero il fatto che ci sia petrolio in abbondanza, ma anche se questo fosse stato il fine degli americani, prima di intraprendere una qualsiasi azione, hanno dovuto trovare motivi validi per il paese, e quindi più o meno morali.
Personalmente non ritengo gli americani un popolo assetato solo dei soldi, credo che siano uguali a tutti gli altri....si è presentata l'occasione per fare soldi o per aver un vantaggio economico, l'hanno sfruttata con fini di tentare di aiutare.... Sicuramente questi aiuti, sono stati limitati dall'idea dei soldi, non si è in grado di concentrarsi su due cose contemporaneamente..... Purtroppo, questa ideologia legata al denaro è parte della società modera. Comunque siano andate le cose, sia se si aveva l'intenzione del petrolio, sia per altro, il metodo usato è quello della guerra....quindi credo che sia inutile chiedersi il perchè siamo e sono la; credo che sia molto più importante tentare di agire diversamente. Ma si può? Contro un fucile cosa si può fare? Contro un carro armato cosa si può fare? Soprattutto è importante chiedersi perchè i guerriglieri usano le armi, quali sono i loro fini...e poi questi fini sono condivisi dai civili o sono dettati dalla dittatura? Come fare per salvare i civili dalla dittatura che si difende con le armi? Questo è il grande problema, non si trova soluzione alternativa, se non il non intervento. Ma è giusto il non intervento? E tutti quei civili vittime della dittatura? Quei bambini ignari del loro destino e di quanto ci sia di bello nel mondo? Credo che in fondo ognuno di noi abbia pensato e desiderato aiutare quelle povere vittieme, ma abbiamo trovato un modo alternativo?....credo di no. Sicuramente però si può fare di meglio per andare in contro ai civili, evitando stragi di guerra.... Ma la domanda che mi assilla è :"con tutta la tecnologia degli americani, è possibile non indirizzare un qualsiasi tipo di attacco mirato?....per esempio, Bin Laden?...dov'è?....è impossibile trovarlo? E poi....e poi...e poi..., butto li anche un'altro problema....come combattere il terrorismo?.... |
13-11-2003, 01.00.51 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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Forse si sa come la penso...
So di essere , come al solito, fuori dal coro, ma ci sono abituato.
Da un quarto di secolo e più non riesco a fare a meno di esserlo, tanto che mi sono chiesto più volte per che diavolo di ragione mi sono trovato a nascere e ad essere cresciuto in questa strana comunità nazionale, nella quale mi sento, tuttora, poco più che un estraneo. Eppure ho l'orgoglio, intimo, profondo, di appartenervi. Le affermazioni che avevo fatto, parlando di crocifissi, spiritualità, etc., etc., come vedete, si ribadiscono, tragicamente, sulla nostra pelle e, siatene certi, non sono che il principio. Quello che dispero possa essere capito è questo: ciò cui oggi abbiamo tutti assistito non è l'effetto del nostro essere in Irak, ma la causa. Il macello che ora sparge il nostro sangue non è la conseguenza del nostro partecipare a questa missione, ma la premessa razionale del nostro esserci resi disponibili ad essa. Ciò che ora accade a migliaia di chilometri dai nostri confini, domani accadrà comunque nelle nostre città, perchè questa è la messe che raccoglie il seme di quella diabolica, fanatica superstizione che sta nel cosiddetto islam. Gli Stati Uniti che, nella nostra demenziale presunzione, avrebbero condotto una guerra di occupazione per irrazionali motivi di lucro, stanno facendo, ingenuamente e, forse, grossolanamente, ciò che da un secolo vanno ripetendo sullo scenario mondiale: intervengono contro il fanatismo, il radicalismo mitomane, le ideologie inumane che pretendono di educare l'Uomo a ciò che è bene e ciò che è male. Quanto a noi, europei, come sempre, da un secolo, ripetiamo la nostra ipocrita volontà di ascolto, i nostri sottili "distinguo", impegnamo nell'opera furbesca di accomodare al meglio le nostre fiacche coscienze malate la volontà di comprendere ogni più crudele e violenta prova di forza, ogni più efferato crimine. Ed i maestri di quest'arte siamo noi italiani: ce l'abbiamo nel genoma se persino tra questi interventi, in un momento in cui anche la più debole dignità dovrebbe farci tener ben dritta la schiena, predomina l'abitudine nazionale alla defezione vigliacca. Certo, la vita è un bene prezioso, ma è il più prezioso solo quando perderla è insensato. Capisco che questi mostri macellai riescono ad inorridirci, ad atterrire i nostri sensi: eppure, se riusciamo a riconoscere un valore ed un senso a quelle diciotto morti, forse possiamo renderle persino più preziose delle vite che esse hanno spezzato. E' un dovere che io personalmente avverto, insieme con un sentimento profondo di odio e di orgoglio ferito. |
13-11-2003, 01.29.41 | #10 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
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fuori dal coro ?
direi il contrario :
tu la pensi esattamente come bush,blair e se non dubitassi fortemente della sua capacità di pensare aggiungerei pure berlusconi attaccare l'irak non aveva alcun senso prima non ce l'ha adesso e non l'avrà mai ma quali armi chimiche ? ma quale terrorismo ? quelli erano solo pretesti e montati nemmeno troppo bene (a parere degli stessi servizi segreti) l'unica ragione che ha spinto bush all'invasione di quel paese sono i pozzi petroliferi che mi auguro i fedayn possano incendiare il più possibile in modo che a conti fatti la predazione possa risultare assai più cara di ciò che si è effettivamente predato adesso piangiamo i nostri 20 caduti come se fino a ieri tutto andasse per il verso giusto solo perchè non siamo stati toccati dal lungo dito della morte ... sveglia !!! lì è da molto che molta gente viene uccisa ogni giorno ! ... lì non si tratta di terroristi allo sbando ma di una vera e propria guerriglia organizzata in grado di colpire ogni giorno al nord come al sud e da quel che la storia insegna nessuna guerriglia è mai stata sconfitta al massimo,tenuta un pò a bada per periodi più o meno lunghi ma quella è gente che lotta per la liberazione della propria terra e nemmeno mandando mille divisioni se ne verrà mai a capo con le bombe ... adesso facciamo ancora in tempo ad andarcene e uscire da quella folle spirale poi temo sarà troppo tardi wahankh . (osservando il sondaggio mi è venuto in mente che se anche si chiedesse se sia più dolce il miele o l'aceto l'un per cento direbbe : aceto ;;;motivandolo pure) Ultima modifica di dawoR(k) : 13-11-2003 alle ore 01.34.21. |