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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 03-11-2003, 15.52.47   #1
Marco_532
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Il problema della verità!

La definizione di verità assoluta, è : verità al di sopra di tutti. Da questa affermazione il concetto di verità assoluta si riferisce ad una verità indiscutibile. Ora, è giusto affermare che questa verità sia indiscutibile e come tale pre-costituita? Che cos’è la verità (quella che intendo analizzare)? È l’affermazione di un contenuto ideale accettato come basilare dal punto di vista religioso ed etico e morale? È possibile quindi l’esistenza di una verità, pre-costituita, e che come tale precede ciò a cui si riferisce e indiscutibile, dove il passare del tempo non muti la sua essenza? Rispondendo a questa domanda, l’affermazione razionale che ne risulterebbe, è : non esiste verità assoluta, cioè quella al di sopra di tutti, pre-costituita, indiscutibile. Dal momento che non esiste verità pre-costituita, quale sarebbe quella verità, quel contenuto ideale accettato come basilare dal punto di vista religioso, etico e morale? Per prima cosa, a rigor di logica, mi vien di affermare che, dal momento che non esiste e non può esister verità precostituita, bisogna considerare che in una e solo in quella situazione, la verità, cioè un’affermazione di contenuto ideale, è vera. Se così non fosse, in altra situazione, considerare quell’affermazione verità, significherebbe considerarla pre-costituita e non sarebbe quindi aderente al vero. Fette dette considerazioni, avendo trovato il necessario affinché possa aver luogo la ricerca della verità vera, saremmo in grado di determinarla. Questa determinazione del vero deve, in conseguenza a quanto detto, essere riferita solo ed esclusivamente alla realtà esaminata, così come si è rivelata ed è potuta essere studiata in quel determinato momento, inteso come realtà sociale fin lì sviluppatasi. Questo concetto afferma quindi che non è logica la ricerca della verità generale, in quanto non esistente ; esisterebbe dunque, solo la verità relativa al momento considerato. Questa verità quindi, altro non è che l’affermazione di un contenuto ideale della “circostanza”. Che cosa sarebbe questo contenuto ideale? È il giusto nella circostanza, il giusto accettato dal punto di vista religioso, etico e storico : il giusto oggettivo. Come ricercare questo giusto oggettivo considerata la relatività del giusto nel singolo? Come ricercare questo giusto oggettivo sia per la religione, sia per l’etica, sia per la morale? Condizione affinché questo possa accadere, è la totale assenza di integralismo, [cioè applicazione rigida di verità, (il giusto nella realtà esaminata), in un’altra realtà, applicazione di una realtà pre-costituita e non per questo da considerarsi vera a priori]. Come annullare questo integralismo (del singolo e dei credo), che soluzione applicare affinché questo possa scomparire e che quindi possa essere applicato il giusto oggettivo? Se non può essere applicato nella totalità, come può essere applicato in un’ipotetica minoranza e quindi quale sarebbe il mezzo affinché si possa applicare?

Ho aperto questa discussione per cercare di trovare ipotetiche soluzioni (queste dovrebbero essere soltanto un punto di inizio e un’ispirazione), non limitando il potenziale del pensiero alla semplice considerazione dei fatti o alla polemica. Invito quindi chiunque abbia qualcosa da dire riguardo questo post, a farlo ; a esprimere la propria soluzione e eventuali accorgimenti o errori da me commessi, cercando di non limitarsi a fare quello che ho cercato di evitare.

Ciao a tutti!
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Vecchio 03-11-2003, 20.51.10   #2
VanLag
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Questa determinazione del vero deve, in conseguenza a quanto detto, essere riferita solo ed esclusivamente alle realtà esaminata

Interessante, stavo cercando di fare + o – lo stesso discorso nel 3d della diligenza, solo che io non mi riferivo alla Verità ma al Valore in senso lato.
(Io scrissi: - un sistema di individuazione del valore che sia libero da schemi e da dogmi e che permetta di individuare ciò che ha Valore nel contesto di ogni situazione della vita, finanche le più piccole ed insignificanti -)

Infatti dicendo Verità, secondo mè, hai già collocato l’obbiettivo della ricerca in una sfera precisa, perché la Verità o è scientifica, o è trascendente, (cioè mistica e religiosa). Invece, ritengo il Valore un termine più universale e laico e più vuoto di quei contenuti “a priori” che, probabilmente, sono la causa del problema.

Ciò premesso mi sembra interessante sottolineare che parliamo di un qualche cosa (Verità/Valore), che deve essere assolutamente contestuale, legato cioè ad un evento preciso ed a tutte le variabili di quell’evento.
La cosa bella e nuova è dunque l’ammissione della contestualità, perché se ci pensiamo bene, più o meno tutti noi giriamo con le nostre tabelline di Verità/Valori scritte a priori ed ammettere viceversa che, Verità/Valore, si “realizzano” nel contesto è già una piccola rivoluzione.

Dunque, se la discussione prende piede e se si può togliere l’attributo religioso, che secondo me, limita l’universalità del concetto solo al mondo dei credenti, io ci sono.
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Vecchio 03-11-2003, 21.29.59   #3
Marco_532
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Siamo sulla stessa frequenza, infatti,se rileggi bene, ho scritto :
Citazione:
"Che cos'è la verità (quella che intendo analizzare)?....è il giusto nella circostanza...
...,la verità/valore....potrebbe essere chiamata in altri modi, ma indipendentemente da come la/lo si chiama, resta sempre ciò che è...cosa costruttiva...CIO CHE TENDE ALLA/E SOLUZIONE/I...ciò che non si limita, ma che tende a migliorare...

P.S. Spero, come daltronde credo anche te, che venga dato il giusto peso a questa discussione e che non si tenda a degenerarla.
Ciao.

Ultima modifica di Marco_532 : 03-11-2003 alle ore 21.37.23.
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Vecchio 03-11-2003, 21.41.48   #4
VanLag
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"Che cos'è la verità (quella che intendo analizzare)?....è il giusto nella circostanza...

Capisco il tuo uso dei termini...... Credo che tu usi il termine giusto perché in esso sono implicitamente inclusi i valori etici e morali, mentre il termine “Valore” effettivamente potrebbe essere scambiato per il semplice valore materiale, (d’uso o di scambio) e come tale non essere così centrale per il problema dell’uomo.

Solo per precisione spiego che il mio uso del termine includeva altrettanto implicitamente le valenze emozionali, affettive, etiche e morali dell’uomo. (Molto banalmente una carezza ricevuta in un momento nero è un valore affettivo ed emozionale. Una carezza fatta ad una persona che soffre ha un valore affettivo, emozionale e morale).

La precisazione nella circostanza è certamente la novità ed auspico anche io apporti fattivi per la discussione.

Ciao.
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Vecchio 04-11-2003, 07.29.17   #5
alessandro
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L'assolutizzazione della verità, non è nemmeno proponibile a prescindere dalla liberazione dai caratteri illusori della realtà. Non è possibile "parlare" di verità sentendoci immersi in una dimensione ingannevole, la verità del reale non è una verità. La contestualizzazione è un processo applicabile al valore, non a ciò che si può cogliere solo con l'intelletto puro, e che appartiene necessariamente alla metafisica come il concetto della verità. Non credo vi sia rivelazione ne scienza, ma solo espansione dell'intuizione dell'uomo in divenire.
alessandro
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Vecchio 04-11-2003, 09.54.46   #6
Marco_532
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Re : Alessandro

Quello che tu duci è in parte giusto, ma non riferibile al mio primo post, se lo rileggi credo che ti accorgerai di questo e di quanto porti fuori tema il "mio fine", l'incomprensione del mio messaggio.

P.S. Se non sono stato chiaro o se pensate che il mio messaggio possa essere frainteso, prego di chiedermi chiarimenti al riguardo prima di fare considerazioni del fraintendimento...
P.P.S. Quello che speravo venisse affrontato, ancora non è stato fatto.


Citazione:
...l'assolutizzazione della verità...
Ho negato l'esistenza di una verità che possa essere assoluta....la mia "verità" può essere ed è tale solo se riferita alla circostanza studiata...

Ciao a tutti!

Ultima modifica di Marco_532 : 04-11-2003 alle ore 10.01.31.
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Vecchio 05-11-2003, 10.46.30   #7
moni
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...
provo a dire la mia, perdonatemi se non sono così: come dire oggettiva nel dire le cose, perchè come penso scrivo per cui contorta di natura. aperta parentesi e chiusa!

Verità e valore... la prima come il secondo dovrebbero essere in "linea generale" uguali per ognuno di noi.. invece scopri.. per diversi motivi...cultura, modi di pensare, esperienze di vita, contesti esistenziali etc etc che la mia verità per te potrebbe essere la piò totale baggianata mai esistita. Infatti da li nascono incomprensioni, lotte, contrasti.. In effetti se tutti la si pensasse allo stesso modo, non ci sarebbero ne leggi ne divieti, ne norme che regolano ne multe che "costano"...vivremmo in un mondo anarchico dove ognuno gestisce se stesso e il contesto e il resto si gestisce automaticamente... Ma.. non saremmo esseri umani.

Si dice sbagliare è umano.. si dice sii te stesso ma siilo fino in fondo. Ma se per uno essere se stesso vuol dire andare contro l'altro?... allora non sta facendo il giusto..

anche li.. la linea tra il bene e il male.. tra la verità e la menzogna.. tra il valore e passatemi il termine l'ipocrisia...
E' tutto molto relativo, soggettivo e di logica conseguenza un gran bel casino... Ma ci si prova sempre a confrontarsi, per crescere, per migliorarsi, per aprirsi sempre a nuove idee, a nuove logiche, a nuovi metri di valutazione...

Bellissimo sarebbe appunto riuscire sempre a confrontarsi senza andare oltre e quindi incappare in lotte aspre e a volte pure distruttive.. ma forse lì dipende dal fatto che il confronto presuppone un rispetto dell'idea dell'altro... ma quando questa va non solo contro il nostro modo di pensare, ma, a nostro modo di vedere, va contro il bene(ll bene che noi consideriamo tale)?.. allora li la cosa si complica davvero e restare imparziali, restare indifferenti.. beh... non è semplice. Poi si viene accusati di struzzismo.. (ehm..ogni tanto mi invento le parole...scusatemi.. :-S) se non si interviene.. insomma ogni volta è un sentirsi in cattedra... e al tempo stesso al banco degli imputati... come se sempre si stesse sostenendo un esame, si fosse sempre soggetti a pesi e misure.

Nessuno ha detto che sia facile vivere... tutti sappiamo però che vale la pena provarci... restare fermi nei nostri punti di vista, ci fa forti.. a volte ci rende soli..scendere un attimo in piazza per aprirsi a nuovi orizzonti, non vuol dire cambiare bandiera o andare in giro nudi.. e quindi soggetti a derisioni, forse semplicemente vorrebbe dire... guardare veramente il mondo abbandonando il filtro che abbiamo davanti agli okki.

Poi comunque la linea del bene e del male rimane... ma perchè fa parte di noi... e forse per fortuna fa parte di noi... Anche se anche li la linea di confine è sottilissima... ma... miiiiiii chissà quante volte ne abbiamo già parlato per ore e ore...sudando camicie, calzini (na puzza....) per poi accorgerci che non è cambiato nulla, ok è vero non è cambiato nulla... però per quel attimo in cui siamo stati in piazza... siamo stati parte di un tutto e in quel tutto se ci pensi bene, dai... non ci si stava poi tanto male, no??

ok ok forse si era un po' nudi... ma non più di quanto noi non fossimo, in quel momento, pronti a spogliarci!!

Ps... non linciatemi se sono andata fuori tema!! uffi uffi

bonne journée!!
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Vecchio 05-11-2003, 11.14.02   #8
Marco_532
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Re: Moni

Citazione:
Messaggio originale inviato da Marco_532
...non esiste verità assoluta, cioè quella al di sopra di tutti, pre-costituita, indiscutibile..... bisogna considerare che in una e solo in quella situazione, la verità, cioè un’affermazione di contenuto ideale, è vera......esclusivamente alla realtà esaminata, così come si è rivelata ed è potuta essere studiata in quel determinato momento, inteso come realtà sociale fin lì sviluppatasi. Questa verità quindi, altro non è che l’affermazione di un contenuto ideale della “circostanza”...È il giusto nella circostanza, il giusto accettato dal punto di vista religioso, etico e storico : il giusto oggettivo....Condizione affinché questo possa accadere, è la totale assenza di integralismo, [cioè applicazione rigida di verità, (il giusto nella realtà esaminata), in un’altra realtà, applicazione di una realtà pre-costituita e non per questo da considerarsi vera a priori]. Come annullare questo integralismo (del singolo e dei credo), che soluzione applicare affinché questo possa scomparire e che quindi possa essere applicato il giusto oggettivo? Se non può essere applicato nella totalità, come può essere applicato in un’ipotetica minoranza e quindi quale sarebbe il mezzo affinché si possa applicare?......
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Vecchio 05-11-2003, 11.48.59   #9
moni
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Praticamente non ho detto nulla di nuovo che già tu non avessi detto, a parte il fatto che l’abbiamo detto in due lingue diverse… “tu in italiano e io in monichesco!!”

Non averne a male, avevo messo in cantiere di essere andata fuori tema, anche se è bello pensare che involontariamente (dal mio punto di vista…) vediamo certe cose nella stessa “luce” … mi sembra già un buon punto di partenza, no? Sicuramente non la si penserà allo stesso modo su altre enne, ma questo rende sempre stimolante il confronto con l’altro. Ascoltare un altro se stesso per certi versi è piacevole, per altri può essere anche un po’ limitato… no? Soprattutto perché è praticamente impossibile che ne esista un altro uguale a noi… miiiiiiiii ci sarebbe davvero da farsi un’autopsia prima del tempo… e cambiarsi na qualche rotella!! ;-)

Ciò non toglie che mi metterò d’impegno e vedrò di approfondire il discorso… previo invio privato di tali considerazioni, onde incappare in un’altra pubblica bacchettata di mano… Ci tengo all’onore mio!! E che cavolo!! :-P

Data l’ora vi posso augurare buon appetito…
Che se vogliamo potrebbe essere una verità assoluta il fatto che a mezzogiorno si mangi… invece se ci pensi bene:
a) un tot di persone non mangia perché è a dieta.
b) Altre non mangiano perché hanno la pausa alle 13
c) Altre non hanno ancora smesso di mangiare da quando si sono alzate.
d) Altre stanno dormendo per cui saltano tale piacere
e) Altre per abitudine pensano che sia sufficiente “snakkettare” ogni tanto con qualche stuzzichino.
f) Altre ancora non possono permettersi il piacere di fermarsi un secondo stendere le gambe sotto il tavolo e soli.. o in piacevole compagnia, gustare il rito del pranzo…

Insomma… pensa a quante verità "distorte" per un semplice innocuo e quanto mai amato… buon piatto di pastasciutta!! Ovviamente al dente!!

Ps… forse un giorno comincerò a far la seria… forse … un giorno!!!
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Vecchio 05-11-2003, 12.17.15   #10
Marco_532
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Re : Moni.

Ciao, ho inserito quello che avevo detto in precedenza, perchè in quello è già inclluso quello il messaggio che hai inserito ; quindi la vediamo allo stesso modo. Apprezzo comunque il tuo interesse e spero che continu ad essere così attivo.
Ciao.
Marco_532 is offline  

 



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