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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 28-03-2008, 08.24.13   #1
daria
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Messaggi: 78
Il pubblico, la massa

buongiorno, vorrei sottoporre alla vostra attenzione una frase che ha detto un artista e che mi ha fatto riflettere.
vi riassumo brevemente l'episodio.
ad una gara canora, il pubblico ha scelto un cantante, l'artista "tutor" ha detto che secondo lui aveva cantato meglio un altro. il cantante "premiato" ha ribadito che il pubblico ha votato lui e che è questo quello che conta.
l'arista "tutor" ha risposto: non mi interessa quello che il pubblico dice, quando hanno dovuto scegliere tra Barabba e Gesù, il pubblico ha scelto la libertà di Barabba e la crocefissione di Gesù.
ora mi chiedo e vi chiedo alla luce dei fatti di oggi, se dopo duemila anni la giustizia sia ancora quella.
quanto conta dunque la massa a confronto delle cose giuste che non tutti capiscono?
è vero che i dischi vengono acquistati dal pubblico, e che questi ha la possibilità per mezzo dell'acquisto del disco di far fare carriera a un cantante o affondarlo, ma la qualità, le doti canore, la serietà non contano proprio nulla in questa vita? secondo voi è meglio seguire la corrente o andare controcorrente?

un caro saluto
daria
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Vecchio 28-03-2008, 10.21.03   #2
nevealsole
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Riferimento: Il pubblico, la massa

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Originalmente inviato da daria
quanto conta dunque la massa a confronto delle cose giuste che non tutti capiscono?
è vero che i dischi vengono acquistati dal pubblico, e che questi ha la possibilità per mezzo dell'acquisto del disco di far fare carriera a un cantante o affondarlo, ma la qualità, le doti canore, la serietà non contano proprio nulla in questa vita? secondo voi è meglio seguire la corrente o andare controcorrente?

un caro saluto
daria

Ciao Daria,
interessante intervento e difficili domande.
E' un problema che mi sono posta spesso anche io, si parla alle volte per frasi fatte dicendo che la mediocrità paga, che quelli veramente bravi non vengono premiati.
Il quesito che tu poni riguarda il mondo della musica.
Ti parla una che è molto pop (con qualche eccezione).
Magari non acquisto, però ascolto con piacere musica orecchiabile, e sono condizionabile dai ritornelli facili.
Me ne rendo conto.
Molti anni fa, uscivo con un ragazzo che ascoltava solo "progressive rock"... era dura.
Riconosco l'indiscusso talento di molti compositori, però mi rendo conto di ascoltare spesso cose spicciole.
Come funzioni il mondo della musica non so esattamente, mi hanno detto con grandi giri di soldi ed interessi... di conseguenza il marketing entra anche lì.
Ci sono personaggi che "bucano" lo schermo, anche se chi ha occhi vede che non valgono granché.
Per spiegarne i motivi bisognerebbe credo studiare tanti fattori psicologici, sociologici e così via.
E' una cosa che anche a me non piace, mi infastidisce forse.
Hai portato l'esempio di Gesù, ma Gesù (con irriverenza affermo) fu un grande comunicatore.
Per vendere dischi credo sia importante essere grandi comunicatori.
Poi alle volte ci affezioniamo alla nicchia, perché sentiamo di farne parte, ed affermiamo che non è compresa.
Ma, dal mio punto di vista, l'errore (o la forza?) sta nel voler piacere a tutti rimanendo se stessi.
Credo molti siano chiamati a scegliere: vendere dischi o fare ciò in cui si crede?
Non c'è una risposta per tutti, dipende dalla forma mentis che ognuno ha.
Non vale solo per i cantanti, vale nella vita, sempre.
nevealsole is offline  
Vecchio 28-03-2008, 10.45.03   #3
Koli
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Riferimento: Il pubblico, la massa

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Originalmente inviato da daria
quanto conta dunque la massa a confronto delle cose giuste che non tutti capiscono?
L'elemento della (presunta, anche se non sempre) iconsapevolezza, esibito dalle masse in merito a decisioni che riguardano l'intero corpo dello Stato (polis), ha contribuito a considerare la democrazia per molto tempo come una degenerazione simile all'anarchia. Basti pensare a Platone.



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Originalmente inviato da daria
è vero che i dischi vengono acquistati dal pubblico, e che questi ha la possibilità per mezzo dell'acquisto del disco di far fare carriera a un cantante o affondarlo, ma la qualità, le doti canore, la serietà non contano proprio nulla in questa vita? secondo voi è meglio seguire la corrente o andare controcorrente?

Quanti di coloro che comprano il prodotto musicale hanno una conoscenza dell'argomento? Io sono il primo a dire che ho una conoscenza musicale che rasenta il non essere. Non saprei distinguere fra un pianista bravo e un genio assoluto.
Basta poi guardare i dischi che si comprano. Una grande parte è costituita da "cantanti" (donne ma non solo) che giocano quasi tutto sul lato estetico delle loro qualtià fisiche. I videoclip musicali sono sempre più dei mini film dove conta molto il lato visivo rispetto a quello canoro.
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Vecchio 28-03-2008, 10.50.32   #4
Morfeo
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Riferimento: Il pubblico, la massa

Sai, questo problema ha un nome, ed è "Democrazia".

La scelta è in mano alla maggioranza anche se sbaglia.
Ma, a questo punto, chi decide cosa è "sbagliato"?

Sa la maggioranza del popolo italiano si brucia il cervello davanti alla TV, o si sballa la sera per non pensare alla propria vita grigia, chi sei tu (o chiunque altro) per dire che questo è sbagliato?

L'alternativa sarebbe un governo di illuminati? Di saggi? Una monarcha, una dittatura?

Sarebbe sempre la visione del mondo di qualcuno, e neanche dio può permettersi di dire che questa sia "giusta" o "sbagliata". (Lo chiama libero arbitrio chi professa una religione)

Anche perché "giusto" e "sbagliato" sono parole completamente prive di ogni riscontro reale.

Non c'è nessuna azione definibile in tal modo. Tutto può accadere, qualunque siano le sue conseguenze, è assolutamente lecito ai fini dell'andazzo dell'Universo.

Ci sono periodi in cui l'umanità dome, altri in cui tenta di risvegliarsi.
Esistono infiniti ricorsi storici su questo punto.

Una soluzione sarebbe il concedere la libertà vera a chiunque. Dove se anche un solo individuo vuoel fare una cosa, sia libera di farla.
Anarchia si chiama, ma non quella del bordello post nucleare.

Perché credo sia inutile sottolineare che un'azione non sarebbe lecita se va a danneggiare un altro individuo.

Purtroppo viviamo in un mondo che se ne frega del danno in cambio del profitto...

Ma il discorso è il solito, quindi finisco qui.


Io sono leggenda diceva qualcuno...
Morfeo is offline  
Vecchio 28-03-2008, 11.02.53   #5
daria
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Riferimento: Il pubblico, la massa

grazie dei vostri commenti, ma quello che mi ha fatto riflettere di più è stato quel modo per dire che la decisione della massa, non sempre è giusta, in quel caso ha messo a morte Gesù, il collegamento tra maggioranza e giustizia, è stato condannato un giusto e liberato un peccatore e questo perchè l'ha voluto il popolo. il detto che l'unione fa la forza è senza dubbio vero? o meglio pochi selezionati e meritevoli? sarà che io sono per la qualità rispetto alla quantità. mah!


un saluto
daria
daria is offline  
Vecchio 28-03-2008, 11.50.55   #6
Morfeo
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Riferimento: Il pubblico, la massa

Daria, ti ripeto, purtroppo TU non puoi giudicare la "qualità".

Per altri può darsi che la qualità sia altro.

Anche lo stesso Barabba, era "cattivo" in base ad una morale.

Quella che ci guida nel non danneggiare gli altri, ma il gesto in sé è giudicabile solo attraverso la mediazione dell'ambiente, non è un gesto assoluto.

Un esempio classico, per una tribù di cannibiali non è "peccato" mangiare altri uomini.
Morfeo is offline  
Vecchio 28-03-2008, 12.23.57   #7
Martino Giusti
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grazie dei vostri commenti, ma quello che mi ha fatto riflettere di più è stato quel modo per dire che la decisione della massa, non sempre è giusta, in quel caso ha messo a morte Gesù, il collegamento tra maggioranza e giustizia, è stato condannato un giusto e liberato un peccatore e questo perchè l'ha voluto il popolo. il detto che l'unione fa la forza è senza dubbio vero? o meglio pochi selezionati e meritevoli? sarà che io sono per la qualità rispetto alla quantità. mah!


un saluto
daria

Era giusto condannare Gesù perchè si compiesse il suo destino ed il destino del genere umano.
Per quanto riguarda la tua domana ti spondo quotando in pieno l'intervento di Morfeo.
Così è se vi pare, ma pure se non vi pare.
E continua a stare davanti alla TV, vedrai quanta strada farai...
Martino Giusti is offline  
Vecchio 28-03-2008, 15.06.18   #8
manacoddi
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Originalmente inviato da Morfeo
Daria, ti ripeto, purtroppo TU non puoi giudicare la "qualità".

Per altri può darsi che la qualità sia altro.

Anche lo stesso Barabba, era "cattivo" in base ad una morale.

Quella che ci guida nel non danneggiare gli altri, ma il gesto in sé è giudicabile solo attraverso la mediazione dell'ambiente, non è un gesto assoluto.

Un esempio classico, per una tribù di cannibiali non è "peccato" mangiare altri uomini.



Esempio di estrema punta di relativismo: il bene e il male non esistono. Il succo del discorso è questo...Cosa può conseguirne? Nichilismo assoluto. Che si vive a fare? che senso ha nascere, vivere...? L'essenza dell'essere umano quale è?
Anche il discorso specifico sul potere della massa, se non esiste un concetto assoluto di bene ed uno di male, non ha senso. Niente ha senso. E se niente a senso che si vive a fare? tanto poi si muore, e questo è un dato certo.
Alberto Savinio, nella prima metà del secolo scorso, tracciava l'identikit dell'uomo che stava avanzando nel mondo...un surreale manichino avvolto nel non sense, quello che lui chiamava "l'homma sans voix, sans yeux, sans visage", l'uomo senza voce, senza occhi, senza volto...l'uomo senz'anima, praticamente...E' il modello dell'uomo di oggi...Ma il fatto è che l'uomo l'anima ce l'ha, è quando la rifiuta, quando si disumanizza, e quindi quando si odia, che diventa un personaggio surreale. Sembra una notte buia...ma "neanche la notte più buia può impedire al sole di sorgere"...
manacoddi is offline  
Vecchio 28-03-2008, 16.24.32   #9
nevealsole
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Originalmente inviato da daria
grazie dei vostri commenti, ma quello che mi ha fatto riflettere di più è stato quel modo per dire che la decisione della massa, non sempre è giusta, in quel caso ha messo a morte Gesù, il collegamento tra maggioranza e giustizia, è stato condannato un giusto e liberato un peccatore e questo perchè l'ha voluto il popolo. il detto che l'unione fa la forza è senza dubbio vero? o meglio pochi selezionati e meritevoli? sarà che io sono per la qualità rispetto alla quantità. mah!


un saluto
daria

Mi hai fatto tornare in mente un film Labyrinth, ricordo un Bowie truccato da cattivo che ripeteva alla giovane protagonista: "non è giusto, quante volte lo ripeti... ma sai veramente che cosa è giusto?"
Il senso è un po' quello espresso dagli altri.
E' difficile trovare un concetto di giustizia universalmente condivisibile.
nevealsole is offline  
Vecchio 28-03-2008, 17.25.09   #10
Mary
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Riferimento: Il pubblico, la massa

La massa in fondo è composta da ogni singolo individuo, il vero guaio è che può essere agevolmente pilotata quando la "massa" è dormiente.

Per questo le religioni da duemila anni e passa e oggi tv e giornali al servizio del potere dominante si prodigano in tutti i modi per "addormentare" le masse, i popoli.

Il singolo individuo che è capace di usare il proprio cervello non potrà mai diventare parte di una massa. Diventa come un atleta che gareggia per la vittoria ma nessuno può manipolare come una massa.

Il popolo che condannò a morte Gesù era abilmente manovrato dai gerarchi ebrei, coloro che hanno senz'altro gridato il nome di Gesù non sono stati ascoltati perchè gli altri erano stati ben ammaestrati e guidati.

Così la massa di oggi che inneggia ai mostri assassini, agli idoli vuoti peggio dei sepolcri imbiancati, al culto del nulla è stata sapientemente "addestrata" a tale squallore.
Non è vero che è bello ciò che piace, esiste anche una cultura della bellezza che non subisce l'affronto delle mode.

Davanti alla "Gioconda" qualcuno può dire che è solo una "crosta imbrattata"?
Ma io posso urlare che è una schifezza davanti ad un quadro di pennelli appiccicati alla meno peggio e che si spaccia per "arte"

Ai nostri giorni esiste ancora la cultura della bellezza? e dell'estetica? e della creatività? e della perfezione?

Vedo costruire palazzi nel mio paese e dintorni che sono un inno alla brutalità, alla disarmonia, al classico "pugno in un occhio"

Purtroppo l'arte, la creatività, la bellezza non hanno prezzo, mentre oggi tutto viene tramutato in prezzo, anche gli esseri umani.

Per condurre un gregge al pascolo o dentro un burrone bastano uno o due cani che eseguono gli ordini di un solo pastore!
Nessuno si sognerebbe di fare la stessa cosa con un branco di lupi.

La religione corrente ha inneggiato all'agnello e come agnelli noi tutti veniamo sacrificati sull'altare del potere, dovremmo diventare lupi. Animali dolci e affettuosi nel proprio branco, stupendi animali anche se bistrattati dall'uomo.
Mary is offline  

 



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