Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 28-03-2008, 14.05.46   #11
manacoddi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 82
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Citazione:
Originalmente inviato da kore
L'aborto è cosa molto diversa dall'omicidio.
Un Testimone di Geova non farà il chirurgo se c'è il rischio di praticare trasfusioni.
Un soldato non farà il soldato se è cristiano e nei comandamenti è scritto "non uccidere" e Gesù insegna a porgere l'altra guancia.
E se un uomo è contrario all'aborto, che vada a lavorare in un altro reparto, e se è contrario ai trapianti o altro... non faccia il medico.
Io so solo che per legge l'assistenza alle donne deve essere garantita e oggi è a rischio per l'elevatissima percentuale di medici anti abortisti (per convenienza, lo abbiamo ampiamente visto) e questo mette a rischio il diritto alla salute!
Cos'è? In Ospedale a gratis no e in privato a pagamento sì? Guarda che sulla "coscienza" non si lucra. E non è possibile che il Lombardia più della metà dei medici siano anti-abortisti, idem in Lazio, idem al Sud e nelle Isole.
In quanto all'altra categoria, i farmacisti... ah, i farmacisti! Perchè continuano a vendere l'Aulin, proibito in altri paesi perchè cancerogeno e poi si travestono da obiettori se si tratta di pillola del giorno dopo?
Eppure la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo, infatti non rientra nella 194. Cosa obiettano?
Io so solo una cosa, che qualora dovessero negarmi la pillola del giorno dopo è mio diritto sporgere denuncia, e qualora mi trovassi nella condizione in cui si trovano tante donne a percorrere una sorta di calvario per esercitare un loro diritto sancito dalla legge italiana ed europea, vedrò di fare causa all'azienda sanitaria.
E' ora di smetterla di sopportare questo tipo di abusi e che un servizio venga GARANTITO, visto che paghiamo le tasse per averlo!!!

E' questo il romanzo veramente surreale, pagare per un servizio che può esserci, e troppo sepsso ormai, ci viene negato.


Ditemi se questa non è dittatura! Se un cittadino vuol fare il ginecologo, non può farlo perchè altrimenti dovrebbe necessariamente praticare aborti? La professione di ginecologo non si limita solo a questo.La stessa cosa vale per i farmacisti... è dittatura e diventa anche persecuzione... idolatrate l'idea di stato e di leggi dello stato...quante mostruosità ha prodotto in un passato non molto lontano pensare così....
manacoddi is offline  
Vecchio 28-03-2008, 14.17.33   #12
manacoddi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 82
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Ancora una volta, nascondendosi dietro nick, si accusa di assassinio la donna che interrompe la gravidanza aggiungendo violenza a violenza e travisando o non comprendendo affatto la natura del post di Kore nè le leggi di questo Stato (veramente democratico visto che permette libertà di pensiero e di parola proprio a tutti).

"L'aborto volontario - sostiene Flamigni - e' un diritto delle donne italiane sancito da una legge dello stato", su cui "si e' pronunciata anche la Corte Costituzionale - prosegue il medico - che ha ritenuto che l'interesse della salute della madre debba prevalere su quello della salute del feto, poiche' lei e' gia' persona mentre lui e' solo persona potenziale".
Flamigni, quindi, per chiedere il rispetto di questo diritto fa una proposta che definisce "la piu' semplice e diretta", ovvero che "i reparti di ginecologia non arruolino piu' medici obiettori e che qualsiasi contratto di lavoro, in questi luoghi, vincoli il medico a prestare la sua opera in tutti i casi in cui la salute (fisica e psichica n.d.a.) delle donne e' messa a rischio".


Chissà dove si parla di galera o di licenziamento o di persecuzione penale.
Le leggi che regolano uno Stato devono essere seguite da tutti. In calce ad ogni legge approvata dal Parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica è riportato: “E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.” Va da sé che il medico che sceglie la via più facile del lavoro presso ospedali pubblici ha il DOVERE (questo sì obbligatorio) di GARANTIRE (obbligo anche questo) il servizio a cui è preposto a tutti coloro che ne fanno richiesta al di là delle prorpie convinzioni etico-morali-religiose-di razza eccetera. Chiaro il concetto? In ospedali pubblici non deve essere più ammessa l’obiezione di coscienza. La differenza tra uno stato laico (pur con tutte le sue contraddizioni) e democratico ed uno stato che si vorrebbe guidato dall’illuminazione “divina” di un eletto oltretevere è proprio questa:
il primo si basa su leggi scritte (dagli uomini, per fortuna) e modificabili nel tempo, il secondo sul nulla.



Si afferma che l'aborto è un omicidio, e non nascondendosi dietro un nick, ma con nome e cognome, mi chiamo Romana Cordova.
Io, in qualità di essere umano, non mi inchino verso nessuna idea di stato, verso nessuna legge fatta da uomini. Non mi inchino davanti ai miei simili. Rispettare regole scritte da uomini che non contravvengano alle regole fatte da chi ci ha creato, questo mi va bene, altrimenti... se facessi il ginecologo e mi volessero costringere a praticare un aborto, si andrei incontro a qualsiasi sanzione o pena. Sarebbe sempre una sofferenza minore rispetto a quella di commettere un male così grave.
manacoddi is offline  
Vecchio 28-03-2008, 14.56.16   #13
Archer
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-05-2004
Messaggi: 50
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

io penso che se un ginecologo non vuol praticare aborti sia liberissimo di farlo, purchè non sia pagato dallo stato che deve garantire un servizio... il contrario, cioè la situazione odierna, è un ridicolo non senso;

abbiamo già abbastanza assenteisti e truffatori nelle fila dei lavoratori italiani pagati dallo stato Italiano senza bisogno dei medici che vengono stipendiati per non fare il loro lavoro... che hanno studiato per un decennio, sapendo benissimo quale sarebbe stato il loro Dovere... e se ora non vogliono farlo, io credo, hanno sbagliato branca della medicina o tuttalpiù datore di lavoro...

in un ambiente lavorativo tra l'altro dove non è troppo difficile inserirsi come più piace...
Archer is offline  
Vecchio 28-03-2008, 15.10.37   #14
Aleksandr
Ospite abituale
 
Data registrazione: 15-05-2005
Messaggi: 575
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Citazione:
Originalmente inviato da kore
Per chi fosse interessato, il ginecologo Flamigni propone una moratoria sull'obiezione di coscienza. Sono già state raccolte oltre 40.000 firme in pochi giorni.
Il professor Carlo Flamigni, uno dei piu' noti ginecologi italiani, propone una moratoria per l'obiezione di coscienza contro l'aborto. Flamigni lancia l'idea di una modifica alle legge 194 sull'interruzione di gravidanza, "in senso opposto a quello dell'attuale campagna portata avanti da teo-con e teo-dem", con un articolo su "MicroMega".
Secondo il ginecologo la pratica dell'obiezione di coscienza "era pienamente giustificata solo ai tempi in cui la legge entro' in vigore: i medici cattolici che lavoravano in ospedale furono sorpresi da un'innovazione alla quale non avevano pensato nel momento in cui avevano fatto la loro scelta e avevano il diritto di dissociarsi. Attualmente, pero', chi sceglie una specializzazione o decide di lavorare in un ospedale pubblico sa bene che cosa lo aspetta". Flamigni, facendo riferimento a una serie di inchieste giornalistiche, sulle difficolta' che le donne che vogliono interrompere la gravidanza incontrano in regioni come il Veneto o in citta' come Roma, sostiene che l'obiezione di coscienza se e' praticata da molti tra medici e paramedici finisce col mettere "a rischio la salute di un certo numero di donne".
"L'aborto volontario - sostiene Flamigni - e' un diritto delle donne italiane sancito da una legge dello stato", su cui "si e' pronunciata anche la Corte Costituzionale - prosegue il medico - che ha ritenuto che l'interesse della salute della madre debba prevalere su quello della salute del feto, poiche' lei e' gia' persona mentre lui e' solo persona potenziale".
Flamigni, quindi, per chiedere il rispetto di questo diritto fa una proposta che definisce "la piu' semplice e diretta", ovvero che "i reparti di ginecologia non arruolino piu' medici obiettori e che qualsiasi contratto di lavoro, in questi luoghi, vincoli il medico a prestare la sua opera in tutti i casi in cui la salute delle donne e' messa a rischio".

SI PUO' FIRMARE L'APPELLO SU www.firmiamo.it/liberadonna
è semplicemente una pazzia perchè il medico è tenuto per il suo giuramento di ippocrate a esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento. quindi nessum medico può essere obbligato a praticare aborti. l'aborto non è una terapia medica, perchè la gravidanza non è una malattia e non costituisce in sè stessa un pericolo per la salute della donna.
oltretutto a dirla tutta il giuramento di ippocrate dice pure che il medico è tenuto a difendere la vita umana come scopo esclusivo, quindi l'operato dei medici abortisti è in evidente contraddizione con il giuramento che essi hanno pronunciato
Aleksandr is offline  
Vecchio 28-03-2008, 16.39.08   #15
carlojump
individuo confuso
 
L'avatar di carlojump
 
Data registrazione: 26-03-2008
Messaggi: 9
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Ancora una volta, nascondendosi dietro nick, si accusa di assassinio la donna che interrompe la gravidanza
La tua è una semplificazione decisamente eccessiva. Ho solo detto di avere dei dubbi di natura etica sull'aborto, non mi sembra di averlo paragonato all'omicidio.
carlojump is offline  
Vecchio 28-03-2008, 16.49.07   #16
frollo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Ancora una volta, nascondendosi dietro nick, si accusa di assassinio la donna che interrompe la gravidanza aggiungendo violenza a violenza e travisando o non comprendendo affatto la natura del post di Kore nè le leggi di questo Stato (veramente democratico visto che permette libertà di pensiero e di parola proprio a tutti).

"L'aborto volontario - sostiene Flamigni - e' un diritto delle donne italiane sancito da una legge dello stato", su cui "si e' pronunciata anche la Corte Costituzionale - prosegue il medico - che ha ritenuto che l'interesse della salute della madre debba prevalere su quello della salute del feto, poiche' lei e' gia' persona mentre lui e' solo persona potenziale".
Flamigni, quindi, per chiedere il rispetto di questo diritto fa una proposta che definisce "la piu' semplice e diretta", ovvero che "i reparti di ginecologia non arruolino piu' medici obiettori e che qualsiasi contratto di lavoro, in questi luoghi, vincoli il medico a prestare la sua opera in tutti i casi in cui la salute (fisica e psichica n.d.a.) delle donne e' messa a rischio".


Chissà dove si parla di galera o di licenziamento o di persecuzione penale.
Le leggi che regolano uno Stato devono essere seguite da tutti. In calce ad ogni legge approvata dal Parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica è riportato: “E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.” Va da sé che il medico che sceglie la via più facile del lavoro presso ospedali pubblici ha il DOVERE (questo sì obbligatorio) di GARANTIRE (obbligo anche questo) il servizio a cui è preposto a tutti coloro che ne fanno richiesta al di là delle prorpie convinzioni etico-morali-religiose-di razza eccetera. Chiaro il concetto? In ospedali pubblici non deve essere più ammessa l’obiezione di coscienza. La differenza tra uno stato laico (pur con tutte le sue contraddizioni) e democratico ed uno stato che si vorrebbe guidato dall’illuminazione “divina” di un eletto oltretevere è proprio questa:
il primo si basa su leggi scritte (dagli uomini, per fortuna) e modificabili nel tempo, il secondo sul nulla.

Mi sembra -come al solito- una posizione un po' estrema. Basterebbe garantire in ciascun reparto la presenza di medici "non obiettori", altrimenti si discriminerebbe in fase di "concorso/assunzione" il medico obiettore da quello non obiettore. In altre parole se in una struttura pubblica ci sono 10 medici, 5 almeno devono essere NON obiettori. Ritengo che non si possa imporre per forza alle persone un comportamento. Altrimenti doveva valere anche verso gli obiettri di coscienza per il servizio militar. Io mi sono sciroppato 18 mesi di naja in marina, l'obiettore di coscienza un annetto alla biblioteca comunale... e se scoppiava una guerra (e quando io ho fatto il marinaio, Gheddafi tirava i missili a Lampedusa) io partivo a combattere e lui metteva a posto i libri... e no, cari i miei pacifisti, abortisti, ecologisti, sinistri e via dicendo, se obiezione deve essere, che sia valida in tutte le direzioni, anche quando "non vi piace".
frollo is offline  
Vecchio 28-03-2008, 20.21.15   #17
kore
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Citazione:
Originalmente inviato da Aleksandr
è semplicemente una pazzia perchè il medico è tenuto per il suo giuramento di ippocrate a esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento. quindi nessum medico può essere obbligato a praticare aborti. l'aborto non è una terapia medica, perchè la gravidanza non è una malattia e non costituisce in sè stessa un pericolo per la salute della donna.
oltretutto a dirla tutta il giuramento di ippocrate dice pure che il medico è tenuto a difendere la vita umana come scopo esclusivo, quindi l'operato dei medici abortisti è in evidente contraddizione con il giuramento che essi hanno pronunciato


Conseguenze psicologiche e anche particolarmente gravi si sono dimostrate presenti in casi di IVG quanto in casi di gravidanza imposta per IVG negata, quanto in casi di aborto spontaneo di un figlio desiderato.
Tali conseguenze spaziano dalla depressione clinica o postpartum, alle tendenze suicide, abuso di farmaci, stati ansiosi e psicosi.
Dunque una gravidanza non voluta mette a serio rischio, se non la salute fisica, almeno quella psichica di una donna.
Tu i vaccini li fai? La prevenzione la fai?
E perché lo fai?
E manderesti dei soldati in una zona inquinata con l'uranio impoverito sapendo di mettere a serio rischio la loro salute?

Diamo un pò un'occhiatina:

""""Odio mio figlio, non lo volevo, nei verbali l'ultima conferma, la Repubblica.it, 27 maggio 2005.

LECCO - È vero l'ho ucciso, ma è stato un incidente. Forse è arrivata una telefonata, ora non ricordo... Mi sono allontanata... Pochi istanti. Sono tornata e ho visto Mirko strano nella vasca. Mirko era strano, aveva un colore... E poi era fermo, era troppo fermo. Io non ho più capito nulla. La bugia è tanto disperata che quasi commuove gli investigatori. Loro sanno che non è andata così, hanno in mano le prove portate dal Ris, ma soprattutto hanno in mano il racconto di un testimone, che pochi giorni prima aveva spiegato loro come questa storia non sia cominciata mercoledì scorso, ma molto, molto prima: Maria era ossessionata da questa gravidanza, non la voleva. Ha avuto un parto difficile, e non molto tempo fa mi disse chiaramente di essere arrivata sul punto, a volte, di odiare suo figlio."""

Cito alcuni stralci da un'intervista del 3 giugno 2005 di Marina Corradi al noto psichiatra Vittorino Andreoli, pubblicata su Avvenire.

"""Esistono oggi condizioni familiari e sociali che favoriscono l'esplosione della tragedia. Mi capita di osservare come molte giovani coppie entrino in crisi proprio con l'arrivo di un figlio, e anche fino alla separazione. Lui si lamenta di non essere più al centro dell'attenzione, lei soffre nel sentirsi imbruttita e appesantita. Entrambi non possono più uscire come prima, o prendere il primo volo scontato per una vacanza last minute. È chiaro che un bambino cambia fortemente il legame di coppia, ed è un cambiamento molto bello. Ma se quel bambino non è nato prima anche nei pensieri, non è stato atteso e immaginato, e i suoi genitori sono abituati a vivere solo nel presente - ecco, invece quel loro figlio è il futuro, per la prima volta, ma un futuro faticoso e ingombrante"""

Sullo stesso argomento, ha scritto un commento anche il filosofo Umberto Galimberti, apparso su Repubblica.it del 27 maggio 2005 con il titolo Nella testa di una madre che uccide suo figlio. Eccone alcuni passi.

"""[...] anche a Lecco, come a Cogne, la famiglia, e in un primo tempo anche i vicini di casa, si schierano a difesa della madre, perché è difficile ammettere che il terribile possa accadere tra noi, quando nessun segno lo lascia presagire.

Ma è proprio così? O la disattenzione che riserviamo a chi vive con noi o accanto a noi porta a non accorgerci di quanto avviene nel chiuso della nostra anima, che non si fida neppure della comunicazione, perché teme che le sue parole possano non essere raccolte o addirittura svilite. E quando la comunicazione collassa, quando la parola si sente vana, non resta che il gesto, per chiudere il discorso con una disperazione da cui non si sa come uscire.

Qui gli psichiatri parlano di "depressione post partum". Vero. Ma questa diagnosi rivela solo un sintomo non di una malattia, ma della condizione della maternità, di ogni maternità, dove l'amore per il figlio non è mai disgiunto dall'odio per il figlio, perché il figlio, ogni figlio, vive e si nutre del sacrificio della madre: sacrificio del suo corpo, del suo tempo, del suo spazio, del suo sonno, delle sue relazioni, del suo lavoro, della sua carriera, dei suoi affetti e anche amori, altri dall'amore per il figlio.

[...] Accettare la realtà quando questa è troppo distante dal proprio desiderio è per chiunque di noi il lavoro che ci affatica ogni giorno. Quando questa fatica supera oggettivamente o soggettivamente i nostri limiti, si affaccia come via di uscita il più terribile degli eventi: l'evento della morte.""

"""- Le madri che uccidono i figli non voluti sono coloro per le quali il figlio rievoca momenti di abbandono, magari violenza sessuale, o particolari difficoltà concrete ed esistenziali. Peraltro, si è spesso al cospetto di personalità impulsive e antisociali, con precedenti delinquenziali e di abuso di sostanze."""

"""Siamo comunque, in queste evenienze, al cospetto di grave patologia psichiatrica, in cui le tematiche depressive sono di inadeguatezza anche a svolgere il proprio ruolo materno, convincimenti pessimistici ed ansiosi sulla salute del figlio, idee coatte e ossessive di potergli nuocere"""

Non so... continuo?
kore is offline  
Vecchio 28-03-2008, 20.25.27   #18
kore
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

RASSEGNA STAMPA DEL 18 MARZO 2008

Corriere della Sera

«In troppi fanno gli obiettori solo per la carriera»
Il presidente dei dottori ospedalieri: c'è chi ha due facce, una per il pubblico, l'altra per lo studio privato

MILANO - «In troppi fanno gli obiettori di coscienza per motivi di carriera. Con il rischio di trasformarsi in abortisti fuori dall'ospedale. Per le donne che possono permetterselo economicamente. È ora di finirla: l'inchiesta di Genova sulle interruzioni di gravidanza clandestine deve farci capire che non possiamo più nasconderci dietro un dito». Da presidente dell'Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) Giovanni Monni, primario all'ospedale Microcitemico di Cagliari, rappresenta 5.500 medici. Sia quelli che praticano gli aborti sia quelli che non li fanno. Visto il ruolo, le sue dichiarazioni sono coraggiose. Non ha paura di inimicarsi la metà dei suoi colleghi? «È inutile fingere che il problema non esista. In un'Italia dove quasi due ginecologi su tre sono obiettori, il sospetto è che i più lo diventino per comodità. Sotto la pressione di Chiesa e politica». Le conseguenze? «Le hanno già illustrate nei giorni scorsi sul Corriere autorevoli colleghi come Mauro Buscaglia e Claudio Crescini. Le difficoltà che le donne incontrano per avere un certificato e le liste d'attesa che spesso sono costrette ad affrontare le spingono a cercare soluzioni fuori dagli ospedali». Ma che cosa adesso la fa scendere in campo sul tema in maniera così netta? «Io voglio soprattutto rivolgere un appello a tutti i ginecologi. In difesa della salute delle donne. Basta fare gli obiettori per convenienza. Bisogna cercare di stare più vicini alle coppie che si trovano a prendere decisioni sofferte». Ma le donne sono davvero lasciate sole? «Il vero pericolo è che vengano troppo colpevolizzate. Ormai in molte si sentono in colpa anche a chiedere un'amniocentesi». Che cosa intendete fare per cercare di migliorare la situazione? «Il 7 luglio porterò i problemi dell'Italia sulle questioni bioetiche più d'attualità anche all'Onu. Al quarto piano del Palazzo di Vetro si terrà la riunione dell' International academy of perinatal medicine di cui sono membro». Lei punta spesso a sensibilizzare l'opinione pubblica straniera. Recentemente ha rilasciato un'intervista a El Pais e al British Medical Journal. Ma in Italia non intendete fare nulla? «Di una cosa sono certo. I dati dell'Istituto superiore di sanità che parlano di 20 mila aborti illegali l'anno sono sottostimati. Il fenomeno probabilmente è più ampio». Come correre ai ripari? «Bisogna puntare sull'informazione e sulla prevenzione. Di recente l'opinione pubblica francese è rimasta colpita da una campagna choc lanciata all'Ile de France dove le liste d'attesa per abortire superavano le tre settimane. Lo slogan era: "Sessualità, contraccezione, aborto. Un diritto, la mia scelta, la nostra libertà"».
Giovanni Monni è presidente dell'Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani: rappresenta 5.500 medici


Nelle maglie dell'obiezione di coscienza ormai finisce di tutto: dalla pillola del giorno dopo agli esami specialistici necessari per procedere con una fecondazione assistita. «L'obiezione di coscienza sulla legge 40 non esiste - dice Giovanni Maiolo -. L'Ordine dei Medici ha da dire qualche cosa?»

«In Lazio, per riprendere un dato riportato tempo fa dall'Unità, - scrive loconews - i medici obiettori sono oltre il 70 per cento. A Roma trovare un ospedale che ti dà una pillola del giorno dopo è un'impresa complicata». «Napoli e la Campania off limits - denuncia Franca Rame -. Mancano strutture sul territorio, quasi il 90 per cento degli specialisti è obiettore di coscienza e le liste d´attesa sono lunghissime. Per chi vuole (o deve) interrompere una gravidanza, rimangono due alternative: l´ovattata e costosissima clinica privata o il fiorente mercato dell´aborto clandestino». In Lucania, si arriva all'assurdità delò 100% di obiettori.

La soluzione possibile? Quella che sta adottando la Spagna - dove «il ministero della Sanità creerà un "registro degli obiettori"» - e che viene proposta dalla campagna Obiettiamo gli obiettori: «pretendere dalle Asl, dai Consultori e dagli Ospedali l'elenco del personale medico-sanitario che pratica l'obiezione di coscienza». E a chi dice che non si può costringere un medico a fare aborti, si può ragionevolmente rispondere, d'accordo con Carlo Flamigni, ginecologo e membro del comitato nazionale per la bioetica: «No, ma si può costringerlo ad andare a fare un altro mestiere. Io non metterei mai un medico Testimone di Geova a fare trasfusioni, e lui non lo chiederebbe mai». In sostanza, le anime belle si specializzino in dermatologia. E siamo tutti contenti. (Libero News)
kore is offline  
Vecchio 01-04-2008, 08.49.48   #19
Martino Giusti
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-10-2007
Messaggi: 98
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Come sempre egregia sig.ra Romana lei ha inteso fischi per fiaschi.
E’ lei e soltanto lei che parla di dittatura e lo si evince perfettamente dai toni che usa nei confronti di chi la pensa diversamente da lei.
Lei travisa volutamente le affermazioni di chi espone in maniera certamente più corretta della mia le proprie ragioni dando risposte che nulla hanno a che fare con le affermazioni riportate.
Cito: lei ha detto, in risposta a Kore (post n. 11) “Ditemi se questa non è dittatura! Se un cittadino vuol fare il ginecologo, non può farlo perchè altrimenti dovrebbe necessariamente praticare aborti? La professione di ginecologo non si limita solo a questo.La stessa cosa vale per i farmacisti... è dittatura e diventa anche persecuzione... idolatrate l'idea di stato e di leggi dello stato...quante mostruosità ha prodotto in un passato non molto lontano pensare così....” E’ lei che usa la parola dittatura senza che, evidentemente, ne conosca il significato. Kore si limitava a dire, come me del resto, che le strutture pubbliche DEVONO (verbo dovere con valore imperativo) applicare le leggi dello stato e GARANTIRE (anche questo verbo è impositivo) che il servizio funzioni in applicazione alle leggi dello Stato. Quello stesso stato egregia signora, che lei affossa accusandolo di essere non uno stato democratico (in quanto garante di DIRITTI) ma dittatoriale solo perché a lei non piace una certa legge.
Lei afferma che l’aborto è un omicidio dimostrando la sua ignoranza dei principi normativi che regolano il comportamento degli uomini emanata dagli organi che detengono il potere legislativo, ignoranza tanto più perniciosa in quanto: cito “Io, in qualità di essere umano, non mi inchino verso nessuna idea di stato, verso nessuna legge fatta da uomini. Non mi inchino davanti ai miei simili. Rispettare regole scritte da uomini che non contravvengano alle regole fatte da chi ci ha creato, questo mi va bene, altrimenti...”(post n. 12) altrimenti cosa, signora Romana? Arrivare alle estreme conseguenze come alcune sette di antiabortisti americani che hanno (loro sì!) ammazzato ginecologi “abortisti”? O cominciare una nuova caccia alle “streghe”? Cosa la differenzia, lei signora Romana, dai talebani o dai martiri di Al Aqsa che nel nome di chi LI ha creati ammazzano, stuprano, torturano eccetera eccetera? O forse chi LI ha creati non è lo stesso creatore di lei, signora Romano? A chi si inchina lei?
Martino Giusti is offline  
Vecchio 01-04-2008, 09.36.28   #20
Martino Giusti
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-10-2007
Messaggi: 98
Riferimento: Moratoria sull'obiezione di coscienza

Buongiorno frollo,
Le mie posizioni, che tu definisce estreme e magari lo sono anche ma un pochino solo , derivano da quelle stesse posizioni estreme che sono diventate prassi nella realtà, di tutti quegli operatori sanitari che fanno dell’obiezione di coscienza un diritto più “diritto” di altri, al punto da negare non solo l’ivg, ma anche la pillola del giorno dopo, il profilattico, la pillola anticoncezionale, la pillola RU 486 e quant’altro.
Sono assolutamente d’accordo che “Basterebbe garantire in ciascun reparto la presenza di medici "non obiettori" ma la realtà è un’altra non trovi? E poi come puoi mettere sullo stesso piano l’obiettore al servizio militare, con l’obiettore ginecologo o farmacista? Non essendoci più obbligatorietà del servizio di leva è venuta meno anche l’opzione del sevizio civile per obiezione di coscienza. Non puoi “mischiare” le due cose.
Parli anche dei missili che il “buon” Gheddafi lanciò verso Lampedusa. Due SCUD di fabbricazione sovietica che il 15 aprile prossimo celebreranno il 22° compleanno… lancio su cui persino il generale Cottone, allora capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, ha espresso dubbi di una certa consistenza un paio di anni fà. Undici metri di missile con una tonnellata di esplosivo al plastico e nemmeno un pesce morto o un rottame?
Ciao.
Martino Giusti is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it