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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 25-02-2008, 18.10.19   #11
pallina
...il rumore del mare...
 
Data registrazione: 15-01-2007
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Riferimento: La realtà del web nel nostro spazio-cuore

Citazione:
Originalmente inviato da gyta
L'altra faccia-realtà del forum

Internet, la grande madre che ottenebra le emozioni, il grande super-io,
il contenitore mai satollo del nostro seme, la trappola del falso rapporto!
Noi, i protagonisti vittime e carnefici di protagonismo, vuoti di noi medesimi,
alla ricerca dell'amore Incondizionato! Eccoci ritornati bambini ad esigere
quell'abbraccio, quell'amore incondizionato che solo lo scrivere sul web ci dona nella sua menzogna, dietro la sua maschera di madre accogliente: la solitudine dell'individuo, il suo recalcitrante desiderio ipnotico di regressione, la sua impotenza palesata.. la sua anima abbandonata tra l'infinità dei mille specchi asettici degli sguardi che sorvolano le pagine, occhi vitrei assetati di emozioni e spaventati dal loro mondo interiore, dal sentire il tocco caldo su di una spalla e rispondere, rispondere sul serio con l'essere al completo, la fragilità, la paura, il bisogno, la mancanza, la sete, e l'acqua.. cosa che solo la reale interazione ha! Dietro a stupende scuse e motivazioni razionali ecco costruite le celle di una prigione gigantesca, il rapporto virtuale con sé, col mondo per sfuggire al senso terrifico dello specchio reale, del fermarsi magari realmente ad assaporare il dialogo, la comunicazione nella vita fisica, pratica di tutti i giorni senza il ritaglio di quell'angolino <comodo> che man mana ottenebra le coscienze ad un falso potere, ad una falsa vita emotiva, ad un falso coraggio, ad una falsa conoscenza di sé..!!


Gyta

Dipende dall'uso che ne facciamo, come per tante altre cose....
Ma hai dato un'idea di internet che fà paura. Sul fatto che ci siano persone incapaci di "gestirsi" nel virtuale non si discute, ma non si dovrebbe generalizzare. Non per tutti è come lo descrivi, luogo in cui ricercare "amore incondizionato" (che mi sembra un termine davvero esagerato) o relazioni di chissà quale tipo. Se ti riferisci al forum - visto che è qui che ne stiamo parlando - penso sia solo un non-luogo dove è possibile sperimentare nuovi modi di relazionarsi e nello stesso tempo, se guardo a me stessa, lo ritengo un "momento tutto per me", che permette di isolarmi e di "staccare la spina", di rilassarmi un poco, al pari della lettura di un libro, dell'ascoltare musica (come ha scritto Nexus6) o come quando decido di andare a vedere un film da sola. Senza nessun ottundimento della mente nè della coscienza.
pallina is offline  
Vecchio 25-02-2008, 21.16.38   #12
vero
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Riferimento: La realtà del web nel nostro spazio-cuore

x Nexus 6

Vorrei complimentarti per la tua ottima analisi della realtà del web,davero completa e a parere mio molto obiettiva,che non ha omesso tante sfumature,siano del mezzo che dell'utente.
Dipende da come lo si usa,è vero che è sempre paragonabile al coltello..
Io vedo da sempre solo i suoi possibili,abitando all'estero,posso leggervi e conoscere persone che,se affinità condivise,posso anche incontrare,com'è già avvenuto in passato,e che sono da allora amici stretti.
Posso leggere e trovare tante cose che m'interessano,tenendo sempre a mente che ci sono anche dei limiti,come in tutto..
complimenti sinceri.
véronique
vero is offline  
Vecchio 27-02-2008, 14.14.06   #13
gyta
______
 
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Riferimento: La realtà del web nel nostro spazio-cuore

Citazione:
Originalmente inviato da pallina
Se ti riferisci al forum penso sia solo un non-luogo




Esatto, Pallina: un Non-Luogo dove è possibile sperimentare la Non-Interazione
Personalmente lo vedo come un mezzo <utile> ma altrettanto <pericoloso>
come la mente usata male lo è dall'uomo che si soddisfa di una delle sue sole parti!
Questo in sintesi è il mio pensiero!
Non trovo affinità di questo mezzo di <comunicazione> con gli altri a disposizione,
né riesco con tutto lo sforzo possibile ad equipararlo alla lettura od alla scrittura meditativa,
neppure al <vecchio> (seppur ancora esistente- gazie a Dio!) modo di scrivere lettere di carta e leggerle!
C'è un <qualcosa> in questa modalità che sfugge ad una coscienza non attenta e che profondamente allontana l'uomo da sé stesso. Così sento. I sensi coinvolti sono "traslati" sono "virtualizzati"; altro è la composizione solitaria, la riflessione su di uno scritto, altro è la radio!
Questa <forma comunicativa> assomiglia sempre più a quei talk show
dove il vero protagonista non è la presenza ma l'assenza.

Sento fortemente la tua riflessione Nexus6, altre parole che sgorgano dal mio stesso centro!

Buona giornata a tutti voi!

Gyta
gyta is offline  
Vecchio 28-02-2008, 11.39.07   #14
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
Lo "spirito del mezzo" come emersione di quello del "tempo"

Concordo con voi e ribadisco quanto già detto, tutto, dalle enormi potenzialità di questo mezzo che incontra uno dei nostri più grandi desideri, quello di accedere ad enormi contenuti e “menti” rapportandoci senza barriere geografiche (come anche detto da Véro), sino alle più sottili caratteristiche che sembrano “negative” proprio in quanto “negano” il modo intero dell’uomo di rapportarsi a se stesso ed agli altri.

Ho incontrato ed incontro sul web persone dei tipi più disparati, da chi come Pallina lo utilizza semplicemente come un momento di relax, perché no enormemente più costruttivo della tv per esempio, a chi come Mirror come un altro dei tanti modi per “crescere” e fare autoanalisi sino a chi sento essere quasi totalmente preso dallo “spirito del mezzo” (tendenza che sembra possedere), e dunque dallo spirito del tempo, e lo vedo ormai costretto a rapportarsi in modo a-riflessivo, a-critico soprattutto nei confronti di se stesso: il rapportarsi scade alla mera scrittura delle prime e povere impressioni superficiali che la presente assenza dell’altro suscita nella loro mente, in più "ingessate" da quello che mi son detto essere il regolamento del forum ed invece ho compreso che non è colpa di esso, ma sintomo dei rapporti di plastica che per lo più persone del genere riescono a tessere anche all'esterno e dunque il comportamento nel web non è che, appunto, quello aderente allo "spirito del tempo". Non vi sono percorsi emotivi e/o razionali, come per i più, che spingono a scrivere anche poche ma meditate parole, vi sono tutt’al più degli sbadigli di stanchezza messi in scritto per inerzia.

Per tali persone, quelle all’altro capo delle connessioni sono quasi solo parole che scorrono su un monitor del pc e questa la sento, come già detto, comunque come una tendenza presente verso una spersonalizzazione, verso un’alienazione che in alcuni, anche presenti su questo forum, raggiunge livelli parossistici. A tutti può capitare, per situazioni contingenti magari emotive, di scrivere solo il primo sbadiglio serale, ma in alcuni questa tendenza sembra sia divenuta la norma. Io stesso ho sperimentato in me sia questo scrivere, "disumano" per certi versi, come afferma Gyta, sia lo scrivere comunque riflessivo, ma sempre superficiale in quanto solo a immediata risposta dello specchio fornitomi da parole su uno schermo di un pc... sia uno scrivere dove chiara era la presenza delle altre persone ed allora il dialogo, seppur serrato, diventava un'occasione per sperimentare una conversazione tra esseri umani, in più unita ad una maggior riflessività e meditazione consentita dal comunicare in tempo non reale.

Ogni mezzo d'altronde, e concordo con quello che è stato detto, per quanto possa avere una propria "personalità", un proprio "spirito", proprie caratteristiche, punti deboli ed enormi potenzialità, è -nulla-, non ha significato se non entra in contatto con le singole persone e lì acquisirà il suo carattere: è chiaro che se la tendenza di un'epoca è quella a rapporti di plastica, un mezzo che già nel proprio dna ha certe caratteristiche di "assenza" non farà che emergere, rendere evidente quello che è lo "spirito del tempo"; a questo punto chiaramente l'uno spirito alimenterà l'altro e solo chi se ne rende conto in coscienza può sfruttare la potenza del mezzo, senza lasciarsi coinvolgere e travolgere dalle tendenze dominanti che sono poi quelle delle società in cui viviamo.
nexus6 is offline  
Vecchio 28-02-2008, 20.53.36   #15
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: La realtà del web nel nostro spazio-cuore

Dato che è solo la mente che proietta i contenuti, e ne scrivevo brevemente un po’ di tempo fa, c’è il rischio che questo mezzo favorisca una riduzione dell’empatia nei confronti dei nostri simili, poiché in realtà maggiormente avviene il rapporto con se stessi, pur quando si leggono scritti altrui: non si risponde alle persone, ma si seleziona con cura, facilitati dall’assenza effettiva dell’”altro”, ciò che trova specchio, ciò che di noi viene riflesso dalla falsa presenza dell’altro. In ciò, dunque, concordo con Gyta, il web è un’ottima palestra dove esercitare le nostre corazze e maschere, esercizio che poi ci servirà nelle attività di tutti i giorni; è come se il mezzo ci fornisse un allenamento alla nostra lontananza da noi stessi...

[quote] [Nexus6]






Non direi che sia solo la mente a proiettare i contenuti, e credo che molte relazioni virtuali si sviluppino su base di dubbi e di conflitti emozionali che piu' che nel reale siamo disposti a rivelare. Osservando i vari argomenti nel forum di psicologia possiamo trovare "confessioni" e non soltanto "riflessioni", e molte delle reazioni sono empatiche. E' proprio qui sul web che esclude il fisico nel suo profondo significato, ed ignora il nostro retroterra sociale, che abbiamo l'occasione di concentrarci sul messaggio che l'altro vuole trasmetterci.
Ma e' pure vero che una parte dei forumisti preferisce i temi teoretici e l'uso della mente piuttosto che quello della partecipazione empatica. Penso che questi ultimi siano meno interessati a sviluppare rapporti intimi sul web, cosa che secondo me e' possibile per molti di noi.
hava is offline  
Vecchio 29-02-2008, 10.33.47   #16
pallina
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Riferimento: La realtà del web nel nostro spazio-cuore

Citazione:
Originalmente inviato da hava

Non direi che sia solo la mente a proiettare i contenuti, e credo che [b]molte relazioni virtuali si sviluppino su base di dubbi e di conflitti emozionali che piu' che nel reale siamo disposti a rivelare.[/B] Osservando i vari argomenti nel forum di psicologia possiamo trovare "confessioni" e non soltanto "riflessioni", e molte delle reazioni sono empatiche. E' proprio qui sul web che esclude il fisico nel suo profondo significato, ed ignora il nostro retroterra sociale, che abbiamo l'occasione di concentrarci sul messaggio che l'altro vuole trasmetterci.
Ma e' pure vero che una parte dei forumisti preferisce i temi teoretici e l'uso della mente piuttosto che quello della partecipazione empatica. Penso che questi ultimi siano meno interessati a sviluppare rapporti intimi sul web, cosa che secondo me e' possibile per molti di noi.

Sono d'accordo con te Hava, infatti la domanda che spesso mi pongo è: quanto siamo capaci di non cadere, in questo caso, nella trappola dell'aspettativa? L'essere empatici, che per me si basa sulla capacità (non appresa ma innata) di saper "leggere" le emozioni dell'Altro, spesso non ci è d'aiuto perchè nel virtuale non abbiamo, obiettivamente, riscontro della "genuinità" delle intenzioni di chi sta dall'altra parte del monitor. Per prima cosa quindi, di chi e di cosa dovremmo fidarci se non di noi stessi e della nostra sincerità, dei nostri buoni propositi? E allora non saranno forse, alla fin fine, solo nostre proiezioni quelle che lo schermo ci restituisce? Non sarà aspettativa quella che alberga dentro di noi quando non riusciamo a percepire, quando non siamo consapevoli, che "stiamo desiderando" che quella persona sia davvero come noi ce la immaginiamo? E siamo veramente capaci di pensare all'Altro senza farcene una raffigurazione, fisico compreso, quando abbandoniamo il confronto nel "generale" per instaurare una relazione "diretta e personale" (penso alla chat o agli mp)?

un abbraccio
pallina is offline  
Vecchio 29-02-2008, 13.11.29   #17
hava
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Originalmente inviato da pallina
Sono d'accordo con te Hava, infatti la domanda che spesso mi pongo è: quanto siamo capaci di non cadere, in questo caso, nella trappola dell'aspettativa? L'essere empatici, che per me si basa sulla capacità (non appresa ma innata) di saper "leggere" le emozioni dell'Altro, spesso non ci è d'aiuto perchè nel virtuale non abbiamo, obiettivamente, riscontro della "genuinità" delle intenzioni di chi sta dall'altra parte del monitor. Per prima cosa quindi, di chi e di cosa dovremmo fidarci se non di noi stessi e della nostra sincerità, dei nostri buoni propositi? E allora non saranno forse, alla fin fine, solo nostre proiezioni quelle che lo schermo ci restituisce? Non sarà aspettativa quella che alberga dentro di noi quando non riusciamo a percepire, quando non siamo consapevoli, che "stiamo desiderando" che quella persona sia davvero come noi ce la immaginiamo? E siamo veramente capaci di pensare all'Altro senza farcene una raffigurazione, fisico compreso, quando abbandoniamo il confronto nel "generale" per instaurare una relazione "diretta e personale" (penso alla chat o agli mp)?

un abbraccio

Leggendo cio' che ho potuto trovare in internet a proposito di comunicazione virtuale, ho trovato qualcosa di interessante: siccome nel virtuale non abbiamo la possibilita' di servirci dei sensi per conoscere le persone, si crea in noi un processo di compensazione che ci permette di sviluppare facolta' adatte alla situazione.
Tendo a credere che una di queste facolta' sia l'intuizione.
Che ne pensi Pallina?
hava is offline  
Vecchio 29-02-2008, 15.11.22   #18
veraluce
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Citazione:
Da Hava:
Leggendo cio' che ho potuto trovare in internet a proposito di comunicazione virtuale, ho trovato qualcosa di interessante: siccome nel virtuale non abbiamo la possibilita' di servirci dei sensi per conoscere le persone, si crea in noi un processo di compensazione che ci permette di sviluppare facolta' adatte alla situazione.
Tendo a credere che una di queste facolta' sia l'intuizione


Molto interessante Hava... alcune volte ci ho pensato anch'io a questa evenienza... in molti casi di esperimenti di deprivazione sensoriale i soggetti sviluppano capacità "altre" rispetto alla cosiddetta "norma"... probabile che la rete possa condurre anche a questo... non lo escluderei...

Citazione:
Da Pallina:
quanto siamo capaci di non cadere, in questo caso, nella trappola dell'aspettativa?

Ciao Pallina...
...cosa intendi per aspettative?
Le aspettative che rivestono i rapporti sul web, non sono le stesse che caratterizzano quelli della quotidianità "tangibile"? Chiedo ciò perché siccome io tendo a non separare le due cose ("virtuale" e "reale"), e questo forse è un'altro dei miei limiti, allora vorrei conoscere un punto di vista diverso dal mio... anche perché al momento non sono una grande conoscitrice di forum o simili...

Un a voi!
veraluce is offline  
Vecchio 29-02-2008, 20.39.56   #19
hava
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Vorrei ritornare sul tema: ammettendo che le donne siano generalmente piu' sensibili ed empatiche degli uomini, il virtuale potrebbe essere per noi un mezzo di comunicazione piu' confacente.
A questo proposito ho fatto caso che sono le donne che generalmente rispondono ai messaggi di forumisti che chiedono consiglio per i loro problemi.
Naturalmente si tratta di una mia impressione che si potrebbe verificare con un sondaggio.
hava is offline  
Vecchio 01-03-2008, 19.11.47   #20
pallina
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Citazione:
Originalmente inviato da veraluce

Ciao Pallina...
...cosa intendi per aspettative?
Le aspettative che rivestono i rapporti sul web, non sono le stesse che caratterizzano quelli della quotidianità "tangibile"? Chiedo ciò perché siccome io tendo a non separare le due cose ("virtuale" e "reale"), e questo forse è un'altro dei miei limiti, allora vorrei conoscere un punto di vista diverso dal mio... anche perché al momento non sono una grande conoscitrice di forum o simili...

In accordo con ciò che scrive Hava riguardo l'impossibilità di usare i sensi nel virtuale ritengo però che l'intuito sia in effetti una sorta di "aspettativa". L'intuito è un qualcosa di irrazionale, che ci deriva da situazioni che abbiamo già vissuto e che per via inconscia ci porta a pensare, sulla base appunto, di precedenti esperienze di poter anticipare gli eventi: "mi aspetto che le cose vadano per un verso piuttosto che in un altro", "so già che cosa accadrà..."....... ma che, ahimè, non ci mette affatto al riparo dagli sbagli. Un esempio banalissimo potrebbe essere, qui nel forum, quello del nickname: se non capiamo di che sesso è (e siamo curiosi di saperlo ) la persona che vi si cela perchè usa un nome senza desinenza maschile o femminile o che da adito a fraintendimenti, o non riusciamo a percepirlo dal modo in cui scrive, è all'intuito che ci affidiamo. E nonostante il ricorso al "già esperito" le cantonate qualche volta si prendono....

L'aspettativa è per me lo stato mentale immaginario dove si anticipano e si attuano eventi che non è detto accadranno veramente nella realtà. C'è per me, alla base, il desiderio che un qualcosa si avveri ma nello stesso tempo la consapevolezza, a volte dolorosa, che invece mai accadrà.
Quando mi rendo conto che si profila all'orizzonte, mi metto volontariamente in uno stato di attesa e cerco di bloccare ed esaminare in maniera razionale i "movimenti del mio pensiero"..... nel momento in cui prende destinazioni non desiderate.. ..


Per quanto mi riguarda la vita reale anche lì l'intuito gioca alla grande ma la vista e l'udito (oltre ovviamente la parola) sono per me fondamentali per tenere alla larga l'aspettativa quando sono "in fase di avvicinamento" verso una persona.

pallina is offline  

 



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