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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
21-11-2007, 23.33.57 | #12 | |
Ospite
Data registrazione: 03-11-2007
Messaggi: 26
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Riferimento: DISCOTECA: il tempio dell'incomunicabilità
Citazione:
Quanto vere sono queste tue affermazioni... Ed è difficile capire perchè mentre si sente che c'è un generale bisogno di comunicazione, tanti fanno di tutto per mettersi nella condizione di non poter affatto comunicare... Rumore, tanto rumore riempie la maggior parte delle vite di noi giovani -grazie a Dio io non sono in questo numero, non sarà merito mio, ma è una grande gioia- rumore di moto e motorini, musica a tutto volume, televisione, radio, tutto quello che allontana il silenzio, tutto quello che non ci lascia un momento per restare soli con noi stessi ad ascoltare le voci del nostro cuore; e poi tutto ciò che ci isola dal mondo esterno... Quanti giovani che al mattino prendono un autobus (io non prendo il treno, ma penso che lì sia la stessa cosa) con un paio di auricolari addosso, per ascoltare musica e non poter scambiare due parole con chi ci è seduto accanto anche solo per tre minuti, da una fermata all'altra, magari neppure un saluto a chi sale o chi scende.... Ma quale è il sgnificato di tutto questo? Fatto sta che indifferenza, freddezza, silenzio dilagano tra di noi e le conseguenze sono manifeste... Speriamo che qualcosa possa cambiare! |
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22-11-2007, 10.15.14 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 48
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Riferimento: DISCOTECA: il tempio dell'incomunicabilità
Citazione:
Gentile Mary, Se noi adulti abbiamo ancora aperto il "ponte" che arriva al "nostro" cuore, forse possiamo ancora aiutare i nostri giovani a salvarsi. Non bisogna...arrendersi. Dice un insegnamento dell'Islam: "Se vedi che il mondo sta per finire e tu hai un 'seme' in mano: piantalo nella terra". Perciò se noi adulti abbiamo dei "buoni semi" che sono le "buone parole": mettiamole nei cuori dei nostri giovani e... se son rose fioriranno. saluti faqir |
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22-11-2007, 14.01.16 | #14 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: DISCOTECA: il tempio dell'incomunicabilità
Citazione:
Volevo già farti i complimenti per il precedente intervento, adesso te li faccio per entrambi. Alle volte si crede di essere diversi e invece, in fondo, i valori sono sempre quelli in ogni cultura... Grazie di avermelo ricordato! |
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25-11-2007, 23.59.42 | #15 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Nemesi storica
Mai credo di aver coniato titolo più azzecato di questo .
Adesso mi spiego. Non considero le discoteche luoghi particolarmente elevanti. Ma nemmeno penso che siano del tutto infrequentabili. Le ho frequentate, per anni. Oggi, a quarant’anni, lo faccio rarissimamente, quasi mai diciamo, anche solo per una questione di eleganza e di estetica 8sebbene io faccia sempre la mia porca figura.. ). Certe volte un po’ mi dispiace, quando magari – come ieri sera – mi tocca andare nella situazione modellara free drink in albergo designmaniaco, con le foto di David La Chapelle alle pareti che non le capisce nessuno. Situazioni imbustate, gradite dal personaggio televisivoperetta più becero, e dal popolino finto snob che rotea lì intorno, con le pochette bianche nel taschino. Che fare? Ogni tanto bisogna mischiarsi pure con quel popolino lì… E poi si può sempre andare a teatro, al cinema, a cena nel buon ristorante a una certa età. O leggere un libro, senza che una mamma di accompagni dall’analista, (visto che l’analista potrebbe essere meno anziano di me peraltro...). Il problema è della nostra bella gioventù, ovviamente. Però mi ci sono divertito nelle discoteche, e – se mi volete credere – non solo per i soliti noti motivi. Ho vissuto le mie storie anche grazie alle discoteche. E va be', grazie discoteca! (tra parentesi: ma non è un termine un po’ vintage “discoteca”? boh .. non me ne viene in mente un altro, mi tocca usare quello.. pazienza..). Ho dei ricordi molto divertenti, di situazioni anche divertenti, con i miei amici di giovinilità nella discoteca per i giovani. Anche qualche ricordo meno sereno, come capita nella vita. Mi piaceva la tribalità di certe discoteche anche (tribalità non lo scrivo a caso..), mood che magari in Italia è più difficile trovare. A Londra di più ( e che c’entra questo? niente, è una cosa mia.). Tant’è insomma; non è questo il punto, visto che riguarda solo me e la mia stravaganza di professionista-travettino, ormai nonno visibil-conformista, ex amante del garage tribal. [Per inciso – e poi smetto di scrivere fregnacce – ogni tanto ascolto in auto Dance Revolution, la trasmissione di Radio DJ preparatoria della serata discotecara di oggidì, e la musica che mettono mi sembra sempre una vera figata . Sono anche andato a qualche rave, l’ultima volta tipo due anni fa (giuro, questa è l’ultima fregnacia che scrivo… ho la tastiera impazzita stasera.. sorry)]. Il mio punto però è un altro, e assai semplice. Leggo velocemente i garbati post che precedono, e osservo (spero con altrettanto garbo) che se un giovane è un pirla, dentro la discoteca resta un pirla. E, con tutta probabilità, resta un pirla anche fuori dalla discoteca. Voi potrete pensare che io sia un pirla. Padronissimi. Se sono veramente un pirla, come penserà a buon titolo qualcuno di voi, vi assicuro che tale ero sia dentro che fuori dalla discoteca. A quelli invece che (bontà loro) non ritengono che io sia un pirla, rendo ampia garanzia che “non-pirla” sono stato sia dentro che fuori dalla discoteca. Morale: se un rigazzino vien su’ pirla, la principale responsabilità (principale, non esclusiva beninteso) risiede in due fattori, secondo me: - le sue capacità personali, la sua intelligenza e il suo carattere (ahinoi mica tutti nascono scensiati intelligentissimi, anzi essi sono rari); - i suoi gentori (che a loro volta, raramente son scensiati... nemesi storica? talis patris..?). I pirla generano pirla, frequentemente. Salve le eccezioni, ovviamente. E le discoteche? Boh, non darei alle balere più importanza di quella che meritano. Le balere richiedono la presenza delle autorità di pubblica sicurezza per redarguire con spietata severità le teste calde e drogatelli più o meno spacciatori (di solito pirla, educati da genitori-pirla), e un presidio nazi-scientifico di controlli-etilometro all’uscita, organizzato da carabinieri inflessibili, che devono ritirare le patenti a tutti i pirla-figli-di-pirla. Qualche sganassone potrebbe pure starci bene. Il pirlometro non è ancora in uso, purtroppo. Poi chi ci vuole andare ci vada. Chi non ci vuole andare, fa bene lo stesso. Ognuno ha il suo metro della comunicabilità e della incomunicabilità; così come della tribalità e della a-tribalità. Un cordiale saluto. |
26-11-2007, 00.55.12 | #16 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: DISCOTECA: il tempio dell'incomunicabilità
Citazione:
Aveva già detto tutto Faquir, meglio di me. Chiedo scusa. |
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