Fu proprio agli inizi delle mie riflessioni che mi venne in mente questo pensiero: se io mi trovassi nel deserto con un sacco pieno di banconote di grosso taglio, o una borsa piena di diamanti preziosissimi? Cosa ne farei?
NIENTE.
Pura carta straccia e inutili pietre.
E se un giorno non ci saranno più campi da coltivare ci mangeremo il cemento e i "valori" della borsa?
Vedo la stupidità o stoltezza, non fa differenza, lievitare paurosamente.
In preda ormai ad una pazzia collettiva, non vediamo più l'imperatore che se ne va in giro nudo. Ed il piccolo ingenuo che grida: "l'imperatore è nudo, l'imperatore è nudo" viene zittito.
I cibi transegenici sono la mina non tanto vagante che rischia di distruggere le antiche piante che si sono fatte strada nel progresso evolutivo e con loro noi stessi.
Tutto per il profitto. Se le multinazionali dicono che lo fanno per la fame nel mondo, spero siano in pochi a dare loro credito.
Ce la faremo a riprenderci le nostre vite? Ce la faremo a riprendere il senso delle nostre vite?
Cosa siamo venuti a fare su questo Pianeta?
Le religoni hanno tentato di dare spiegazioni a destra e a manca imbottendo le menti con sciocchezze che ora vengono a galla.
Non vi è più una religione che possa guidarci.
Non è catastrofismo ma semplice riflessione e constatazione della realtà, dei frutti che oggi raccogliamo.
Chi semina vento raccoglie tempesta, vero? Oggi raccogliamo tempesta perchè i nostri predecessori se non noi stessi abbiamo e hanno seminato vento.
A coloro che inseguono la ricchezza non viene in mente di pensare: quando morirò cosa potrò portare dall'altra parte?
Così nessuno pianta più alberi secolari, nessuno si preoccupa di cosa mangeranno e berranno figli e nipoti e pronipoti.
Lasciare una banca piena di diamanti e rubini ma neppure un pezzo di pane da mangiare, avrebbe un qualche senso?
Questo Pianeta era un giardino da custodire e coltivare, un luogo in cui vivere la nostra esperienza terrena, ne abbiamo fatto una pattumiera nella quale sguazzare.
Non è vero che non possiamo fare niente, possiamo se lo vogliamo o se almeno ci proviamo.
Dio non ci aiuterà se noi non ci aiutiamo, niente più manna dal cielo ma solo il frutto del nostro lavoro. E i nostri figli raccoglieranno quel che noi oggi seminiamo.
Ogni nostra scelta, pensiero, azione può fare la differenza. Scegliamo la vita correndo anche il rischio di tornare al baratto.