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12-09-2007, 22.46.09 | #32 |
Ospite
Data registrazione: 08-09-2007
Messaggi: 16
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
...ce lo ricordiamo quello che diceva di vivere nel migliori dei mondi possibile?
Vabbe'. Ognuno veda la realta' dal proprio punto di vista e secondo le proprie convinzioni. Io non mi ritengo un catastrofista, ma non mi sentirei di dire a mio figlio che vive in un bel mondo! Vedi la tua battuta sulla "pet therapy" la trovo indicativa di un modo di pensare difensivista, da trincea, e anche un po' fuori della realta'. Come se i poveri vivisettori fossero assediati da orde di animalisti. Guarda che e' il contrario! Oggi ci sono alcune voci autorevoli che mettono in dubbio la pratica della vivisezione ma non sono certo la maggioranza (...anche perche' gli interessi forti stanno dall'altra parte). Stai tranquillo che non smetteranno domani di ammazzare animali! Questo modo di pensare "difensivista" credo che nasconda una cattiva coscienza, inconscia e in buona fede nel tuo caso, e una cattiva coscienza e basta da parte di chi sa davvero cosa succede nei laboratori: come si fanno i test e che scarsa attendibilita' abbiano. Rifiutare, come fai tu, la sola possibilita' di qualcosa di piu' efficiente e sicuro (anche se non te frega nulla degli animali) e' indice della peggiore delle ideologie: quella dello status quo, o del chi comanda ha ragione. Dici che le proposte di derattizzazione non cruenta sono "stravaganti": e va bene; ma perche' non ti chiedi come mai quelli "seri", che usano il veleno senza tanti sentimentalismi, non sono riusciti a risolvere il problema? Sono d'accordo che si debba far leva sulla ragione e non sulle emozioni delle persone: ...e infatti la vivisezione non e' affatto ragionevole, a meno di non volerci considerare tutti quanti uguali a dei ratti valter fiore |
13-09-2007, 11.50.11 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
Citazione:
Ti ringrazio per l’ennesimo quadro psicologico che mi hai offerto e che archivierò tra quelli ricevuti dai tuoi colleghi nelle varie discussioni animalesche cui partecipo sempre molto volentieri. Francamente, rispondendo anche alla Mary, mi ritengo fortunato a crescere mio figlio in un luogo come il nostro e pensando ad alcune realtà dei miei simili, ai cadaveri ammassati lungo le strade, ai cuccioli d’uomo che muoiono di fame ogni istante e, rimanendo sul nostro parallelo, a tutti i bimbi, cui va il mio pensiero , che in questo istante stanno combattendo e soffrendo all’interno della Città della Speranza, me ne vanto di fregarmene altamente di ciò che succede ai ratti da laboratorio! Tu potrai anche pensare che sia cattiva coscienza, che nel mio inconscio sia celata quella parte di cattiveria e disamore nei confronti dei miei simili in quanto non amo i topi tanto quanto quei bimbi; io invece ritengo che spendere energie, foss’anche solo con il pensiero, nei confronti di un ratto anziché rivolgere le proprie attenzioni altrove, sia un gravissimo ed imperdonabile errore coscienziale nonché atroce affronto alla dignità della vita di un uomo…un mio simile…un mio fratello…mio figlio stesso! Nel link che riporto qui sotto ho estratto una parte che la mia “cattiva coscienza” m’impone un brivido lungo la schiena: "Ingrid Newkirk, cofondatrice e direttrice della PETA, dice: «Non esiste alcun motivo razionale per sostenere che un essere umano abbia diritti speciali… Un ratto è un maiale è un cane è un ragazzo».E mette sullo stesso piano l’uccisione dei polli e l’Olocausto nazista. …dice ancora: gli esseri umani sono «cresciuti come un cancro. Noi siamo il più grande flagello sulla faccia della Terra»" http://rassegnastampa.totustuus.it/m... icle&sid=502 E’ indubbio come per certe persone la mia vita meriti le stesse attenzioni di quelle di uno scarafaggio. Tu dimmi, anche qualora all’interno di questi laboratori fossero veramente praticate torture o fosse possibile smascherare la non utilità della vivisezione, come un uomo di buona e sana volontà potrebbe dare adito a certe ideologie. Io pratico tutt’altro lavoro pertanto non ho la possibilità di affermare con sicurezza se all’interno di questi laboratori gli animali siano trattati dignitosamente come le mie galline. Non saprei dire con esattezza se gli esperimenti sugli animali servano veramente né tantomeno quali interessi economici ci siano alle spalle. Devo farmene un’opinione attraverso ciò che sento, leggo, mi dite voi…mi dicono loro! Ragionevolmente mi verrebbe da pensare che qualcosa essi siano serviti ma certamente, con estrema sicurezza, posso affermare che la mia vita (fosse solo perché è appunto la mia) merita più attenzione di quella di un verme! Egoismo biologico?...mah! Una puntualizzazione sugli animali in generale. Come per qualsiasi cosa anche in questo caso l’approccio più veritiero nei loro confronti avviene attraverso la conoscenza. Ho purtroppo notato che gli estremismi animalisti nell’uomo sono causati da una scarsissima conoscenza dell’argomento che stanno trattando o al massimo riguarda esclusivamente una conoscenza teorica. Non parlo di vivisezione ma di competenza intesa come comprensione dell’animale e dei relativi problemi che ne conseguono. Quando si parla dei ratti di Genova o della selezione che controlla la popolazione di ungulati, la fa da padrona sempre l’ideologia. Si prescinde sempre da quel “non toccare”…non importa se i metodi fantasiosi da voi proposti non funzionano o addirittura se una mancata caccia di selezione in un parco comporta la sparizione dell’intera popolazione di una specie di ungulati…non importa nemmeno se liberare un centinaio di visoni causa un disastro naturale di vaste proporzioni…l’importante è che il peggiore dei virus, cioè l’uomo, non ci metta mano! Mi sovviene una setta religiosa i quali adepti piuttosto di sottoporsi a trasfusione del sangue si lasciano morire. I buoni propositi di certi animalisti non nascono quindi dalla conoscenza del soggetto da salvaguardare, dai problemi della specie,del territorio e perché no…anche del problema di convivenza con gli altri animali (uomo compreso) ma nasce da una idea che mal s’incontra poi con la realtà della vita e quindi della loro stessa salvaguardia. |
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13-09-2007, 15.49.24 | #34 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
Citazione:
Mi fa davvero piacere che possa crescere i tuoi figli in un ambiente tranquillo, sei fortunato. E lo sono anche loro. Un tempo a me non importava un gran chè di quello che avveniva fuori, famiglia e lavoro erano i miei mondi e ci sguazzavo beatamente trastullandomi nell'affondare in problemi che oggi mi fanno ridere. Oggi so che la legge del caos, o non so come cavolo si chiami, me lo spiegò un giorno mio figlio universitario "il battere d'ali di una farfalla nell'oceano indiano può provocare un uragano nell'Atlantico" qualcosa di simile ora non lo ricordo bene, è realtà. Ovvero, tutto quello che accade su questo Pianeta ci riguarda, o riguarderà i nostri figli Lo sciogliemento dei ghiacci, ex eterni, dei poli ci riguarda, se non oggi domani di sicuro. Torniamo alla vivisezione. Lungi da me mettere sullo stesso piano un ratto ed un bambino, ma qui stiamo parlando di concetti non di valori. Il concetto è che uccidere può essere necessario, il leone mangia la gazzella, nel mio panino metto un po' di prosciutto, la formica che entra nel mio piatto fa una brutta fine ma quella che incontro per strada posso anche evitare di calpestarla. Il rispetto per la vita non è far sopravvivere un ratto al posto di un bambino. Il concetto è che violentando, torturando animali senza tener conto delle loro SOFFERENZE, credo che il punto sia proprio quello EVITARE LE SOFFERENZE quasi sempre inutili, diventiamo più umani noi stessi. Non mi batto solo per evitar le sofferenze alle bestie ma lo faccio anche per gli esseri umani. Il dolore è simile ad una spia che si accende in caso di pericolo, è inutile tenere una spia accesa quando si è scoperto i guasto. Il guai è che l'attenzione verso l'essere umano e le sue necessità è al minimo storico. Oggi conta sopra tutto e tutti, il profitto economico. E nella vivisezione c'è il profitto economico non certo l'interesse squisitamente genuino verso altri esseri umani. |
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13-09-2007, 17.23.33 | #35 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
Citazione:
La tua miscellanea di cose ovvie con l’aggiunta di un pizzico di contraddizione, produce il pericolosissimo e amaro cocktail dell’indifferenza che tanto tranquillizza le coscienze lasciando agli altri i problemi. L’uomo moderno è malato di “sapere a tutti i costi” e tramuta il suo non sapere in giudizi frettolosi purchè tendenti all’immacolata immagine del bene riuscendo, grazie alla lontananza dal problema e dei preziosi consigli dettati dalla linda coscienza, a trovar soluzione pure per i numerosi ratti di Genova risolvendo contemporaneamente il problema della mancanza di cibo per i gatti randagi. Le speculazioni economiche ci sono in ogni dove, non solo nella vivisezione. Suppongo che l’attività sarà soggetta come tutte le altre a ladrocini e furberie. Tu pensi che dall’altra parte siano tutti sani? Ribadisco di non essere a conoscenza del comportamento dei ricercatori all’interno dei laboratori ma affermare che gli esperimenti non servono è alquanto fuori luogo, impensabile, inaudito. Tuo figlio è stato vaccinato con prodotti nati grazie al sacrificio di cavie…perché affermare che si poteva farne tranquillamente a meno? Il catastrofismo (termine ultimamente in voga) lo si ascolta una volta e poi non ci si fa più caso…a proposito…ma questa non doveva essere l’estate più calda degli ultimi 100 anni? I problemi ci sono e come per tutti i problemi la risoluzione sta nell’affrontarli con un minimo di realismo, conoscenza e volontà. |
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13-09-2007, 22.56.30 | #36 |
Ospite
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
...vedi, una volta anch'io pensavo che la vivisezione fosse "un male necessario", poi ho ascoltato quello che dicevano gli altri, i contrari, gli "estremisti". Le prime volte mi sembravano esagerazioni, estremizzazioni irrazionali, poi ho continuato a informarmi, a mettere in discussione quelle che erano le mie certezze.
Ti assicuro che la prima volta che ho sentito paragonare i macelli all'Olocausto ho avuto un brivido di orrore. Pero' "L'eterna Treblinka" di C. Patterson (www.agireoraedizioni.org) l'ho letto e ho capito che quella che sembra una bestemmia animalista e' il frutto di un'analisi storica ben precisa e documentata. Le certezze non esistono, caro Maxim, e magari io, un giorno, trovero' qualche vivisettore che mi convincera' che quello studio importantissimo si poteva fare solo uccidendo animali: ...bhe', allora diro' che la vivisezione in qualche caso e' indispensabile, ma non l'accettero' comunque, perche' se le certezze cambiano il senso morale no: e al fine che giustifica i mezzi non credo piu', non credero' mai piu'. |
14-09-2007, 09.07.49 | #37 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
Citazione:
Sono un fautore del relativismo pertanto nella non certezza trovi in me un valido sostenitore. Sarà comunque molto più probabile che trovi io qualche antivivisezionista che mi faccia cambiare idea e ti ringrazio per le tue segnalazioni che non mancherò di leggere. Tuttavia il tuo ultimo post nasconde il significato principe della condotta animalista. Nulla a te, per quanto ti possano convincere sull’utilità della vivisezione, potrà mai farti cambiare idea. E’ questa l’ideologia cardine che vi contraddistingue e che avevo già evidenziato fin dai primi posts. Qualsiasi sia il risultato della vivisezione tu non l’accetterai mai in virtù di quel “non toccare”… …io contesto solo questo! |
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14-09-2007, 09.44.57 | #38 |
Perfettamente imperfetto
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Non solo animalisti ma illustri scienziati...
La mia scelta di essere vegetariano è nata proprio per motivi etici, per il rispetto per la vita di altri esseri viventi. Sono vegetariano da sempre per ragioni filosofiche, ho il massimo rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando non può far valere le proprie ragioni: non mi piace festeggiare i piaceri della tavola a spese di altri esseri. Gli animali di allevamento sono sottoposti a un trattamento crudele. Sono ormai considerati “macchine di trasformazione” di una merce a costo noto (i mangimi) in un’altra (la carne) il cui prezzo deve essere remunerativo al massimo, detratte le spese di allevamento che devono essere contratte al minimo. Anche la pratica della macellazione risveglia un senso di ripugnanza nel vedere come l’animale viene inizialmente solo stordito per poi essere sgozzato in modo che la morte avvenga per dissanguamento (questo è quanto impone la legge sulla macellazione) , affinché la sua carne prenda un colorito più chiaro. Rinunciare alla carne dunque può contribuire ad alleviare le sofferenze degli animali, tra l’altro senza danneggiare in alcun modo la nostra salute. La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi. È dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e calibrato. Esistono poi prove scientifiche che questi alimenti, se consumati in quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano la resistenza contro le malattie infettive. I vegetariani, in genere, hanno non soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche invalidanti.
Non ho purtroppo la formula magica per liberarla dalla “dipendenza psicologica” e credo che la decisione di abbandonare la carne sia frutto di lucida volontà più che di un impulso. Posso solo suggerirle di provare con grande serenità a vivere un periodo senza carne, e sono fiducioso che scoprirà che la “dipendenza” non esiste. (Umberto Veronesi) Tratto dal blog di Umberto Veronesi (luminare della medicina, ex Ministro della salute) http://www.corriere.it/corrforum/cor...ro?forumid=256 |
14-09-2007, 12.33.46 | #39 | |
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Riferimento: Non solo animalisti ma illustri scienziati...
Citazione:
Mi fa sempre molto sorridere la storiella etica. L’essere vegetariani, antivivisezionisti, animalisti al 100% è un’imposizione etica scaturente da quella ragione che appartiene solo all’animale-uomo, massima virtù di un essere vivente che contraddistingue noi umani dalle bestie. Tale ragione tende ad eliminare o ridurre al massimo quegli istinti che invece c’appartengono. Questo voler rifiutare a tutti i costi gli impulsi che caratterizzano la nostra specie sfocia nel paradossale volersi elevare rispetto agli altri animali. La ragione dell’animalista è viziata di specismo…egli ritiene di poter annullare, rifiutare, sopprimere ciò che invece si manifesta tranquillamente negli altri animali che desidererebbe simili a lui. E’ questa ragione che conduce l’uomo a rifiutarsi come animale. Che poi questa etica aiuti al rispetto nei confronti della vita in generale è altrettanto menzognero….che terribili assassini di loro simili dovrebbero essere tutti coloro che abitando in campagna si nutrono di carne e uccidono animali? Un ragazzino di campagna che vive a contatto con gli animali difficilmente si permetterà di provocare sofferenza inutile ai compagni con i quali è cresciuto. L’etica animalista trae la sua massima espressione nelle città! |
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14-09-2007, 17.36.59 | #40 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vivisezione animale è utile a chi?
Citazione:
Che io dica cose ovvie mi fa un immenso piacere. Perchè le cose ovvie sono quelle più facilmente date per scontate e messe da parte. Per la contraddizione ancora più contenta, guai se non ci fosse dentro e fuori di me. La contraddizione permette l'elasticità necessaria, oserei dire indispensabile nella nostra vita. La vita è un paradosso che non vogliamo accettare. L'indifferenza trova terreno fertile proprio nell'accantonare le cose ovvie, nell'arrendersi davanti alle contraddizioni, nella piena accetazione di una impotenza che non si vuole mettere in discussione. L'uomo moderno crede di sapere, mentre invece non sa. E la differenza è abissale. In quanto ai ratti di Genova, non conosco il problema ma credo che nessuno si sia VERAMENTE dato da fare per trovare una soluzione. Stupido il solo pensare che si possano eliminare totalmente i topi, essi potrebbero essere in grado di sopravvivere alla nostra autodistruzione , ma arginarne il loro moltiplicarsi potrebbe essere preso in considerazione, oltre all'uso massiccio di veleni. I topi proliferano vicino all'uomo e vivono dei suoi rifiuti, smaltiamo saggiamente le nostre immondizie e forse qualche risultato si potrebbe avere. Ripeto non credo di poter dire sagge parole in merito, ma il mio maestro di yoga dice: c'è sempre un'alternativa. Il catastrofismo non è una parola che va di moda, è una realtà sotto gli occhi di tutti. Se hai modo di osservare un giardino, un orto, un frutteto sai di che parlo. Vivisezione: sono contraria non per principio ma perchè l'uso che se ne fa non lo conosciamo e non ce lo faranno mai conoscere veramente, oltre ovviamente alla possibilità di torturare inutilmente esseri viventi. Concludo: non esiste niente al mondo che sia buono o cattivo in se stesso, ma è sempre l'uso che se ne fa a fare la differenza. E questo vale per tutto, e dico proprio tutto tutto. |
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