Ipocrisia...politically correct (?)
Kant afferma che gli uomini debbano essere trattati sempre come "fini",e mai come "mezzi".
E' però evidente,e umano,e non esecrabile,che ognuno di noi,agendo in base a quello che ritenga utile o conveniente,finisca col subordinare,al proprio vantaggio,quello degli altri.
Il problema che di conseguenza si pone è:fino che punto "possiamo" perseguire il nostro interesse in conflitto con quello degli altri?
Faccio un esempio.
Il soggetto X fa carte false (carte "moralmente"false,anche se "giuridicamente" lecite:sappiamo bene che Diritto e Morale non sempre coincidono)per ottenere un incarico che sapeva benissimo essere ardentemente desiderato dal soggetto Y,da sempre peraltro il suo migliore amico (e fornito esattamente degli stessi meriti professionali di X,ma,a differenza di costui,incapace di vendersi facendo carte "moralmente"false).
Il comportamento di X è giusto?E' eticamente lecito?
Qualcuno dirà di sì,qualcuno dirà di no,qualcun altro "dipende" (sollevando tutta una serie di distinguo e di sottoprecisazioni)
Probabilmente,non esiste risposta univoca.
Il limite oltre il quale perseguire il proprio vantaggio a danno degli altri (almeno finchè esso non assuma rilevanza oggettivamente giuridica)risiede solo ed esclusivamente nella coscienza individuale di ciascuno.
Trattandosi,appunto,di un problema solo ed esclusivamente "morale".
O,forse,nemmeno di un problema...Se non per gli idealisti che,come tali,non fanno testo,nel mattatoio sociale e professionale senz'anima e senza scrupoli in cui siamo quotidianamente immersi.
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