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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
22-05-2007, 10.48.36 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
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Riferimento: Tuareg.. saremo anche noi un pò nomadi?
E' giusto quello che dici..
Per me sentirsi vivi significa essere nomadi dentro..Dentro di noi spesso scopriamo un deserto..un deserto dove la sabbia brucia e dobbiamo essere noi a sapere camminare senza bruciarsi.Il cammello non esiste Essere nomadi significa trovare una dimora dentro di noi..una dimora buia ma chiar..una tenda nella nostra caverna Essere nomadi significa trovare un pezzo di verde nell'Oasi protetto dell'Anima Sapere essere selvaggi dentro, sapere essere senza frontiere eppure rispettare il nostro "orto"..il nostro Centro.. |
22-05-2007, 22.51.51 | #4 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
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Riferimento: Tuareg.. saremo anche noi un pò nomadi?
Citazione:
Complimenti Klee, hai una bella profondita e aggressività, se non sapessi che sei franco/tedesca ti avrei scambiata per una donna del Sud Italia. Condivido quello da te scritto ed è stata una piacevole sorpresa. Ciao. katerpillar |
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24-05-2007, 15.25.40 | #6 |
Ospite abituale
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Riferimento: Tuareg.. saremo anche noi un pò nomadi?
Nati liberi, vissuti nomadi,
hanno imparato ad orientarsi tra le monotone lande del deserto con l’aiuto delle stelle, vivendo di pastorizia e del commercio di sale, spezie e avorio. Il silenzio ha insegnato loro ad “ascoltare il canto dello spazio”, a far tacere i mormorii dell’anima e a sentire gli spiriti dell’acqua e del vento. L’isolamento ha permesso alle donne di ritagliarsi un proprio spazio nella società e nel matrimonio, facendo emergere sprazzi di modernità in un mondo antico. |
24-05-2007, 15.55.42 | #7 |
Ospite abituale
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Riferimento: Tuareg.. saremo anche noi un pò nomadi?
La donna
Le donne tuareg sono molto libere. Di forte tradizione matriarcale, la società è monogama e dona alle donne il diritto sulle questioni amorose e portare le redine della casa. A differenza degli uomini, loro hanno la faccia scoperta e ritardano il matrimonio tutto quello che possono per mantenere la loro indipendenza. Accompagnano le carovane, si incaricano dell'educazione dei figli e sono depositarie e trasmissore delle tradizioni, la cultura e l'alfabeto tuareg, il titinah, che non possiede espressione letteraria. La donna Tuareg, Targhia, occupa un posto centrale nella società dei nomadi. Svolge lavori faticosi e gestisce gli accampamenti durante le lunghe assenze del marito partito in carovana. Ella è depositaria della cultura attraverso la musica - l'Imzad è sempre suonato da una donna - la poesia e l'educazione orale dei figli. Contrariamente all'uomo non si copre il volto ed "in caso di divorzio " è a lei che rimane la tenda e il proprio gregge. La Targhia non è una donna sottomessa. La leggenda Tuareg vuole che l'unico sovrano accettato da tutti i Tuareg sia la regina Tin Hanan, la cui tomba è ad Abalessa, nell'Hoggar ed i resti al museo del Bardo, ad Algeri. Mi sembra un popolo evoluto..anche la donna svolge una bella funzione..!? |
19-06-2007, 14.24.19 | #8 |
Ospite abituale
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Riferimento: Tuareg.. saremo anche noi un pò nomadi?
I Tuareg
Casa dei Tuareg I Targa da cui deriva il nome Tuareg, sono conosciuti in occidente con il nome di "uomini blu", dal velo blu indaco che indossano e che colora di blu la loro pelle. I Tuareg sono un popolo nomade e vivono nel sud del Magreb, Algeria e Libia e nel Sahel del Niger, Mali, Burkina Faso. Essi si definiscono Kel Tamacheq, coloro che parlano il Tamacheg o anche Kel Taguelmoust, coloro che portano il velo. Sarebbero, attualmente circa tre milioni. L'organizzazione tradizionale dei Tuareg è basata su un sistema di confederazioni, gruppi (Ahggar, Ajjer, Air, Ouadalan,Adagh), divisi prima dall'aministrazione coloniale e poi dai nuovi stati. La lingua, il Tamacheq, rimane il principale elemento su cui si fonda l'identità di questo popolo berbero che possiede anche un suo caratteristico sistema di scrittura, il Tifinagh. Presso i Tuareg vige un sistema sociale etremamente rigido. I veli, o taguelmoust, che scendono dal turbante degli uomini sono un modo per proteggersi dal sole e dal vento del deserto, ma anche una necessità sociale, poichè è considerato inopportuno che un Tuareg mostri il proprio volto a un uomo di rango superiore. Non vi capiterà quasi mai di vedere un Tuareg scoprirsi il volto in compagnia e, anzi, dovrebbero bere il tè facendo passare il bicchiere sotto il taguelmoust, senza esporre la bocca. Il taguelmoust è anche un simbolo dell'identità Tuareg, e il modo di drappeggiarlo cambia secondo la tribù. Di solito è costituito da un pezzo di stoffa di cotone nero o azzurro lungo 5 metri. Se vi capiterà di dover incontrare un capo o un anziano Tuareg, dovrete probabilmente indossare anche voi un Taguelmoust. Le donne Tuareg si legano ciocche artificiali tra le treccie e vi applicano conchiglie di ciprea, si riconoscono anche per i voluminosi monili d'argento, metallo che preferiscono all'oro. La croce di Agadez è uno dei simboli Tuareg più noti, assieme alle impugnature dei pugnali dalle elaborate decorazioni. Ragazze tuareg Le croci sono di filigrana di argento e i Tuareg le considerano potenti talismami che proteggono "dall'occhio malvagio". Alcune croci, sulle quali sono incisi dei falli, sono ritenute simboli di fertilità per entrambi i sessi, altre portano fortuna e hanno funzioni protettive. La forma delle croci può variare leggermente secondo la città del deserto in cui sono state prodotte. Gli uomini Tuareg usano le croci come moneta di scambio per acquistare il bestiame; altrimenti sono indossate dalle donne come simbolo di ricchezza. |
19-06-2007, 14.37.22 | #9 |
Ospite abituale
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Riferimento: Tuareg.. saremo anche noi un pò nomadi?
Il grido del deserto
Il torrente impetuoso che scende dalle montagne va a perdersi nei precipizi, ma la più piccola goccia di rugiada è assorbita dal sole che l’eleva fino alle stelle.****** (Sa’di) |