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06-04-2007, 11.40.35 | #1 |
Ospite abituale
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Papà cosa mi hai portato dall’America?
Tornando a casa da un viaggio in America, il mio bambino mi è corso incontro e stringendosi festosamente a me mi ha chiesto: - Papà cosa mi hai portato dall’America? –
Non ho risposto perché se avessi dovuto rispondere avrei solo potuto dire: - ti ho portato, figlio mio, "una guerra infinita" un futuro di abominio, di violenza e di morte, per te e per tutti i bambini come te - Ma il guaio è che lo faremo, ancora, ancora e ancora, finché non avremo il coraggio di riconoscere il male dentro di noi. Quanto segue è preso da : I "falchi" dell'Amministrazione americana... di Georg Huygens Già alla fine degli anni Cinquanta, un vecchio conservatore, il presidente Eisenhower, metteva in guardia contro la struttura mostruosa che cominciava a dominare il suo paese: una coalizione sempre più stretta tra immense imprese legate alle commesse militari, uno Stato che aveva come funzione principale la conduzione della guerra e una sterminata catena di laboratori dove scienziati, sociologi, tecnici di ogni sorta lavoravano anno dopo anno per affinare gli strumenti del dominio, a prescindere completamente dalla pur vivace società civile del paese. Il testo, circa 90 pagine[6][6], è un esempio, nemmeno tanto insolito, di ciò che si produce in questi laboratori. Questa simbiosi, in nome della "guerra duratura", tra alcune gigantesche corporations, lo Stato e la ricerca sembra una riedizione di un aspetto fondamentale del nazionalsocialismo dell'epoca dei Krupp e di Peenemünde. Il parallelo è ovviamente tecnico e non demonizzante: è inutile elencare le profonde differenze tra il sistema statunitense e quello della Germania degli anni Trenta[7][7]. Ma è inevitabile che una struttura di questo tipo porti non solo a uno stato di Enduring War, ma anche - come è successo con il Patriot Act - all'abolizione di alcuni elementi fondamentali di democrazia. La sede del "progetto per un nuovo secolo americano" coincide con quella di un giornale di proprietà del miliardario dei media, Murdoch, cosa che può indurre a utili riflessioni sulla libertà di stampa. Il direttore del PNAC, William Kristol, è il figlio di Irving Kristol, il principale ideologo della nuova destra americana, che è riuscito a prendere in mano le redini di alcune ricchissime fondazioni americane, tra cui spicca la Olin Foundation, creata dalla principale impresa di armi da fuoco degli Stati Uniti. Queste fondazioni hanno versato milioni di dollari per trasformare anche la produzione di idee in un annesso dell'industria bellica. Grazie a Irving Kristol, ad esempio, Samuel Huntington ha potuto incassare finora ben cinque milioni di dollari da varie fondazioni come premio per aver creato la famosa nozione di "scontro di civiltà". Che prima ancora di essere un libro è uno slogan, ormai noto anche ai meno colti. Il progetto, finalizzato al dominio globale statunitense, rivela che il Presidente Bush e il suo governo avevano pianificato un attacco premeditato contro l'Iraq per imporvi un "cambio di regime" addirittura prima del suo ingresso alla presidenza nel gennaio del 2001. Il progetto - scoperto dallo scozzese Sunday Herald, e reso noto il 15 settembre 2002 dal giornalista Neil Mackay - per la creazione di una "Pax Americana globale" è stato redatto per Dick Cheney (attualmente vicepresidente), Donald Rumsfeld (segretario alla difesa), Paul Wolfowitz (il vice di Rumsfeld), il fratello minore di George W. Bush, Jeb, e per Lewis Libby (il capo dello staff di Cheney). Il documento, dal titolo "Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources For A New Century" ("ricostruire le difese dell'America: strategie, forze e risorse per un nuovo secolo") ha vari contenuti di assoluta attualità. Il piano mostra che il governo Bush intendeva assumere il controllo militare del Golfo a prescindere dal fatto che Saddam Hussein fosse o no al potere. Il testo dice: 'gli Stati Uniti hanno cercato da decenni di svolgere un ruolo più stabile nella sicurezza regionale del Golfo. Mentre il conflitto irrisolto con l'Iraq fornisce una giustificazione immediata, l'esigenza di avere una sostanziosa presenza delle forze americane nel Golfo va oltre la questione del regime di Saddam Hussein.' Il documento del PNAC presenta 'un progetto per conservare la preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e modellando l'ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai principi e agli interessi americani'. Questa 'grande strategia americana' deve essere indirizzata 'il più lontano possibile verso il futuro', dice il rapporto. Che invita poi gli Stati Uniti a 'combattere e vincere in maniera decisiva in teatri di guerra molteplici e contemporanei', come una 'missione cruciale' [core mission]. Il rapporto descrive le forze armate statunitensi all'estero come la 'cavalleria lungo la nuova frontiera americana'. Il progetto del PNAC dichiara inoltre il proprio sostegno a un documento scritto in precedenza da Wolfowitz e Libby, in cui si affermava che gli Stati Uniti dovrebbero 'dissuadere le nazioni industriali avanzate dallo sfidare la nostra egemonia (leadership) o anche dall'aspirare a svolgere un ruolo regionale o globale maggiore'[8][8]. Il rapporto del PNAC inoltre: - descrive gli alleati chiave, tra cui il Regno Unito, come 'il mezzo più efficace per esercitare un'egemonia globale americana'; - afferma che le missioni militari per garantire la pace 'richiedono un'egemonia politica americana e non quella delle Nazioni Unite'; - rivela l'esistenza di preoccupazioni nell'amministrazione americana a proposito della possibilità che l'Europa possa diventare un rivale degli USA; - dice che 'anche se Saddam dovesse uscire di scena', le basi nell'Arabia Saudita e nel Kuwait dovranno restare in maniera permanente - nonostante l'opposizione locale tra i regimi dei paesi del Golfo alla presenza di soldati americani - perché 'anche l'Iran potrà dimostrarsi una minaccia pari all'Iraq agli interessi statunitensi'; - mette la Cina sotto i riflettori per un 'cambio di regime', dicendo che 'è arrivata l'ora di aumentare la presenza delle forze armate americane nell'Asia sudorientale'. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui 'le forze americane e alleate forniscano la spinta al processo di democratizzazione in Cina'; - invita a creare le 'US Space Forces' ("forze spaziali statunitensi") per dominare lo spazio, e ad assumere il controllo totale del ciberspazio in modo da impedire che i 'nemici' usino internet contro gli Stati Uniti; - anche se gli Stati Uniti minacciano la guerra contro l'Iraq per aver sviluppato armi di distruzione di massa, gli USA potrebbero prendere in considerazione, nei prossimi decenni, lo sviluppo di armi biologiche - che pure sono state messe al bando. Il testo dice: 'nuovi metodi di attacco - elettronici, 'non letali', biologici - diventeranno sempre più possibili. .. il combattimento si svolgerà in nuove dimensioni, nello spazio, nel ciberspazio, forse nel mondo dei microbi... forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di mira genotipi specifici potranno trasformare la guerra biologica dal mondo del terrorismo in un'arma politicamente utile'; - il testo prende di mira la Corea del Nord, la Libia, la Siria e l'Iran come regimi pericolosi, e sostiene che la loro esistenza giustifica la creazione di un 'sistema mondiale di comando e di controllo'. Tom Dalyell, deputato laburista britannico e una delle principali voci di ribellione contro la guerra all'Iraq, ha dichiarato: 'si tratta di immondizia proveniente da think tank di destra pieni di falchi-coniglio - gente che non ha mai visto gli orrori della guerra, ma è innamorata dell'idea della guerra. Gente come Cheney, che è riuscita a sfuggire al servizio militare ai tempi della guerra del Vietnam. Si tratta di un progetto per il dominio mondiale statunitense - un nuovo ordine mondiale creato da loro. Questi sono i processi mentali di americani fantasticanti, che desiderano controllare il mondo. Sono sconvolto dal fatto che un primo ministro laburista inglese vada a letto con una banda di gente di una tale bassezza morale.'>> Contro queste logiche becere di dominio e di prevaricazione, da cui anche molti di noi ai tempi della guerra in Iraq, si sono lasciati sedurre, ci piace ricordare l’aforisma 377 de La gaia scienza di Nietzsche, estendendo l’aforisma dal popolo germanico e tutta l’Europa ed a tutto il mondo: "No, noi non amiamo l’umanità: e d’altro canto siamo ben lontani dall’essere ‘tedeschi’ abbastanza [...] per metterci dalla parte del nazionalismo e dell’odio di razza, per poter provar gioia della rogna al cuore e del sangue inquinato delle nazioni, a causa delle quali oggi, in Europa, popolo contro popolo si guarnisce di frontiere e di sbarramenti come fossero quarantene". P.S. Argomenti correlati: Il Manifesto dei Cristianisti Ultima modifica di VanLag : 06-04-2007 alle ore 12.40.26. |
06-04-2007, 14.02.00 | #2 |
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Riferimento: Papà cosa mi hai portato dall’America?
Vanlag ti ringrazio per aver dato corpo alle poche tesi sparpagliate che esponevo in un tuo precedente topic. Il documento tra l'altro a cui si fa riferimento è proprio quello che citavo anch'io in quel post e tra l'altro è disponibile QUI
Non bisogna dimenticare però che se possiamo leggere questi documenti e , possiamo orientarci in modo più consapevole tra gli eventi di questi anni, è sopratutto grazie al lavoro di americani, che hanno operato e operano tra l'altro in un clima da incubo, sottoposti come sono al manicheismo denigratorio tipico delle amministrazioni repubblicane conservatrici. E' questa amministrazione, sono questi, i "neocon", questo gruppo ristretto di persone che hanno preso il potere con un vero e proprio colpo di stato (i 57.700 elettori di cui il 52% neri e ispanici (elettori democratici) epurati senza motivi reali dalle liste elettorali in Florida, il cui govenatore è Jeb Bush, e che fecero perdere le elezioni a Al Gore). Sono loro gli americani imperialisti, e non il popolo americano. |
08-04-2007, 08.16.45 | #7 | |
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Riferimento: Papà cosa mi hai portato dall’America?
Citazione:
Nessuna scusa da parte Tua, perché hai pienamente ragione. Ho riletto bene e porgo le mie scuse più sentite, per una frase che risulta offensiva quanto inutile. |
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08-04-2007, 08.52.55 | #8 |
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Riferimento: Papà cosa mi hai portato dall’America?
Qualcuno di voi ha visto ieri sera, sabato 7 aprile, su rai 3 il servizio di Mario Tozzi su Gaia?
Mi è sorto un piccolo dubbio: e se Dio avesse mandato Bush per dare il colpo di grazia all'umanità? o quanto mento contribuire alla sua eliminazione da questo pianeta? Ovviamente non ha mandato solo lui ce ne sono tanti altri che stanno contribuendo, (Papa compreso che impedisce il controllo demografico del pianeta). La politica americana e i suoi scopi hanno iniziato a dare il primo massiccio contributo all'autodistruzione planetaria, gli altri si sono solo accodati. Quindi, papà dall'America mi hai portato il tanto atteso "gaudio magnum" che la fine è iniziata? ne sono contento, tanto doveva finire prima o poi. cinica? sarcastica? solo incavolata nera. Ieri sera si parlava del danno ambientale recato dagli hamburgher, ovvero dagli allevamenti intensivi. Si parlava degli interessi economici legati alle coltivazioni di piante OGM. Ricordiamoci sempre che c'è una legge che parla chiaro, "il battito d'ali di una farfalla in India crea un tornando in America" non so se è scritta esattamente così, ma il senso è quello. Una volta ho letto che quel continente era rimasto così desolatamente poco popolato perchè era maledetto. Era una terra maledetta, sorrisi per la banalità allora. Ma oggi mi rendo sempre più conto che c'è un fondo di verità. Il male che viene da questo continente non è da sottovalutare. Ovviamente non mi riferisco ai singoli individui, ma all'insieme. Ai frutti che produce. E allo stato attuale sono velenosi, esporta guerra, ingiustizia, sopraffazione, violenza, e OGM, e contribuisce in modo sostanzioso all'effetto serra. "Papà non portarmi niente, per favore. Sto bene così come sto" |
08-04-2007, 12.13.23 | #9 |
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Riferimento: Papà cosa mi hai portato dall’America?
Là dove si può controllare le persone non c'è guerra...il terrorismo nasce in un momento di pace per riattivare la guerra..
l'America porta con se tante persone di doppia nazionalità Doppia nazionalità significa...essere l'amico e il nemico contemporaneamente.. |
08-04-2007, 15.04.36 | #10 |
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Riferimento: Papà cosa mi hai portato dall’America?
Più truppe in Iraq, più menzogne sui legami fra Saddam Hussein e Osama bin Laden. La prima notizia è un'indiscrezione raccolta dalla Nbc, che data la sua lunga tradizione di «soffiate» poi risultate vere merita di essere presa sul serio. Le menzogne invece sono ufficiali, nel senso che le ha dette pubblicamente Dick Cheney, il vice presidente che ormai sembra abbarbicato alla «sua» realtà come i famosi danzatori sul ponte del Titanic.
L'indiscrezione della Nbc dice che la «surge» di 21.500 uomini decisa recentemente non basta. Ce ne vogliono altri 12.000 per la cui spedizione si aspetta solo la firma di Robert Gates, l'uomo che ha sostituito il genio Donald Rumsfeld alla guida del ministero della Difesa. Il piano prevede che i nuovi soldati vengano reperiti fra le guardie nazionali di alcuni stati, ancora sconosciuti, con il che la differenza già ampiamente ignorata fra quella sorta di «eserciti locali» e le forze armate propriamente dette viene definitivamente eliminata. Ai tempi del Vietnam l'arruolamento nella guardia nazionale del proprio stato era un espediente per imboscarsi perché le possibilità di finire in guerra erano scarsissime. Come si sa ne approfittò George Bush che si arruolò in Texas, ne approfittò l'ex vice di suo padre Dan Quayle che si arruolò nell'Indiana e tanti altri giovanotti con padri abbastanza importanti da farli «avanzare» ai primi posti delle lunghe liste di gente che cercava di entrare nella guardia nazionale, mentre in Vietnam finivano quelli che - privi di padri potenti - ricevevano la cartolina precetto. Adesso che la leva obbligatoria non c'è più e le forze armate sono «professionali» è tutto il contrario: essere nella guardia nazionale - un corpo che principalmente ha il compito di far fronte alle calamità naturali o magari alle sommosse (accadde ai tempi delle lotte per i diritti civili) - è diventata una specie di garanzia per ritrovarsi in Iraq, perché questa avventura ha ridotto al lumicino le disponibilità di avvicendamento. Ne sanno qualcosa due brigate partire recentemente (anche questa l'ha raccontata la Nbc) che siccome non c'era tempo hanno dovuto «saltare» le quattro settimane di addestramento nel deserto di Fort Irwin, in California, finora considerate indispensabili. Fino a ieri non c'erano reazioni a questa ulteriore «surge» (ma forse troveranno un altro nome), probabilmente perché la cosa non è ancora ufficiale e il ministro Gates la sua firma non l'ha ancora messa. Ma dopo tutto ciò che è successo dalle elezioni in poi c'è da aspettarsi un altro confronto tosto fra Congresso e Casa bianca. Franco Pantarelli il Manifesto 7.4.07 |