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26-03-2007, 14.52.22 | #1 |
Ospite abituale
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La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Rahmatullah, il responsabile della sicurezza dell’ospedale di Emergency a Lashkargah, che si è prodigato per la liberazione del giornalista Mastrogiacono, come premio per la sua mediazione, è stato preso dai servizi segreti afgani ed ora è detenuto e pare torturato, senza nessun diritto.
In merito invito a leggere questa intervista rilasciata da Gino Strada, che, con non meno determinazione, che nel caso del nostro concittadino, si stà battendo per la liberazione di quello che, per lui, era un valido collaboratore. Al governo Karzai vorremmo ricordare che se realmente vuole battere e ridicolizzare i talebani, cioè i distruttori delle gigantesche statue millenarie dei Budda nella valle di Bamiyan, non deve usare i loro stessi metodi da Torquemada, ma deve dare prova di reale democrazia. Non c’è nulla di peggio per un regnante che perdere il favore popolare e non c’è nulla di più umiliante per il popolo civile, che vedere le logiche della ragione soccombere alle logiche della violenza, che è caos ed anarchia. |
26-03-2007, 19.02.21 | #3 |
Frequentatrice abituale
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Riferimento: La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Il Governo chiede a Gino Strada di salvare Mastrogiacomo.
Strada accetta, vola a Kabul dal Sudan, è stimato dalla popolazione afghana, restituisce il giornalista alla famiglia. Senza il suo intervento avremmo un decapitato in più a cui dedicare una piazza. E ora? Il manager dell’ospedale di Lashkargah, Rahmatullah Hanefi, che ha trattato con i rapitori è stato incarcerato dal governo afghano. L’interprete Ajmal è in mano a un gruppo di talebani. Di queste due persone sembra non interessare nulla a nessuno. Liberato il Mastrogiacomo, gabbato lo Strada. Il Governo ha adesso altre priorità e tratta Gino Strada come una donna di facili costumi. A cui si può chiedere tutto, ma lontano da sguardi indiscreti. Cossiga ha detto che Emergency è vicina a Al Qaeda. Un po’ come dire che la Democrazia Cristiana di Andreotti, Piccoli e Zaccagnini era contigua alle Brigate Rosse durante il sequestro Moro. Che però non è tornato. Allora c’era il partito della fermezza, oggi quello del riscatto con destrezza. Nessuno vuole trattare con i talebani, o comunque li si voglia definire, alla luce del sole. Ma la pace si può negoziare solo con i nemici. O forse si spera di sterminarli prima delle trattative? Ecco la lettera di Gino Strada. "Caro Beppe, siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi, responsabile afghano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah. All'alba di martedì 20 è stato prelevato dai servizi di sicurezza afghani. Da allora nessuno di noi ha potuto vederlo né parlargli, nemmeno i suoi familiari. Non è stata formulata nessuna accusa contro di lui e non esiste alcun documento che ufficializzi la sua detenzione. Per ora: perché chi lo detiene ci ha fatto capire che le accuse, e le prove, si possono inventare. Alcuni afghani, che lavorano nel luogo in cui Rahmatullah Hanefi si trova rinchiuso, ci hanno detto che si trova nella stanza degli interrogatori, dove lo stanno torturando con i cavi elettrici. Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, facendo tutto e solo ciò che il governo italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Per questo Prodi mi ha più volte promesso di fare tutto il possibile per farlo tornare con noi. E invece sembra che tutto il possibile non sia stato fatto. Forse nemmeno una parte. Chiediamo con forza l’intervento del Governo italiano, perché chieda ad alta voce la immediata liberazione di Rahmatullah Hanefi. Un amico, un prezioso collaboratore, che ora si trova in pericolo." Gino Strada Ps: troverete tutti gli aggiornamenti su PeaceReporter, le schede di Rahmatullah e Adjmal, le foto, e le ultime notizie sulla vicenda . Postato da Beppe Grillo il 25.03.07 23:16 |
26-03-2007, 20.38.03 | #4 |
Ospite abituale
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Riferimento: La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Il governo italiano, liberato Mastrogiacomo, glissa sulla questione Hanefi, probabilmente per non urtare la suscettibilità del governo afgano o semplicemente per non dover ancora formulare richieste al medesimo. Non si può tuttavia ignorare che, di là dell’importanza assunta da Hanefi nella liberazione dell’italiano, questa non azione o non interferenza, se si vuole, dell’Italia, probabilmente si tradurrà in una condanna a morte per l’afghano. In relazione all’interprete di Mastrogiacomo, ancora ostaggio dei talebani, è calato un imbarazzante silenzio. Viene da pensare che la vita di ciascun uomo non ha lo stesso valore, ma dipende dalla sua cittadinanza. La parlamentare afghana Shukria Barakzai sostiene che Karzai, consentendo lo scambio di prigionieri, ha violato la Costituzione del suo paese. Barakzai si scaglia anche contro Emergency, accusando l'organizzazione umanitaria di aver svolto un ruolo politico nella vicenda. La parlamentare sostiene che nella vicenda è stata data la priorità alla liberazione dell'ostaggio italiano, relegando gli ostaggi afghani ad un ruolo di secondo piano. I talebani non solo hanno ottenuto la liberazione di cinque terroristi ma sono anche riusciti a creare squilibri nel governo di Karzai e in quello di Prodi, i cui equilibri sono già delicatissimi.
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26-03-2007, 22.17.12 | #5 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Citazione:
Eravamo tutti complici dei contrabbandieri? O semplicemente vivevamo una realtà che era pervasa da quel fenomeno? Capisco che il terrorismo è ben più grave del contrabbando, ma questo non giustifica quanto sta avvenendo e tanto meno giustifica la calunnia da parte di un uomo politco come Cossiga ad Emergency. Quel manager di Emergency probabilmente conosceva qualcuno nella popolazione, che conosceva qualcuno, che conosceva qualcuno, che era in grado di farli trattare coi capi talebani. Finire nelle mani dello stesso governo che col suo gesto, ha magari pensato di servire, solo perché era nella posizione di poter mediare, squalifica Karzai e lo ripeto, un regnante senza popolarità, non lo salvano più neanche le bombe intelligenti. Anche Prodi e Dalema, che sembrano avere girato le spalle a Gino Strada dopo averlo "usato" ne escono con le ossa rotte. La gente è meno disattenta di quello che si pensa. P.S. Nel sito di Emergency c'è anche un appello per la liberazione di di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi con la richiesta di pubbliczzarlo il massimo possibile. http://www.emergency.it/appello/index.php?ln=It Ultima modifica di VanLag : 26-03-2007 alle ore 22.45.07. |
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26-03-2007, 23.08.22 | #6 | |
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Riferimento: La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Citazione:
Come sempre quoto VanLag che ha avuto la giusta idea di aprire un thread su un argomento che, delicato com'è in questi istanti, è della massima importanza. Ho firmato l'appello di Emergency (penso sia il minimo che possiamo fare). Su internet , si corre meno il rischio di dimenticare le drammatiche vicissitudini che pesano su esseri umani come noi - Tengo però a precisare VanLag, che quello che dice Cossiga in questi ultimi tempi è sicuramente patologico. Quel poveraccio dovrebbe essere curato, come minimo per senilità avanzata. Ciao! |
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02-04-2007, 11.03.35 | #7 |
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Riferimento: La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Certo che dover lottare, mediare, pregare, se una persona è nelle mani dei talebani è brutto ma comprensibile, in fondo è l’odiato nemico col quale siamo in guerra.
Ma dover lottare per avere la liberazione della persona che ha aiutato il nostro concittadino, che è torturato dal governo che stiamo sostenendo coi soldi delle nostre tasse, è un assurdo che destabilizza l’intelligenza. La mia impressione è che, come sempre, Karzai non c'entri nulla e dietro la vicenda ci sia l'ombra lunga dei servizi segreti americani. (Un altro auto-goal dell'aminnistrazione Bush che non sa più cosa inventare per diventare impopolare). |
10-04-2007, 19.29.53 | #9 |
Ospite abituale
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Riferimento: La vicenda di Rahmatullah il manager di Emergency in Afganistan
Thich Nhat Hanh, è il capo spirituale in esilio della Chiesa buddista vietnamita è tra i maggiori maestri spirituali del nostro tempo, ma è stato anche un formidabile guerriero della pace, avendo messo in pratica il precetto buddista della compassione in modo integrale. Nel Vietnam devastato dalla guerra, i «Piccoli corpi di pace» creati da Thich Nhat Hanh soccorrevano le vittime di entrambe le parti: era il 1964 quando alcuni dei suoi monaci caddero sotto il fuoco incrociato. Allora Thai pensò che la tragedia dovesse finire e volò a New York dove tenne conferenze, conobbe Thomas Merton e Martin Luther King che nel 1967 lo propose per il Nobel della Pace; alla Casa Bianca ebbe un lungo incontro con il sottosegretario alla difesa Robert Mc Namara che alla fine si disse «molto turbato» (si dimise poche settimane dopo).
Gino Strada non fa una cosa molto diversa in Afganistan. A chi si presenta al suo ospedale non chiede se è americano, afgano, talebano, italiano o altro….. chiede solo di lasciare fuori le armi dall’ospedale e poi fa quello che ogni medico deve fare, non fosse altro che per il giuramento di Ippocrate, cioè cura i malati. Mi fa specie le voci che vorrebbero presentare Emergency come un’associazione vicina ai talebani o le voci di tutti coloro che tendono ad infangare Strada e la sua associazione ora che l’interesse nazionale non è più in gioco. O forse l’esempio di normalità rappresentato da un’associazione pacifista come quella di Emeregncy sul territorio Afgano da fastidio a quelli che vogliono la guerra ad ogni costo? Forse a tanti, al soldo delle multinazionali delle armi, da fastidio che il sogno americano di “una guerra infinita” non si concretizzi? Ma quanti gradini ha dovuto scendere il mondo se ai tempi di Martin Luther King un atteggiamento del genere faceva candidare l’autore al nobel per la pace ed ora questo esempio di coraggio e di integrità, passa al meglio sotto gli occhi indifferenti dei più o al peggio viene infangato di calunnie? Contro queste logiche becere di guerra a tutti i costi, (ma per chi? per le lobbies delle armi americane?), ci piace anche qui ricordare l’aforisma 377 de La gaia scienza di Nietzsche, estendendo l’aforisma dal popolo germanico a tutto il mondo. "No, noi non amiamo l’umanità: e d’altro canto siamo ben lontani dall’essere ‘tedeschi’ abbastanza [...] per metterci dalla parte del nazionalismo e dell’odio di razza, per poter provar gioia della rogna al cuore e del sangue inquinato delle nazioni, a causa delle quali oggi, nel mondo (originariamente in Europa), popolo contro popolo, si guarnisce di frontiere e di sbarramenti come fossero quarantene". P.S. se ci credete fate girare questo articolo il più possibile. |