sfruttamento della prostituzione
I motivi del 3D sono due. Il primo: chiedo informazioni a chi conosce un pò di legge in materia. Il secondo: fare riflettere.
Il primo, da cui prende le mosse il 3D.
Ho consociuto una ragazza, poco più che ventenne, carina simpatica e intelligente. Viene dalla Nigeria. Una ragazza come tante altre, che probabilmente vorrebbe vivere in modo consono alla sua età, uscire con le amiche, studiare o fare un lavoro normale, avere un ragazzo, divertirsi. Peccato che non possa fare niente di tutto questo perchè non è padrona della sua vita. Mi racconta che ha un debito di 60.000 euro con un tale, che l'ha "aiutata" ad entrare in Italia. Per risarcire tale debito è costretta a battere i marciapedi. Bella cosa davvero. Mi piacerebbe aiutarla in qualche modo. Non sono il salvatore del mondo, ma qualche informazione vorrei dargliela, dal momento che dubito che sia informata su quello che potrebbe interessarle.
Ad esempio il permesso di soggiorno. Lei è senza permesso di soggiorno. Non ha documenti, clandestina.
Ora, a me è venuto in mente questa cosa. Ipotizzando che, restituiti i 60.000 euro lei venga veramente lasciata libera (e a certa gente io non attribuirei una coscienza etica tale da spingerla a rispettare i patti e le promesse..), lei vorrebbe iniziare una vita normale in Italia. Potrebbe? Per ottenere il permesso di soggiorno serve il passaporto rilasciato dal paese di provenienza e il visto di ingresso alla frontiera. Lei è clandestina, non ha niente di tutto questo. Quindi chiedo, a chi ne sappia:
1) è possibile che ottenga in qualche altro modo il permesso di soggiorno?
oppure 2) dopo aver patito tutto questo non ha nessuna possibilità di inserirsi legalmente in Italia? Magari viene presa dalla polizia e ricacciata nel suo paese? Sarebbe veramente troppo...
Se la vera fosse la 2) allora ho letto che ci sarebbe una via per ottenere il permesso di soggirono chiamata "percorso sociale": l'immigrato vittima di sfruttamento denuncia la sua condizione, anche senza denunciare lo sfruttartore, e gli viene concesso il permesso di soggiorno e la possibilità di integrazione. Ma ho letto che questo "percorso" non è applicato in modo standard da tutte le questure. Oltrettutto si corre il rischio di ritorsioni. Brutta storia.. Qualcuno sa qualcosa su questo "percorso"?
Circa la riflessione, invece, vi spingo a pensare a come possiamo tollerare una situazione simile.
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