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07-02-2007, 12.10.43 | #23 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Citazione:
Numerose esperienze a livello mondiale dimostrano come, alla chiusura di basi militari USA, seguano processi di conversione delle medesime dal militare al civile, con benefici anche occupazionali. Un esempio ne è l’ex base americana in Germania. I posti di lavoro offerti agli italiani nelle basi USA, quantificabili in poche decine di unità, sono posti poco qualificati e precari, soggetti a condizioni affatto democratiche. Basti pensare che i sindacati non sono ammessi nelle basi ed i civili italiani che vi lavorano dipendono direttamente dal Governo americano o da strutture ad esso collegate, pertanto facilmente condizionabili dalla politica americana. Questo in barba a tutti i regolamenti internazionali. Riporto un estratto sui costi delle basi USA in Italia, ho evidenziato in grassetto alcuni punti che mi sembravano focali. Sui costi della basi USA in Italia Da Il Sardegna del 10-10-2005 Il caso. Il 37 per cento delle spese militari «di stazionamento» è a carico del governo italiano Le nostre tasse per le basi degli Usa pagati ogni anno centinaia di milioni di Marco Mostallino Lo Stato italiano paga ogni anno il trentasette per cento dei costi delle basi (Aviano, La Maddalena, Sigonella e altre) e delle truppe americane di stanza nel nostro paese: risulta dai documenti ufficiali di bilancio delle forze armate Usa, del Dipartimento della difesa e del Congresso (il Parlamento) degli Stati Uniti. Nel 1999 il tributo versato da Roma a Washington è stato pari a 530 milioni di dollari (circa 480 milioni di euro), mentre nel 2002 i contribuenti italiani hanno partecipato alle spese militari americane per un ammontare di 326 milioni di dollari. Tre milioni sono stati dati in denaro liquido, il resto sotto forma di sgravi fiscali, sconti e forniture gratuite che riguardano trasporti, tariffe e servizi ai soldati e alle famiglie. La maggior parte dei pagamenti, si legge nelle carte ufficiali del Governo di Washington, nascono da «accordi bilaterali» («bilateral agreements» nei testi originali) tra Italia e Stati Uniti, il resto viene dalla divisione delle spese in ambito Nato. Il metodo di prelievo si chiama «burden-sharing» («condivisione del peso») ed è illustrato nel “Nato Burdensharing After Enlargment” pubblicato nell'agosto 2001 dal Congressional Budget Office (Ufficio per il bilancio) del Congresso. Vi si legge (capitolo III, pagina 27) che i comandi militari Usa stimano che grazie a questi accordi soltanto per le opere e i servizi nella base di Aviano «i contribuenti - (taxpayers) - americani hanno risparmiato circa 190 milioni di dollari». Quanto all'impegno complessivo del nostro fisco verso gli Usa, il documento chiave è il Report on Allied Contributions to the Common Defense (rapporto sui contributi degli alleati alla difesa comune), consegnato nel marzo 2001 dal Segretario alla difesa (il ministro) al Congresso degli Stati Uniti. Alla pagina 6 della sezione I si legge quanto segue: «Italia e Germania pagano, rispettivamente, il 37 (l'Italia) e il 27 per cento dei costi di stazionamento di queste forze (le forze armate Usa, ndr)». Nel rapporto “Defense Infrastructure” consegnato nel luglio 2004 al Congresso da parte dell'Ufficio governativo per la trasparenza, a pagina 18 si legge che «diversi Paesi europei forniscono vari tipi di sostegno da parte delle nazioni ospitanti. Per esempio, nel bilancio 2001, Germania e Italia hanno dato i maggiori contributi, valutati rispettivamente in 862 e in 324 milioni di dollari». Si tratta, spiega il rapporto, di contributi diretti e indiretti «aggiuntivi rispetto a quelli della Nato». Sulla chiusura delle basi Da Il Sardegna del 10-10-2005 Intesa bilaterale. In caso di dismissioni di basi Roma deve risarcire Washington per «l'investimento» Il sito militare chiude? C'è anche l'indennizzo […] Nei patti siglati dai governi di Roma e Washington esiste infatti una clausola chiamata “Returned Property - Residual Value”, anch'essa documentata negli atti ufficiali del Congresso americano. Il meccanismo - tutt'ora in vigore e confermato da carte di quest'anno - è ben illustrato nella testimonianza che il colonnello Dean Fox, capo del Genio dell'Aviazione Usa in Europa, rilasciò ai parlamentari degli Stati Uniti l'8 aprile del 1997. «Il ritiro (delle truppe, ndr) e la conseguente restituzione di alcune ex basi degli Stati Uniti alle nazioni ospitanti ha creato l'opportunità per gli Stati Uniti di reclamare il valore residuale come risarcimento degli investimenti statunitensi». È un diritto al pagamento delle “migliorie” apportate dalle forze armate Usa a territori che avrebbero avuto prima un valore inferiore. Gli accordi variano. Quelli con l'Italia sono descritti alla pagina 17 delle “osservazioni preliminari” del rapporto che l'Ufficio della Casa Bianca per la trasparenza (il Goa) ha consegnato al Congresso nel luglio del 2004: «Italia: gli accordi bilaterali stabiliscono che se il Governo italiano riutilizza le proprietà restituite entro tre anni (dalla restituzione, ndr), gli Stati Uniti possono riaprire le trattative per il valore residuale». Ciò comporta, oltre al pagamento dell'indennizzo, un vincolo per il riuso delle terre, perché in questo caso il rimborso aumenta. È vero che le intese prevedono anche che gli Usa paghino alla nazione ospitante i danni ambientali: ma in un rapporto della Commissione governativa per le basi militari all'estero (9 maggio 2005) si legge che finora questi costi sono risultati «limitati». E questo non è tutto, potremmo continuare parlando di ambiente, di consumo energetico, del protocollo di Kyoto dimenticato e di molto altro ancora. Credo che i vicentini debbano avere almeno la possibilità di scegliere se concedere o negare, con un referendum, il loro consenso, l’ho anche detto, o meglio scritto, qualche post fa. Come vedi il nazionalismo non c'entra nulla. |
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07-02-2007, 13.47.35 | #25 |
Ospite abituale
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Se è davvero così allora nn ho altro da dire, cmq mi informo meglio e ti dico se questo giornale dice il vero in caso che nn ti rispondo vuol dire che hai ragione tu ciao
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07-02-2007, 14.08.01 | #26 | |
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Citazione:
Il problema è internazionale e serio (ieri a Euronews hanno annunciato l'apertura di basi US in Africa) e va affrontato da tutti i paesi. Non è meglio trovarci alleati più vicini? Riporto una mail ricevuta da una amica a cui avevo spedito la petizione di Beppe Grillo e che traduco di seguito "Monica, je viens d'envoyer ton mail à tout le monde, il faut leur demander d'ouvrir un autre site pour les européens, c'est un problème européen, pas seulement pour les citoyens italiens, si nous voulons une construction européenne saine, nous devons nous occuper aussi de nos voisins et leur aider dans ce sens. Tu pourais leur envoyer un message pour dire qu'il faudrait absolument aussi que les européens puissent donner leur opinion, car finalement nous sommes encore dans l'Europe............" "Monica, ho appena rispedito la tua mail a tutti. Bisogna chiedere a loro (gli organizzatori) d'aprire un altro sito per gli europei. E' un problema europeo e non solo per i cittadini italiani se vogliamo una sana costruzione europea. Potresti inviar loro un messaggio per dirgli che è indispensabile che gli europei diano la loro opinione, poiché siamo ancora in Europa..." Ciao a tutti |
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13-02-2007, 18.03.13 | #27 |
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Sabato 17 a Vicenza sfilerà un corteo contro l’ampliamento della base USA, il sottosegretario all’economia Paolo Cento ed il suo collega allo sviluppo economico Alfonso Gianni hanno annunciato che parteciperanno alla manifestazione.
La protesta non preoccupa solo il governo Prodi ma anche l’ambasciata americana, che ha infatti inviato una lettera ai cittadini americani in Italia, invitandoli a tenersi lontani dalla città vicentina nei giorni compresi tra il 16 ed il 18 febbraio. Associazioni di cittadini americani, come "Statunitensi contro la guerra" e "Statunitensi per la pace e la giustizia", che ieri stazionavano davanti Palazzo Strozzi, ove si teneva un dibattito sui rapporti tra Italia ed USA, hanno affermato di aver ricevuto la lettera e, nello stesso tempo, di aver provveduto a consegnare una lettera aperta al loro ambasciatore, Ronald Spogli, nella quale hanno chiesto «una fine alle ingerenze della ambasciata USA nella vita politica dell'Italia». |
13-02-2007, 22.06.50 | #28 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Citazione:
Sostegno anche dalla Germania: Dal discorso di Tobias Pflüger (membro del parlamento europeo per la Sinistra Unita Europea) alla dimostrazione contro la cosiddetta conferenza sulla sicurezza di Monaco de 10.02.2007 ......Der zweite Gruß, den ich Euch weiterbringen will, oder den wir von hier aus ausrichten sollten geht nach Italien. Am 17. Februar findet in Vicenza in Italien eine große Demonstration gegen den dort geplanten neuen Militärstützpunkt statt. Und ich glaube wir sollten ein Gruß schicken von hier aus nach Vicenza: Wir unterstützen diejenigen, die den Militärstützpunkt in Vizenca nicht haben wollen. Wir unterstützen die italienischen Freundinnen und Freunde bei ihrem Kampf gegen die Militarisierung von Vizenca. (Traduco) Il secondo saluto che voglio voglio portare, o che noi da qui dovremmo trasmettere va in Italia. Il 17 febbraio avrà luogo in Italia una grossa dimostrazione contro il piano di una nuova base militare. Sosteniamo coloro che non vogliono avere una base militare a Vicenza. Sosteniamo le amiche e gli amici italiani nella loro lotta contro la militarizzazione di Vicenza..... |
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14-02-2007, 12.20.07 | #29 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Citazione:
Grazie per la traduzione, Monica, un saluto. |
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14-02-2007, 14.26.28 | #30 | |
Rudello
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Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza
Citazione:
Meno male che se è la Germania che ci dice cosa facciamo bene e cosa no nessuno ha da lagnare "Ingerenze Di Stati Esteri Nelle Faccende Interne dell'Italia!"... sopratutto se questo concorda con quello che personalmente ci garba! |
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