Uno spot pubblicitario di molti anni fa, quando ancora esisteva la Sip.
Mi ami ma quanto mi ami? Preferisco usare il telefono per lavoro, meno complicazioni.
Delle tante telefonate fatte e ricevute per amore mi rimangono impressi gli addii, in più occasioni, al telefono.
E così lo detesto, per quella voce fredda che ti dice addio, per quel telefono staccato che chiede di lasciare un messaggio alla segreteria… “Amore ci sentiamo domani”… perché non mi chiami… provo a chiamare io… staccato… riprovo… segreteria… Cavoli… ma che fine hai fatto?… “Amore, anche se non ci sono lo sai, puoi chiamarmi quando vuoi”… certo, posso chiamarti quando vuoi tu e tieni il telefono acceso…quando non sei con lei.
Al diavolo… non chiamo più te e non chiamo più… nessuno, tanto quando compongo un numero va sempre tutto al macero.
Ho composto altri numeri, con più o meno fortuna, rimane quel disagio del ti parlo e non ti vedo, ti parlo e non ti tocco, ti parlo...
Il momento giusto… oggi, domani, mai… lo so, solo un modo di fare lo struzzo… arriverà pure chi mi fa passare la paura del telefono…ma in fondo è l’unica tradizione di cui chiedo il rispetto: se mi vuoi… componi tu il numero…