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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 6 - Marzo 2015

Fondamenta delle arti guaritrici

 

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6.1 Guarigione come ricostruzione di forma/struttura/configurazione

 

La materia che costituisce gli organismi viventi e quindi anche quella del nostro corpo, possiede una forma consistente ed una fisionomia che si costituisce sulla base di una “informazione” memorizzata, valida anche per aggregati molecolari (proteine, nucleotidi). Forma/struttura/configurazione è decisiva per la funzione degli organismi sia in ambito microscopico e sia in ambito macroscopico.

Che forma/struttura/configurazione di un organismo resti identica per una vita intera in quanto, messe a parte poche eccezioni (DNA, alcuni neuroni e alcune cellule del cardiaco), il totale dei componenti del corpo si rinnova ogni cinque, sette anni, è per lo meno sorprendente. Ci deve quindi essere qualcosa al di là che indipendentemente da questo continuo cambiamento si occupa della preservazione durevole di forma/struttura/configurazione: una informazione primordiale. Informazione garante di ogni nuova architettura, a che forma/struttura/configurazione sia identica alla precedente con le sue esatte coesioni attive tra atomi e molecole.

 

Definiamo quindi la guarigione come segue: “Guarigione della materia corporale è in primo luogo ripristino di forma/struttura/configurazione per un’ottima funzionalità. Un animo sano e un intelletto equilibrato sono le condizioni che premettono la persistenza di questa ricostruzione”.

 

È ora evidente che la guarigione si serve di un relais biologico temporizzato e rispettivamente di un salto nel tempo verso il passato. Siamo in presenza di un andare a ritroso verso un’informazione depositata antecedentemente. Nel capitolo cinque abbiamo già parlato di una matrice, modello originario di un campo superiore nell’Oceano delle infinite possibilità, probabilmente programmabile ma compenetrato soprattutto di informazioni primordiali. Più avanti porteremo degli esempi che spiegano come questa informazione primordiale viene richiamata automaticamente ed in ampia misura nel nostro corpo. Prima però abbiamo bisogno di alcune spiegazioni introduttive che ci aiutino a comprendere.

Modelli tipici vengono costruiti in periodi di tempo da diverse componenti di forze che “comunicano” tra le molecole. Questo vale per tutti i modelli che ci compongono e che sono presenti in ogni cellula, sia essa membrana, costrutto per le proteine, nucleo delle cellule, vescica ed altro. Per semplificare: prendiamo ad esempio un fiocco di neve che per la sua struttura esagonale è un modello determinante dell’efficacia dell’acqua presente nel corpo in ogni essere vivente. Questo modello possiede in primo luogo e in ampia misura, una forza costante come conseguenza dell’energia di coesione covalente dell’acqua con 2,5 eV per ogni legame (241 kJ/Mol) e in secondo luogo una forza variabile quale legame d’idrogeno con 0,13 a 0,32 eV (30,5 kJ/Mol), che corrisponde all’oscillazione magnetica di una frequenza tra 3,14 a 7,26 x 1013 Hz (ben oltre la scala dei TeraHertz). Ed è proprio questa oscillazione elettromagnetica che entra in risonanza con gli enzimi attivi, come sostegno energetico della loro attività.

Forze e tempo come già ampiamente spiegato, si sviluppano sempre nelle masse. Elettroni e protoni, la più piccola unità di carica delle masse, sono la sorgente di un campo di forza in continuo deflusso. Questa fonte di energia sempre presente che noi chiamiamo carica elementare, trae origine dal vuoto. Chi attiva operazioni di forza e tempo, sono esattamente queste cariche con il loro potenziale elettrico. Le cariche sono veicolate dai fotoni, virtuali nel caso di campi statici e reali nel caso di campi elettromagnetici.

I fotoni però veicolano soltanto informazione per le forze che agiscono sulle masse, ma non le forze stesse.

I fotoni sono quindi veicoli di comunicazione. L’insieme  delle connessioni nell’organismo viene garantito infine dalle attività degli elettroni, attività veicolate dagli spin di elettroni. Spin sono informazioni del collasso di funzioni di onda dell’elettrone, informazioni divenute realtà.

Da dove sanno elettroni e protoni come dobbiamo essere  costruiti, come riparati in presenza di lesioni e come renderci di nuovo performanti? A tal fine necessitano di un’informazione avanzata: l’informazione primordiale.

 

«Realtà e informazione sono una sola cosa. L’informazione è l’essenza ancestrale dell’universo».
Anton Zeilinger

 

Avevamo già chiaramente specificato che noi con l’aiuto di consapevolezza conscia/inconscia possiamo convogliare  informazione verso la materia. La costruzione di base del nostro corpo è già assicurata da altri meccanismi. Per capire come esso recluta l’informazione primordiale menzionata, diamo uno sguardo alle forze con cui lavora e come l’informazione agisce in questo caso:

  1. Forze elettrostatiche in Coulomb (tutte le tensioni, i sistemi Redox, coesioni molecolari, potenziali delle membrane ecc.)

  2. Segnali elettrostatici a impulsi e ripetitivi (potenziali attivi di muscoli e nervi ecc.)

  3. Oscillazioni elettrostatiche longitudinali, fononi e solitoni (proteine, enzimi in particolare, DNA ecc.)

  4. Forze elettromagnetiche dalle oscillazioni trasversali (coesione molecolare, enzimi, DNA ecc.)

  5. Segnali elettromagnetici a intermittenza (membrane di neuroni, neuro-trasmettitori, mediatori ecc.)

In assenza dell’attività delle proteine (proteina significa all’inizio della vita) nel nostro organismo non avviene nulla. Gli enzimi, che sono costruiti sulle proteine partecipano alla quasi totalità delle funzioni del corpo. Le proteine con la loro particolare forma/struttura/configurazione agiscono o come struttura alfa elica o a struttura pieghevole. Una modifica di questa struttura, si parla in questo caso di configurazione o conformazione, rende possibili funzioni d’importanza vitale. La modifica di tutta la struttura è resa possibile dalla mutazione “sfumata”, dei legami tra i componenti e tra gli aminoacidi, o più precisamente dalla alterazione evanescente dei legami degli angoli. Questo però premette un cambiamento dell’energia di coesione, e poiché queste con le loro frequenze sono identiche a quelle di oscillazioni elettromagnetiche, bande passanti strettissime possono influenzare configurazione/conformazione e attività di proteine/enzimi.

 

Aminoacidi

 

La figura vuole mostrare i valori specifici degli angoli di collegamento tra gli aminoacidi che secondo natura devono misurare 117°, 122° e così via di seguito. Quando uno solo di questi angoli sfasa di un singolo grado e quindi non è più al posto previsto, le conseguenze sono proteine ed enzimi deformati, una melma fangosa per l’organismo. Un esempio sono i prioni riscontrati nella mucca pazza, proteine deformate che se in grande quantità permettono la malattia. Gli angoli vengono in generale stabilizzati, riportati al loro posto dai vicini campi elettrici ed elettromagnetici naturali che si trovano in un equilibrio adeguato.

Forma/struttura/configurazione errata, trae origine anche da frequenze di oscillazioni elettromagnetiche “inadeguate” come per esempio quelle, tra le tante non naturali, generate dalla tecnica e a cui ci esponiamo con l’uso dei telefoni mobili. Una iperacidità del corpo può causare elongazioni e intensità elevate delle oscillazioni elettromagnetiche degli ioni d’idrogeno (H+). Oppure nell’organismo difetta la quantità di elettroni con carica negativa, che vengono trasportati dall’idrogeno, e quindi una bassa densità di idruro (potenziale redox, anione dell’idrogeno) che si manifesta quando non consumiamo abbastanza frutta fresca e legumi. Oppure ancora, una quantità di fotoni troppo elevata in presenza di febbre o troppo bassa per congelamento, entro un campo di lunghezza d’onda elettromagnetica tra 3 e 10 µm (millesimi di millimetro o micron).

Forma/struttura/configurazione e i modelli dipendenti sono sempre mal costruiti quando le connessioni nello spazio e nel tempo sono disturbate. La conseguenza è una perturbazione delle funzioni con relativo impedimento della guarigione.

Al perché noi necessitiamo la materia, avevamo risposto già nel capitolo 3 ipotizzando che la “guarigione” della materia (costruzioni spazio-tempo) sia una necessità per garantire risonanze adeguate per la costituzione della realtà, quindi forza, fase di tempo, senso e significato. Sotto tale aspetto è evidente che la malattia si riduce ad una perturbazione delle connessioni molecolari, che non permette alcuna risonanza, mentre guarigione è la ricostruzione di connessioni adeguate attraverso cui le caratteristiche necessarie per trasmissione e ricezione di energia sono nuovamente possibili.

Questo vale sia in campo microscopico (struttura primaria e secondaria delle proteine, angolatura esatta, conformazione degli enzimi, forma elicoidale del DNA), e sia in quello macroscopico.

Condizioni necessarie e indispensabili per la costituzione della realtà di un modello spazio-temporale quale forma/struttura/configurazione, è il richiamo di informazioni primordiali per:

 

> Risonanza energetica (come nei processi di misurazione),

> Coerenza: essere in fase o identico orientamento spazio-tempo,

> Polarizzazione o, in altre parole, direzione delle oscillazioni definita nello spazio e nel tempo.

 

Già nel capitolo 3 abbiamo descritto che la risonanza sorge  anche in presenza di dimensioni volumetriche specifiche che a loro volta traggono origine da una più elevata limitazione di densità di elettroni. Queste “pareti” decidono la riflessione o l’assorbimento da cui risulta la scelta di frequenze di oscillazioni elettromagnetiche ben precise.

La coerenza nell’organismo, è un importante principio di amplificazione. Membrane e pareti cellulari con i loro componenti lipidi allineati, sono dei mediatori inequivocabili di coerenza, soprattutto perché con la diffusione di radicali paramagnetici, come ossigeno e monossido di azoto, vengono allineati in gruppi anche gli spin delle molecole delle membrane e precisamente per mezzo del campo magnetico naturale più elevato (3,8 Tesla). Anche l’intreccio dei neuroni è un attrezzo di coerenza. Questo è rilevabile dalla somma dell’attività elettrica nell’EEG: onde Alfa (stato meditativo, occhi chiusi), onde Delta (sonno), onde Theta (stato comatoso). Campi elettrici coerenti si sviluppano anche nelle fibre muscolari e i neuroni pilotano l’impostazione e rigenerazione dell’albumina. Nel capitolo 4 abbiamo appreso che tutto, anche le proprietà delle connessioni molecolari, dipende dalla consapevolezza. Però la legge conosciuta come “paradosso quantistico di Zenone” che è stata già presentata in dettaglio nel capitolo 3, dice che il cambiamento di stati quantici sotto osservazione continua (e le connessioni veicolano quasi un’osservazione reciproca) non è possibile, nemmeno quando ulteriori eccitamenti energetici vogliono imprimervi un effetto risonante. I loro gradi energetici sono congelati perché la diffusione delle onde di probabilità è impedita dalla connessione. Solo stati quantici “inosservati” possono mutare. Per questo non esistono più nuovi stati dentro un lasso di tempo determinato. È così garantito che connessioni deboli avviate dalla consapevolezza vengano continuamente modificate, mentre connessioni salde possono essere influenzate molto difficilmente dalla consapevolezza.

Connessioni deboli, o elastiche sono presenti nel nostro corpo tra i filamenti muscolari, associate quindi a miosina e actina all’interno delle fibre e anche nei canali delle membrane delle cellule nervose. È proprio per questo che ci risulta facile apprendere ad utilizzare queste strutture. Le connessioni salde o rigide sono presenti tra altre proteine e nel DNA. Le informazioni che provengono dalla consapevolezza non hanno su di esse alcuna influenza, per esse sono tabù.

Anche energie e informazioni estranee che premono dall’esterno, se non sono ionizzanti come la radioattività di tipo gamma, arrivano a esercitare un effetto sulle coesioni molecolari se il loro tempo è scaduto. In ogni modo, in seguito non solo è possibile una nuova costruzione bensì anche una ricerca del passato, quasi una messa a zero, un resettaggio. Per questo meccanismo esistono già dei brevetti che guarderemo più avanti.

Qualcosa del genere può riprodursi anche nel corpo umano? Sì.

Stabiliamo in primo luogo quanto segue: La guarigione del corpo avviene sia attraverso processi di consapevolezza e sia all’aiuto della tecnica.

 

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