FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità
La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.
Capitolo 5 - Febbraio 2015
Realtà e Informazione: Cosa sono per noi?
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«Tutto quello che attraverso osservazione o astrazione della nostra percezione riteniamo “Cosa Vera” e che secondo la scienza naturale definiamo reale (materiale), sotto tale forma non può essere considerato identico alla realtà intrinseca».
Hans Peter Dürr
Nessuno dubita che siamo “reali”, che esistiamo qui e adesso. Ma cos’è questo “reale”? In che modo siamo noi “reali”?
Sono domande di rilievo. Perché, se la nostra consapevolezza commuta la realtà, bisogna riflettere seriamente di quale realtà si tratta. In effetti noi percepiamo veri e reali aspetti della nostra vita completamente diversi. Distinguiamo un mondo immaginato che viene definito esclusivamente nei nostri pensieri e un mondo sognato che nasce in qualche modo anch’esso dai nostri pensieri. O si tratta di un errore? Forse all’origine del mondo sognato ci sta qualcosa di diverso e i nostri pensieri sono solo un suo risultato. Sennonché sia esso come sia, il ruolo principale lo gioca la nostra percezione della vita di ogni giorno. È questo il mondo reale, o forse no?
Dal punto di vista dell’uomo moderno, realtà è quello che noi possiamo percepire con i sensi, quindi misurare, perché anche i sensi sono apparecchiature di misura. Si può però solo misurare ciò che scambia energia con le apparecchiature di misura e che può essere trasformato in forze che agiscono sulle masse. Ma sia le apparecchiature di misura e sia gli organi del sensorio, sono costrutti di materia che possono essere influenzati da pensieri ed emozioni. Ciò è possibile sia durante veglia consapevole come anche nel sogno. Noi, dove ci situiamo adesso?
Noi crediamo di osservare, di percepire la verità. Se un auto sembra venirci addosso, è comprensibile se saltiamo per scansarci. Questo però, checché se ne dica, non è un criterio per definire se stiamo sognando o se stiamo vivendo un evento “reale”. La percezione dell’auto normalmente è un processo complesso durante il quale le impressioni sensoriali e la loro valutazione giocano un ruolo importante nelle strutture nervose del cervello. Le impressioni destate dai sensi vengono valutate secondo regole proprie al cervello. Ma come faccio a stabilire se l’impressione sensoriale trae origine da qualcosa che sta veramente accadendo, o se è solo un’allucinazione o un qualunque altro stato cerebrale a farmelo credere? Tutto quello che noi percepiamo è un costrutto eseguito con l’aiuto del nostro cervello. Solo lui decide quello che è reale. Egli fa uso di informazioni proprie, ricorre alle sue proprie esperienze, e interpreta gli stimoli secondo le sue proprie regole. Tutto questo è dunque pura soggettività, ugualmente valida per sogno e realtà.
I costrutti ci appaiono veri perché altri individui riferiscono di eventi uguali nelle stesse condizioni. Questo però è ancora lontano dallo stabilire che il mondo fuori di noi è un mondo obiettivo. Noi valuteremmo veri e reali anche sensazioni fisiche quali i dolori. Ma proprio questi stimoli possono essere repressi e così sparire dalla consapevolezza, come possono anche essere recepiti con intensità e tal modo amplificati.
La formazione di realtà incosciente ha luogo per esempio nel sogno, in presenza di allucinazioni e nella fantasia; quella della realtà cosciente, ha luogo p.es. nel mondo rappresentato mentalmente al fine di pianificare la nostra condotta di vita.
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