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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 6 - Marzo 2015

Fondamenta delle arti guaritrici

 

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6.2 Retroset e guarigione

 

Tutti gli elementi che costituiscono la nostra massa presentano due forme basilari: nuclei di atomi ed elettroni, ambedue sempre insieme, corredati di cariche. Le cariche sono sorgenti di potenziali.

Energia di campo e potenziale sono da 15 miliardi di anni rigorosamente correlati con le cariche. Questa energia approvvigiona l’intero universo. Cariche e distribuzione delle cariche, con i loro campi relativi e con i potenziali, azionano il totale dei processi detti chimici, che in realtà sono processi fisici.

Agglomerati diversi generano potenziali diversi. Quando potenziali diversi si trovano l’uno accanto all’altro, sorgono dei gradienti. Questi rapporti di potenziale generano le forze dei campi elettrici ed elettromagnetici, con alcuni dei quali abbiamo già fatto conoscenza. Ogni organismo sia esso corpo intero, tessuto muscolare, organo, cellula, molecola, fino al protone ed elettrone, alberga cariche specifiche e di conseguenza anche grandezze specifiche di potenziali. Con l’aiuto del campo elettrico la carica può lavorare e l’energia di cui necessita è inesauribile. Ma da dove viene questo continuo rifornimento energetico?

La fisica ha difficoltà a dare una risposta. Il fisico D. K. Sen dice a tal caso: «La connessione tra il campo e la sua origine è stata e continua ad essere il problema insoluto più difficile dell’elettrodinamica classica e quantistica» (Sen 1968). Nel frattempo è opinione comune considerare che questa energia può essere fornita esclusivamente dal vuoto.

L’insieme delle funzioni del nostro corpo è connesso a specifici potenziali: di lavoro, di riposo, Zeta, di lesione, Redox, tanto per elencarne alcuni. Il ruolo che i potenziali di lesione hanno sulle membrane cellulari generiche, è da tempo conosciuto. La lesione di una membrana significa il fluire insieme delle cariche ioniche prima separate. La polarizzazione del rapporto di cariche negative e positive diminuisce. Questi indebolimenti di polarità pilotano reazioni immunitarie e processi di riparazione, in altre parole attivano i processi di guarigione. Che succede quindi?

Consideriamo l’esempio concreto di qualcosa che si svolge in noi continuamente. Ladri di elettroni, chiamati anche radicali liberi, distruggono coesioni molecolari in una membrana che a causa di ciò diventa un “passino” permeabile agli ioni. La conseguenza è il sorgere localmente di una tensione elettrica inversa al potenziale delle altre membrane. Ai confini della membrana intatta si spengono i gradienti elettrici di senso opposto. Questo è il processo strategico per la stimolazione d’istanti di tempo (fotoni Time-Like). Proviamo a capirlo meglio.

I potenziali più noti sono quelli di lavoro e riposo di nervi e muscoli. Dalla fisiologia dei muscoli, sappiamo che le cellule staminali del muscolo si formano sempre dove potenziali di attività muscolare provocano la sintesi e la rigenerazione del colesterolo (bodybuilding).

Cellule che devono compiere il loro compito in organi specifici, si differenziano. Ma affinché le cellule si rigenerino, devono sempre nuovamente de-differenziarsi (vedi biologia), che significa ritornare ad uno stato precedente. Da ciò trae origine la formazione di cellule staminali.

Anche le cellule del sistema nervoso necessitano sempre un nuovo azzeramento per potere rispondere flessibilmente agli stimoli ambientali. Melitta Schachner del centro di Amburgo di Neurobiologia molecolare dice a tal proposito: «Quando le vecchie cellule vogliono formare nuove sinapsi, devono riconvertirsi ad uno stadio immaturo quando le era possibile farlo» (Melitta Schachner in Spiegel 43/2003).

Il segnale per la de-differenziazione delle cellule del sistema nervoso parte dai propri impulsi elettrici: i potenziali di lavoro già ricordati.

La formazione di cellule staminali per via degli impulsi nervosi, può essere descritta come segue: eccitati da speciali impulsi elettrici, sulle punte delle fibre nervose che si erigono nell’area ferita, si formano cellule primordiali incapaci e capaci di nulla e di tutto. Si tratta di cellule embrionali, in uno stadio iniziale così come si formano all’inizio della vita nell’utero materno. Da ognuna di queste cellule si potrebbe costruire un essere nuovo o rispettivamente una copia esatta di ogni singola persona, oppure solo una qualche cellula molto specifica con funzioni limitate all’interno dell’organismo. Questa mutazione di cellula indifferenziata nella differenziata, avviene con la chiusura enzimatica di specifiche predisposizioni ereditarie nella cellula e solo di volta in volta fin quando è attivo il programma necessario a specificare la cellula stessa.

Altre particolarità delle funzioni del potenziale sono state definite senza ombra di dubbio in tempi molto recenti: se un muscolo viene attivato spesso, all’aiuto del proprio potenziale attivo, fa crescere la massa delle molecole di proteina actina e miosina per essere in grado di sostenere meglio la più elevata sollecitazione delle fibre. È questo quello che oggi è definito bodybuilding. In parallelo viene sollecitata la perfusione tissutale, attraverso cui viene forzato un arricchimento sensato di ossigeno e substrato e con questo la formazione di adenosina trifosfato (ATP) nei tessuti cellulari. Tutti profittiamo di questo effetto benefico quando intuitivamente, dopo un lungo periodo di riposo sentiamo il bisogno di sgranchirci e stiracchiarci a cui segue lo scatenarsi di un temporale del potenziale attivo.

Risultato: l’attività di muscoli e nervi eccitano geni per la sintesi di proteine e quindi per la rigenerazione dei tessuti attraverso il fluire contemporaneo del proprio potenziale campione. I geni ricevono l’informazione dagli enzimi che, per modo di dire, vengono inseriti elettromagneticamente.

 

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