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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Sabbataismo e Martinismo

Dicembre 2024


In vari articoli di questa rubrica ho trattato del Sabbataismo (o Sabbatianesimo), il movimento qabbalista eretico che si è fatto carico - soprattutto nella sua declinazione europea del Frankismo - di accelerare il cammino della civiltà occidentale sulla via della modernità.
Tanto i Sabbataisti quanto i Frankisti praticavano l’ospitalità sessuale, cioè le donne di casa dovevano offrirsi ai visitatori; ed anche la loro vita familiare era piuttosto movimentata, a giudicare da questa dichiarazione di un frankista polacco:

 

è lecito avere figli e avere rapporti sessuali con la moglie di un altro o con la propria sorella, o anche - seppure di nascosto - con la propria madre. Essendo vecchio ormai, non lo faccio più, ma vent’anni fa (e sono ventiquattro anni che professo questa fede), ho avuto rapporti carnali con la moglie di mio figlioe credo che questo sia permesso, perché Dio ci ha comandato di fare così.

 

Per tutto l’arco del diciottesimo secolo, il centro delle attività dei Sabbataisti e dei Frankisti fu la Massoneria. Furono loro a promuovere l’adozione in Massoneria degli Arcana Arcanorum napoletani, nonché di altri perfezionamenti del grado di maestro fondati su pratiche sessuali.

Jacob Frank (1726-1791), il fondatore del Frankismo, era nato in Ucraina e cresciuto in Polonia, e dopo la sua iniziazione alla cerchia interna del Sabbataismo nel 1752 (secondo un rituale che viene tuttora trasmesso solo oralmente), le sue idee si erano lentamente spostate dall’ortodossia del movimento - originariamente rivolto al solo mondo ebraico - all’intuizione che infiltrare la civiltà europea e cambiarla dall’interno dovesse essere il suo compito fondamentale.

Dopodiché, spostatosi in Turchia, aveva giocato un ruolo di primo piano nello sviluppo del movimento Donmeh, mettendosi in luce con l’eccellere in quelle azioni strane (assimilabili ai non-fare dello sciamanesimo - vedi vari articoli di questa rubrica, p. es. Il kula ring) che rivestivano il valore, per i Sabbataisti più avanzati, di un segno di devozione.

Così si gettò nel mare, che non volle prenderlo e lo resuscitò vivo, e compì strane gesta violando pubblicamente lo Shabbat; oppure, durante una funzione in una sinagoga, prese il rotolo della Torah, si abbassò i pantaloni e vi sedette sopra con le natiche nude.

Poi, sulla tomba di Nathan (di Gaza - il più fedele collaboratore di Sabbathai) formulò per la prima volta il suo programma, (dicendo: “Nathan di Gaza) ordinò che, dopo la sua morte, nella sua bara fosse posto un sacco di terra, dando così un segno che desiderava convertire il mondo spirituale nel mondo carnale. Ma io vi dico che già in questo mondo tutto ciò che è nello spirito deve farsi carne come la nostra carne. Allora tutti vedranno, come si vede ogni cosa visibile”

Poi Frank era tornato in Polonia, ed aveva cercato di applicare le proprie teorie alla sua patria. Proprio lì, come vedremo, avrebbe incontrato lo choc addizionale dal quale sarebbe venuta la progressiva affermazione del Frankismo nel mondo.

Una delle più importanti linee di trasmissione del Frankismo in Europa è quella che parte da Samuel Falk (1708-1782): rabbino, qabbalista e alchimista, nato in Baviera o in Ucraina, che si era trasferito a Londra negli anni trenta del settecento.

Un’importante peculiarità di Falk sta nel fatto che visse prima dell’irruzione dei missionari frankisti in occidente. Egli apparteneva alla prima ondata, quella dei missionari sabbatisti, più interessati a diffondere il messaggio di Sabbathai tra gli Ebrei che tra i gentili; si direbbe però che avesse elaborato idee analoghe a quelle di Frank, e difatti sarebbe stato un gentile - lo svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772) - il suo discepolo preferito.

Secondo vari storici, nella linea di Falk e Swedenborg è anche da collocare l’esule Re di Corsica, Theodore Neuhoff (1694-1756): per alcuni un avventuriero folle, per altri un genio assoluto che auspicava - con circa due secoli di anticipo - l’avvento di un governo mondiale.

Come vedremo in un prossimo articolo, un seguace livornese di Neuhoff - Gregorio Attiman - ebbe forse una parte … nelle origini del moderno voodoo.

È difficile affermare se possa essere attribuito a Swedenborg l’avere introdotto la magia sessuale nell’esoterismo europeo. Infatti nel settecento furono in molti a occuparsene, perché le rigide regole imposte dalla Chiesa rendevano di fatto obbligatorio - per chi volesse cimentarsi nel campo delle spiritualità alternative - il prendere posizione in favore di un atteggiamento più libertario.

Comunque sia, il suo interesse era nato dalle somiglianze tra certe pratiche qabbaliste di ritenzione del seme ed il tantrismo. Trovò che non solo in queste due discipline, ma anche in varie forme di yoga, nel taoismo ed in pressoché tutte le forme di alchimia orientale esistono pratiche simili. Per esempio, secondo i taoisti, l’eccitazione ripetuta e disciplinata senza emissione (“alchimia fisiologica”) potenzia la mente, fa risplendere il corpo, aumenta la longevità (fino all’immortalità) e produce comunicazione con gli dei (Fan Fu Ruan: Sex in China - New York, 1991).

Swedenborg sposò con il massimo dell’entusiasmo l’idea che la perfezione spirituale potesse essere raggiunta attraverso il controllo dell’eiaculazione, e (grazie anche alle sue ampie conoscenze di anatomia) divenne esperto in questa pratica fino al punto di riuscire a controllare consapevolmente l’intera muscolatura dell’apparato genitale.

Egli scrisse che se la struttura del testicolo fosse esaminata adeguatamente, sarebbe evidente che è così meravigliosamente costruita su principi geometrici, che nulla di più perfetto vi può essere.

Nella preparazione alchemica del seme nei testicoli egli ravvisava il punto di saldatura tra qabbalah ed alchimia; e fu pioniere nell’identificare l’analogia anatomica tra il pene e il clitoride, testimonianza - a suo dire - dell’androginia umana.

Moshe Idel ha bene illustrato le conclusioni a cui giunse Swedenborg in Metafore sessuali e pratica nella Kabbalah:

 

L’unione mistica del pensiero con la sua fonte è, nella qabbalah, strumentale all’obiettivo principale, il concepimento. (Invece, nei sistemi tantrici,) la coscienza mistica - il bodhicitta - è uno scopo in sé, mentre lo stato perfetto si ottiene con l'immobilizzazione del flusso di seme virile … i cabalisti mettono l’unione mistica al servizio della procreazione, il tantra mette i rapporti infruttuosi al servizio della coscienza mistica.

La ricerca di Swedenborg trovò infine uno sbocco nel matrimonio mistico, al quale egli venne iniziato dai Fratelli Moravi: una struttura di facciata sabbataista, in cui Falk l’aveva introdotto.

Si tratta di un sistema di esercizi, tanto fisici quanto spirituali, fondato sull’analogia tra le dinamiche sessuali umane e quelle dell’androgino Adam Kadmon.

Sabbathai Zevi soleva praticare il matrimonio mistico sedendo sotto la chuppah, il baldacchino nuziale, e cullando tra le braccia il rotolo della Torah, al quale cantava canzoni d’amore; però fu Frank a trasformarlo in un rito destinato a trasformare le cose del cielo in carne come la nostra carne, sostituendo il rotolo con una donna nuda (alla quale era consentito di sedere sotto la chuppah, bestemmia gravissima), e svolgendo su di lei operazioni mistiche molto sui generis.

Era stato proprio a causa di un eccesso di Frank in questa pratica che si era avviato un pogrom contro gli Ebrei in Polonia:

 

e presero la moglie del rabbino locale (anche lui appartenente alla setta), una donna bella ma priva di discrezione, la spogliarono nuda e le posero sul capo la corona della Torah, la fecero sedere sotto la chuppah come una sposa, e si ballò una danza attorno a lei. Celebravano con il pane e con il vino dei condannati, e allietavano i loro cuori con la musica come il re Davidee, nella danza, a turno si gettavano su di lei

In verità, niente di male ne sarebbe venuto se l’orgia si fosse svolta in privato; ma purtroppo Frank, in un eccesso di zelo nella missione di parlare ai cristiani, aveva aperto le finestre, affinché chiunque potesse assistere alla celebrazione ...

Il metodo del matrimonio mistico secondo Frank impone al praticante una meditazione sulle lettere ebraiche e sulle sephiroth, accompagnata da particolari ritmi respiratori che suscitano l’erezione; dopodiché, astenendosi dal raggiungere l’eiaculazione, si entra in una trance equiparabile ad un orgasmo costante, che presso i Fratelli Moravi veniva identificata con la reintegrazione.

Ma ahimè, il dispendio di energia nervosa che era necessario per mantenersi in uno stato di erezione perenne, causava a Swedenborg gravi inconvenienti. Un giorno sparì, e venne ritrovato nudo e delirante nella cappella di Fetter Lane; un avvenimento che impressionò molto William Blake, il quale scrisse la religione sessuale di Swedenborg è pericolosa.

Anche in seguito ad altri episodi di questo genere, è eufemistico dire che, con il tempo, l’entusiasmo di Swedenborg verso i Fratelli Moravi si raffreddò un po':

 

Mi è stato dimostrato di che specie fossero gli amori immondi di costoro, proprio dal modo in cui essi sostengono tali amori con calcoli immondi, mediante sensazioni indotte nella zona delle membra genitali, prima nelle ghiandole dell’inguine, poi attraverso un certo approccio dalla zona del ventre verso quella zona; poi attraverso l’induzione della sensazione nel membro genitale stesso, successivamente in direzione dello scroto, e poi contemporaneamente nell’alluce del piede sinistro; ed attraverso una sensazione di bruciore sotto la pianta del piede sinistro, soprattutto nell’unghia dell’alluce del piede sinistro, che alla fine risponde con un bruciore ardente nello scrotocosì si sono evoluti i loro fetidi amori, perché tengono infimo conto dei loro partner, e considerano i loro coniugi come vasi urinari nei quali ciascuno può versare la propria urina. A tal punto odiano e abominano i loro coniugi, l’amore coniugale, anzi tutto il sesso femminile. Di conseguenza, tutti gli amori vengono di là deviati in un altro canale, affinché la loro vita possa finalmente essere davvero sporca.

È interessante in questo passo anche il rapido accenno al lato fetish della dottrina sabbataista-frankista, secondo cui l’energia sessuale procede dalla pianta alla punta del piede sinistro: una nozione che si salda idealmente a varie altre testimonianze sull’importanza esoterica dei piedi.

Così Castaneda, in Tensegrità, afferma che le piante dei piedi siano le uniche parti del corpo umano in grado di preservare la consapevolezza; così Elliot Wolfson, ispirandosi allo Zohar, accosta le dieci dita dei piedi alle dieci qlipoth; così, secondo Roy Rosenberg, le potenze maschili e femminili (che governano i piedi) spesso desiderano adescare gli studenti cabalistici, che vedono in loro un’allusione al corpo santo, e cercano di essere inclusi in esso (Roy Rosenberg: The Anatomy of God - New York, 1973).

Ancora, nello yoga tantrico secondo B. C. Ghosh, il flusso delle correnti psichiche nel corpo può essere bloccato prendendosi - o facendosi prendere dal partner - l’alluce in bocca, una tecnica che faciliterebbe il controllo del flusso seminale durante l’erezione prolungata; ed in altri rituali, sempre l’alluce svolgerebbe un ruolo cruciale nel controllo del respiro, ed il massaggio degli alluci di entrambi i piedi regolerebbe tutti i cambiamenti ed i ritmi ciclici dell’intero corpo (Omar Garrison: Tantra, the yoga of sex - Londra, 1972).

In questo flusso plurimillenario si inserisce anche Swedenborg, quando afferma che se si avverte un dolore all’alluce del piede sinistro …  si tratta di un Dolore di origine spirituale: perché quell’alluce comunica con i genitali, e i genitali corrispondono al Verbo.

È una questione controversa se il corpo massonico destinato a trasmettere gli ideali di Swedenborg fosse stato creato da lui o dai suoi seguaci. Esistono testimonianze di Logge giacobite franco-svedesi fin dagli anni quaranta del settecento; però la prima comparsa di un vero e proprio Rito Svedenborghiano è ad Avignone nel 1773, ovvero un anno dopo la morte del suo ispiratore, e sembra che non sia durato più di una decina d’anni.

È una nozione poco nota che la discendenza del Rito Svedenborghiano avignonese sia poi passata al Grande Oriente d’Italia: infatti, nel 1982, una sua patente venne trasmessa dal massone inglese Desmond Bourke allo storico della Massoneria Michele Moramarco (1953- ), che lo risvegliò sotto il nome di Antico Rito Noachita.

Comunque sia, nel 1784, il grande ermetista francese Dom Pernety (1716-1796) ed il missionario frankista Thaddeus Grabianka (1740-1807) fecero un secondo tentativo di insediare una Massoneria svedenborghiana nella città francese, dando vita agli Illuminati di Avignone. Avevano rituali segreti nei quali lavoravano nudi, praticavano il sesso di gruppo e si offrivano l’un l’altro le figlie; e si ritrovava anche presso di loro il culto dei piedi svedenborghiano, qui inteso come simbolo di reintegrazione, in quanto è con un tallone che la donna del Protovangelo (considerata figura della Vergine Maria) schiaccia il capo al serpente.

C’è stato chi ha ravvisato negli Illuminati di Avignone il punto di saldatura tra il Sabbataismo primitivo della linea Falk-Swedenborg ed il Frankismo, supponendo che sia stato Grabianka a saldare la dottrina svedenborghiana sul piede con la venerazione di Jacob Frank per la Madonna Nera di Czestochowa (che lo accomuna, curiosamente, a Papa Giovanni Paolo II): una svolta cui vale la pena di accennare, perché senza di essa Frank non avrebbe mai messo a punto le sue tattiche per la colonizzazione dell’Europa cristiana, ed avrebbe probabilmente continuato a concentrare la propria opera sulla sola Polonia.

Tutto cominciò quando venne confinato nel monastero di Jasna Gora, un luogo abbastanza remoto perché i suoi nemici potessero illudersi di essersi liberati di lui. La sua prigione era rigorosamente separata dalle camere dei pellegrini che venivano a venerare la Madonna Nera, dipinta - secondo la leggenda - dall’evangelista Luca, sopra un frammento della tavola dell’Ultima Cena.

Sotto l’influsso di quell’immagine, il cambiamento di Frank fu profondo. Gli venne misteriosamente rivelato che Czestochowa era il vero Monte Sion, dal quale la Shekhinah (la Grazia Divina) si sarebbe rialzata dalla polvere.

Mentre altri qabbalisti, prima di lui, avevano dissertato sulle similitudini tra la Shekhinah degli Ebrei e la Vergine dei Cristiani, egli fu il primo ad affermare che erano la stessa cosa, ed andò anche oltre: secondo quello che la Madonna Nera gli aveva rivelato, non esisteva nessuna separazione tra Lei, Dio e il Messia, perché anche Dio e il Messia sono donne.

Di lì gli venne l’intuizione che l’incarnazione della Fanciulla Divina fosse sua figlia Eva (che era anche la sua compagna), e la presentò ai Frankisti come colei che gli sarebbe succeduta alla guida del movimento: una scelta più che felice, perché Eva Frank (1754-1816) aveva spiccate doti di leader, ed il suo ruolo nel lancio del Frankismo in Europa sarebbe stato fondamentale.

Ora i Frankisti potevano presentarsi dinnanzi a Eva solo vestiti di bianco, cadere con la faccia a terra senza alzare gli occhi sopra di lei, baciarle i piedi e masturbarsi: una forma rituale che sarebbe stata recuperata pari pari da Charlie Manson, due secoli dopo.

Dopodiché, gli sarà permesso di baciarle la mano; lei lo chiamerà “Fratello” e gli chiederà qual è il suo desiderio più caro, e lui le risponderà con Cantico dei Cantici, 5: 2 - Aprimi, sorella mia, amore mio

Dopo la sua liberazione da Jasna Gora, Frank e Eva vennero ospitati in Moravia nella tenuta della cugina di lui, Schondl Dobrushka: anche lei una figura di spicco nell’arcipelago del Sabbataismo, nota come La Puttana di Brunn.

La Puttana di Brunn era madre di dodici figli, tra i quali Moses Dobrushka (1753-1794), il protagonista dell’articolo di questa rubrica Le visioni di Dobrushka (una cosa che non ho messo in quell’articolo, perché non lo sapevo, è che fu autore di un pionieristico testo di Filosofia sociale).

Fu a Brunn che Moses Dobrushka conobbe Thaddeus Grabianka, il quale gli avrebbe aperto le porte dell’universo svedenborghiano, e suggerito il disegno di dare vita anche lui ad un Ordine massonico di indirizzo frankista.

Non più di qualche anno dopo, Dobrushka lo avrebbe creato in Austria - con il nome di Ordine dei Fratelli Asiatici - ispirandosi al pensiero di Saint Martin, che forse ne faceva parte.

Secondo alcune testimonianze, ai due gradi asiatici più elevati (Maestri Saggi e Sacerdoti Reali) si offriva la possibilità di praticare le evocazioni angeliche degli Eletti Cohen.

Gli Asiatici sono un’associazione che merita di essere presa in considerazione, se non altro, per il suo sbalorditivo successo; che la condusse, nell’arco di pochi anni, ad annoverare migliaia di membri in tutta Europa.

Può forse apparire strano che un corpo rituale pervenuto - nel suo momento migliore - a trainare la diffusione della Massoneria in Europa, sia caduto nel dimenticatoio; e va notato che questo non accadde soltanto agli Asiatici, bensì a tutta l’immensa foresta delle associazioni frankiste sorte in quel periodo, delle quali oggi non si ricorda più quasi nulla.

Per quanto molti tendano ad attribuirne la causa alla volontà dei missionari di cancellare le proprie tracce, la mia opinione è che piuttosto ne furono responsabili le chiese cristiane, le quali nel fiorire delle spiritualità alternative videro sempre il loro primo nemico; fino al punto di indurre nell’opinione pubblica quell’assurdo fenomeno - oggi, purtroppo, assai fiorente - che è l’antimassonismo.

Anche in seguito a questa rimozione, la storia degli Asiatici è oggi poco chiara. Secondo Carlo d’Assia-Kassel (1744-1836), che fu per un certo periodo il loro protettore, l’Ordine sarebbe già esistito a Vienna intorno al 1750, con il nome di Cavalieri e Fratelli della Luce (e c’è da presumere che non avesse ancora preso molto da Saint Martin, nato nel 1743); però la sua uscita allo scoperto risalì agli anni ottanta del settecento, ad opera di un collaboratore bavarese di Dobrushka, Hans Heinrich von Ecker und Eckhoffen (1750-1790).

In realtà, un tratto che distingue gli Asiatici dagli altri Ordini settecenteschi è che, presso di loro, la filiazione sabbataista-frankista non era tenuta segreta, ma anzi ostentata, fino a partire dalla leggenda che ne rappresentava il mito fondativo. Infatti la fonte della loro dottrina sarebbe stato un monaco chiamato Justus Bischoff, che l’aveva ricevuta a Gerusalemme da un tale Azariah; e quest’ultimo, per diffonderla, viaggiava instancabilmente di città in città, incarnando una sorta di archetipo del missionario frankista.

Nel 1785, l’Ordine era già abbastanza cresciuto da coprire tutta l’Austria e varie nazioni estere, tra le quali Germania, Prussia, Francia, Inghilterra, Olanda, Danimarca, Svezia, Ungheria e Lituania.

Quattro Province coprivano il territorio dell’intera Europa, e pare che i nomi loro attribuiti fossero quelli degli stati dell’essere più elevati secondo la qabbalah - Aziloth (la creazione atemporale), Beria (la creazione visibile), Zesira (la creazione dello spirito) e Asia (la creazione dei mondi) - in ottemperanza al frankiano tutto deve farsi carne.

Ma il successo degli Asiatici aveva destato molte gelosie; così, nel dicembre di quello stesso anno - si dice rispondendo a pressioni massoniche - l’Imperatore Giuseppe II mise l’Ordine fuori legge in quell’Austria che ne era il centro e la fonte.

Sarebbe sopravvissuto all’estero, in forma frammentaria, fino all’ottocento. In alcuni Paesi gli Asiatici confluirono nelle file degli Illuminati di Baviera, per rimanere poi coinvolti nelle sanguinose persecuzioni ai loro danni.

Però, se gli Asiatici come associazione perirono presto, altrettanto non si può dire dei loro insegnamenti magici, che nel secolo successivo ritroviamo un po’ dappertutto: così, per esempio, Paschal Beverly Randolph (1825-1875) li rivendicava tra le fonti della Fraternitas Rosae Crucis statunitense, ed altrettanto avrebbero affermato - in Inghilterra - i fondatori della Golden Dawn.

L’ipotesi che il vuoto di notizie intorno alla giovinezza di Martinez de Pasqually celasse la sua qualifica di missionario frankista - esaminata, in tempi recenti, dallo storico delle religioni Gérard Galtier (1949- ) - venne indirettamente sostenuta, nell’ottocento, da Reghellini de Schio (1757-1853) e da Papus (1865-1916), secondo i quali Swedenborg aveva iniziato Martinez agli Illuminati di Avignone, e cautamente ripresa da René Le Forestier (1868-1951) quando scrisse:

 

Malheureusement, il se trouve que Pasqually a étéun de ces personnages énigmatiques qui surgissaient alors à l’improviste sur la scène du monde, l’occupaient quelque temps, puis disparaissaient brusquement, sans qui l’on n’ait jamais su exactement d’où ils venaient et quelle avait été ou quelle fut leur carrière avant et après la courte période pendant laquelle ils avaient attiré sur eux l’attention publique.

Secondo uno dei massimi storici dell’esoterismo settecentesco, Karl R. H. Frick (1922-2012), l’insegnamento originario di Pasqually conteneva una componente sessuale, che risultava particolarmente importante negli insegnamenti e nei rituali dei gradi più elevati:

 

L’introduzione dell’elemento religioso-sessuale nell’edificio didattico degli Eletti Cohen era perfettamente coerente con la visione del mondo che emerge dall’insegnamento di Martinez, quella degli antichi principi-guida della gnosi medievale (Karl R. H. Frick, Die Erleuchteten - Graz, 1975).

Nel diario di Samuel Falk, oggi custodito nella Sinagoga Unita di Londra, figurano glifi per le evocazioni angeliche molto simili a quelli di Martinez. Come scrisse Gersom Scholem (1897-1982), è un parallelismo che dà da pensare, e Marsha Keith Schuchard (1940- ) ne trae senz’altro la conclusione che esistesse un legame diretto tra i Cohen e Falk.

Mi pare che l’ipotesi di una parentela Martinisti-Sabbataisti dia ragione a quanti affermano che il Martinismo sia una forma di esoterismo cristiano.

Lo è senz’altro, almeno nella misura in cui trascende quella contrapposizione spirito-materia che - nel cristianesimo exoterico - si manifesta in forma di sessuofobia.


Daniele Mansuino


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