Tra immagine e parola

Conversazione con Giosetta Fioroni
di Doriano Fasoli per Riflessioni.it

- maggio 2005
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Lei ha conosciuto Toti Scialoja: che ricordo ne conserva? E come giudica la sua produzione poetica?
Ho conosciuto molto bene Toti Scialoja che è stato prima mio professore all'Accademia di Belle Arti e anche mio maestro di vita e carissimo amico. Pittore rigoroso di un astrattismo dalle varie ed "emozionate" versioni, è stato a mio avviso (e non solo mio... Raboni mi ha scritto parole grandi di ammirazione) un Poeta tra i maggiori del Novecento. E non solo per le prime incantevoli filastrocche, per i deliziosi nonsense, ma per le poesie di Costellazioni ( poesie del '93-'96, esametri ) e per Rapide e lente amnesie del '94... ancora esametri, da Toti stesso definiti così... in quanto "cesura tra ottonario e un novenario accoppiati" una poesia dalla doppia temporalità, tra il fragore del presente e una meravigliosa sonorità allusiva al ricordo e alla memoria. In un "paesaggio" evocante immagini e figure di cinerea e tragica bellezza.

Che rapporto c'è tra immagine e parola? Che uso fa lei della parola?
Nel mio caso c'è stato un rapporto molto stretto. La parola è stata un agent provocateur (come dicono in Francia) per me autore figurativo. Nel senso che i testi... le parole della poesia e della prosa mi hanno sempre "ispirata". Mi hanno ispirato delle immagini parallele non illustrative, che dovevano legarsi emozionalmente, allusivamente all'opera letteraria.
Io ho realizzato libri e opere-grafiche con molti autori. Ricorderò solo alcune di queste: il libro Ozio con Parise, Meteo con Zanzotto, Marionettista con Ceronetti, Dossier Vado con Garboli, Esercizi di Lettura con Rasy... e grafiche, incisioni e acquetinte con Arbasino, Marcoaldi; De Luca, Magrelli ecc. ecc. Vado col pensiero infine, al libro di Padre Giovanni Pozzi La Parola Dipinta mirabile tracciato per chiunque si interessi alle connessioni tra Parole e Immagine.... breviario ineludibile su questo tema che dal passato-storico dell'intreccio parola/segno, arriva ai nostri giorni.

È mai stata tentata a fare poesia?
No, ho scritto solo filastrocche per raccontare anche in versi, oltre che nei ritratti e nelle foto, il mio grande amore per Petote, un cane (fox-terrier a pelo liscio) che è stato inizialmente con Parise, con noi e, dopo la morte di Goffredo, è vissuto con me fino al 17 ottobre 2000.

Qual è il colore, nella sua arte, da cui si sente più rappresentata?
Penso sia l'argento, ossia una vernice color alluminio che io ho usato per più di un decennio, su tele e su carte.... e che uso ancora adesso. Un colore dotato di "qualità" metafisiche... un noncolore direi!

E il sentimento?
Questa è una domanda difficile...! Io penso di avere quello che banalmente si dice... una natura sentimentale. Ho spesso cercato di "raccontare"... questa memoria/sentimentale nel mio lavoro... chissà se ci sono, almeno un po' riuscita??

Le piace il cinema? Che tipo di film vede?
Il cinema mi è sempre piaciuto molto... da Billy Wilder a François Truffaut. Per anni, quando da giovane abitavo a Parigi ('59-'63), andavo alla Cinémathèque e vedevo molti film al giorno... facendo una vera indigestione... ho visto di recente l'Otello di Orson Welles... regista tutto molto amato. Oggi tra i registi italiani... ne prediligo due: Mimmo Calopresti e Mario Martone.

Ha conosciuto Carmelo Bene? Le piacevano le sue personalissime "letture" dei testi shakespeariani?
Non ho conosciuto personalmente Carmelo Bene... ma sono stata da sempre una sua ammirata spettatrice. Lo vidi per la prima volta nei lontani '60 quando in una villa privata sulla Cassia mise... “en espace” Cristo '63. Tutto l'insieme di lui blasfemo crocifisso a torte in faccia, della pipì azzurra sugli spettatori accovacciati per terra, del buio improvviso in tutte le stanze... con rapido borseggio... e sparizione... erano estremamente stupefacenti, geniali e scandalosi già allora. A Roma se ne parlò per molto tempo. Poi molto dopo ricordo, per indelebili flash il magnifico Pinocchio... e le letture dei Russi..."Pasternak, Majakovskij, Esenin, Blok. Quattro modi diversi di morire in versi" e... Shakespeare e l'Otello... fino a uno degli ultimi spettacoli, che vidi all'Argentina, che si svolgeva in un costante vento che sollevava i panni di due grandi armadi posti uno di fronte all' altro, mentre la sua voce "cantilenava" nel modo noto e così suggestivo (non ricordo il titolo dello spettacolo!?).

In chi ha sentito di poter trovare una profonda intesa intellettuale e affettiva?
Se la domanda intende in quali Poeti... o Scrittori ho trovato... Affinità-Elettive, l'elenco sarebbe troppo lungo. Per questo scelgo uno Scrittore: Turgenev, un Poeta: Kavafis e un... chiamiamolo Saggista (ma è un narratore/riflessivo) Kazimierz Brandys e alludo al suo indimenticabile libretto Hotel d'Alsace e altri due indirizzi nel quale sono tratteggiate la vita e le opere di Oscar Wilde, André Gide e Paul Léautaud.
Per Turgenev così limpido, altamente dedito al sentimento, del tutto "vocato" a raccontare la Vita con l'arte delle parole... ricordo tutti i bellissimi libri: Padri e figli, Un nido di Nobili, Faust, Klara Milic, Primo Amore... fino all'ultimo recentemente ristampato Terra Vergine. Di Kavafis tra tante poesie, voglio ricordare la meravigliosa Portai nell’arte mia tradotta da Filippo M. Pontani.

Che vuol dire per lei essere artista? È la capacità di far uscire dal mondo dell’esperienza storica che – secondo lei – deve avere l’arte in quanto tale?
Questa è una domanda impossibile... vorrei rispondere con una tautologia: essendo io, da sempre e solo un’artista, penso che non ci sia altra "dimensione”... se non quella espressiva di essere artista. Le mie "esperienze" essendo tutte all'Interno del problema e mai all'Esterno. Penso che l'arte sia il sentimento ultimo e centrale per gli esseri umani, penso che in tutti gli uomini c'è... dosaggio di arte (nel sorriso, negli occhi, nei muscoli... ecc. ecc.), ma la coscienza di tutto ciò è data ad alcuni; solo ad alcuni la possibilità di "interpretare" l'arte... per tutti, per gli altri. Secondo me la storia conferma questa mia idea... e l'arte per dirla alla romana... se ne frega della storia!

  Doriano Fasoli

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