Riflessioni Filosofiche a cura di Carlo Vespa Indice
Blaise Pascal - L'altra faccia della ragione
di Michele Paolini Paoletti
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La Vita e le Opere
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Miseria dell'Uomo
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e Sua Grandezza
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La Ragione ed il Cuore
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La Ragionevolezza del Cristianesimo: La Scommessa
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e altri Motivi di Apologetica
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Le Provinciali: Quale Base per la Morale?
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L'Eredità di Pascal.
Blaise Pascal rappresenta, nel
'600, una delle voci di opposizione più ferme
al dominio esclusivo della ragione cartesiana
in ogni ambito della conoscenza e
dell'esistenza dell'uomo. Pur accettando,
difatti, Cartesio, almeno sotto certi aspetti,
in campo scientifico, Pascal ritiene che
l'essere umano sia, nella sua miseria come
nella sua grandezza, qualcosa di indefinibile,
per la sola ragione, per quell'esprit de
géométrie che, nel '600, avanza la pretesa di
imporsi come unica fonte del sapere e del
vivere. Da qui, la critica pascaliana all'illusorietà
degli interessi della mentalità comune e degli
scienziati, che allontanano la persona da una
vera consapevolezza di sé. Una consapevolezza
che, per Pascal, è rintracciabile soltanto in
un umile rapporto di sottomissione a Dio.
LA VITA E LE OPERE
Blaise Pascal nasce il 19 Giugno 1623 a
Clermont - Ferrand, nell'Auvergne, da Étienne,
secondo presidente della Corte dei Tributi
della città, e Antoniette Begon, che morirà
nel 1626. Blaise ha due sorelle: Gilberte, più
vecchia di lui, che curerà in seguito una
biografia del fratello, e Jacqueline, che
entrerà come suora nel monastero di Port-Royal.
Étienne Pascal si occupa personalmente
dell'istruzione del figlio, seguendo i criteri
educativi di
Montaigne, che prevedono prima
un'osservazione diretta della natura e degli
uomini e soltanto successivamente l'accesso
allo studio scientifico e teoretico. Pur
incarnando un ideale di austera e rigorosa
religiosità, poi, il padre di Blaise Pascal è
anche amico di numerosi libertini del tempo,
coi quali Blaise potrà entrare frequentemente
in contatto, anche in seguito al trasferimento
della famiglia a Parigi, nel 1631.
Nel 1635, secondo il racconto di Gilberte, il
ragazzo arriva da solo alla dimostrazione
delle prime 32 proposizioni del I libro di
Euclide, rivelando così attitudini matematiche
non comuni. Nel 1640, a 17 anni, pubblica uno
studio sulle coniche mentre, nel 1642,
comincia a lavorare alla costruzione di una
macchina calcolatrice, la prima che sia stata
realizzata nella storia moderna. Nel
frattempo, ha modo anche di condurre alcuni
esperimenti sul vuoto, in linea con i lavori
di Evangelista Torricelli, entrando in
polemica con Père Noël, convinto oppositore di
ogni teoria del vuoto in base alla tradizione
dell'horror vacui, per cui la natura
non potrebbe mai contenere in sé spazi vuoti.
Nel 1646, Blaise Pascal incontra i fratelli
Deschamps, due chirurghi saint-cyraniani che
curano il padre Étienne per una gamba rotta, e
si converte alla religiosità saint-cyraniana.
L'abate di Saint-Cyran è il ricostruttore del
monastero di Port-Royal, roccaforte del
giansenismo, un movimento di rinnovamento
spirituale che nasce in seguito alla
pubblicazione di un'opera di Cornelio
Giansenio, l'Augustinus (1640), e che
si diffonde ben presto nella società francese.
Giansenio ed i giansenisti, rileggendo le tesi
di
Sant'Agostino, sostengono che, dopo il
peccato originale, l'uomo non è più libero di
fare il bene ed è inevitabilmente inclinato al
male. Soltanto mediante l'intervento della
Grazia divina, possibile esclusivamente in una
ristretta comunità di eletti (come quella di Port Royal) dediti alla preghiera, alla meditazione ed allo studio e lontani dalla
mondanità, l'uomo può salvarsi. Il
giansenismo, fin dal 1640, viene fortemente
attaccato dai gesuiti e dai vertici della
Chiesa Cattolica, che, nel 1653, con Innocenzo
X, condannano cinque proposizioni dell'Augustinus nelle quali la facoltà di teologia dell'Università di Parigi aveva individuato il
nucleo della dottrina giansenista. I
portroyalisti, con uno dei loro esponenti di
spicco, Arnauld, cominciano così una lunga con
Roma e, in modo particolare, con l'ordine
gesuita, colpevoli di aver perso il rigore
morale del passato e di esser precipitati nel
paradosso di accettare Sant'Agostino
rinnegando il suo interprete, Giansenio. Alla
disputa prende parte anche Pascal che, nel
1656, comincia a scrivere una serie di lettere
piene di arguzia contro i gesuiti, le
Provinciali, prontamente messe all'Indice.
Frattanto, dunque, Pascal, dopo essersi
opposto inizialmente all'ingresso della
sorella Jacqueline a Port Royal e dopo aver
continuato a seguire i propri interessi
mondani, ha ricevuto una seconda illuminazione
(nella notte del 23 Novembre 1654) che lo ha
portato ad una seconda conversione e ad un
progressivo e sempre più intenso avvicinamento
ai portroyalisti. Il 24 Marzo 1656 la fede di
Blaise e la sua lotta contro i gesuiti vengono
ulteriormente rafforzati dalla miracolosa
guarigione di Marguerite Périer, sua nipote,
da una malattia ritenuta incurabile, per
intervento di Cristo.
Gli studi matematici, tuttavia, pur
rallentati, non sono del tutto interrotti: nel
1654 inizia a studiare il calcolo delle
probabilità, nel 1657 scrive il De l'esprit
géométrique, mentre nel giugno 1658
risolve il problema della roulette. A
partire dal 1656, però, prevale nettamente
l'interesse teologico: nel 1658 Pascal espone
ai suoi amici di Port Royal il progetto di una
Apologia del Cristianesimo che,
muovendo dalla dimostrazione della miseria e
della limitatezza dell'uomo, possa poi
giungere ad evidenziare la necessità del
cristianesimo e la sua veridicità, comprovata
dalla storia.
L'Apologia non verrà mai completata,
anche se rimangono molti frammenti di quest'opera
nei Pensieri, il lavoro filosofico
principale di Pascal, pubblicato dai
portroyalisti dopo la sua morte, che raccoglie
in ordine sparso gli scritti del pensatore,
perlopiù di breve o brevissima lunghezza,
alcuni anche incompiuti.
Nel 1661 Blaise rimane sempre più isolato, dopo alcuni dissidi con Arnauld, mentre il suo stato di salute comincia ad aggravarsi: dopo aver fondato a Blois una piccola società di trasporti pubblici con carrozze, la prima in Europa, i cui proventi sono destinati ai poveri della città, nel 1662, il 19 Agosto Blaise Pascal, il polemista, lo scienziato, il filosofo, l'uomo di fede muore, pronunciando, come ultime parole: "Che Dio non m'abbandoni mai".
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