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Riflessioni sull'Alchimia

Riflessioni sull'Alchimia

di Elena Frasca Odorizzi   indice articoli

 

Il Paganesimo Moderno ci Salverà?

Ottobre 2011
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Cosa c'entra il Paganesimo con l'Alchimia? Tutto.

Basti pensare ai popoli, ai miti, ai riti, ai culti misterici e religiosi, alle filosofie e alle tecniche che sono all'origine dell'Arte della Trasformazione della Materia, per rendersi conto di quanto sia profondo il loro legame.

Questo articolo sul Paganesimo, nella sua accezione Moderna, nasce dalla consapevolezza che ciò che desideravano gli Alchimisti Rinascimentali è accaduto: si sta realizzando la dottrina della Prisca Theologia e la Voce dell'Anima Mundi viene nuovamente sentita. Si sta recuperando l'antica Visione Unitaria e Immanentistica del Divino nell'Universo e se la frattura spirituale tra il mondo dei nostri Antenati e il mondo moderno nel quale viviamo, si sta risanando, è merito della poliedricità degli Esoteristi del passato e dell'eclettismo delle nuove Generazioni. Io stessa, come moderna Seguace di Ermete, ho capito fin dall'inizio dei miei studi, (20 anni fa), di essere Pagana, perché condividevo e condivido ancora oggi, la portata evolutiva e la spiritualità panteistica del pensiero dei primi Alchimisti. Considerando le difficoltà che si profilano all'orizzonte, la tanto vagheggiata Palingenesi, (rinascita), attuerà la sua apocatastasi, (rigenerazione), proprio nella nostra epoca, ma se faremo in modo che questo Ritorno sia l'Evoluzione di quello precedente, ci aspetta un Mondo migliore, non nell'Aldilà, ma qui sulla Terra. Quando, infatti, il processo trasmutativo viene condotto traendo insegnamento dagli errori del passato, il Regno di Saturno non può che trasformarsi in Età dell'Oro. L'Età dell'Oro non è una mitica epoca cantata nostalgicamente da Esiodo, un mondo perfetto che abbiamo irrimediabilmente perduto, ma è un'Era che può tornare o che deve ancora venire: è il Seme che diventa Pianta e porta nuovi Frutti e nuovi Semi, è il Futuro. Non dobbiamo mandare in fumo le possibilità nascoste in questo nuovo Ciclo, continuando a fare gli stessi sbagli e a bruciando le risorse che ci restano.

I difficili tempi che ci attendono,che per molti sono già arrivati, si nutrono di una Nigredo spirituale, sociale ed economica, dalla quale usciremo solamente attraverso Lotte, ma anche, e soprattutto, attraverso Conciliazioni e Comprensione degli “Opposti”. Molti si lamentano e invocano l'apocalisse livellatrice e vendicatrice del Kali Yuga degli Indiani o la conflagrazione cosmica finale degli “Infiniti Mondi” degli Stoici, ma non è con l'azione purificatrice e violenta dell'Albedo che termina la Grande Opera, ma con la Rubedo, cioè con l'Azione Creativa che si oppone alla staticità del Fatalismo Distruttivo. Come ci insegna l'Ouroboros, (il serpente che si morde la coda), l'Inizio è nella Fine e la Fine è nell'Inizio,c'è sempre un «Dopo», c'è sempre un Domani, con il quale fare i conti e se questo sarà migliore o peggiore, dipenderà solamente dalle scelte che faremo o che non faremo.
Vediamo, dunque, cosa è accaduto da quando gli Ermetisti Rinascimentali, hanno aperto il Vaso di Pandora e hanno visto che la vera Speranza per il Futuro, risiedeva nella rivisitazione del Paganesimo in chiave Moderna.

 

 

Nel XIX secolo, sull’onda delle nuove scoperte archeologiche, si svolse un lungo ed acceso dibattito accademico riguardante il significato degli antichi culti (1). Tra le varie linee interpretative quelle che raccolsero maggiori consensi furono: la romantica, la filologico-storiografica, la morfologico-culturale, l’antropologico-comparativa, l’etnografica  e la  naturalistico-agraria.

 

I più importanti esponenti della linea romantica furono George Friederick Creuzer, (1771-1858) filologo e storico delle religioni, che aprì il dibattito con il suo libro Symbolik und Mythologie der alten Voelker (1910 -12) ed il filosofo Friedrich Schelling, (1775 - 1854), secondo il quale la cultura intesa come civiltà è inseparabilmente collegata al mito. Christian A. Lobeck, (1781 - 1860), nettamente in contrasto con il contemporaneo Creuzer e rigorosamente razionalista, fu il difensore della teoria filologico-storiografica, attraverso la quale voleva  eliminare quelli che lui definiva «orpelli allegorici e simbolici». All’indirizzo romantico di Schelling si richiamarono, invece, gli studiosi Walter Friedrich Otto, (1874-1958), e Károl Kerényi, (1897-1973), che nei primi del Novecento, incorporano anche i modelli teorici della scuola morfologico-culturale, che considerava ogni complesso culturale derivato da una esperienza primordiale di tipo psichico ed emozionale. (Otto, come storico delle religioni e filologo, fu il primo a pubblicare, nel 1929, uno studio sugli Dei della Grecia.)

A queste ipotesi fecero eco, nello stesso periodo, quelle di Adolf E. Jensen, (1899–1965), etnologo e storico delle religioni, con la sua opera, Come una cultura primitiva ha concepito il mondo . In essa si teorizzava l’esistenza di un’ «idea centrale», diffusasi tra tutta una serie di popoli della Terra, come prodotto di una antichissima civiltà, un tempo diffusa in ampie zone terrestri a partire dal Mediterraneo orientale antico, (di cui il Culto Eleusino era un esempio), ma ancora visibile nel patrimonio mitologico simbolico cristiano. Si arrivò così anche ad una teoria antroplogico- comparativa, che andò ad intrecciarsi con il pensiero etnologico dell’antropologia britannica, rappresentata soprattutto dallo scozzese James Frazer, (1854 - 1941) e da quei classicisti che ne condividevano il pensiero. Con Frazer si fece strada anche l’interpretazione naturalistico-agraria dei Culti Misterici, poiché lo studioso, nel suo famosissimo libro Il Ramo d’Oro, incentrò tutta la sua ricerca sull’esistenza di un dio della vegetazione, collegato alla ciclicità del tempo ed alla nascita ed alla morte di tutte le creature viventi. In quest’ottica le piante, gli animali, gli esseri umani, ed anche gli dei, erano visti come incarnazione o ipostasi di un universale «spirito del grano».  Verso il 1906 si inserì nel dibattito anche lo storico e archeologo belga, Franz Cumont, (1868-1947) che incentrò i suoi studi ed il suo libro Problèmes des religions orientales: les religions orientales dans le paganisme romain, sull’origine Orientale dei Culti, il cui spirito religioso e mistico avrebbe dovuto portare tutti i popoli al riunirsi in una ‘Ecclesia Universale”, sul modello della Prisca Theologia Neoplatonica.

 

Al di fuori da questa controversia accademica, ma parallelamente a essa, ricercatori, archeologi, studiosi, poeti antropologi, psicologi, esoteristi, mossero i  primi passi indirizzandosi verso un filone sottovalutato dagli accademici, ma figlio delle loro stesse speculazioni: l’esistenza di una figura femminile divina, la Grande Dea Madre, precedente alla nascita di tutte le altre divinità maschili e femminili. Questa nuova linea interpretativa spostò il dibattito culturale nella sfera sociale, contribuendo alla messa in discussione di una serie di  problematiche che alle porte del novecento, chiedevano ancora di essere risolte, (la parità dei sessi, il razzismo, la libertà religiosa, la libertà di pensiero, ecc.). La Soluzione sembrò risiedere, come era accaduto quasi duemila anni prima con il Cristianesimo, nel recupero e nell'evoluzione di una preesistente Religione di Salvezza, che inaugurasse una Nuova Era, fondata sui Culti della Madre Terra. Una Dea Madre, immaginata come la Iside di Apuleio,  cioè come un aspetto del Divino Universale da cui Ogni altra Cosa deriva ed è Emanazione (2):

 

«Eccomi, o Lucio, commossa dalle tue preghiere! Io sono la Natura Genitrice di tutte le cose, la signora di tutti gli elementi, l'origine prima dei secoli, la più importante fra i numi, la regina dei Mani, la prima fra i celesti, figura uniforme degli Dèi e delle Dee; io, che regolo con i miei  ordini le luminose sommità del cielo, i venti salubri del mare, i desolati luoghi silenziosi degli inferi; Io sono la divinità unica che tutto il mondo venera in forma varia, con riti diversi e sotto nomi molteplici. Di qua i Frigi primi fra gli uomini mi chiamano Pessinuntia  Madre degli Dèi, di là gli autoctoni dell'Attica, Minerva Cecropia, ed ancora i Ciprioti bagnati dal mare Venere Pafia, i Cretesi arcieri famosi Diana Dyctinna, i Siculi trilingue Proserpina Stigia, gli Eleusini vetusti Cerere Attea, ed altri Giunone, ed altri ancora Bellona, gli uni Ecate, gli altri Ramnusia, e quelli che sono illuminati dai primi raggi del sole nascente, gli Etiopi, gli Africani e gli Egiziani potenti per la dottrina antichissima, onorandomi con i riti che più mi sono propri mi chiamano col mio vero nome di Iside Regina. Eccomi commossa dalle tue tristi vicende, eccomi benigna e propizia. Allontana le lacrime, poni fine ai tuoi lamenti, allontana una volta per tutte la tua tristezza: ormai, grazie al mio intervento provvidenziale, inizia a sorgere il giorno della tua salvezza».

 

Questo piccolo, ma significativo “movimento sotterraneo” di Pionieri, iniziò a ricercare le origini degli Antichi Culti, incentrando la propria ricerca soprattutto sulla necessità di riappropriarsi della «antica saggezza precristiana» dei Culti Misterici Agrari, collegati ai «Cicli della Natura».

Le prime indagini furono influenze anche dalla nascente Archeologia Nazionalista ottocentesca, desiderosa di costruire una identità nazionale sul concetto di razza, nonché da una sorta di Cristianesimo esoterico, (e quindi “eretico”), che si rifaceva alla Gnosi, alle Leggende del Graal e della Maddalena, il tutto condito dall'atteggiamento sincretistico degli Occultisti del XIX, impegnati, a loro volta, nel recupero e nella sperimentazione delle Conoscenze dell'Ermetismo Rinascimentale, della Cabala, dello Gnosticismo, della Magia Cerimoniale e dei Miti e dei Riti dei popoli Antichi e Orientali.

 

Tra i maggiori ispiratori e propagatori di questo nuovo pensiero vi furono: Robert Graves (1895 – 1985), Charles Godfrey Leland (1824 – 1903), Dion Fortune, al secolo Violet Mary Firth (1890 – 1946), Margaret Alice Murray (1863-1963), Marija Gimbutas (1921 – 1994), Joseph Campbell (1904 – 1987), Ashley Montagu, (1905 - 1999) , Erich Neumann (1905-1960) , e molti altri.

Il poeta Robert Grave, la cui opera di ricerca si basò sulla rilettura dei miti, scrisse il famosissimo libro La Dea Bianca, proponendo la centralità di una Dea dal triplice aspetto, originariamente venerata nel Mediterraneo; Charles Godfrey Leland, antropologo e ricercatore, fu l'autore del celebre libro Aradia o il Vangelo delle Streghe, (1899), un'opera nella quale raccolse materiale riguardante credenze e rituali di una oscura tradizione religiosa stregonesca toscana, che, egli affermò essere sopravvissuta per secoli, fino ai suoi tempi; Dion Fortune, psicologa, scrittrice, illustre ed eclettica esoterista, (Teosofia, Golden Dawn, The Society of Inner Light), pubblicò non solo libri di istruzione, ma anche numerosi romanzi per divulgare le sue conoscenze improntate alla ricerca della Libertà attraverso l’Energia Femminile e Lunare, come intermediaria con il divino; Margaret Alice Murray, antropologa ed egittologa britannica, pubblicò nel 1933 il  libro Il Dio delle Streghe, parlando di una religione pagana precristiana, che chiamò «la vecchia religione». Grazie a questo testo vennero gettate le prime basi per un moderno Culto della Dea e del Dio (3) e per la celebrazione di 4 Feste Lunari, collegate alle Fasi della Luna (Crescente, Piena, Calante, Nera), chiamate «Esbats» e 8 grandi feste Solari, chiamate «i Grandi Sabbat», collegate al «Ciclo delle Stagioni» e corrispondenti ai 2 Solstizi, ai 2 Equinozi e ai loro 4 periodi intermedi (4). Questo Culto prese il nome di «Wicca» e fu fondato da Gerald Gardner, (1884-1964) e Doreen Valiente, (1922 – 1999), i quali, ispirati da questo libro, decisero di rivitalizzare il paganesimo europeo, creando una moderna corrente stregonesca. Punto di riferimento di questo movimento nascente, divenne l’archeologa e filologa Marija Gimbutas, la quale rintracciò, a partire dal Neolitico, l’esistenza di una religione della Dea in tutti i continenti, ipotizzando una pacifica cultura matriarcale protostorica.  Il suo lavoro si intrecciò con quello di altri due importanti studiosi, Joseph Campbell e Ashley Montagu che paragonarono la monumentale raccolta comparativa di antichi simboli protostorici, della Gimbutas alla Stele di Rosetta. Montagu, antropologo, saggista e umanista si occupò, a sua volta, di problemi della razza e del sesso. Tra i suoi libri figurano Man's Most Dangerous Myth: The Fallacy of Race, (Il più pericoloso tra i miti umani: l'errata credenza nella razza – 1943) e The Natural Superiority of Women, (La naturale superiorità delle donne). Campbell, che scrisse la prefazione al famoso The Language of the Goddess della Gimbutas, si rammaricò di non aver potuto attingere a questo libro mentre stava scrivendo il suo The Masks of God, una enciclopedica opera in 4 parti suddivisa in Mitologia Primitiva, dedicata alle culture primitive ed ai più antichi miti della creazione; Mitologia Orientale, rivolta allo studio dei miti e delle leggende asiatiche; Mitologia Occidentale, sulla tradizione occidentale greca, romana etc.; Mitologia Creativa, incentrata sulla produzione "mitopoietica" della cultura letteraria e artistica moderna o contemporanea. Anche la neonata scienza psicologica analitica si interessò all'argomento della Grande Madre con uno studio di Erich Neumann dal titolo La grande madre - fenomenologia delle configurazioni femminili dell'inconscio.

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NOTE

1) Per un rapido excursus di questo dibattito, dei suoi protagonisti e per una bibliografia generale, vedere l’introduzione di Palo Sarpi, in Le Religioni dei Misteri, Eleusi, Dionisismo, Orfismo, a cura di Paolo Sarpi, Arnoldo Mondatori Editore, Fondazione Valla, 2002, Vol. I, pp. XLIV – LXXXII .

2) APULEIO Met. XI, 5 . Il titolo Metamorphoseon libri conobbe presto la concorrenza di quello con cui l'opera fu indicata da Agostino di Ippona nel De civitate Dei (XVlll, 18): Asinus aureus, L'asino d'oro.

3) Le feste sono dedicate alla celebrazione di Diana, la triplice dea di R. Graves, e di un Dio cornuto, cioè  il dio della vegetazione, l’uomo verde di J. Frazer, erroneamente identificato con il Satana cristiano.

4) www.elenafrascaodorizzi.it/OTTAEDRO/


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