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Friedrich Wilhelm Joseph Schelling
Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling (Leonberg, 27 gennaio 1775 – Bad Ragaz, 20 agosto 1854) è stato un filosofo tedesco, una delle figure centrali dell'idealismo tedesco e del romanticismo filosofico. Considerato il punto di congiunzione tra Johann Gottlieb Fichte (suo mentore iniziale) e Georg Wilhelm Friedrich Hegel (compagno di studi e poi rivale), Schelling rappresenta un pensatore proteiforme, il cui percorso intellettuale è caratterizzato da una continua evoluzione e da fasi distinte. La sua filosofia spazia dalla filosofia della natura (Naturphilosophie) all'idealismo trascendentale, dalla filosofia dell'identità alla filosofia positiva tardiva, influenzando profondamente il pensiero romantico, l'estetica, la teologia e persino correnti del XX secolo come l'esistenzialismo e la filosofia del processo.
Schelling è spesso descritto come un filosofo "difficile" da interpretare a causa dei mutamenti radicali nel suo pensiero, ma recenti studi ne hanno rivalutato l'originalità, superando la visione hegeliana che lo riduceva a un mero anello di transizione verso il sistema dialettico.
Biografia
- Infanzia e formazione (1775–1795)
Nato a Leonberg (nel Ducato del Württemberg) da Joseph Friedrich Schelling, pastore protestante e orientalista, e da Gottliebin Marie Cleß, Friedrich Wilhelm Joseph manifestò precocemente un talento straordinario. Frequentò la scuola latina a Nürtingen (dove conobbe il futuro poeta Friedrich Hölderlin) e, a soli 15 anni, entrò nel Tübinger Stift, il seminario protestante di Tubinga. Qui strinse amicizia con Hölderlin e con Georg Wilhelm Friedrich Hegel, con cui condivise l'entusiasmo per la Rivoluzione francese e per la filosofia kantiana. Si laureò in filosofia nel 1792 e in teologia nel 1795, ma già mostrava scarso interesse per la carriera ecclesiastica.
- Primi scritti e influenza di Fichte (1794–1797)
A soli 19 anni pubblicò il suo primo lavoro significativo, Über die Möglichkeit einer Form der Philosophie überhaupt (1794/95), seguito da Vom Ich als Prinzip der Philosophie (1795). Questi testi, influenzati da Kant, Reinhold e soprattutto da Fichte (con cui intrattenne una corrispondenza entusiastica), difendono un idealismo soggettivo centrato sull'Io assoluto come principio fondante della realtà.
Dal 1796 al 1798 fu precettore privato presso una famiglia aristocratica, viaggiando a Lipsia dove seguì corsi di scienze naturali, medicina e chimica: esperienze decisive per lo sviluppo della sua Naturphilosophie.
- Il periodo di Jena (1798–1803): culmine del romanticismo
A 23 anni ottenne la cattedra straordinaria all'Università di Jena, centro del romanticismo tedesco. Qui frequentò Goethe, i fratelli Schlegel (August Wilhelm e Friedrich), Novalis, Tieck e Fichte. Pubblicò opere fondamentali come Ideen zu einer Philosophie der Natur (1797), Von der Weltseele (1798) e System des transzendentalen Idealismus (1800), in cui l'arte diventa l'"organo della filosofia" e la natura è vista come produttività inconscia che culmina nella coscienza umana.
Nel 1799 conobbe Caroline Schlegel (allora moglie di August Wilhelm), con cui iniziò una relazione scandalosa. Nel 1800 morì la figlia di Caroline, Auguste, e Schelling fu accusato (ingiustamente) di imperizia medica. Dopo il divorzio di Caroline, i due si sposarono nel 1803.
- Würzburg, Monaco e Erlangen (1803–1820)
Lasciata Jena, insegnò a Würzburg (1803–1806), dove approfondì la filosofia dell'identità (Darstellung meines Systems der Philosophie, 1801; Philosophie und Religion, 1804). A Monaco (dal 1806) entrò in contatto con il cattolicesimo bavarese e con Franz von Baader, influenzato dal misticismo di Jakob Böhme. Il capolavoro di questo periodo è Philosophische Untersuchungen über das Wesen der menschlichen Freiheit (1809), dove affronta il problema del male e della libertà come "fondamento abissale" (Ungrund) di Dio.
Caroline morì nel 1809; Schelling si risposò nel 1812 con Pauline Gotter e ottenne il titolo nobiliare "von Schelling".
- La filosofia tardiva: Berlino e il silenzio pubblico (1820–1854)
Dal 1827 insegnò a Monaco, poi a Berlino (1841–1854), chiamato dal re prussiano Federico Guglielmo IV per contrastare l'egemonia hegeliana. Tra il pubblico delle sue lezioni berlinesi vi furono Kierkegaard, Engels, Burckhardt e Bakunin. Schelling distinse una filosofia negativa (razionale, hegeliana) da una filosofia positiva (storica e rivelativa), esposta in opere rimaste inedite come Die Weltalter (Le età del mondo, abbozzi 1811–1815) e nelle lezioni sulla Filosofia della mitologia e Filosofia della rivelazione.
Morì a Bad Ragaz (Svizzera) il 20 agosto 1854, durante una cura termale.
Pensiero filosofico
Il pensiero di Schelling si articola in fasi distinte, ma unite dal tentativo di superare il dualismo kantiano soggetto/oggetto attraverso l'idea di un Assoluto dinamico.
1. Filosofia della natura (1797–1799)
Contro l'idealismo soggettivo di Fichte, Schelling vede la natura non come "non-Io" posto dall'Io, ma come produttività autonoma e organica. La natura è "spirito visibile", un processo di auto-organizzazione che evolve dalle forze inconsce (magnetismo, elettricità, chimismo) fino alla coscienza. Influenzata da Goethe e dalle scienze del tempo, la Naturphilosophie anticipa concezioni romantiche e persino alcune idee evoluzionistiche.
2. Idealismo trascendentale e filosofia dell'arte (1800)
Nel Sistema dell'idealismo trascendentale Schelling inverte la prospettiva fichtiana: parte dall'Io per arrivare alla natura, ma culmina nell'intuizione intellettuale e nell'arte. L'opera d'arte è il punto in cui inconscio e conscio, natura e libertà coincidono: "l'arte è l'organo e il documento della filosofia".
3. Filosofia dell'identità (1801–1806)
L'Assoluto è indifferenza di soggetto e oggetto, di ideale e reale. Natura e spirito sono "potenze" (Potenzen) dello stesso principio. Dio è l'identità assoluta che si manifesta nel mondo attraverso un processo dialettico (ma non ancora triadico come in Hegel).
4. Filosofia della libertà e del male (1809)
Nel trattato sulla libertà umana Schelling introduce il concetto di Grund (fondamento oscuro) in Dio: il male non è privazione, ma possibilità reale derivante dalla libertà. Dio ha bisogno del mondo per rivelarsi; il male è la separazione egoistica dal tutto.
5. Filosofia positiva e tardiva (dopo 1810)
Critica l'idealismo razionale (incluso quello hegeliano) come "filosofia negativa". La vera filosofia deve partire dall'esistenza (non solo dall'essenza) e accettare la rivelazione storica (mitologia, cristianesimo). Le Weltalter descrivono la creazione come dramma divino di contrazione ed espansione; la filosofia della mitologia vede i miti come teofanie necessarie.
Opere principali
1794 - Sulla possibilità di una forma della filosofia in generale - Über die Möglichkeit einer Form der Philosophie überhaupt
1795 - Dell'Io come principio della filosofia - Vom Ich als Prinzip der Philosophie
1797 - Idee per una filosofia della natura - Ideen zu einer Philosophie der Natur
1800 - Sistema dell'idealismo trascendentale - System des transzendentalen Idealismus
1801 - Esposizione del mio sistema di filosofia - Darstellung meines Systems der Philosophie
1809 - Ricerche filosofiche sull'essenza della libertà umana - Philosophische Untersuchungen über das Wesen der menschlichen Freiheit
1811 - Le età del mondo - Die Weltalter (abbozzi, editi postumi)
1827 - Lezioni sulla filosofia della mitologia e della rivelazione - Vorlesungen über die Philosophie der Mythologie und der Offenbarung (postume)
Influenza e eredità
Schelling influenzò profondamente:
-
Il romanticismo (Coleridge, Wordsworth in Inghilterra);
-
L'estetica moderna (arte come organo della filosofia);
-
La teologia (Tillich, Berdjaev);
-
La psicoanalisi (concetti di inconscio e Grund);
-
L'esistenzialismo (Kierkegaard, Heidegger, Jaspers);
-
La filosofia del processo (Whitehead) e l'ecologia profonda.
Trascurato per gran parte del Novecento a causa del trionfo hegeliano e del positivismo, Schelling è stato riscoperto nel XXI secolo come pensatore della crisi ecologica, della contingenza e dell'irrazionale nella ragione.
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