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Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Hegel, Georg Wilhelm Friedrich (Stoccarda 1770 - Berlino 1831), filosofo tedesco. È il rappresentante maggiore dell'idealismo tedesco. Il sistema che egli elaborò nella maturità, inteso a una organizzazione unitaria delle discipline filosofiche speciali, investe tutti i campi del sapere, in una sintesi grandiosa, come dopo di allora non è mai più accaduto; e si presenta come erede del nucleo di verità di tutte le posizioni filosofiche precedenti nella tradizione del pensiero occidentale.
Vita e opere
Di famiglia piccolo borghese, Georg Wilhelm Friedrich Hegel si forma nel seminario protestante di Tubinga, studiandovi filosofia e teologia insieme a Hölderlin e a Schelling, con i quali condivide anche l'entusiasmo per la rivoluzione francese ai suoi inizi. Si nutre di cultura settecentesca (Rousseau, Lessing, Herder) e partecipa alla riscoperta neoumanistica dell'antichità greca; ma al centro della sua riflessione si trova la filosofia morale e religiosa di Kant. Addottoratosi nel 1793, G.W.F. Hegel si impiega come precettore privato a Berna e, dal 1797 al 1800, a Francoforte. Gli scritti di questi anni, in gran parte frammentari, verranno pubblicati solo nel 1907, con il titolo Scritti teologici giovanili.
I principali sono: Religione popolare e cristianesimo, La vita di Gesù, La positività della religione cristiana, Lo spirito del cristianesimo e il suo destino, Frammento di sistema.
Nel 1801, su invito di Schelling, nel frattempo affermatosi nel mondo filosofico, si trasferisce a Jena, il centro culturale allora più vivace in Germania; e, ottenuta l'abilitazione all'insegnamento universitario, vi si tratterrà fino al 1807. Del 1801 è il primo scritto a stampa: Differenza fra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling; del 1802 i saggi: Rapporto dello scetticismo con lo filosofia, Fede e sapere (su Kant, Fichte e Jacobi), Le maniere di trattare scientificamente il diritto naturale, e altri, che compaiono tutti sul «Kritisches Journal der Philosophie", fondato da Schelling e Hegel. Fra gli inediti di questo periodo, pubblicati tra la fine del 1800 e il 1900, sono un frammento sulla Costituzione della Germania, il Sistema dell'eticità e poi una serie di abbozzi sistematici, legati ai corsi universitari, di "Logica e metafisica", "Filosofia della natura" e "Filosofia dello spirito" (noti, questi ultimi due, col titolo complessivo di Realphilosophie).
Alla fine del periodo di Jena risale la Fenomenologia dello spirito, che esce nel 1807. Lasciata Jena allorché viene occupata da Napoleone, dopo un breve soggiorno a Bamberga come redattore d'un giornale locale, nel 1808 G.W.F. Hegel diventa rettore e professore di filosofia nel ginnasio di Norimberga. Di quest'attività didattica sono documento i testi raccolti sotto il titolo di Propedeutica filosofica; ma intanto Hegel attende alla sua opera maggiore, la Scienza della logica, che esce in tre volumi fra il 1812 e il 1816.
Nel 1816 è chiamato alla cattedra di filosofia dell'università di Heidelberg; e qui pubblica finalmente l'esposizione completa del suo sistema nell'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817). Dal 1818 alla morte Hegel insegna nella capitale del regno di Prussia, Berlino, dalla cattedra prestigiosa che era stata di Fichte, ottenendo un vasto successo di scuola, alla quale darà un organo con gli "Jahrbücher für wissenschaftliche Kritik".
Nel 1821 esce l'ultima grande opera, Lineamenti di filosofia del diritto, e nel 1827 la seconda edizione, notevolmente ampliata, dell'Enciclopedia.
Subito dopo la sua morte, i discepoli pubblicheranno i suoi corsi di lezioni, rispettivamente sulla Filosofia della storia, l'Estetica, la Filosofia della religione e la Storia della filosofia.
Link attinenti: B. Croce, G. Gentile, Kant, Kierkegaard, J.J. Rousseau, Royce, B. Spinoza, esistenzialismo, estetica, metafisica
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