Sul Sentiero II
L'aspirante e l'alchimia Interiore
di Bianca Varelli
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PARTE PRIMA - LA VITA UNA
Lo spettro della coscienza
I livelli più superficiali della coscienza dell’uomo, che si riferiscono alle sensazioni di separatezza e di autonomia, sono i più investigati dai ricercatori occidentali mentre le filosofie orientali puntano al nucleo del mentale. “La psicoterapia - afferma Ken Wilber - tenta di riparare il Sé individuale, la filosofia orientale tenta di trascenderlo”(1). G. Bateson raffigura la coscienza come una rete cibernetica comprendente ambiente e società, per cui la sensazione di separatezza diviene una mera illusione.(2)
Le metodiche psicoterapeutiche occidentali attraverso l’analisi del livello egoico ed esistenziale, consentono il trattamento dei malesseri dell’io; aiutano la comprensione di desideri e impulsi inconsci; rafforzano le capacità di discriminazione e di aderenza alla realtà; facilitano l’assunzione delle responsabilità; potenziano l’immagine di sé, facilitano la scelta di obiettivi realistici; promuovono l’integrazione della personalità modificando la proiezione del proprio “essere al mondo”. Gli strumenti occidentali riducono, in sostanza, la tensione e la conflittualità dell’io, rendendo più accessibili le possibilità di trascenderlo, per avere accesso a dimensioni superiori.
La meta del cammino orientale è più ambiziosa e diretta: la liberazione attraverso l’illuminazione; uno stato simile viene così descritto da un occidentale:
L’acutezza della coscienza della mia individualità sembra dissolversi e svanire in una vastità senza confini; non era uno stato di confusione, ma anzi di chiarezza completa e di assoluta sicurezza; era la più strana delle esperienze, completamente al di là delle parole… (A. Tennyson)
I due approcci, quello della psicoterapia occidentale e quello della filosofia orientale, sempre più si intersecano e collaborano per la rivelazione di una sempre più alta coscienza, che corrisponde ad un sempre più avanzato progresso delle facoltà dell’uomo, mentali e “sovramentali”, secondo la terminologia di Aurobindo, che lo porterà a diventare co-creatore del mondo in cui vive.
Possiamo leggere nella storia del progresso umano i segnali di tale processo di “autonomia creativa” in ogni campo della Manifestazione. Oggi alcuni di tali segnali sono rappresentati dalla scoperta della potenza contenuta nell’atomo (spesso male usata); da sorprendenti scoperte scientifiche; dalla sempre maggiore consapevolezza che l’uomo ha del suo corpo, del suo mondo interiore, delle sue relazioni e del suo destino più alto, quello di artefice dell’avanzamento proprio e dei regni inferiori.
L’uomo arriverà, infine, a creare con il Pensiero e con il suono della Parola, attraverso i quali, infatti, alcuni Uomini avanzati (come il Cristo) già guariscono e materializzano. L’Universo stesso è stato creato con il suono (nella Bibbia si parla di un fiat emesso all’inizio dei tempi).
Anche alcuni fisici moderni ritengono che la coscienza sia il fondamento del nostro mondo(3); essi hanno formulato l’ipotesi che anche organismi ed elementi semplici rispondano all’ambiente, dimostrando in tal modo di avere, sia pure allo stato primordiale, una certa coscienza e una forma di intelligenza (definita anche come la “capacità di adattarsi all’ambiente”). In questa ottica le “leggi della natura” possono essere considerate - piuttosto che i processi ciechi presupposti dalla scienza riduzionista - l’espressione di tale Coscienza, che determinerebbe l’“ordine implicito” dell’universo cui si riferisce il fisico Bhom(4).
È pertanto l’avanzamento della coscienza a determinare il progresso umano e l’autosviluppo; così, tutti gli esseri umani passano attraverso stadi di autoconsapevolezza sempre più avanzati che sono rispecchiati nell’adozione di modelli psicologici, emozionali, comportamentali, sociali e “transpersonali” sempre più alti e illuminati:
L’uomo è una creatura deiforme, dotato di una intelligenza capace di concepire l’Assoluto e di una volontà idonea a scegliere la via che lo riporta a Lui. (Ibn Arabi)
Bianca Varelli
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NOTE
1) Ken Wilber, Lo spettro della coscienza
2) G. Bateson, Verso un’ecologia della mente
3) cfr. Amit Goswami, The Self-Aware Universe e Ken Wilber, A Theory of Everithing
4) David Bohm, Wholeness and the implicate order
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